Rime d'amore (Torquato Tasso)/Libro I
Questo testo è incompleto. |
◄ | 1 | Libro II | ► |
Libro I.
RIME PER LUCREZIA BENDIDIO
[1561-1562]
[ 1585 ]
NOTA
Le vicende dell’amore del poeta per Lucrezia Bendidio sono narrate nella mia Vita di T. Tasso, Torino, Loescher, 1895, vol. I, cap. iv. Il canzoniere qui raccolto può essere suddiviso in varie sezioni. I componimenti dal n. 2 al n. 21 riguardano l’innamoramento avvenuto ai bagni di Abano, presso Padova, nel settembre-ottobre 1561; i seguenti, n. 22-30, il periodo di lontananza, dall’ottobre al febbraio 1562, essendo Lucrezia tornata a Ferrara e Torquato rimasto a Padova per gli studi. Un piccolo gruppo formano quelli n. 31-34, composti durante il viaggio che Torquato fece da Padova a Ferrara per assistere alle nozze di Lucrezia col conte Paolo Machiavelli, avvenute nel carnevale di quell’anno: la dimora a Ferrara durante quelle vacanze è illustrata dai componimenti dal n. 35 al n. 55. I n. 56-68 concernono il ritorno agli studi, dal marzo al giugno 1562, e la nuova lontananza che ne derivò. Torquato, tornato a Ferrara per le vacanze estive, trovò mutata la sua donna; tuttavia seguitò a corteggiarla tra continue alternative di speranza e di disperazione, tra gli spassi e le gite a Comacchio e all’isola di Belvedere (n. 82-87); ma a poco a poco all’amore subentrarono la gelosia e poi lo sdegno, e l’idillio finí: ciò è narrato dal n. 69 al n. 113. Cosí il canzoniere racchiude il periodo di un anno come il poeta medesimo confessa nell’esposizione al n. 107. Ma la Bendidio rimase pur sempre per il Tasso la sua donna, e però anche piú tardi le indirizzò alcuni componimenti, che sono quelli dal n. 114 al n. 127, qui posti quasi appendice: l’ultimo noto è del 1585 (n. 128).
- Indice
- 2. Era de l’età mia nel lieto aprile
- 3. Su l’ampia fronte il crespo oro lucente
- 4. Avean gli atti soavi e ’l vago aspetto
- 5. Colei che sovra ogni altra amo ed onoro
- 6. Io mi credea sotto un leggiadro velo
- 7. Giovene incauto e non avvezzo ancora
- 8. Donna, sovra tutte altre a voi conviensi
- 9. Se d’Amor queste son reti e legami
- 10. Mira, Fulvio, quel sol di novo apparso
- 11. Fulvio, qui posa il mio bel sole, allora
- 12. Mentre adorna costei di fiori e d’erba
- 13. Lasciar nel ghiaccio o ne l’ardore il guanto
- 14. Occhi miei lassi, mentre ch’io vi giro
- 15. Dov’è del mio servaggio il premio, Amore?
- 16. Se mi doglio talor ch’in van io tento
- 17. Bella è la donna mia se del bel crine
- 18. Tra ’l bianco viso e ’l molle e casto petto
- 19. Quella candida via sparsa di stelle
- 20. De la vostra bellezza il mio pensiero
- 21. Donna, crudel fortuna a me ben vieta
- 22. Tasson, qui dove il Medoaco scende
- 23. Io non posso gioire
- 24. Già non son io contento
- 25. Come vivrò ne le mie pene, Amore
- 26. Se ’l mio core è con voi, come desia
- 27. Pensier, che mentre di formarmi tenti
- 28. Giacea la mia virtú vinta e smarrita
- 29. Onde, per consolarne i miei dolori
- 30. Aura, ch’or quinci intorno scherzi e vole
- 31. Amor, tu vedi, e non hai duolo o sdegno
- 32. Amor, colei che verginella amai
- 33. Io veggio in cielo scintillar le stelle
- 34. Fuggite, egre mie cure, aspri martiri
- 35. Veggio, quando tal vista Amor impetra
- 36. Questa rara bellezza opra è de l’alma
- 37. Non fra parole e baci invido muro
- 38. Stavasi Amor quasi in suo regno assiso
- 39. Erba felice, che già in sorte avesti
- 40. La terra si copria d’orrido velo
- 41. Come va innanzi a l’altro sol l’aurora
- 42. Quel d’eterna beltà raggio lucente
- 43. A’ servigi d’Amor ministro eletto
- 44. Chiaro cristallo a la mia donna offersi
- 45. Non ho sí caro il laccio ond’al consorte
- 46. Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi
- 47. Non è questa la mano
- 48. Amor l’alma m’allaccia
- 49. Questa è pur quella che percote e fiede
- 50. Perché Fortuna ria spieghi le vele
- 51. Mentre ne’ cari balli in loco adorno
- 52. O nemica d’Amor, che sí ti rendi
- 53. Donde ne vieni, o cor, timido e solo
- 54. Come la ninfa sua fugace e schiva
- 55. Se la saetta, Amor, ch’al lato manco
- 56. Se mi trasporta a forza ov’io non voglio
- 57. Tu vedi, Amor, come trapassi e vole
- 58. Sentiva io già correr di morte il gelo
- 59. Lunge da voi, ben mio
- 60. Lunge da voi, mio core
- 61. Or che lunge da me si gira il sole
- 62. Non sarà mai ch’impressa in me non reste
- 63. Dopo cosí spietato e lungo scempio
- 64. Era aspro e duro e sofferir sí lunge
- 65. Per figurar madonna al senso interno
- 66. Amai vicino; or ardo, e le faville
- 67. L’alma vaga di luce e di bellezza
- 68. Anima errante, a quel sereno intorno
- 69. Amando, ardendo, a la mia donna io chiesi
- 70. Fra mille strali, onde Fortuna impiaga
- 71. Io vidi un tempo di pietoso affetto
- 72. Quanto piú ne l’amarvi io son costante
- 73. Vissi: e la prima etate Amore e Speme
- 74. O piú crudel d’ogni altra, e pur men cruda
- 75. Poiché madonna sdegna
- 76. Vedrò da gli anni in mia vendetta ancora
- 77. Quando avran queste luci e queste chiome
- 78. Quando vedrò nel verno il crine sparso
- 79. Benché Fortuna al desir mio rubella
- 80. Qualor madonna i miei lamenti accoglie
- 81. Costei, che su la fronte ha sparsa al vento
- 82. Cercate i fonti e le secrete vene
- 83. Re de gli altri superbo, altero fiume
- 84. I freddi e muti pesci usati omai
- 85. Sceglieva il mar perle, rubini ed oro
- 86. Palustri valli ed arenosi lidi
- 87. Non son piú Belvedere
- 88. M’apre talor madonna il suo celeste
- 89. Mentre Madonna s’appoggiò pensosa
- 90. Mentre nubi di sdegno
- 91. Io veggio, o parmi, quando in voi m’affiso
- 92. Come il nocchier da gl’infiammati lampi
- 93. Disdegno e gelosia
- 94. Quel vago affetto ch’io conobbi a pena
- 95. Piante, frondose piante
- 96. Donna, quanto piú a dentro
- 97. A chi creder degg’io
- 98. Quel puro ardor che da i lucenti giri
- 99. Geloso amante apro mill’occhi e giro
- 100. O ne l’amor che mesci
- 101. Donai me stesso; e, se sprezzaste il dono
- 102. Quella secreta carta, ove l’interno
- 103. Bella guerriera mia, se ’l vostro orgoglio
- 104. Mal gradite mie rime, in vano spese
- 105. S’arma lo Sdegno, e ’n lunga schiera e folta
- 106. Costei, ch’asconde un cor superbo ed empio
- 107. Arsi gran tempo, e del mio foco indegno
- 108. Non piú crespo oro o d’ambra tersa e pura
- 109. Mentre soggetto al tuo spietato regno
- 110. Ah! quale angue infernale, in questo seno
- 111. Mentre al tuo giogo io mi sottrassi, Amore
- 112. Queste or cortesi ed amorose lodi
- 113. Quel generoso mio guerriero interno
- 114. Sdegno, debil guerrier, campione audace
- 115. Perché tormenti il tormentoso petto
- 116. Allor che ne’ miei spirti intepidissi
- 117. Chi serrar pensa a’ pensier vili il core
- 118. Dal piú bel velo ch’ordí mai Natura
- 119. Aprite gli occhi, o gente egra mortale
- 120. Uom di non pure fiamme acceso il core
- 121. Io non cedo in amar, donna gentile
- 122. Donna, sete ben degna
- 123. Flaminio, quel mio vago ardente affetto
- 124. Quel ch’io nudrii per voi nel molle petto
- 125. Al bel de’ bei vostri occhi, ond’arde Amore
- 126. Tre gran donne vid’io ch’in esser belle
- 127. Le donne illustri che ’l mio duol tempraro
- 128. Quel prigioniero augel, che dolci e scorte
- 129. Qual piú rara e gentile