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Il combattimento degli aereopiani 357
macchina sembrò rimanere per un attimo dritta sulla sua estremità, in mezzo- alle schegge sparse delle sue ali, quindi si sfasciò. Frammenti enormi furono proiettati qua e là nello spazio,; i motori si spezzarono come conchiglie e una fiamma viva scaturì nel cielo crepuscolare. — F due! — esclamò Graham nel m-omento in cui una bomba lanciata daHalto, scoppiò cadendo. Quindi risalì a tutta velocità sentendosi invaso da un felice orgoglio, da una forza gigantesca. I suoi dubbi sull’umanità, sulla sua inettitudine perso-naie, erano interamente scomparsi. Era un combattente che godeva del proprio potere, mentre gli aereopiani fuggivano in tutte le direzioni, non cercando che di evitarlo-, e il mugolio de’ loro passeggi-eri ammucchiati giungevi fino a lui a brevi intervalli,. Scelse allora la sua terza preda, l’attaccò, la raggiunse, m(a non gh riuscì di rovesciarla completamente poiché essa s’involò per andare ad infrangersi contro l’alta scogliera del muro di Londra. Sfuggendo a quell’urto egli sfiorò così da vicino il suolo semioscuro, che potè distinguere un coniglio spaventato galoppare sopra un pendio. Con una scossa improvvisa, egli risalì verticalmente e si accorse che passava sopra alla parte meridionale di Londra e che l’aria attorno a lui era libera. Alla sua destra, i partigiani di Ostrog lanciavano come segnali dei razzi che scoppiavano nello spazio con un rumore assordante. mezzogiorno, gli avanzi di una mezza dozzina di bastimenti aerei, fiammeggiavano, mentre a sinistra c a destra, gli aereopiani fuggivano davanti a lui: essi filavano ad oriente e a settentrione e s’aggira