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AMM — 49 — AMM


Ammascaturi. verb. Braveggiatore.

Ammaschiri. v. intr. Dicesi delle cose che han perduto la loro sodezza e durezza: avvizzire. P. pass. ammascutu: avvizzito.

Ammasciarìa. s. f. Uffizio grado di ambasciadore, ed eziandio gli uomini che esercitano tale uffizio: ambasciarìa.

Ammasciata. V. immasciata.

Ammasciaturi –trici e ''Mmasciaturi –trici ’verb. Colui che porta le ambasciate di un principe o governo, qualunque ambasciata particolare: ambasciatore –trice. || Prov. ammasciaturi nun porta pena: ambasciador non porta pena.

Ammasciaturicchiu. dim. Ambasciatoruzzo.

Ammascuseddu. (Salomone Mar. Canti Pop. Sic.) dim. di ammascusu. Un po’ bravante. || Un po’ sgherro, ben in arnese.

Ammascusu. add. Che brava: bravante. || Vestito per bene: sgherro, millantatore: spocchioso.

Ammassamentu. s. m. Ammassamento.

Ammassari. v. a. Far massa, metter insieme: ammassare. P. pass. ammassatu: ammassato.

Ammastrari. v. a. T. agr. Rimondare, tagliar i rami superflui degli alberi e delle viti, lasciandone quel solamente che si vuole, acciocchè crescano: dibruscare, scacchiare, sbastardare.

Ammastratu. add. Dibruscato. || Fig. Di persona che usi soverchio artificio: affettato.

Ammastrateddu. add. dim. Affettatuzzo.

Ammataffari. v. a. Pestare o calcare con mazzeranga (mataffu): mazzerangare, mazzapicchiare. || Fig. pigiare. || pasta ammataffata si dice di quella pasta fina che pel raffreddamento si fa in grandi gomitoli.

Ammataffata. s. f. Calcamento con mazzeranga.

Ammataffatedda. dim. Lieve calcamento con mazzeranga.

Ammataffatu. add. Mazzarangato, mazzapicchiato. || Scompigliato, malmenato: rabbaruffato. (Valenti).

Ammatarazzatu. add. Detto di cosa straordinariamente grossolana, e materialona.

Ammatassari. v. a. Ridurre in matassa: ammatassare. P. pass. ammatassatu: ammatassato.

Ammattari. v. a. T. mar. Far segnali per chieder soccorso: ammattare.

Ammattariddatu. add. Di complessione nerboruta: toroso, atticciato.

Ammattiri. v. n. Perder il lucido: appannarsi. P. pass. ammattutu: appannato.

Ammattumari. v. a. Assodare con composto di ghiaia e calcina mescolata con acqua. Da battumi: bitume, cemento: smaltare. P. pass. ammattumatu: smaltato.

Ammattumatu. s. m. Il composto di ghiaja, calcina e acqua: smalto.

Ammàtula. avv. Inutile, applicato meglio al fatto o alla parola: indarno; applicato all’intenzione allo scopo: invano. || parrari ammatula: parlar grasso, sboccatamente. || grassu ammatula: lanternone senza moccolo, uomo da nulla. || ammatula t’alliffi e fa’ cannola, bedda ci vo’ viniri di natura: invano t’agghindi, bella ci si nasce. (Gr. μάτην: invano).

Ammaturari. (Pasq.) v. maturari.

Ammazzacanari. v. a. lntonacare un muro di calce grossolana mista di piccoli rottami di pietre, o di rimasugli di fabbriche rovinate.

Ammazzacanatu. add. da ammazzacanari, e si usa anche in forza di sostantivo.

Ammazzacani. s. m. T. bot. Pianta che ha gli steli diritti, lisci, sparsi: apocino. Cynanchum erectum L.

Ammazzagatti. Specie di pistola da tasca.

Ammazzalupi. V. aconitu.

Ammazzamentu. s. m. Ammazzamento.

Ammazzarari. (z dolce) v. intr. Gettar altrui nell’acqua, prima appiccatogli un sasso al collo o chiusolo in un sacco: mazzerare. P. pass. ammazzaratu: mazzerato: || pani ammazzaratu. V. pani.

Ammazzarisi. (z dolce) v. rifl. pass. Dicesi delle frutta quando vengon tra l’acerbo e il maturo. || Detto dell’uva: invajolarsi.

Ammazzari. (z aspra) v. a. Tôrre la vita: uccidere, ammazzare. || Trasl. Far nausea: ammazzare. || Rifl. pass. Darsi morte: ammazzarsi. || Met. Far ogni cosa, onde ottener checchessia: arrabattarsi, travagliarsi. || ammazzarisi supra o pri una cosa: ammazzarvisi, acciannarvisi, affaticarvisi. || ammazzarisi: infreddarsi, o incorrer in pernicioso malore. || la genti si cci ammazza: la gente ci s’ammazza, si affolla. || Prov. cu’ s’ammazza cu li so’ manu nun sia nuddu chi lu chiancia: chi così vuole, così abbia. || cui ammazza è ammazzatu: chi la fa l’aspetti. || tali ammazza chi campa in paura: tal minaccia che vive con paura. P. pass. ammazzatu: ammazzato.

Ammazzatina. s. f. Uccisione, ammazzamento.

Ammazzatu. (z dolce) add. Mezzo maturo. || Fig. Malconcio.

Ammazzaturi –tura. verb. Chi o che ammazza: ammazzatore –trice.

Ammazzunari. v. a. Legar in mazzo fiori, erbe o altro: ammazzolare.

Ammazzunatu. add. Ammazzolato. || Nel fem. T. mar. Dicesi della bandiera issata in cima all’asta e tenuta serrata: in derno. (Zan. Voc. Met.)

Ammen. Voce ebrea: così sia, amen. || quann’è accussì, ammen: quando è così amen: modo di cedere, persuaso.

Ammènna. s. f. Condannagione, pena: ammenda, multa.

Ammèttiri. v. a. Lasciar venire, lasciar entrare, accettare: ammettere. P. pass. ammisu: ammesso.

Ammi. Sorta d’erba: ammi (D. B.)

Ammicciari. v. a. Pigliar la mira: mirare. || Fig. Colpire: imberciare. || T. art. Ficcar legno dentro altro legno: calettare, incastrare. P. pass. ammicciatu: mirato. || Imberciato. || Calettato.

Ammiccinari. v. intr. Il putrefarsi dell’uva nella vite o per tropp’acqua o per essere stata lasciata lungo tempo dopo la vendemmia. Da miccinu V.

Ammichilarisi. v. rifl. pass. Cattivarsi la benevolenza di alcuno: farglisi amico. Da Micheli V.

Ammiddari. V. cunfaffari.

Ammidicinarisi. v. rifl. pass. Empirsi di medicine.

Ammigghiuramentu. V. migghiuramentu. || Prov. l’ammigghiuramentu di la morti: bene, bene, e l’indomani era morto; dicesi delle cose che danno speranza e son foriere di catastrofe.

Ammigghiurari. V. migghiurari.