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Biasimo; l’amante non dee parlare io biasimo di se stesso, 233.
Biastemare, benché facetamente, detestato, 140.
Bibiena (Bernardo), che fu poi Cardinale di Santa Maria in Portico, 241. — Lodato, 2. — Era di bello aspetto, 28, — Facetissimo, 119. — Propose di scrivere un trattato delle Facetie, ivi. — Credè, essendo maschera, di burlare un frate, ed in vece restò burlato, 155, 156.
Bidon; musico eccellente, 80.
Bischiazi che cosa sieno, 133.
Boadilla, dama spagnuola, morde Alfonso Cardio, e qual risposta ne riportasse, 145, 160. — Motteggiata un’altra volta, ma troppo villanamente, dallo stesso, 161.
Boccaccio; perchè non imitato dal Castiglione, 3. — Quando abbia scritto meglio, e come s’ingannò di giudicio, ivi. — Osò parole di varie nazioni, ivi. — Altre pur oggi rifiutate, 42. — Mirabile nelle circostanze delle facete narrazioni, 124. — Racconta di belle e brutte burle, 158, 161. — Nemico delle donne, 163.
Boccaccio e Petrarca, se ora vivessero, lascerebbero d’usare molte parole, 42. — Non si debbono soli imitare, 51.
Bontà; per lo più non va scompagnata dalla bellezza, 290.
Borgogna. (Vedi Cavalieri.)
Boristene, fiume che divide la Polonia dalla Moscovia, 129.
Borso, duca. (Vedi Cortegiani.)
Botton da Cesena; due volte, ma con diverse parole, allo stesso proposito motteggiato, 148.
Bracciesca licenza, 164.
Bravure non convengono al Cortegiano, 26.
Bresciano; qual sorta d’istrumcnto musicale lodasse, e perchè, 128.
Bruttezza che cosa sia, 290.
Bucefalia, città dell’India, edificata da Alessandro Magno, 274.
Bucentoro, navilio unico in Venezia, 128.
Buffoni; benché stian nelle corti, nonBugia, detestata, 245. — Il principe deve odiarla, 266. — Quanto gli noccia, 245. — Qual sia la maggior di tutte, ivi.
Bugie bene accozzate insieme, muovono il riso, 129.
Buonarroti (Michelangelo), pittore eccellente, 2, 50 — E scultor simile, 66.
Buon compagni, alcuni tengono sè stessi falsamente, 111. (Vedi Scioccherie.)
Burlatori alle volte premiati da’ principi, 152.
Burle che cosa sieno, 123, 152. — Di quante sorte, 152, (Vedi Detti, ove ne ha gran copia,ed anche Novelle.)
C
Caccia, conviene a’ gran signori e ai buoni Cortegiani, 31.
Cacciatori; lor costume, 161.
Cacco, biasimato, 271.
Caglio, vocabolo spagnuolo, che cosa significhi, 134.
Caldo, più perfetto del freddo, 183.
Calfurnio; faceta interpretazione di tal nome, 135.
Calidità del maschio, e suoi effetti, 183.
Callistene, buon filosofo, ma cattivo Cortegiano, 282. — Quanto danno da ciò a lui e ad Alessandro Magno risultasse, ivi.
Calmela (Vincenzo), 70. — Sua bella avvertenza, 72.
Calvizio, in lode di esso fu scritto un libro, 91.
Camma, suo maraviglioso amore verso il marito, novella, 190 e seg.
Campanile in Padova che diede la commodità al siciliano Ponzio scolare di far la burla de’ capponi, 158. (Vedi Capponi e Ponzio.)
Canossa (da) conte Lodovico, eletto per formare il perfetto Cortegiano, 20 e seg. — Facetissimo, 119. — Sua faceta risposta, 148. — Eloquentissimo, 165. — Della costui famiglia fu la contessa Matilda, 198. — Vescovo di Bajous, 241.
Cantare; perchè cantino di notte i fanciulli, 90.