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libro secondo. 121


e gli animi della moltitudine, far magni teatri ed altri publici edifici; ed ivi mostrar nuovi giochi, corsi di cavalli e di carrette, combattimenti, strani animali, comedie, tragedie e moresche; nè da tal vista erano alieni i severi filosofi, che spesso e coi spettacoli di tal sorte e conviti rilasciavano gli animi affaticati in quegli alti lor discorsi e divini pensieri; la qual cosa volentier fanno ancor tutte le qualità d’uomini: chè non solamente i lavoratori de’ campi, i marinari, e tutti quelli che hanno duri ed asperi esercizii alle mani, ma i santi religiosi, i prigionieri che d’ora in ora aspettano la morte, pur vanno cercando qualche rimedio e medicina per recrearsi. Tutto quello adunque che move il riso, esilara l’animo e dà piacere, nè lascia che in quel punto l’uomo si ricordi delle nojose molestie, delle quali la vita nostra è piena. Però a tutti, come vedete, il riso è gratissimo, ed è molto da laudare chi lo move a tempo e di buon modo. Ma che cosa sia questo riso, e dove stia, ed in che modo talor occupi le vene, gli occhi, la bocca e i fianchi, e par che ci voglia far scoppiare, tanto che per forza che vi mettiamo, non è possibile tenerlo, lasciarò disputare a Democrito; il quale, se forse ancor lo promettesse, non lo saprebbe dire.

XLVI. Il loco adunque e quasi il fonte onde nascono i ridicoli consiste in una certa deformità; perchè solamente si ride di quelle cose che hanno in sè disconvenienza, e par che stian male, senza però star male. Io non so altrimenti dichiarirlo; ma se voi da voi stessi pensate, vederete che quasi sempre quel di che si ride è una cosa che non si conviene, e pur non sta male. Quali adunque siano quei modi che debba usar il Cortegiano per mover il riso, e fin a che termine, sforzerommi di dirvi, per quanto mi mostrerà il mio giudicio; perchè il far rider sempre non si convien al Cortegiano, né ancor di quel modo che fanno i pazzi e gl’imbriachi, ed i sciocchi ed inetti, e medesimamente i buffoni; e benchè nelle corti queste sorti d’uomini par che si richieggano, pur non meritano esser chiamati Cortegiani, ma ciascun per lo nome suo, ed estimati tali quai sono. Il termine e misura di far ridere mordendo bisogna ancor es-