107. Arsi gran tempo, e del mio foco indegno

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107. Arsi gran tempo, e del mio foco indegno
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107.


Nel medesimo soggetto: mostra di sperare la vendetta nel silenzio

e ne l’oblivione.


Arsi gran tempo, e del mio foco indegno
     Esca fu sol vana bellezza e frale;
     E qual palustre augello il canto e l’ale
     4Volsi, di fango asperse, ad umil segno.
Or, che può gelo d’onorato sdegno
     Spegner la face e quell’ardor mortale,

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     Con altra fiamma omai s’innalza e sale
     8Sovra le stelle il mio non pigro ingegno.
Lasso! e conosco ben che quanto io dissi
     Fu voce d’uom cui ne’ tormenti astringa
     11Giudice ingiusto a travïar dal vero.
Perfida, ancor ne la tua fraude io spero,
     Che, dove pria giacesti, ella ti spinga
     14Ne gli oscuri d’oblio profondi abissi.