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Parrà forse ad alcun, che non ben sano |||
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Pende l’ alto Signor sul duro legno |||
 84
Pensier nell’ alto volo, ove tu stendi |||
 55
Penso per addolcire i giorni amari |||
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Per cagion d’un profondo alto pensiero |||
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Perchè del Tauro l’infiammato corno |||
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Perché la mente vostra, ornata e cinta |||
 154
Perché la vista e più la mente adombra |||
 105
Per far col seme Suo buon frutto in noi |||
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Per fede io so che ’l Tuo possente e forte |||
 130
Per le vittorie qui rimangon spente |||
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Per soggetto alla nobil fiamma vera |||
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Poi che la vera ed invisibil luce |||
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Poi che ne l’alta vostra accorta mente, |||
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Poichè tornata sei, anima bella, |||
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Poichè ’l mio casto amor gran tempo tenne |||
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Potess’io in questa acerba atra tempesta |||
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Prego il Padre divin che tanta fiamma |||
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Pria d’ esser giunta in mezzo della strada |||
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Prima ne’ chiari, or negli oscuri panni |||
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Primo sacro splendor, ch’ unito insieme |||
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Puri Innocenti, il vostro invitto e forte |||
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Q.

Qual arbor, da la pia madre natura |||
 175
Qual digiuno augellin, che vede ed ode |||
 104
Qual edera a cui sono e rotti ed arsi |||
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Qual lampa, a cui già manca il caldo umore |||
 175
Qual nuova gemma, o qual ricco lavoro |||
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Qual sacro don giammai, qual voler pio, |||
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Qual tigre, dietro a cui le invola e toglie |||
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Qual uom che, dentro afflitto e intorno avo |||
 169
Qual uom, cui folta nebbia al viso ha spente |||
 47
Quando dal lume, il cui vivo splendore |||
 85
Quando dal proprio lume e da l’ingrato |||
 173
Quando del suo tormento il cor si duole, |||
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Quando di sangue tinte in cima al monte |||
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Quando fia il dì, Signor, che ’l mio penserò, |||
 127
Quando già stanco il mio dolce pensiero |||
 23
Quando il turbato mar s’alza e circonda |||
 123
Quando in se stesso il pensier nostro riede |||
 102
Quando in terra il gran Sol venne dal Cielo |||
 176
Quand’io dal caro scoglio miro intorno |||
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