94. Quel vago affetto ch’io conobbi a pena

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94. Quel vago affetto ch’io conobbi a pena
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94.


Mostra d’essersi accorto a piú certi segni de lo amor

de la sua donna.


Quel vago affetto ch’io conobbi a pena
     Dianzi nel pallor vostro e ne’ sospiri,
     Or in lieto color par che si miri
     4E ’n voce pur di placida sirena;
Ma non so, lasso, a cui sí cara e piena
     Di dolcezza risuoni e gioia spiri,
     E per chi sono accesi i suoi desiri;
     8Per me non già, che gelo in ogni vena.
Né vi miro mai, donna, e non v’ascolto
     Che fuor l’aspetto e dentro il cor non muti
     11Ripien di voglie timide e gelose;
E conosco ben io ch’a me rivolto
     S’oscura il dolce lume e che sdegnose
     14Son le parole e ’n loro anco i saluti.