126. Tre gran donne vid’io ch’in esser belle

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126. Tre gran donne vid’io ch’in esser belle
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126.


Loda la bellezza di tre sorelle, in ciascuna de le quali riconosce

l’imagine de la piú bella; e vagheggiandole tutte

assomiglia sé stesso a l’idolatra.


Tre gran donne vid’io ch’in esser belle
     Mostran disparità, ma somigliante;
     Sí che ne gli atti e ’n ogni lor sembiante
     4Scrive Natura — Noi siam tre sorelle. —
Ben ciascuna io lodai, pur l’una d’elle
     Mi piacque sí ch’io ne divenni amante,
     Ed ancor fia ch’io ne sospiri e cante
     8E ’l mio foco e ’l suo nome alzi a le stelle.
Lei sol vagheggio, e se pur l’altre io miro
     Vo cercando in altrui quel c’ha di vago,
     11E ne gl’idoli suoi vien ch’io l’adore;
Ma cotanto somiglia al ver l’imago,
     Ch’erro, e dolc’è l’error: pur ne sospiro
     14Come d’ingiusta idolatria d’Amore.