Nuovo vocabolario siciliano-italiano/AV
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Avàli. V. uguali.
Avalignu. V. aggualignu.
Avana. s. m. Sorta di tabacco proveniente da Avana: avana.
Avantaggeddu. dim. di avantaggiu: vantaggetto, vantaggino.
Avantaggiamentu. s. m. Avvantaggiamento.
Avantaggiari. v. a. Portar innanzi, accrescere, aumentare: avvantaggiare. || Superare, avanzare: vantaggiare. || intr. e rifl. Divenir migliore approfittarsi: avvantaggiarsi, vantaggiarsi. P. pass. avantaggiatu: avvantaggiato.
Avantaggiatu. add. Avvantaggiato. || Detto di misure, mercanzie, ecc. con soprammercato: avvantaggiato. || Detto di vestimento, o altro, che penda più tosto nel dovizioso che nello scarso: vantaggiato.
Avantàggiu. s. m. Il soprappiù, quello che si ha di più degli altri: vantaggio. || Utilità, ventura: vantaggio. || Profitto, avanzamanto: vantaggio. || pigghiari l’avantaggiu, prevenire altrui, guadagnare commodità di tempo, luogo, ecc., esser il primo a menar le mani: pigliar l’avvantaggio. || d’avantaggiu: di vantaggio, inoltre.
Avantaggiusamenti. avv. Con vantaggio: avantaggiosamente, vantaggiosamente.
Avantaggiusissimamenti. avv. sup. Avvantaggiosissimamente, vantaggiosissimamente.
Avantaggiusu. add. Detto di persona che cerca vantaggio: avvantaggioso, vantaggioso.
Avantalòru. s. m. V. avantaturi.
Avantamentu. s. m. Vantamento.
Avantareddu. Che si vanteggia (Tomm. D.), che sempre si vanta: vanteggiatore, vanesio.
Avantari. v. a. Esaltare, magnificare, dar vanto: vantare. || Afferrare: agguantare, avanta ccà: agguanta. || T. mar. avantari a lu traversu, esprime l’azione, la situazione della nave che è alla cappa: cappeggiare. || rifl. a. Gloriarsi, darsi vanto: vantarsi. || Prov. cu’ s’avanta cu la so vucca o è asinu o è cucca: chi si loda s’imbroda. || mai nuddu s’avantau, chi caru cci custau: ad orgoglio non mancò mai cordoglio. (A. V. ital. avantare in Notar Jacopo). P. pass. avantatu: vantato. || Agguantato.
Avantarsira. avv. La sera di jer l’altro: avantieri sera, l’altra sera. E si dice anco per tempo un po’ più remoto.
Avantata. s. f. Il vantare, lode che altri dà a sè stesso: vanteria.
Avantaturi –tura –trici. verb. Chi o che vanta: vantatore –trice.
Avanteri. avv. Il giorno prima di jeri: jer l’altro, avantieri. || L’usiamo per tempo anco più remoto: l’altro giorno. || avanteri di la cummari o avanteri di lu palermitanu; si dice in ischerzo per tempo remoto.
Avanti. prep. che serve al quarto caso: avanti, innanzi. || avv. di tempo: avanti. || jiri avanti, talora significa avanzare: andar avanti, talora aver effetto: andare. || avanti megghiu! modo di esprimere buon augurio. || avanti! Dicon i cocchieri per far che le persone si guardino: badi, si badi. || pigghiari avanti pri nun cadiri: mettere le mani innanzi per non cadere, prevenire alcuno, accusarlo, fare cascar su di lui la colpa o simile. || avanti! Detto in modo imperativo: via! orsù! || farisi avanti: farsi avanti, prodursi a fare checchessia. || d’oggi, d’ora, di ccà ecc. ’nn’avanti: da oggi, ora, da qui ecc. innanzi, da oggi ecc. in poi. || nun avirinni d’avanti, dicesi di chi in una cosa è unico o superiore agli altri. || cu’ d’avanti ti pinci, d’arreri ti tinci: chi ti loda in presenza, ti biasima in assenza.
Avantichì. avv. Innanzichè, primachè: avantichè.
Avantirazzu. avv. accr. Molto tempo fa: un pezzo fa, tempo addietro.
Avantuliddu. avv. dim. Un poco avanti.
Avanzaltari. V. pàliu.
Avanzamentu. s. m. Avanzamento.
Avanzari. v. a. Metter in avanzo, acquistare: avanzare. || Anticipare, dar avanti: avanzare. || Superare, trapassare: avanzare. || Venir innanzi acquistando: avanzarsi. || avanzamu! Detto in modo imperativo e sdegnato a chi ci secca e non vuole ubbidirci: andiamo!, orsù via! || Dovere avere, p. e. avanzu tantu di tia: ho avere tanto da te, avanzo tanto da te; ne’ Canti Tosc. del Tigri vi è esempio di quest’ultimo modo. || avanzari postu: insolentire, detto iron. || intr. ass. Sovrabbondare: avanzare. || Restare, rimanere: avanzare. || Risparmiare: avanzare. || avanzari unu: oltrepassarlo, travanzarlo; quest’ultimo ha esempio nel suddetto Tigri e in altri classici. || Rifl. a. Farsi avanti: avanzarsi.
Avanzateddu. add. dim. Avanzatino (Non è nei vocabolari ma non parmi inutile). || Detto di in là cogli anni: avanzatotto.
Avanzatizzu. s. m. La maggiore o peggior parte che avanza: avanzaticcio. || add. Superfluo: avanzaticcio.
Avanzatu. add. Avanzato. || Detto di persona, provetto negli anni: avanzato. || tempu avanzatu o altro, quel che rimane fornito il bisogno: tempo avanzato. || Detto di stagione, che ne è passata buona parte: avanzata.
Avanzi. V. avanti.
Avanziceddu. dim. di avanzu: avanzuccio.
Avanzu. s. m. Ciò che rimane d’una cosa fornitone il bisogno: resto, avanzo. || Per avanzamento. || l’avanzi, ciò che rimane della mensa: gli avanzi. || dari l’avanzu, dar il denaro dato in più: rifar il resto. || vuliri l’avanzu, volere soddisfazione come se avess’egli ragione. || avanzu di galera: avanzo di galera, persona trista e rotta ad ogni vizio. || avanzu di la cunocchia, residuo del pennecchio sulla conocchia: sconocchiatura. (An. Cat.).
Avaramenti. avv. Con avarizia: avaramente.
Avarazzu. pegg. di avaru: avaraccio.
Avareddu. V. avarettu.
Avarettu. dim. Avaretto.
Avarissimamenti. avv. sup. Avarissimamente.
Avarìzia. s. f. Brama soverchia di avere, eccessiva tenacità nel dare: avarizia. || Prov. quantu cchiù crisci la ricchizza tantu cchiù avanza l’avarizza: dove più ricchezza abbonda, più di lei voglia s’affonda.
Avarizza. V. avarizia.
Avaru. s. m. Colui che è bruttato del vizio dell’avarizia: avaro. || Prov. avaru di canigghia e sfragaru di farina: avaro di crusca e sciupone di farina, cioè scioccamente avaro. || l’avaru mai si sazia di dinari o l’avaru tantu cchiù è riccu tantu cchiù si fa poviru: l’avaro è come l’idropico, quanto più beve, più ha sete. || l’avaru nun è patruni di li soi beni ma nn’è procuraturi: l’avaro è procuratore dei suoi beni, non padrone, poichè raccoglie per lasciare agli eredi. || nun cc’è peju a lu munnu di l’avaru: de’ vizi è la regina l’avarizia. || ’ntra la cascia di l’avaru sta curcatu lu dimoniu: nella cassa dell’avaro sta il demonio. || spenni cchiù l’avaru ca lu sfragaru: l’avaro spende più che il liberale. || ’ntra li nozzi di l’avaru trovaticci: dicesi a dinotare la natura degli avari che in occasione di solennità spendono largamente.
Avarunazzu. accr. pegg. Avaronaccio.
Avaruni. accr. Avarone.
Avavò. V. ahò.
Avena. V. jina.
Avidamenti. avv. Con avidità: avidamente.
Avidissimamenti. avv. sup. Avidissimamente.
Avidità e Aviditati. s. f. Desiderio impaziente, e difficilmente saziabile: avidità, aviditade, aviditate.
Avidizza. s. f. Avidità: avidezza.
Àvidu. add. Che ha avidità: avido. Sup. avidissimu: avidissimo.
Avimmarìa. s. f. Orazione alla Madonna che comincia con tale parole: avemmaria, ave maria. || Quei tocchi di campana sonati alle ventiquattro: avemmaria. || Le pallottoline più piccole della corona: avemmarie. || ’ntr’on’avimmaria: in men d’un’ave, in un subito. || sapiri l’avimmaria a la dritta e la riversa: sapere a quanti dì è S. Biagio, o dove il diavolo tien la coda, essere molto scaltrito, sagace. || diri l’avimmaria a la signa, modo prov. che si dice allorquando succede bene una cosa, o molto pericolosa, o che avrebbe dovuto succedere altrimenti.
Aviri. v. ausiliare. Avere. || Conseguire: avere. || Reputare, stimare: avere. || Procacciare, provvedere: avere. || Guadagnare, vincere: avere. || aviri ad aviri: avere a avere: esser creditore. || avirila contra o cu unu: averla con uno, essergli contrario, avverso. || Prov. avissi ed avirria morsiru a la vicaria o avissi muriu a lu spitali e aviri muriu cavaleri: del senno di poi ne son piene le fosse o chi avesse quel che non ha, farebbe quel che non fa, dicesi quando dopo dopo seguìta una cosa si parla di ciò che si sarebbe potuto far prima. || Prov. cu’ havi mancia cu’ nun havi mora: chi ha mangi chi non ha muoja! così pensano gli egoisti. || Questo verbo si mette sovente scambio del verbo dovere, modo anco in Toscano usitatissimo p. e. haju a fari: ho a fare. appiru a ghiri fora: ebbero andare fuori. (Fioretti di S. Francesco). hannu a essiri tutti: hanno a esser tutti ecc. || aviri chi fari cu unu: aver che fare con uno, aver con esso faccende. || aviri a cori: aver a cuore, stimare molto. || aviri pri o a mali: aver a male, offendersene. || cu’ havi fa, cu’ nun havi si sta: chi ne ha semina, e chi non ne ha raccatta. || cu’ nun havi nenti, nenti fa: chi non ne ha non ne versa. || cu’ nn’appi nn’appi o cu’ nn’appi nn’appi cassateddi di Pasqua: come la fiera di Sinigaglia chi ha avuto ha avuto, si dice pure nel senso di avere ricevuto danno senza soddisfazione, e corrisponderebbe al detto di Villani: chi ebbe il male si ebbe il danno. || avirinni di unu: tirare da uno, somigliargli. || avirinni di lu pazzu, di lu minchiuni ecc.: sentire, avere del matto, essere mezzo pazzo, minchione, o averne alcun po’. || cu’ cchiù havi cchiù disìa: chi più n’ha più ne vorrebbe. || cu’ nenti havi nenti po’ dari: chi poco ha poco sa. || lu nun aviri è cchiù duru di lu marmu: non si può dire a uno peggio che dirgli povero. (A. V. avire in B. Jacopone). P. pass. avutu: avuto.
Aviri. s. m. Facoltà, ricchezze: avere.
Avirnari. v. intr. T. ucc. Dicesi del fringuello quando canta alla distesa: sfringuellare.
Avirseriu. V. virseriu.
Avò. V. ahò.
Avògghia. Modo d’indicare cosa superiore al bisogno o al desiderio: manca! volerne! p. e. avogghia di manciari: volerne! da mangiare. Buonarroti il Giov. ha Che vi avete di bello altro che questo? Manca! ecco qui... || È pur modo di esprimere il poco o nissun conto che facciasi di qualche perdita, o simile: tira via, non monta, non fa. || Certe volte si può tradurre coll’italiano bello p. e. avogghia di diri, di fari: aver un bel dire, un bel fare.
Avòliu. s. m. Dente di elefante: avolio, avorio. || Fig. Si dice di gran bianchezza: avorio.
Avu. s. m. e f. Ava. Sono per noi i genitori dei nonni nostri: bisavo. In italiano l’avolo è lo stesso che nonno.
Avugghiari. v. difettivo. Che ha: avogghia, avugghiamu, avugghiati, avogghianu: aver agio, averne finchè duri la voglia. V. avògghia.
Avvaliri. V. abbaliri.
Avvallarisi. v. intr. pass. Andar al basso a mò di valle: avvallarsi. P. pass. avvallatu: avvallato.
Avvalurari. v. a. Dar valore: avvalorare. P. pass. avvaluratu: avvalorato.
Avvampari e Abbampari. v. intr. Rendere quel vapore o ardore che esce da fiamma, pigliar la vampa: avvampare, divampare. || Levar fiamma: infiammare. Si badi che noi l’usiamo sempre in questo senso, poichè chiamiamo vampa, la fiamma, e particolarmente grande. || Ardere. || fig. Dicesi del calore del sole, delle passioni ecc.: avvampare. P. pass. avvampatu: avvampato, divampato. || Infiammato. || Arso.
Avvelenamentu. s. m. Avvelenamento.
Avvelenari. v. a. Dar il veleno: avvelenare. || Corrompere: avvelenare. || Rifl. a. Pigliar il veleno: avvelenarsi. || Parlando di cose, renderle velenose: avvelenare. P. pass. avvelenatu: avvelenato.
Avvèniri. V. avviniri e derivati.
Avventari. v. a. Scagliare con violenza: avventare. || Rifl. a. Gettarsi contro con impeto: avventarsi.
Avventatàggini. s. f. Difetto abituale o attuale di chi opera con impeto: avventataggine.
Avventatamenti. avv. In modo avventato: avventatamente.
Avventatazzu. pegg. di avventatu.
Avventateddu. add. dim. Avventatello.
Avventatizza. s. f. Avventataggine: avventatezza.
Avventatizzu. V. avvintatizzu.
Avventatu. add. Che procede precipitosamente: avventato: || Detto di colore o altro che subito abbaglia: avventato. Sup. avventatissimu: avventatissimo.
Avventatuni. accr. Di molto avventato.
Avventiziu. s. m. Cosa che sopravvenga di fuori: avvenitizio, avveniticcio.
Avventu. V. abbentu.
Avverbiali. add. Da avverbio: avverbiale.
Avvèrbiu. s. m. Parte del discorso che s’unisce a’ verbi per accennar qualche idea non acclusa in essi: avverbio.
Avversari. v. a. Contrariare: avversare. || Per avvirsari V.
Avversàriu. add. Contrario di moti, di sentimento ecc.: avversario. S’usa anco sost.
Avversità. s. f. Tutto ciò che ne incontra di male, di avverso: avversità.
Avversioni. s. f. Antipatia nata da giudizio, deliberazione, meno di odio: avversione.
Avversu. add. Contrario di moto, di sentimento: avverso.
Avversu. prep. Contro. || In opposizione, in risposta. (Mort.)
Avversu. V. versu (a.
Avvertentimenti. avv. Con avvertenza: avvertentemente.
Avvertenza e Avvirtenza. s. f. L’avvertire che fa da sè chi opera o pensa ecc.: avvertenza. || Operare con tale avvertenza; dar un avvertimento. Ecco differenza delle due voci italiane.
Avvertimentu. s. m. Lo avvertire che si fa fare ad altri: avvertimento. V. sopra la differenza tra questo e avvertenza.
Avvertìri. v. a. Dar avvertimenti: avvertire. || Ammonire. || avvèrtiri (coll’accento alla terzultima sillaba). Volgere l’attenzione a una cosa: avvertire. || Prov. cu’ t’avverti t’ama: chi t’ammonisce t’ama. || P. pass. avvertitu e avvirtutu: avvertito.
Avvezzamentu. s. m. Avvezzamento.
Avvezzari. v. a. Far pigliar altrui un abito, suppone maggior attività dello assuefare: avvezzare. || Rifl. a. Pigliare tale abito: avvezzarsi. P. pass. avvezzatu: avvezzato.
Avvezzu. add. Avvezzato: avvezzo.
Avviamentu. s. m. Avviamento.
Avviari. v. a. Indirizzare, dare inviamento: avviare. || Cominciare: avviare. || intr. pass. Mettersi in via verso un luogo: avviarsi. P. pass. avviatu. avviato.
Avvicinamentu. s. m. Avvicinamento.
Avvicinari. v. a. Far vicino: avvicinare. || Rifl. a. Farsi vicino: avvicinarsi. P. pass. avvicinatu: avvicinato.
Avvicinnamentu. s. m. Avvicendamento.
Avvicinnari. v. a. Alternare, far a vicenda: avvicendare. || (Mal.) Far la seconda aratura. || Rifl. a. Avvicendarsi. P. pass. avvicinnatu: avvicendato.
Avvicinnaturi. V. successuri.
Avvidirisi. V. abbidirisi.
Avvilimentu. s. m. Avvilimento.
Avvilinari. V. avvelenari.
Avviliri. v. a. Rendere o tentare di rendere disprezzabile: avvilire. || Rifl. a. Perdersi d’animo: avvilirsi. || Rendersi abietto: avvilirsi. P. pass. avvilitu e avvilutu: avvilito.
Avvilitivu. add. Che avvilisce: avvilitivo.
Avviluppamentu. s. m. Avviluppamento.
Avviluppari. v. a. Imbrogliare, rinvolgere: avviluppare. P. pass. avviluppatu: avviluppato.
Avvinatu. add. Dicesi de’ vasi ausati al vino: avvinato. || Si dice pure di chi ha bevuto molto vino: avvinato.
Avvinazzarisi. v. rifl. Empiersi di vino, ubbriacarsi: avvinazzarsi.
Avvinazzatu. add. Pien di vino, ebbro: avvinazzato.
Avvinciri. V. abbinciri.
Avvinenti. add. Che ha avvenenza: avvenente.
Avvinenza. s. f. Convenienza e leggiadria piacevole di parti e di modi: avvenenza.
Avvinimentu e Avvenimentu. s. m. Avvenimento.
Avviniri, Avvèniri, Abbèniri e Abbinìri. v. intr. Venir per caso: avvenire. || nun ci pozza mal abbinìri: tolga il cielo che mal avvenga! || Prov. cu’ fa chiddu chi nun divi, cci avveni chiddu chi nun cridi: a chi fa ciò che non deve, avviene ciò che non crede. || Derivare, procedere: avvenire. || Rifl. Raggiungere. || Investire, assalire, p. e. l’avvinniru li furmiculi. V. abbintari. P. pass. avvinutu e abbinutu: avvenuto.
Avvinìri. s. m. Tempo che verrà: avvenire.
Avvintari. V. avventari.
Avvintatizzu. add. Avventaticcio.
Avvintu. V. abbintu.
Avvintura e Avventura. s. f. Avvenimento, caso, sorte: avventura.
Avvinturamentu. s. m. Avventuramento.
Avvinturari e Abbinturari. v. intr. Metter in avventura, arrischiare: avventurare. || Rifl. Arrischiarsi, cimentarsi: avventurarsi.
Avvinturatamenti. avv. Per ventura: avventuratamente.
Avvinturatissimamenti. avv. sup. Avventuratissimamente.
Avvinturatu. add. Favorito dalla ventura: avventurato. Sup. avvinturatissimu: avventuratissimo.
Avvintureri. add. Chi va in cerca di fortuna: avventuriere.
Avvinturusamenti. avv. Con avventura: avventurosamente.
Avvinturusu. add. Che ha buona avventura: avventuroso. || Che si cimenta alla ventura: avventuroso. Sup. avvinturusissimu: avventurosissimo.
Avviràrisi. V. abbirarisi.
Avvirmamentu e Abbirmamentu. s. m. Bacamento, inverminamento.
Avvirmari. V. abbirmari.
Avvirminari. V. abbirmari e derivati.
Avvirsari. v. a. Riordinare cose come capelli, matasse; ripulire, rassettare: ravviare. || Intr. pron. Detto di persona: pigliar il verso.
Avvirsateddu. add. dim. di avvirsatu: ravviatino. || Ravversatino. || Garbatuccio.
Avvirsatu. add. Acconcio bene, assettato, pulito: ravviato, avversato. || Si dice di chi pensa ed opera con senno: avversato. || Tutto esatto, preciso nelle sue cose: ravversato. || Che ha maniera: manieroso, garbato. Sup. avvirsatissimu: molto avversato, garbato.
Avvirsatuni. accr. Molto ravviato, ravversato. || Garbatone.
Avvirtenza. V. avvertenza.
Avvisari. v. a. Dar avviso: avvisare. || Istruire, avvertire: avvisare. || Indovinare. || avvisari la lezioni: assegnarla. || Prov. cu’ t’avvisa t’arma: uomo avvertito, mezzo munito.
Avvisatu. add. Avvisato. || Prov. omu avvisatu è menzu salvatu: uomo avvisato è mezzo salvo, perchè si può facilmente guardare. || omu avvisatu è menzu guardatu: chi è avvisato è armato, quando si sa ciò che ci deve avvenire ci si mette in guardia.
Avvisaturi –trici. Chi o che avvisa: avvisatore –trice.
Avvisu. s. m. Atto del far nota cosa che uno non sappia, o mostri di non sapere: avviso. || La cosa avvisata: avviso. || Foglio che contenga lo avviso: avviso. || Avvertimento, insegnamento: avviso. || essiri d’avvisu: essere d’avviso, di parere, d’opinione.
Avviticchiari. v. a. Cinger intorno a mo’ dei tralci della vite: avviticchiare. P. pass. avviticchiatu: avviticchiato.
Avvivari. v. a. Far vivo, dar vigore: avvivare. P. pass. avvivatu: avvivato.
Avvizzamentu. V. avvezzamentu. || V. abbizzamentu.
Avvizzari. V. avvezzari. V. abbizzari.
Avvizziari. v. a. Render vizioso: avviziare. || Rifl. Divenir vizioso: inviziare, viziarsi. P. pass. avvizziatu: avviziato, inviziato.
Avvizziateddu. add. dim. di avvizziatu. viziatello.
Avvocata. s. f. Difenditrice, protettrice: avvocata.
Avvocatu e Avvucatu. s. m. Dottore in leggi, che difende le cause: avvocato. || Protettore: avvocato. || Prov. fui avvucatu comu pesti stissa; l’italiano differisce per poco: di tre cose il diavolo si fa insalata: di lingua di avvocati, di dita di notai, e la terza è riservata.
Avvoltòju. (Mort.) V. vuturu.
Supplemento
Avantirazzu. L’altro ieri: jer l’altro.
Avanzu. || vuliri l’avanzu: voler rifatto il resto.
Avarari. v. intr. Cascar da un lato, voltare cadendo da un lato. In Cammarata.
Avaritutini. V. avarizia.
Avimmaria. La sera alle ventiquattro: l’avemaria. Per l’orazione che soleasi cantare suonando quei tocchi detti pure avemmaria a quell’ora.
Aviri. || Prov. unu mentri avi è salutatu; chi ha della roba ha de’ parenti. || avirili, cioè gli spiriti, esser invasato. || aviri di lu pazzu, e simili, esser un po’ pazzo ecc.: avere dello scemo, del pazzo ecc. || avirinni di una cosa, o p. e. avirinni di lu minchiuni, come sopra: sentire di alcuna cosa.
Avogghia. || avogghia di caminari, di ridiri ecc.: ha tempo a...
Avraciu. V. abbraciu.
Àvutu. V. autu e simili.
Avvampalauri. V. avvampalavuri. || Sorta di uccello: storno volgare. Sturnus vulgaris L.
Avvampari. Menare smanie, svampare.
Avvampuliari. freq. di avvampari.
Avvicinnata. s. f. Lo avvicendare.
Avvinatu. Color del vino: avvinato, vinato.
Avvintari. V. abbintari.
Avvintrari. v. intr. Pensare sol al ventre (Verdone).
Avvisiceddu. dim. di avvisu: avvisino, avvisuccio, più vilificativo (Tomm. D.).
Avvurpari. v. intr. Divenir volputo, dicesi del grano: involpare (Perez).