Quando il dormente si sveglierà/XXIV. Il combattimento degli aereopiani

XXIV. Il combattimento degli aereopiani

../XXIII. Mentre giungono gli aereopiani IncludiIntestazione 10 maggio 2019 25% Da definire

Herbert George Wells - Quando il dormente si sveglierà (1899)
Traduzione dall'inglese di Anonimo (1907)
XXIV. Il combattimento degli aereopiani
XXIII. Mentre giungono gli aereopiani

[p. 345 modifica]Capitolo XXIV.

Il combattimento degli aereopiani.

Lungo la via che correva da un capo all’altro dell'imbarcadero catturato di Roehampton, due Sentinelle, vestite -di azzurro pallido stavano rannicchiate, stringendo le loro carabine, e spalancando gli occhi per guardare nell’ombra l’imbarcadero di Wimbledon Park. Di tanto in tanto, i due uomini scambiavano qualche parola in quella cattiva lingua parlata in’quel tempo dalla loro classe. I partigiani di Ostrog avevano rallentato il fuoco, quindi cessato del tutto, dopo di che il numero di nemici era sensibilmente diminuito. Ma gli echi della battaglia che ferveva costantemente in basso, nelle gallerie inferiori dell’imbarcadero, sahvano talvolta quando si rallentavan le fucilate. A qualche metro dietro di essi, giaceva un combattente, morto, colla faccia rivolta al cielo, colla sua giacca di tela azzurra che lentamente finiva di bruciare nel punto in cui la palla aveva forato il petto.

E proprio accanto a quel cadavere, stava seduto [p. 346 modifica]346 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

un ferito, con una. gamba fas’ciata, il quale col volto Senza espressione, guardava gli effetti di quella combustione: in lontananza, posato a traverso- lo scalo ‘di partenza, • si stendeva, gigantesco; l’aeteopilo catturato.: Uno di quegli uomini raccontava come, avendo veduto sàltare un nemico per nascondersi dietro a un stostegno, aVeva tirato su di lui colpendolo proprio nel momento in cui l’altro, trascinato dal suO| slancio, oltrepassava la diga.! — È ancora là, — diceVa il tiratore. — Guarda quel punto impercettibile. Sì... fra queUe sbarre. — Io non lo vedo affatto-, — fece l’altro con tono aggressivo-.; Il tiratore rispose con dei paroioni urlando, e la,soiando-si trasportare dal suo ardore per provar la verità di quanto affermava, ma un’a-cdatmazione violenta che veniva dal basso, lo interruppe improwisament-e,. — Che cosla accade? — doibàndó, e si sollevò su di un braccio per guardare la parte s-upieriore della scala, nel passaggio centrale, da cui giungeva un certo numero di uomini vestiti di azzurro, che si radunarono sulla piattaforma deirimbarcadero, vicino all’aereopiloi, — Noi non abbiamio bisogno tìi tutti questi imbecilli, — disSe il suo compagno. — Essi non fanno che impedirci di tirare. Ma che cosa salta loro in testa?.— Ascolta.... Essi gridano.... I due uoniinì stettero in ascolto: i nuovi venuti in -gran ntiniero- si erano amimassati attorno all’aereopilo-. Tre qapi-siezione, riconoscibili da’ loro mantelli e ’dalle loro insegne nere, si arrampicarono neU’interno [p. 347 modifica]Il combaitimenio degli aereopiani 847

deU’aereopilo e si affacciarono sopra. La truppa si precipitò sulla macchina, afferrando, a due o tre uomini alla volta, tutte le sbarre e tutte le traverse fino a che l’intero contorno dell’armatura non fu liberato. Uno dei tiratori si sollevò sulle ginocchia. — Stanno per rimetterlo sul carro 1... Per Vedere meglio egli si rizzò interamente e il suo compagno lo imitò. -— A quale scopo?.— disse quest’ultimo. — r Noi non abbiamo alcun aereonauta. •— In ogni caso essi lo preparano. — E guardò prima la sua carabina, quindi la folla, poi volgendosi improvvisamente verso il suo compagno: — Conservami questo, — disse affidandogli la sua arma e la sua cartucciera. i Un momento dopo egli correva verso l’aereopilo e per un intero quarto d’ora fu, insieme agli altri, un Titano affaticato, che tirava, spingeva, urlava, ascoltando le grida: poi, a cose fatte, si trovò in mezzo ad una moltitudine di altri Titani che acclamavano la propria impresa. Seppe allora ciò che invero tutti sapevano già in Città, che il Maestro, per quanto fosse affatto novizio, aveva l’intenzione di salir egli stesso su quella macchina, che giungeva appunto in quel momento per prenderne la direzione, e che non voleva permettere a nessun altro di arrischianùsi. — Colui che affronta il più gran pericolo, che sopporta il carico più pesante, quello è il re. Così si ripetevano le parole del Maestro. Il tiratore continuava a gridare: uiuahl mentre il sudore cadeva in gran copia da’ suoi capelli in disordine, quando [p. 348 modifica]348 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ udì un rimbombo assordante e, a brani intermittenti, il ritmo e lo slancio del canto rivoluzionario-. Da una fessura tra la folla, egli vide che un gran numero di persone saliva ancora le scale. — Il Maestro-1 Ecco il Maestro! — gridavano alcune voci e la folla diveniva sempre più densa. Il tiratore fece sforzi ostinati per giungere al passaggio centrale. - ’ — Il Maestro arriva! Il Dormente! Il Maestro! IISigUore e Padrone! — urlavano quelle voci. ImprovVi-sament-e, a due passi di distanza, sorsero le uniformi nere delle guardie rivoluzionarie, e per la prima e l’ultima volta in vita sua, il tiratore vide Graham, e lo vide vicino: alto e bruno, dalla nera e ampia veste, dal volto pallido e risoluto-, dallo sguardo rivolto sempre innanzi a sè,; l’eroe, che per tutte le piccole cose da cui -era circondato, non aveva nè orecchi, nè occhi, nè pensieri.... Fino alla fine de’ suoi giorni, il tiratore si ricordò il volto livido del Dormente khe; in un momento, era passato e scomparso, pientre egli rimaneva là, spingendosi a gomitate, fra la folla ondeggiante. Una giovane guardia, piangendo di terrore, lo urtò, per precipitarsi bulle case e continuò la sua corsa, mu-gblando:

— Posto all’aereopilo! La campana che annunziava la partenza, suonò improvvisa — potente -— e poco melo’diosa; con quel suono assordante negli orecchi, Graham si avvicinò aH’a-ereo-pilo e si inoltrò n-elPombra della sua ala inclinata. In tal modo si accorse che un certo numero di p-ersòn-e attorno a lui si offrivano di accompagnarlo, ma -egh rifiutò con un gesto: aveva bisogno di riflettere sul modo di contenersi per metter la mac [p. 349 modifica]Il combattimento degli aereopiani 349

china in moto. La campana continuava a suonare mentre si manifestava più’ potente la pietà del popolo. Il crapo-sezione lo aiutò a scavalcare l’ossatura; così Graham si sedótte sul seggio dell’aereonauta, installandosi accuratamente e deliberatamente.... Che cosà accadeva,? Il capo-sezione gli indicava due aereopili che salivano in aria nella direzione sud-ovest; senza dubbio essi spiavano l’arrivo degli aereopiani. Quello che urgeva in quel momento era di mettersi in cammino» Come lo annoiavano tutte quelle persone colle loro domande e i loro avvertimenti! Egli voleva riflettere, ricordare tutti i particolari deUe sue esperienze precedenti. Il capo-sezione s’introdusse nell’ossatura: Graham fece segno di lasciarlo in pace, allora la folla al suo gesto si allontanò e la’ via della partenza ’(rimase hbera. Graham, immobile, fissò attentamente le leve, il volano di manovra, e tutti gli apparecchi delicati che gli erano così poco familiari. Una navicella di cui là bolla d’aria si trovava da parte, gli ricordò una manovra essenziale, e passò alcuni secondi ad equilibrar la macchina fino a che la bolla non fu giunta nel centro del tubo. Egli notò che la folla era silenziosa, che spiava ogni suo gesto risoluto e riflettuto.... Una palla venne a schiacciarsi sopra una sbarra proprio sopra alla sua testa. Chi tirava?... Non c’era più nessuno sulla via della partenza? E si alzò per tendersene conto, poi tornò a sedersi. Un minuto dopo, il motore girava e Graham partì a gran velocità lungo le guaine. Egli afferrò violentemente il volano e ricondusse il motore indietro per sollevare la prua.... Allora il popolo lo acclamò.... Per un momento egh rimase stordito mentre il suo [p. 350 modifica]35o QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

Cuore palpitava aH’unisono colla macchina:, le grida diminuirono rapidamente, affievolendosi fino a estinguersi del tutto. Un soffio d’aria fischiò al di sopra del paravento e il mondo intero parve Sprofondarsi sotto di lui. Velocemente. Via Via (chq si librava, nel]]0 spazjio si Sentiva più Calmo e più sicuro di sè stesso, scevro di ogni sovreccitazione: levò la prua ancora di più, aprì una valvola sotto l’ala sinistra della macchina, girò attorno e continuò a salire.... Guardò in basso- senza provare alcuna vertigine, poi in alto..,. Uno degli aereopili di Ostrog era arrivato allo scopo di troncargli la strada: Graham si avanzò obliquamente verso il suo nemico in maniera da passargli di sotto cadendo bruscamente. Gli aereonauti lo sorvegliavano. Qual era il loro disegno? Il suo spirito si agitò; uno di essi, a quel che potè vedere, possedeva un’arma, pronto a tirare. Che cosa p-ensaVano che egli facesse? In breve egli capì la loro tattica e di un colpo preste la sua decisione: il suo torpore momentaneo era passato: aprì due valvole di più a sinistra, descrisse un siemioerchio attorno al suo aggressore, e, protetto contro il tiratore dalla prua e dal paravento, si spinse in linea retta snU’aereopilo che si piegò un poco, come per evitarlo-. Graham rigettò la prpa in alto: stringeva i denti mentre una smorfia involontaria gli contraeva la faccia.... e crac! Urtò l’avversario, dando di basso in alto-, s’otto la più vicina delle due ali. A poco a poco parve che queU’ala s’ingrandiss-e’, dispiegata daU’urto; egli la vide nella sua piena larghezza, quindi l’aereopilo scivolò e scomparve da’ suoi occhi,. Egh constatò che la sua prua si abbassava: colle mani agguantò le leve per ricacciar bruscamente [p. 351 modifica]Il combattimento degli aereopiani -35i

inldietro il iniotore e sentì la scossa di quello spostamento. La punta della macchina si rialzò vivamente, e, per un miomento gli parve di rimanere disteso supino» La macchina oscillava e traballava danzando sulla sua elice; con uno sforzo violento egli si sospese alle leve e lentamiente si rimise in moto. Saliva ora non più in una direzione verticale: oppresso, ansante, mise di nuovo in azione le leVe. Il Vento fischiava attorno a lui: dopo un altro sforzo si trovò quasi in direzione orizzontale. Respirò: tornò ancora ad ispezionare le sue leve, e scrutò collo s’gUardo l’abisso che si sprofondava sotto di lui, e per la prima Volta si voltò indietro per scuoprire dò che fosse stato de’ suoi nemici. Per un momento avrebbe potuto crederli annichiliti, ma, simile ad una moneta cbe cade nella fessura di un salvadanaio, egli vide cadere, neirintervallo cbe separava i due imbarcaderi dell’est, un oggetto sottile e piatto, leggero e fragile. Da principio non riusciva a capire che cosa fosse, poi una gioia feroce s’impadronì di lui: allora urlò con tutte le sue forze, emise un suono inarticolato e si slanciò più in alto ancora nello spazio. — Dov’è l’altro aereopilo? — si domandò. — Ora tocca a lui.... E girando lo sguardo nel deio vuoto, fu assalito per un momento dal timore che la seconda macchina si fosse elevata sopra alla sua testa, ma la vide poi approdare sullo scalo di Norwood. I seguaci di Ostrog avevano avuto certo l’intenzione di usare dei loro proiettili, ma il loro coraggio non aveva osato di affrontare il rischio di essere spinti e precipitati a gran vclodtà da un’altezza di circa mille piedi.... Perciò avevano rifiutato di combattei-e.... [p. 352 modifica]35a QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

Per un certo tempo, Graham dlestrisse larghe curve, quindi si diresse in una rude discesa, verso- le piattaforme deH’ovest. Il crepuscolo si avvicinava, il fumo dello scalo di Streatham incendiato, che era stato cosi denso e così scuro, formava ora una colonna di fiamme. Tutte le curve intrecciate delle strade mobili, i tetti e le cup-olè trasparenti, le voragini, gli abissi fra gli edifizii, brillavano- di un dolce splendore e splendevano sotto il raggio della luce elettrica che ammortiva gli ultimi raggi del sbl-e. Ttre scali disponibili posseduti ancora dai seguaci di. Ostrog, — poiché quello di Wimhledon. Park non era utilizzabile in causa del vicino incendio di Roeham-pton, e Streatham soffiava come una fornace — erano illuminati dai fari accesi p-er guidare gli aere-opiani aspettati. Nel mentre passava sopra airimbarcadero di Roehampton, Graham scorse le oscure masse del popolo e udì ima frenetica acclamazione: una palla, partita da Wimbled-on Park, fischiò nell’aria e continuò la sua corsa sopra le lande del Surr-ey. Egli stenti una brezza che veniva dal sud-ovest e raddrizzò la vela dal lato- occidentale, come gli avevano insegnato-, e con tale manovra si -elevò rianimato dall’aria più rarefatta, più viva, delle-regioni superiori. Salì; salì anco-ra, sorvegliando le pulsazioni ritmiche della macchina fino a che la campagna sotto di lui, non diventò azzurra e indistinta, e lino a che non vide Londra distendersi come una piccola carta dal disegno luminoso, città minuscola, in lontananza. Al sud-ovest il cielo era di un turchino zaffiro, sotto la linea ombreggiata deirorizzonte, mentre il numero delle stelle aumentava via via che si librava nello spazio-....,,,.; [p. 353 modifica]Il combattimento degli aereopiani 353,

Ad un tratto, in fondo, a sud-ovest, apparvero, avvicinandosi rapidamente, due piccoli lumi confusi.... quindi altri due, e finalmente un gruppo- raggiante, nebuloso di forme rapide.... In breve egli potè contarle: erano ventiquattro. La prima flotta degli aereo piani arrivava, -e al di là -s’intravedeva una luce ancor più intensa. Egli descrisse un semicerchio, senza perder collo sguardo quella flotta minacciosa il cui volo era disposto in forma di cuneo, — volo triangolare di forine gigantesche e fosforescenti lanciate completamente libere nello spazio al di sotto di Graham. Calcolando rapi-dàmente la loro velocità mise in azione la leva -che ricondusse il motore in avanti e oom-inciò a scendere con una rapidità che aumentava via via. Si era prefisso di raggiungere il vertice di quell’angiolo, perciò si precipitava, a guisa di una pietra, attraverso l’aria sibilante, e gh parve cbe tra quel miom-ento e quello in cui Venne a colpire il primo aereopiano, non fosse trascorso più di un minuto secondo. Nessuno, in tutta quella confusione di corpi neri, fu avvertito del destino che li minacciava tutti, nessuno pensava a quel falco che piombava su di loro dall’immensità del cielo. Coloro che non erano stati colpiti dalle nausee del «mal -d’aria» allungavano i loro colli neri e spalancavano gli occhi per guardar la dttà vaporosa che usciva dalla nebbia, la ricca e splendida Città per la quale Massa Bosso faceva divenir malleabili i loro muscoli. Molte fila di denti brillavano, delle facce nere splendevano; essi avevano udito parlare delle imprese de’ loro compagni condotti a Parigi e sapevano che Wells, lavando il Dormente si sx’eglierà. 2^ [p. 354 modifica]354 QUANDO IL DORMENtE SI SVEGLiERÀ

anche essi avrebbero avuto g-loriosi momenti in mezzo ai miserabili londinesi. E improvvisamente Graham li colpì. Egli aveva mirato sul corpo deiraereopiano ma, proprio aU’ultimo momento, la sua mente era stata attraversata da una migliore idea: e facendo alcuni serpeggiamenti, venne ad urtare aH’estremità deiraJa di tribordo con tutto il suo peso accumulato. La scossa 10 rigettò indietro: la prua scivolò attraverso la liscia estensione deH’aereopiano verso la cima. Graham si sentiva spinto in avanti daU’enorme macchina che lo trasportava insieme col suo aereopilo e in quel breve momento, che a lui parve un secolo, egli chiedeva a sè stesso ciò che sarebbe accaduto. Migliaia di persone strillavano e Graham constatò che la sua macchina era tenuta in equilibrio’ suU’orio della gigantesca carena che lo trascinava: guardò sopra alla sua spalla e vide la trave centrale dell’aereopiano e l’ala opposta elevarsi oscillando. E attraverso alle membrane, egli ebbe la visione di sedie che scivolavano, di facce dagli occhi spalancati e di mani aggrappate alle sbarre di appoggio, inclinate. Le intelaiature mobili ’dell’ala opposta, si aprirono bruscamente: l’aereonauta manovrava per raddrizzare 11 suo veicolo. Al di là un secondo aereopilo fece un improvviso sbalzo per evitare le scosse e le giravolte del suo compagno fuori d’equilibrio’. La vasta superficie ondeggiante delle ali sussultò e Graham sentì che il suo aereopilo aveva oltrepassato il margine che lo tratteneva. Il mostro ferito, completaim’ente rovesciato, precipitava nel vuoto. Graham non si rese un conto esatto che, dopo [p. 355 modifica]Il combaitimenio degli aereopiant 355

aver colpito l’ala esterna deiraereopiano, egli se n’era liberato, ma si accorse di volare ora liberamente in una rapida discesa e di avvicinarsi con velocità verso terra. Che cosa aveva fatto? Il cuore gli batteva nel petto còme una macchina in movimento, e durante un istante pieno di pericoli, a causa del torpore delle sue mani, non potè muover le leve. Finalmente d riuscì e allora gettò violentemente il motore indietro, lottò per due secondi contro le oscillazioni, sentì cbe la macchina si raddrizzava librandosi orizzontalm-ente e alla fine rimise il motore in movimento. Quindi alzò gli occhi: due aereopiani passavano molto al disopra della sua testa e i passeggieri urlavano: allora guardò indietro e vide il corpo principale della flotta scompigliarsi e fuggire in tutte le direzioni: l’aereopiano che aveva colpito e che non aveva potuto raddrizzarsi, finiva di cadere di colpo tagliando come una grossa lama di coltello le ali dei Motori a vento che si trovavano sotto di lui. Graham abbassò la parte posteriore del suo argano e guardò ancora, prestando tutta la sua attenzione a quello spettacolo, e lasciandosi trasportare in aria senza curarsi in qual direzione andasse: intanto l’immensa macchina cadde a terra e la sua parte inferiore s’infranse sotto il peso della caduta, poi tutto il colosso si rovesciò, sfondandosi. Improwisamente dal suo fianco ansante, uscì una sottile linguetta di fuoco bianco che si elevava ver^o lo zenith. In quel momento Graham si accorse che una massa enorme volava sopra di lui attraverso lo spazio: egli fece balzare il suo argano, proprio a tempo per evitare l’assalto — se era un assalto — [p. 356 modifica]356 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ ’

di un secondo aereopiano che discese, turbinando lo trascinò in basso per una tesa e quasi lo rovesciò, nella raffica del suo passaggio. Egli ne vide,altri tre che si avvicinavano rapidamente e fu neoessario di raggiungerli in alto: in breve ne arrivarono altri gncora da tutte le parti, e tutti descrivevano — così almeno parve a Graham, — brusche curve per evitarlo. Tutti filavano- vicino a lui, sopra, sotto, a destra, a sinistra: in lontananza, verso ovest, egli udì il fracasso dell’urto di due corpi, e due eno-rmi oggetti luminosi precipitarono a terra: e intanto in lontananza, dalla parte sud-ovest, giungeva una seconda squadra. Graham si elevò con un movimento franco e regolare e in breve tutti gli aereopiani si trovarono sotto di lui; ma per un momento, ignorando la distanza che lo separava da essi, non osò arrischiarsi ad affrontarli. Finalmente si precipitò su,’una seconda vittima, i soldati della quale, la.ssù coricati, lo videro avvicinare: l’enorme macchina traballò e oscillò, quando i passeggieri pazzi-di terrore, si aggrapparono a poppa per prender le loro armi. Una ventina di palle fischiarono attraverso l’aria, e nel parafuoco ’di spesso’ vetro che proteggeva Graham, brillò fugacemente una Stella. L’aereopiano rallentò la sua corsa e si lasciò cadere per evitare un urto-, ma cadde troppo in basso. Proprio in quel momento, Graham- scorse le ali dei M’Otori a vento di Bromley Hill che salivano rapidamente Verso tìi lui e fece un semi-cerchio mentre i’aereopiano a cui aveva dato la caccia, andava ad infrangersi suH’ostacolo. Tutte le voci si fusero in un solo’ grido: l’enorme [p. 357 modifica]Il combattimento degli aereopiani 357

macchina sembrò rimanere per un attimo dritta sulla sua estremità, in mezzo- alle schegge sparse delle sue ali, quindi si sfasciò. Frammenti enormi furono proiettati qua e là nello spazio,; i motori si spezzarono come conchiglie e una fiamma viva scaturì nel cielo crepuscolare. — F due! — esclamò Graham nel m-omento in cui una bomba lanciata daHalto, scoppiò cadendo. Quindi risalì a tutta velocità sentendosi invaso da un felice orgoglio, da una forza gigantesca. I suoi dubbi sull’umanità, sulla sua inettitudine perso-naie, erano interamente scomparsi. Era un combattente che godeva del proprio potere, mentre gli aereopiani fuggivano in tutte le direzioni, non cercando che di evitarlo-, e il mugolio de’ loro passeggi-eri ammucchiati giungevi fino a lui a brevi intervalli,. Scelse allora la sua terza preda, l’attaccò, la raggiunse, m(a non gh riuscì di rovesciarla completamente poiché essa s’involò per andare ad infrangersi contro l’alta scogliera del muro di Londra. Sfuggendo a quell’urto egli sfiorò così da vicino il suolo semioscuro, che potè distinguere un coniglio spaventato galoppare sopra un pendio. Con una scossa improvvisa, egli risalì verticalmente e si accorse che passava sopra alla parte meridionale di Londra e che l’aria attorno a lui era libera. Alla sua destra, i partigiani di Ostrog lanciavano come segnali dei razzi che scoppiavano nello spazio con un rumore assordante. mezzogiorno, gli avanzi di una mezza dozzina di bastimenti aerei, fiammeggiavano, mentre a sinistra c a destra, gli aereopiani fuggivano davanti a lui: essi filavano ad oriente e a settentrione e s’aggira [p. 358 modifica]358 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

vano qua e là a. mezzogiorno poiché non potevano fermarsi senz’appoggio: e in quella lor presente confusione, ogni tentativo di evoluzione tattica non avrebbe prodotto che urti disastrosi. Graham durava fatica a rendersi un conto esatto di ciò che avteva fatto-; da O’gni parte gli aereopiani si allontanavano, e diventandio sempre più piccoli, finivano collo sp-arire del tutto. Erano in fuga! Egli passò a duecento m-etri circa sopra l’imbarcadero di Roehampton, brulicante di persone e risuonante di grida frenetiche. Ma perchè l’imbarcadero di Wimibledon Park era ugualmente stipato di gente e pieno di grida? Il fumo e la fiamma di Streatham nascondevano adesso ’i tre imbarcaderi più lo-ntani: egli fece alcuni giri e si innalzò per vederli e per esaminare i quartieri del settentrione. Dapprima apparvero, dietro quel fumo, le masse quadrate di Shooter’-s Hill illuminate e sulle quali si ergeva l’aereopiano che era riuscito ad approdare e che sbarcava i propri negri. ^ Quindi potè scorgere Blackheath, e sotto- gli ultimi fiocchi di fumo, rimbàrcadero di Norwood. A Blackheath, nessun aereopiano aveva approdato, ma un aereopilo era pronto per partire. Norwood era coperto di uno sciame di omettini che correvano qua e là facendo una terribile confusione. La resistenza accanita degli imbarcaderi e d-ei l-oro dipendenti era cessata, e il popolo affinava nei sotterran-ei delle ultime piazze-forti di Ostrog, l’usurp-atore. Improwisam-ente, in lontananza, sulla linea settentrionale della città, si innalzò neH’aria l’eco d’un suono, glorioso per lui, un segnale, una nota di trionfo, la so-rda scarica di un cannone. [p. 359 modifica]Il combattimento degli aereopiant 35g

Le sue labbra si schiusero’; l’emozione contrasse la sua faccia.... e respirò a pieni polmoni. — Essi vincono! — gridò Graham librandosi nell’aria libera. — Il popolo ha la vittoria! Il rumore di un secondo colpo di cannone giunse fino a lui come una risposta: ad un tratto egli vide landare l’aereopilo di Blackheath, cbe completamentei sollevato, s’innalzava ora nel cielo e, balzando in aria come una palla, filava dritto verso il sud. Graham capì subito: non poteva essere che Ostrog cheduggiva: cacciò un grido- e si lasciò cadere-in quella direzione. Accelerando la sua caduta, egli scivolò in -obliquo con grande velocità: allora il fuggiasco si elevò bruscamente vted-endo-lo avvicinare, mentre Graham raddoppiando di velocità piombò direttamente su di lui, ma con un’improvvisa manovra, l’aereopilo non presentò più che uno spigolo, e Graham avendolo oltrepassato, scendeva rapidamente, con tutta la forza del suo inutile slancio. Era infuriato! Spinse indietro il motore riconducendolo indietro lungo il suo albero e salì in aria descrivendo delle curve: così vide la macchina di Ostrog che filava dinanzi a lui in forma di spirale. Allora si elevò in quella direzione, aumentando di velocità e di altezza, grazie al suo slancio e al vantaggio che aveva sopra Ostrog almeno del peso di un uomo. Di nuovo si lasciò cadere a capofitto mài il colpo non gli riuscì, e rasentando- il suo avversario, vide la faccia calma e fiduciosa dell’aereonauta e l’atteggiamento risoluto di Ostrog: questi guardava fisso in un’altra direzione, verso mezzogiorno, e Graham capì con un accesso di collera, quanto doveva parer ridicolo il suo volo: in basso scorse le colline di Croydon. Con [p. 360 modifica]36o QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ

una scossa salì di nuovo e ancora una volta sconfisse il neniiiOO’. Guardo al di sopra delle sue spalle, e uno strano spettacolo colpì la sua attenzione: l’imbarcadero dell’est, quello di Shooter’s Hill, pareva inalzarsi. Un getto di luce che assunse una gran forma grigia, una specie ’di cappuccio di fumo, sfavillò neiraria e per un secondo quella forma incappucciata rimase immobile, lasciandb cadere dalle sue spalle enormi masse di metallo, quindi un denso fumo si sprigi-onò da essa. Il popolo aveva fatto saltar tutto in aria: imbarcaderi e aereopiani.... Un altro sprazzo di luce e una forma grigia identici, emersero- ad un tratto da Norwood; e m-entre egli guardava si udì un sordo rumore, e l’enorme -colonna d’aria lanciata colla prima esplosione venne a -colpirlo. Dapprima raereopilo cadde da una parte, quasi capovolgendosi, e fu sul punto- di rovesciarsi interam-ente. Graham, ap-poggiato sul suo paravento, lottava ’disperatamente col volano che gli oscillava -s-o-pra la testa. Quindi la ’«gconda colonna d’aria, quella di Norwood, Venne a cò-lpire la sua macchina o-bliquamente. Graham si aggrappò ad una traversa, mentre l’aria gli fischiava int-orn-o in una raffica vertiginosa. Gli parve di esser sospeso, immobile, neirat-mosfera.... in pr-o-dnto di cadere.... poi ne fu sicuro-.... e non potè guardare in basso.... Con un’incredibile rapidità cominciò a riassumere tutto ciò che -era a,cca-duto fin dal suo risveglio,; i momenti di dubbio-, i momenti di potere, e, alla fine, la scoperta terribile del tradimento calcolato di Ostro-g.... Era sconfitto, ma la città era salva.

La città era salva! i [p. 361 modifica]

I suoi pensieri si succedevano sempre più veloci.... Egli si chiedeva se avrebbe riveduto Elena. Gli sembrava così impossibile di non doverla più rivedere!

Tutto ciò aveva qualche cosa di assolutamente irreale!... Chi era egli? Perchè si aggrappava così con tutte le sue forze senza poter rinunziarvi?... Gli è appunto in tali condizioni che hanno termine innumerevoli sogni.... Ma, fra qualche minuto, egli si sveglierà....

fine.

[p. indice modifica]

INDICE.

I. |||
Insonnia |||
 1
II. |||
La catalessi |||
 13
III. |||
Il risveglio |||
 23
IV. |||
L'eco del tumulto |||
 30
V. |||
Le strade che camminano |||
 49
VI. |||
Il “hall„ dell'Atlante |||
 56
VII. |||
Nelle stanze silenziose |||
 69
VIII. |||
Sui tetti |||
 86
IX. |||
Il popolo è in marcia |||
 105
X. |||
La battaglia nelle tenebre |||
 115
XI. |||
Il vecchio che sa tutto |||
 131
XII. |||
Ostrog |||
 147
XIII. |||
La fine dell’antico ordine |||
 167
XIV. |||
In vedetta |||
 178
XV. |||
Personaggi importanti |||
 196
XVI. |||
L’Aereopilo |||
 214
XVII. |||
Tre giornate |||
 284
XVIII. |||
Graham si ricorda |||
 243
XIX. |||
Il punto di vista di Ostrog |||
 266
XX. |||
Nelle vie della Città |||
 267
XXI. |||
Nei bassifondi |||
 296
XXII. |||
La lotta nel Palazzo del Consiglio |||
 306
XXIII. |||
Mentre giungono gli aereopiani |||
 323
XXIV. |||
Il combattimento degli aereopiani |||
 345