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libro secondo. | 145 |
Signor, che far si debba di questa cosa? — Il marchese in
ultimo, A me par, disse, che per niente quel colombo non
sia sepelito in chiesa, perchè essendosi impiccato da sè stesso,
è da credere che fosse disperato. — Quasi di tal modo fu
quel di {{wl|Q453860|Scipione Nasica]] ad Ennio; che essendo andato Scipione
a casa d’Ennio per parlargli, e chiamandol giù dalla
strada, una sua fante gli rispose che egli non era in casa; e
Scipione udì manifestamente, che Ennio proprio avea detto
alla fante che dicesse ch’egli non era in casa: così si parti.
Non molto appresso venne Ennio a casa di Scipione, e pur
medesimamente lo chiamava stando da basso; a cui Scipione
alta voce esso medesimo rispose, che non era in casa. Allora
Ennio, Come? non conosco io, rispose, la voce tua? — Disse
Scipione: Tu sei troppo discortese; l’altro giorno io credetti
alla fante tua che tu non fossi in casa, e ora tu nol vuoi credere
a me stesso.
LXXVI. È ancor bello, quando uno vien morso in quella medesima cosa che esso prima ha morso il compagno; come essendo Alonso Carillo alla corte di Spagna, ed avendo commesso alcuni errori giovenili e non di molta importanza, per comandamento del re fu posto in prigione, e quivi lasciato una notte. Il dì seguente ne fu tratto, e così venendo a palazzo la mattina, giunse nella sala dove eran molti cavalieri e dame; e ridendosi di questa sua prigionia, disse la signora Boadilla: Signor Alonso, a me molto pesava di questa vostra disavventura, perchè tutti quelli che vi conoscono pensavano che ’l re dovesse farvi impiccare. — Allora Alonso subito, Signora, disse, io ancor ebbi gran paura di questo; pur aveva speranza che voi mi dimandaste per marito. — Vedete come questo è acuto ed ingenioso; perchè in Spagna, come ancor in molti altri lochi, usanza è che quando si mena uno alle forche, se una meretrice publica l’addimanda per marito, donasegli la vita. Di questo modo rispose ancor Rafaello pittore a dui cardinali suoi domestici, i quali, per farlo dire, tassavano in presenza sua una favola che egli avea fatta, dove erano san Pietro e san Paolo, dicendo che quelle due figure eran troppo rosse nel viso. Allora Rafaello subito disse: Signori, non vi maravigliate; chè io questi ho fatto a som-