Rime d'amore (Torquato Tasso)/76
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76.
Mostra di sperare che ’l tempo debba far le sue vendette contro la sua donna,
in guisa ch’ella ne la vecchiezza debba pentirsi d’averlo sprezzato
e desiderar d’essere celebrata da lui.
Vedrò da gli anni in mia vendetta ancora
Far di queste bellezze alte rapine,
Vedrò starsi negletto e bianco il crine
4Che la natura e l’arte increspa e dora;
E su le rose, ond’ella il viso infiora,
Spargere il verno poi nevi e pruine:
Cosí il fasto e l’orgoglio avrà pur fine
8Di costei, ch’odia piú chi piú l’onora.
Sol penitenza allor di sua bellezza
Le rimarrà, vedendo ogni alma sciolta
11De gli aspri nodi suoi ch’ordía per gioco;
E, se pur tanto or mi disdegna e sprezza,
Poi bramerà, ne le mie rime accolta,
14Rinnovellarsi qual fenice in foco.