Rime d'amore (Torquato Tasso)/61
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61.
Continua ne l’istesso soggetto mostrando d’aver infinito dolore per la
lontananza de la sua donna; onde è ragionevole ch’ella sia tanto
pietosa quanto egli è dolente.
Or che lunge da me si gira il sole
E la sua lontananza a me fa verno,
Lontan da voi, che del pianeta eterno
Imagin sete, questo cor si dole
5In tenebre vivendo oscure e sole;
E non si leva mai né si nasconde
Sí mesto il sol ne l’onde,
Che non sia cinto di piú fosco orrore
L’infelice mio core;
10Né sí perpetui rivi han gli alti monti
Come i duo caldi e lacrimosi fonti.
Fonti profondi son d’amare vene
Quelli ond’io porto sparso il seno e ’l volto,
È ’nfinito il dolor che dentro accolto
15Si sparge in caldo pianto e si mantene,
Né scema una giammai di tante pene
Perch’il mio core in dolorose stille
Le versi a mille a mille;
Ma, s’io piango e mi dolgo, ei piú m’invoglia
20Di lacrime e di doglia;
Onde l’amor gradito esser dovrebbe,
Che senza fin, come il dolor, s’accrebbe.
E s’alcun di mercede o di pietate
Obligo mai vi stringe, esser non deve
25Circoscritto da fine angusto e breve;
Perch’è ragion che sí pietosa abbiate,
Com’io dolente, l’alma e no ’l celiate.
Felice il mio dolor se ’l duro affetto
Sí v’ammollisse il petto,
30Ch’a me voi ne mandaste i messaggieri
D’amor, dolci pensieri!
Ma per continua prova ei non vi spetra
Ché sete quasi dura e fredda pietra.
Né pur due lagrimette ancor de’ lumi,
35Crudel, vi trassi; e, s’al partir mostraste
Doglia o pietà d’opre gentili o caste,
Quest’è fera cagion ch’io mi consumi
E mi distempri in lagrimosi fiumi.
Forse talor, di me fra voi pensando,
40Dite — Ei si strugge amando;
Ma non fia ch’ei mi piaccia o tanto o quanto
Per amore o per pianto;
E vana speme l’error suo lusinga
Qual d’uom che l’ombre in sogno abbracci e stringa. —
45Ma siate pur crudel quanto a voi piace,
Che, s’al candido petto io mai non toglio
Tutto il freddo rigore e l’aspro orgoglio,
Né voi torrete a me quel che mi sface
Mortal dolore o quell’amor vivace;
50Né mi torrete mai che bella e viva
Non vi formi e descriva,
Per voi dolce stimando ogni mia sorte
E dolce ancor la morte,
S’avverrà mai che per voi bella e cruda
55Amor quest’occhi lacrimando chiuda.
Vanne, mesta canzone,
Ov’è lieta madonna; e, s’ella gira
I begli occhi senz’ira,
Dille che l’amor mio sempre s’avanza
60Nudrito di memoria e di speranza.