38. Stavasi Amor quasi in suo regno assiso

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38. Stavasi Amor quasi in suo regno assiso
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38.


Dice d’aver veduto Amor ne gli occhi de la sua donna, il quale gli aveva

comandato che non cantasse piú le vittorie d’altrui ma quelle

di lei e la sua propria servitù.


Stavasi Amor quasi in suo regno assiso
     Nel seren di due luci ardenti ed alme,

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     Mille famose insegne e mille palme
     4Spiegando in un sereno e chiaro viso;
Quando rivolto a me, ch’intento e fiso
     Mirava le sue ricche e care salme: —
     Or canta — disse — come i cori e l’alme
     8E ’l tuo medesmo ancora abbia conquiso;
Né s’oda risonar l’arme di Marte
     La voce tua, ma l’alta e chiara gloria
     11E i divin pregi nostri e di costei. —
Cosí addivien che ne l’altrui vittoria
     Canti mia servitute e i lacci miei
     14E tessa de gli affanni istorie in carte.