46. Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi

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46. Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi
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46.


Offerisce ad Amore in voto una bendella di seta la quale egli aveva

involata a la sua donna.


Amor, se fia giammai che dolce i’ tócchi
     Il terso avorio de la bianca mano,

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     E ’l lampeggiar del riso umile e piano
     4Veggia da presso e ’l folgorar de gli occhi,
E notar possa come quindi scocchi
     Lo stral tuo dolce e mai non parta in vano,
     E come al cor dal bel sembiante umano
     8D’amorose dolcezze un nembo fiocchi;
Fia tuo questo lacciuol ch’annodo al braccio
     Non pur, ma vie piú stretto il cor n’involgo:
     11Caro furto, ond’il crin madonna avvolse.
Gradisci il voto, ché piú forte laccio
     Da man piú dotta ordito altri non tolse;
     14Né per che a te lo doni indi mi sciolgo.