98. Quel puro ardor che da i lucenti giri

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98. Quel puro ardor che da i lucenti giri
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98.


Si duole che la gelosia abbia contaminata la dolcezza

e la soavità ch’egli sentiva ne l’amare.


Quel puro ardor che da i lucenti giri
     De l’anima immortale in me discese,
     Sì soave alcun tempo il cor m’accese
     4Che nel pianto ei gioiva e ne’ sospiri.
Come minacci Amor, come s’adiri,
     Quali sian le vendette e quai l’offese
     Per prova seppi allor, né piú s’intese
     8Che beassero altrui pene e martiri.

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Or ch’empia gelosia s’usurpa il loco
     Ove sedeva Amor solo in disparte
     11E fra le dolci fiamme il ghiaccio mesce,
M’è l’incendio noioso e ’l dolor cresce
     Sí ch’io ne pero, ahi lasso! Or con quale arte
     14Se temprato è dal gel piú m’arde il foco?