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SONETTO CXC


Quando in terra il gran Sol venne dal Cielo
   Per farne agli altri fede elesse e volse
   Quel primo Gaspar saggio; ond’ei disciolse
   A molti poi de l’ignoranza il velo.
L’alto suo exempio, il vivo ardente zelo
   Col qual corse a vederLo erse e rivolse
   Gli occhi nostri al bel raggio, ch’alor tolse
   Da’ petti umani ogn’indurato gelo.
Or che rinasce in noi di novo ha eletto
   Questo Gaspar secondo a far qui fede
   Ch’Ei sol può render l’uom giusto e perfetto.
L’uno II vide mortai ma l’altro II vede
   Glorioso, e su in C-iel col vero affetto
   De la mente e del cor L’adora e crede.


SONETTO CXCI


Quand’io riguardo il nobil raggio ardente
   De la grazia divina, e quel valore
   Ch’illustra l’intelletto, infiamma il core
   Con virtù sovra umana, alta e possente,
L’alma le voglie alor fisse ed intente
   Raccoglie tutte insieme a farli onore,
   Ma tanto ha di poter quant’è ’l favore
   Che dal lume e dal foco intende e sente.
Ond’ella può ben far certa efficace
   L’alta sua elezion, ma infino al segno
   Ch’a l’Auttor d’ogni ben. Sua mercé, piace.
Non sprona il corso nostro industria o ingegno
   Quel corre più sicuro e più vivace
   Ch’ha dal favor del Ciel maggior sostegno.