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Il combaitimenio degli aereopiant 355

aver colpito l’ala esterna deiraereopiano, egli se n’era liberato, ma si accorse di volare ora liberamente in una rapida discesa e di avvicinarsi con velocità verso terra. Che cosa aveva fatto? Il cuore gli batteva nel petto còme una macchina in movimento, e durante un istante pieno di pericoli, a causa del torpore delle sue mani, non potè muover le leve. Finalmente d riuscì e allora gettò violentemente il motore indietro, lottò per due secondi contro le oscillazioni, sentì cbe la macchina si raddrizzava librandosi orizzontalm-ente e alla fine rimise il motore in movimento. Quindi alzò gli occhi: due aereopiani passavano molto al disopra della sua testa e i passeggieri urlavano: allora guardò indietro e vide il corpo principale della flotta scompigliarsi e fuggire in tutte le direzioni: l’aereopiano che aveva colpito e che non aveva potuto raddrizzarsi, finiva di cadere di colpo tagliando come una grossa lama di coltello le ali dei Motori a vento che si trovavano sotto di lui. Graham abbassò la parte posteriore del suo argano e guardò ancora, prestando tutta la sua attenzione a quello spettacolo, e lasciandosi trasportare in aria senza curarsi in qual direzione andasse: intanto l’immensa macchina cadde a terra e la sua parte inferiore s’infranse sotto il peso della caduta, poi tutto il colosso si rovesciò, sfondandosi. Improwisamente dal suo fianco ansante, uscì una sottile linguetta di fuoco bianco che si elevava ver^o lo zenith. In quel momento Graham si accorse che una massa enorme volava sopra di lui attraverso lo spazio: egli fece balzare il suo argano, proprio a tempo per evitare l’assalto — se era un assalto —