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134 | il cortegiano |
molto di bona vita e dotto, intervenne che ’l padre, praticando
nel monasterio domesticamente, e confessando spesso
le madri, cinque d’esse, che altrettante non ve n’erano,
s’ingravidorono; e scoperta la cosa, il Padre volse fuggire,
e non seppe; il vescovo lo fece pigliare, ed esso subito confessò,
per tentazion del diavolo aver ingravidate quelle cinque
monache; di modo che monsignor il vescovo era deliberatissimo
castigarlo acerbamente. E perchè costui era
dotto, avea molti amici, i quali tutti fecer prova d’ajutarlo;
e con gli altri ancor andò messer Marc’Antonio al vescovo
per impetrargli qualche perdono. Il vescovo per modo alcuno
non gli voleva udire; alfine, facendo pur essi instanza, e
raccomandando il reo, ed escusandolo per la commodità del
loco, per la fragilità umana, e per molte altre cause, disse
il vescovo: Io non ne voglio far niente, perchè di questo ho
io a render ragione a Dio; — e replicando essi, disse il vescovo:
Che responderò io a Dio il dì del giudicio quando
mi dirà: Redde rationem villicationis tuæ?46 — rispose allor subito
messer Marc’Antonio: Monsignor mio, quello che dice
lo Evangelio: Domine, quinque talenta tradidisti mihi; ecce
alia quinque superlucratus sum47. — Allora il vescovo non si
potè tenere di ridere, e mitigò assai l’ira sua e la pena preparata
al malfattore.
LXII. È medesimamente bello interpretare i nomi e finger qualche cosa, perchè colui di chi si parla si chiami così, ovvero perchè una qualche cosa si faccia; come pochi di sono domandando il Proto da Luca, il qual, come sapete, è molto piacevole, il vescovato di Caglio, il papa gli rispose: Non sai tu che Caglio in lingua spagnola vuol dire taccio? e tu sei un cianciatore; però non si converria ad un vescovo non poter mai nominare il suo titolo senza dir bugia; or caglia adunque. — Quivi diede il Proto una risposta, la quale, ancor che non fosse di questa sorte, non fu però men bella della proposta; chè avendo replicato la domanda sua più volte, e vedendo che non giovava, in ultimo disse: Padre Santo, se la Santità Vostra mi dà questo vescovato, non sarà senza sua utilità, perch’io le lasciarò dui officii. — E che officii hai tu da lasciare? — disse il papa. Rispose il Proto: Io