Quando il dormente si sveglierà/XX. Nelle vie della Città
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Traduzione dall'inglese di Anonimo (1907)
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Capitolo XX. Welle vie della Città. E quella notte, sconosciuto e insospettato, Graham vestito come un impiegato subalterno dei Motori a vento, che avesse preso un giorno di libertà, e accompagnato da Asano che aVeva indossato il costume azzuiTo della Compagnia del Lavoro, esplorò il centro della città’a traverso la quale aveva errato quando essa era velata dalle tenebre. Ma adesso egli la vedeva rischiarata e desta, in un turbine di vita. A dispetto del fiotto agitato della rivoluzione, a dispetto del malcontento anormale e del mormorio dell’accresduta lotta, ‘di cui la prima rivolta non era stato che il preludio, le molteplici correnti del commercio s’oon’evano sempre, larghe ed irresistibili. Egli sapeva adesso qualche cosa del carattere generale e delle proporzioni dell’età novella, ma non era preparato alla infinita sorpresa dei dettagli, al torrente di colori e d’impressioni vive che affluivano intorno a lui. In questo suo primo contatto reale con quel popolo nuovo egli comprese che tutto quello che era accaduto prima, salvo le sue vedute del gran teatro e dei mer 2 58 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ cati pubblici, aveva avuto un aspetto particolare, era stato un movimento Umitato al quartiere politico, comparativamente stretto, e che tutte le sue esperienze anteriori avevano girato attorno alla sua situazione. Ma ecco che il cuore della città si offriva al suo sguardo nelle ore più laboriose ed attive della notte; egli vedeva la vita reale e non officiale, vedeva il popolo tornare ai suoi propri interessi immediati; vedeva le abitudini comuni del tempo nuovo. Dapprima essi entrarono in una contrada le cui vie mobìli dirigentisi in opposti sensi erano affollate di persone in liVrea di tela bleu. Graham osservò che questa compagnia faceva parte di un corteggio, il quale, spettacolo bizzarro, percorreva le vie seduto. Gli uomini portavano bandiere di grossolana stoffa rossa guemite di iscrizioni. «Niente disarmo» si leggeva su quelle bandiere, per la maggior parte scarabocchiate grossolanamente e con una ortografia variabile; «Perchè disarmeremmo?» «Niente disarmo». Una dopo l’altra le bandiere passavano a torrenti e in ultimo Venne il canto della rivolta, acoopipagnato ida up’òrchestra assordante d’insoliti istrumenti. — Dovrebbero esser tutti al lavoro, — disse Asano. — Non hanno preso cibo da due giorni, o se l’hanno avuto, l’hanno rubato. Quasi subito Asano si volse per evitare la folla che assisteva oziosa al passaggio dei cadaveri che erano portati daU’ospedale a un cimitero,; spigolature della messe di morte della prima rivolta. Quella notte pochi dormivano, tutti erano fuori. Un’animazione immensa,; perpetue foUe perpetuamente rinnovate, circondavano Graham!; un tumulto incesa Nelle vie della Città 269 sante, le grida e i frammenti enigmatici della lotta sociale appena cominciata, confondevano e oscuravano il suo spirito. Dappertutto festoni e stendardi, decorazioni nere e barocche rendevano più intenso il carattere della sua popolarità. Dappiertutto egli afferrava tronche frasi di quel dialetto grave e triviale che impiegava la classe illetterata, vale a dire la classe che non poteva offrirsi la cultura fonografica. Ber tutto le proteste contro il disarmo si ripetevano oon una violenza di cui non aVeva avuto la minima idea, finché era rimasto confinato nel quartiere dei Motori a vento. Capì che avrebbe dovuto, appena tornato, discuter subito questa questione con Ostrog, in modo più concludente di quello che non aveva fatto fino allora, come pure le conseguenze più grandi di cui quei torbidi erano espressioni. Continuamente quella notte, anche nelle prime ore della loro passeggiata vagabonda a traverso la Città, questo spirito di disordine e di rivolta occupò unicamente la sua attenzione,, esclusi gli innumerevoli dettagli che avrebbe potuto osservare in altre circostanze. A causa di questa preoccupazione, egli non potè raccogliere che delle impressioni frammentarie. Tuttavia, fra tante co-sie strane e vive, nessmi oggetto, nessun fatto, per quanto personale e persistente, poteva esercitare una preponderanza assoluta. Spesso il moto rivoluzionario usciva totalmente dal suo spirito, era messo da parte come un sipario che dissimulasse qualche aspetto impressionante dell’epoca. Elena gli aveva imposto questo intenso ardore di ricerca, ma, a momenti, eUa stessa si allontanava dai suoi pensieri coscienti. Un istante, per esempio, si accorse che traversavano il quartiere religioso — poiché, la 270 QtTANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ facile circolazione a traverso la Città, grazie alle vie mobili, non rendeVa più’ necessaria la dispersione delle chiese é delle cappelle, — e la sua attenzione fu vivamente attratta d,alla facciata deiredificio’ d’una sètta cristiana. Essi viaggiavano seduti su una delle piattaforme superiori. Ad una svolta, l’edificio apparve ad un tratto, sembrando avanzarsi verso di loro a grande velocità. La facciata era coperta dalla sommità aUa base d’iscrizioni rosse e bleu, salvo là, dove l’eborme tela trasparente di un cinematografo- presentava una" cro-dfissi-one realista, ed ove un vasto festone.di color nero, per idimostrare che la religione popolare seguiva la politica popolare, sventolava davanti le insegne. Graham si era già familiarizzato con la scrittura fonetica, e -queste iscrizioni lo colpirono per la maiggior parte come altrettante stup-efac-enti bestemmie. Fra le meno offensive per il (suo senso, si leggeva: «La salvezza al primo piano a ’destra». «Impiegate il vostro denaro sul vostro Creatore». «La più rapida conversione di Londra. Operatori espertissimi! Aprite gh lO-cchi!» «Ciò che Cristo direbbe al Dormente». «Abbiate fiducia nei Santi ultima moda!» «Siate cristiani senza darvi pe|na delle Vostre occupazioni presenti». «Grazie rapide e comode per persone d’affari». — Ma questo è stomachevole! — esclamò Graham davanti al gigantesco -edifizio dove si esponevano.questi appelli di una pietà mercantile. — Cos-’è s-tomachevole qui? — domandò il suo piecolo assistente, cercando apparentemient-e se in quei fervorini sfacciati vi fosse qualche cosa d’insolito. Ma questa réclam-el L’essenza della religione è certamente il rispetto. Nelle vìe della Città 27I — Oh 1 è questo! — Asano guardò Graham. — È questo che vi disgusta? — diss’egli col tono di qualcuno che fa una scoperta. — Infatti, lo comprendo. Mi ero dimenticato.... Ai giorni nostri la concorrenza per attirare l’attenzione, non indietreggia innanzi a nulla, e le persone, semphcemente, non hanno a^o di loiccuparsi delle anime loro, come facevano prima. Altra Volta voi avevate i pacifici sabati, e le escursioni in campagna.... benché abbia letto in qualche luogo.... che i pomeriggi della domenica qualche Volta...., ’.; — Ma questo, — disse Graham volgendosi e designando, coU’occhio, quel bleu e quel bianco che si allontanavano, 1— questo non è oertamiente il solo mezzo... ■— Vi sono centinaia di mezzi differenti. Ma naturalmente, se ima sètta non ricorre alla réclame, non fa affari. Il culto ha camminato col tempo. Vi sono "deile sètte deiFalta società che hanno mezzi più discreti.... incensi preziosi, cerimonie private, ecc. Ma queste qui sono molto prospere e popolari. Pagano al Consiglio.... a voi, voglio dire.... parecchie dozzine di leoni per questi locali. Le monete avevano già imbarazzato Graham e quest’accenno alle «dozzine di leoni» lo condusse a farsi dare delle spiegazioni indispensabili. Ad un tratto, questo nuovo soggetto gh fece dimenticare i temph cliiassosi e tutte le loro fanfare. Un giro di frase suggerì, e una risposta confermò in lui questa idea che l’oro e l’argento non avevano più corso di moneta, che l’oro coniato che aveva cominciato il suo regno fra i mercanti della Fenicia, era detronizzato. Questo cambiamento era stato graduale, ma rapido, prodotto dall’estendersi del sistema 272 quando 11 dormente si sVegiIerà degli cfaèques-, che già nella sua vita anteriore aveva rimpiazzato l’oro nelle grandi transazioni commerciali. In realtà, il traffico comune della Città e il credito comune del mondo intero erano condotti per mezzo di questi piccoli chè’ques del Consiglio, bruni, verdi e rosa, per somme minime, stampati su carta fortissima, una specie, di tessuto - di una flessibilità di seta, con uno spazio in bianco per indicare il nomie della persona che usufruiva della somma menzionata. Asano ne aveva con sé parécchi, e alla prima occasione colmò le lacune della sua collezione. Sopra tutti figurava;un fac simile della firma del Maestro» Dopo duecentotrè anni Graham ritrovava le curve e le fioriture di questo- autografo familiare. Alcune esperienz-e intermediarie non fecero su lui un’impressione tanto viva da impedire che la questione del «disarmo» s’impossessasse di nu-ovO dei suoi pensieri. L’immagine confusa di un tempio teosofo che prometteva miracoli in lettere enormi, a luce intermittente, non fu forse intieramente sommersa, ma, lo spettacolo dell’enorme refettorio del viale di Northumbérland l’interessò immensamente. Grazie aU’eniergpa e alla perspicacia d’Asano, fu anche in grado di contemplare quelle immense tavolate, dall’alto ’di una piccola galleria cop-erta, riservata alle persone di servizio. L’edificio era invaso da cima a fondo da un rumore lontan-o-, specie di fischio, di ululato, di clamore coperto, di cui non potè dapprima distinguere il senso, ma che gli rammentò una certa voce mist-eri-o-sa e rauca che aveVa udita dopo il riapparir della luce, nella notte della Sua passeggiata soUtaria. Ades’so si abituava alle Vaste proporzioni e alle molNelle vie della Città 278 tituldini; nonostainte questo spettacolo lo ritenne a lungo. Mentre osservava il sendzio della tavola situata immediatamente al disotto-, in mezzo alle incessanti domande e risposte concernenti i dettagli, il pieno -significato di quél pasto, al quale prendevano parte più migliaia di per sione, brillò al suo spirito. Era la sua perpetua sorpresa; il constatare che certi fatti i quali avrebbero dovuto colpirlo vivamente a primo colpo, gli sfuggivano invece, fino a che una circostanza triviale non veniva a completare l’enigma attirandosi la sua attenzione. Così, per esempio, non gli era venuta l’idea che questa cinta continuata della città, questa esclusione delle intemperie, queste vaste sale e queste interminabili vie, implicavano la scomparsa del focolare domcstic-o;; che il tipico «Home» vittoriano, la piccola cella di mattoni contenente la cucina -e la dispensa e le due o- tre stanze di abitazione, salvio fra le mine della campagna, era oonipletamente sparito come -era sparita la capanna di vimini. Ma adesso vedeva quello che era stato manifesto fin da principio-, che Londra considerata come luogo abitato, non era più un’agglomerazione di case, ma un prodigioso albergo, un albergo che offriva mille categorie di benessere, migliaia di refettorii, di cappelle, di teatri, di mercati e di luoghi di riimione, tutta una sintesi di intraprese, di cui egli, Graliam era il principale possessore. Il popolo awva i suoi dormitori! con forse delle anticamere, delle sale che almeno erano sempre sane, qualunque ne fosse il grad-o di comodità e d’isolamento, e quanto agh altri abitanti, essi vivevaito come avevano ■vissuto molti, nei giganteschi alberghi del periodo vittoriano, mangiando, leggendo, pensando, giuocanWells. Quando il Dormente si sveglierlt, 274 QUANDO li, DORMENTE SI SVEGLIERÀ 1 do, oonversando, sempre nei pubblici ritrovi; andando al loro lavoro nei quartieri industriali della città, o dandosi agli affari nei loro uffici, nel quartiere commeraiale., Egli si accorse quanto si era necessariamente sviluppato questo stato di cose. Là ragione fondamentale I della cbtà_ moderna era stempre stata l’econolmia per mezzo della oooperazione. Il principale ostacolo cb’e nella sùa propria generazione aveVa impedito la fusione delle abitazioni, era la civilizzazione aficora imperfetta del popolo, la resistenza deirorgoglio bàrbaro delle passioni e dei pregiudizi, le gelosie, le rivalità e la violenza delle classi medie e inferiori: ecco ciò chte rendeva necessaria l’intiera separazione degh abitacoli contigui. Ma la trasformazione c l’addomesticazione del popolo avevan subito anche allora un rapido pirogresso. Nel breve spazio di trent’anni della sua vita precedente aveVa veduto generalizzarsi di più in più l’abitudine di prendere i pasti fuori dì casa,, le siale dei restaurants si erano moltiplicate, i clubs femminili cominciavano a fondarsi, e l’imimenso sviluppo dei saloni di lettura e delle biblioteche aveva testimoniato, dal punto di vista sociale, una mutua fiducia più grande. Queste promesse avevano ora raggiunto la loro completa reahzzazione. La casa propria, chiusa a chiave, sbarrata, non esisteva più. I convitati del refettorio egli seppe che appartenevano alla classe media inferiore, appena al disopra dei lavoratori bleu; una classe molto abituata, all’epoca vittoriana, a vivere in particolare tanto che i suoi membri quando s’imponeva loro la necessità, di un pasto in pubblico, nascondevano ordinariamente il loro imbarazzo sotto uno scambio di grossi scherzi o sotto un’at NeUe vie delia Città 275 titudine ostensibilmente scontrosa. Però tutte queste persone gaie, leggiere, e semplici, benché fossero affrettate e poco comunicative, avevano delle maniere destre e disinvolte e si trovavano certo molto, bene nei rapporti che avevano fra loro. Graham notò un dettaglio significante: la tavola, per quanto potè vedere, era e restava pulitissima; nulla che indicasse la confusione, nè briciole di pane, nè resti di carne o di condimento, nè bevande versate, nè ingombro di Vasellame, di vetrerie o di ninnoli, niente infine di ciò che avrebbe segnato una fine di pasto nel periodo vittoriano. Gli utensili differivano molto. Niente ornamenti, niente fiori, la tavola senza tovaglia, e fatta, gli dissero, di una sostanza solida che piveva l’intessitura e l’apparenza del damasco. Egli scoprì che questa sostanza damascata offriva disegni graziosi che erano altrettante réclames commerciali. In uno spazio vuoto, davanti ad ogni convitato, era posto un apparecchio complesso di porcellana c di metallo. Ciascuno aveva un sol piatto di porcellana bianca e per mezzo di robinetti per fluidi caldi c freddi lavava questo piatto da sè stesso, fra una portata e l’altra e lavava pure la sua elegante posata di metallo bianco. La minestra cd il vino clnmico (la bevanda comune) arrivavano da rubinetti simili, e le vivande passavano automaticamente, accomodate con gusto, lungo rotaie d’argento disposte sulla tavola. Arrivavano da una piccola porta ad una delle estremità della tavola e sparivano nello stesso modo dall’altra estremità. Il convitato le fermava al loro passaggio e si serviva a discrezione. Questa fornu del sentimento democratico in decadenza, que 276 QUANDO II DORMENTE SI SVEGLIERÀ st’orgtogjio orribile delle anime vili, che fa che gli eguali ripugnino di servirsi fra loro era visibilissimo fra il popolo, e Graham era talmente preoccupato da questo dettaglio che soltanto quando stava per andarsene, vide gli enormi diorami-réclame che si avanzavano maestosamente in alto dei muri proclamando le virtù rimarchevoli di diversi articoli. Di là, essi passarono, pagando ciascuno la loro entrata a uno sportello girante, in upa sala affollata ^ gente, ove Graham scoprì la causa del rumore che l’aVeVa reso perplesso» La sua attenzione fu immediatamente accaparrata da un frastuono potente, violento cbe fu tosto seguito dal rumore di una voce rauca e dura. — Il Maestro dorme pacificamente, — gridava la voce, — la sua salute è eccellente. Egli consacrerà il resto della sua vita airaereonautica. Egli dice che le donne sono più belle che mai. Gloup-wou-wou.... La nostra civilizzazione lo stupisce oltre modo. Oltre ogni misura. Galloup. Egli ha una gran fiducia di Ostrog, una fiducia assoluta. Ostrog sarà il suo primo ministro.... autorizzato a destituire o a rintegrape i pubblici funzionari. Ogni patronato sarà fra le sue mani. Ogni patronato fra le mani di Ostrog. I consiglieri sono stati ricondotti alle prigioni che avevano fatto costruire al di sopra del palazzo del Consiglio. Graham si arrestò alla prima frase ed alzando gli occhi Scorse una ridicola trombetta in forma di figura umana, dalla quale emanava quel rumore. Era la grande macchina delle notizie generali. Durante qualche minuto essa parve riprender fiato e si sentì la trepidazione regolare del suo corpo cilindrico. Poi Nelle vie della Città 277 un nuovo rumor di tromba: GlouRgloup; e ricominciò:; I — Parigi è adesào pacificato. Ogni resistenza è finita. GIoup! La Pobzia Nera occupa tutte le posizioni importanti della città. Essi hanno combattuto con grande bravura, cantato degli inni di lode ai loro antenati del poeta Kipling. Una o due volte sono sfuggiti aU’autorità di coloro che li conducevano e hanno torturato e mutilato degh insorti feriti e catturato uomini e donne. Morale: niente ribellione! Ah! ah! Gloup! Gloup! Sono uomini forti. Arditi e bravi. Che ciò serva di lezione agli straccioni disordinati della città, immondezza della terra! Gloup! Gloup! La voce cessò di stridere, e nella folla corse un mormorio di disapprovazione. — Maledetti negri! Un uomo, presso di loro, cominciò ad arringare la folla. — Fratelli! È il Maestro che ordina tutto questo? È veramente il Maestro? — La Polizia Nera? — fece Graham. — Che cos’è? Non ho io....? Asano gh toccò il braccio e l’avvertì con lo sguardo.... In quel momento un altro organo fece sentire un grido acuto e assordante e si mise a schiamazzare, con una r’oce piccola e stridentissima: — Yahaha, à’aha, Yap! Ascoltate un giornale vivente! Giornale vivente! Yaha! Spav-entevole attentato a Parigi. I parigini esasperati dalla Poh zia Nera commettono numerosi massacri. Terribili rappresaglie. I tempi barbari ritornano. Del sangue! Del sangue! Yaha! La tromba parlante più vicma articolò in una maniera fonnidabde. 278 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ ’ — Gloup! Gloup 1 La fine della frase fu intelligibile; e la matchina continuò^ con timbro più dolce, a commentare gli orrori dei disordini. --Bisogna sostenere l’ordine eia legge! — essa pronunziava. — - Ma.... — cominciò Graham. — Non mi fate domande qui, — disse Asano, — se non wlete entrare in discussione con questa gente. — Andiamo più lungi, allora, — rislpose Graham, — poiché voglio essere meglio informato su ciò. Mentre tutti e due a forza di gomiti sì facevano largo per dirigersi Verso l’uscita, a traverso la folla agitata che si spingeva per ascoltare quelle voci potenti, Graham potè giudicare più esattamiente la proporzione e il carattere ’di questa sala. In tutto, ci dovevano essere circa un migliaio di questi apparecchi, grandi e piccoli che fischiavano-, urlavano, schiamazzavano, cicaleggiavano-, ciascuno con la sua folla di ascoltatori inquieti e agitati, fra i quali gli uomini vestiti di tela bleu componevaiio la maggioranza. Fra quelle macchine ve n-e erano di tutte le dimensioni; daUe piccole ciarliere che chiocciavàno”! loro sarcasmi meccanici in un angolo sperduto, fino alle gigantesche macchine di cinquanta piedi, di cui Graham aveva sentito il fracasso urlante al di sopra di lùi. ’ - - i - I L’enorme -sala era piena in modo straordinario a causa dell’interess-e intenso che faceVaino nascere gli avvenimenti parigini. Evidentemente la strage era stata più selvaggia di quello che Ostrog confessava. Tutte le macchine dis-correvano- su quest’unico soggetto, e le frasi, ripetute dal popolo, producevano nell’immenso Nelle vie della Cilià 279 alveare un ronzio in cui si discemevano frasi spezzate come: «poliziotti linciati», «donne bruciate vive». — Ma il Maestro- permette queste cose? — domandò un uomo vicinissimo a Graham. — E dunque ■ questo- il principio del regno del Maestro? Appena si trovaro-no fuori, sulla via, egli interrogò Askno sulla natura della sommossa parigina. — Quali s’ono questi tumulti che sono stati fomentati? questo disarmo? Che cosa significa tutto ciò? Asano sembrava ansioso sopratutto di convincerlo che tutto era per il meglio-. — Ma questi orrori? Questi massacri? — Non si può fare una frittata senza rompere delle uoVa, — rispose Asano. — Non è che la plebaglia che «trinca». E solamente in upa parte d-el’a città. Tutto il resto va bene. Gli operai parigini sono i più terribili del mondo, dopo i nostri. — Chi? I Londinesi? — No, i Giapponesi. Bisogna mantenerli nell’ordine. — Ma le donne bruciate vive? È la Comune. Vorrebbero rapirvi la vostra proprietà. Vorrebbero sopprimere ogni proprietà e abbandonare il mondo alla plebaglia. Voi siete il padrone, il mondo è vostro. Ma non ci sarà la Comune.* Qui non v’è bisogno’ di Polizia Nera.... D’altra parte si usa loro ogni sorta di attenzioni. Sono i loro propri negri.... negri che parlano francese, reggimenti del Senegal, del Niger e di Tombouctou. — Dei reggimenti? — fece Graham. — Credevo che non ce ne fosse che uno. — No, — disse Asano laticiandogli un breve sguardo. — Ve ne sono più d’uno. Graham si sentì dolorosamente impotente. 28o quando il dormente si SVEGLIERÀ — Io non credevo.... — cominciò, poi si arrestò. Finsie di riprendere la sua frase, domandò informazioni sulle macchine parlanti. In generale la folla che aveva visto era miserabilmente vestita e Graham apprese che per le classi ricche, in ogni appartamento comodo della città erano collocate macchine parlanti che funzionavano app-eina si toccaya una leva. Il locatario poteva aUacdare la sua macchina ai fili di qualunque dei grandi Sindacati di informazione. Graham domandò perchè nessuna installazione simile si trovava nei suoi appartamenti..Asano lo guardò traslognato. ‘ ’. I. — Non ci pensavo’ più,— diss’egli,— Ostrog deve averli fatti levare. | Graham restò, perplesso. j — Come potevo sàpere, allora? — egli esclamò, t’— Forse ha pensato’ che v’incomoderebbiero’, — spie- - ’ gò Asiano. ’!; ’, ’ ‘ [ — Vo’glio che siano rimessi a posto appena sarò tornato’, — idichiarò Graham dopo un istante. Egli durò fatica ad ammettere che questa sala di notizie e quel refettorio non erano unici, che locali simili si ripetevano; in numero quasi incalcolabile, in ’ tutti i quartieri della Città. Ma ’sempre, durante questa spieldizione notturna, le sue orecchie dovevano, in mezzo. al tumulto delle strade esser colpite da quel chiocciare. tutto proprio deH’organo speciale di Ostròg Gran condùttore: «Gloup! Gloup’!» oppure dal grido acuto: «Yahaha, Yaha, Yap! Ascoltate un gioraale vivente» del sUio principale concorrente. Dappertutto erano pure installati degli asili per bambini lattanti, simih a quello in cui penetravano adesso. Vi si giungeva P^r mezzo di ascensori da un ponte NeUe vie della Ciità 281 di Vetro gettato a traverso il refettorio e al disopra delle strade. Per entrare nella prima sezione di questo istituto gli bisognò far uso del suo denaro-firma sotto la direzione di Asano. Un uomo vestito di color viola, con un gancio d’oro, insegna dei medici praticanti, -si mise a loro disposizione. Graham si accorse -dalle maniere di questo personaggio di es’ser stato ricon-o-s-ciuto e lo interrogò liberamente sulle strane disposizioni del luogo. Da ogni lato di quel passaggio silenzioso e imbottito per attutire i rumori, si aprivano strette porte, il cui aspetto e le dimensioni rammentavano le -celle delle prigioni di un tempo. Ma la parte superiore di ciascuna porta era della stessa sostanza verdastra e trasparente dalla quale -egli si era trovato circondato al sito svegliarsi, e al didentro si scorgeva confusamente, in ciascun compartimento, un piccino, in fondo ad un piccolo nido di ovatta. Un apparecchio perfezionato indicava le variazioni atmosferiche e metteva in movimento una soneria, situata abbastanza lungi di là, nell’uffido centrale, appena si produceva la minima diminuzione del pecessari-o grado di temperatura e di umidità. Questo sistema di asili aveva, intieramente sostituito gli avventurosi rischi deH’aix.tica nutrice. Il medico che accompagnava Graham attirò subito la sua attenzione sulle «balie’, ]ier-;onaggà meccanici, con braccia, spalle e petto, di cui il modello, le articolazioni e la sostanza erano di un realismo meraviglioso, ma consistevano soltanto in un busto sur un treppiede, e in luogo del viso aveva un disco piatto coperto di réclames interessanti le madri. Di quanti spettacoli strani aveva contemplato Graham in quella sera, nessuno contrariava quanto que ■283 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ Sto le sue idee oonvenziopali. Egli provò un insormontabile stringimento di cuore alla -vista di quelle piccole creature ros’ee, abbandonate là senza baci e senza carezze, e le cui deboli membra abbozzavano i loro primi movimenti ancora incerti e vaghi. Il dottore che l’accompagnava non divideva affatto i suoi sentimenti di ripugnanza. Egli dimostrava, con statistiche e senza contestazioni, che nel XIX secolo, il periodo più pericoloso per il fanciullo era quello che pas’sava fra le braccia di sua madre, e che allora la mortalità era stata più terribile. Al contrario, questa Corupaghia degli Asili non perdeva nemmeno un mezzo per cento dei milioni di fanciulli affidati alle s’Ue cure. Mai il pregiuldizio di Graham era troppo inveterato perchè potesse distruggerlo anche l’eloquenza delle cifre. In uno dei numerosi corridoi essi incontrarono una giovane coppia, vestita della solita tela bleu. Essi guardavano attraverso’ uno sportello trasparente, é ridevano, e ridevano- contemplaJndb la testa calva del loro primó nato. Graham dov’ette certamente lasciar trasparire sul suo viso la riprovazione che gli inspirava quel contegno; perchè la loro gaiezza si estinse e rimasero confusi. Ma questo piccolo incidente gli rivelò impro-Vvisamente quale abisso separava le sue abitudini di pensare e di agire da quelle del secolo nuovo. Perplesso, desolato, egli si recò al giardino^ e alla passeggiata dei piccini. Le sale di ricreazione,, infinitamente luimghe, terano vUotei; i bimbi. d’allora passavano almenO’ la notte a dormire. Mentre attraversava queste sale la sua guida gli descriveva la natura dei ’giuocattoli, sviluppati da quelli che aveva imimaiginato Froehel; il sientimentalista ispirato. C’era là qualche nutrice e qualche bambinaia, ma Nelle vie della Città 283 ’Vquasi tutto si faceva meccanicalmente, per mezzo di Imacchine die cantavano, che cullavamo; ed an he ballavano. Ma molti punti rimanevano ancora oscuri per Graham. — Tanti orfani! — egh gridò desolato, tornando ad un primo falso- intendimento; e bisognò ricordargli che quei piccoH esseri non erano orfani. Appena ebbero lasciato l’Asilo, egli lasciò comprendere tutto l’orrore che grinspiravano quelle cassette d’incubazione coi loro bimbi. — Ma non esiste dunque più il sentimento della maternità? — egli domandò. — Era solo un convenzionahsmo? Ma no, è un istinto, e tutto ciò è antinaturale.... quasi abominevole. — Stiamo per arrivare al lu-o>go ove si danza, -— J disse Asano per tutta rispo-sta. — ■ Credo che malgrado i disordini del di fuori, ci sarà molta gente. L-e donne non si interessano molto alla politica.... salvo qualcheduna qua e là. Voi vedrete le madri.... la maggior parte delle donne giovani di Londra sono madri. In certe classi è considerato come un onore avere un figlio.... è una prova di vitalità, ma poche coppie della classe media ne hanno più d’uno. Nella Compagnia del lavoro è differente. Quanto alla maternità, al sentimento materno, le donne son sempre orgogli-ose dei laro figli, e vengono spesso a dar loro un’occhiata. — Allora voi pensate che la popolazione del mondo...? — Sia in decrescenza? Sì. Eccetto che fra coloro che appartengono alla Compagnia del lax oro: quelli sono degli spensierati.... Ad un tratto si udirono degli accordi di musica, e lungo la strada ove erano giunti, fra dei pilastri ma QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ gnifici che siembravano di ametista chiara, circoilava in mezzo a grida gioconde e stoppi di risa, una fiumana di gente, dal volto ìlare e contento. Capigliature arricciate, fronti ornate di corone, e un ondeggiare di stoffe gialle, passavano trionfalmente. — Vedete,, i— Adisse Asano con un leggiero sorriso. — Il mondo è cambiato. Fra un istante contemplerete le madri del secolo nuovo. Venite per di qui. Noi vedremo quelle -deirAsilo dell’Infanzia, subito. Per mezzo di un rapido ascensore, si elevarono ad una certa altezza, poi lasciarono quello per prenderne uno più lento-. Mentre siahvano la musica si faceva sempre più distinta, fino a che divenne vicinissima, piena e splendida. Scorsero allora la trepidazione confusia e precipitata dei piedi che danzavano, trascinati da brillanti cadenze. Si fermarono p-er pagare la loro entrata, s’inoltraro-no sulla vasta galleria che dominava la sala da ballo e procurava l’incanto dell’udito -e della vista. — Ecco, — disse Asamo-, — i padri e le madri dei bimbi dell’Asilo. Il salone non-, era riccamente decorato come quello deH’Atlant-e, ma quasi quasi, come dimensioni, era il più splendido che Graham avbsse Visfoi. Le belle sitatue bianche che sostenevano le gallerie, lo facevano pensare una Volta di più alla magnifica rinascenza della scoltura; esse sembravano volgersi con attitudini procaci e i loro visi sorridevano. La musica che riempiva la s,ala, veniva da un luogo invisibile, e U lucido vasto impiantito spariva sotto le coppie dei ballerini. i — Guardate le donne, — gli disse la sua guida, — ve’deteicòme manifestano! il foro sjeintimento materno:. Nelle vie della Città 285 La galleria djalla quale assistevano a questo spettacolo correva lungo lo spigolo superiore di un’enorme -cinta cbe tagliava la sala da ballo da un lato, e la separava da una specie di sala esterna, da dove si scorgeva, a traverso larghe arcate, il movimento furioso, continuo, incessante delle vie della Città. In questa sala esferna si spingeva una folla meno- ben Vestita, e la cui gran maggioranza indossava l’uniforme bleu della Compagnia del lavoro, uniforme già familiare a Graham. Troppo povera per passare la soglia della sala delle feste, questa gente era però incapace di allontanarsi dai rumori del ballo e dalle sue seduziom. Alcuni anzi erano riusciti a procurarsi un-o spazio libero per ballare essi pure, agitando in cadenza i loro s-tracd. Altri si contorcevano, gettavano grida, scherzavano con doppi sensi barocchi che Graham, non comprendeva. Ad un certo mom-ento, uno di loro si mise a cantare il ritornello del canto rivoluzionario, e Graham credette accorgersi cbe lo fecero tacere subito, ma l’angolo in cui la scena succedeva èra troppo oscuro perchè potesse distinguerla nettamente. Si vols-e dal lato della grande sala. Al di sopra delle cariatidi riposavano dei busti di manno, busti di uomini che questo nuovo secolo stimava come grandi pionieri morali della emancipazione: i loro nomi erano per la maggior parte estranei a Graham, ma riconobbe, Grant Allcn, Le. Galheiine, Nietzsche, Shelley e GndS’in. Grandi festoni neri e sentenze eloquenti rafforzavano l’enorme iscrizione che deturpava quasi completamente la parte superiore della sala da ballo e che affermava essere il «Festival del risveglio» nel suo pieno. — Miriadi di gente hanno abbandonato il loro po 286 QUANDO IL DORMENTE’ SI SVEGLIERÀ Sto sotto pretesto di questo risveglio, senza contare i servi della Compagnia che ricusano di riprendere il lavoro-, — disse Asano. — Questa gente è sempre pronta a far festa e,a prendere tutte le occasioni di esser liberi. Graham venne avanti fino al parapetto- e vi si appoggiò, osservando i ballerini. A parte due o tre coppie che si erano allontanate per chiacchierare a loro agio, la galleria era occupata solo dal maestro e dalla.sua guida. Un soffio caldo di profumo e di vitalità sàhva fino a loro. Uomini e donne al basso erano leggermente vestiti, le braccia nude, il oo-Uo libero come lo permetteva la temperatura ’ universalmente tiep-ida della Città. Gli uomini avevano generalmente -come pettinatura una massa -di ricci effeminati, il mento s’empre raso, e spesso le iguanc-e imbellettate. Molte donne erano belle, e tutte vestite con raffinata civetteria. Mentre le coppie passaVan-o rapide al di sotto di Graham, -egli intravedeva delle facce estatiche, cogli o-cchi semichiusi dal piacere. — Che sorta di gente è quella là? — domandò egli ad un tratto. i ’ — Operai.... operai agiati, dò che voi avreste chiamato il medio ceto. I comimercianti indip-endent!, con ì loro piccoli affari a parte, sono spariti da molto tempo. Ma d sono impiegati!di magazzini e di depositi, dei direttori, arnlministratori, ingegneri e meccanici d’ogni specie. Oggi è giorno di riposo e naturalmente tutte le sale da hallo della. Città sono affollate conte tutti i luo’ghi di culto.,. — Ma le donne? I, — La stessa cosa,; ci sono molte forme di lavoro femminile ai giorni nostri. Ma il principio deH’indi Nelle vie della Città. 287 pendenza della donna m-ediante il lavoro data dal vostro tempo. La maggioranza delle feimimine sono indipendenti adesso» Quasi tutte sono maritate.... più o meno.... I contratti matrimoniali si diversificano estremamiente, e con questo Imìezzo, le donne aumentano le loro risorse e possono- procurarsi un maggior num-ero di piaceri. — Capisco, — disse Graham, guardando- i Volti animati, il turbine del movimento, e sempre tormentato come da un incubo-, dal ricordo -di quei piccoli esseri rosei dell’Asilo» — E tutte queste donne sono delle madri...» ’. ^ — Per la maggior parte.! — Più oslservO- e più i vostri problemi mi appariscono complessi. Questa, per esempio, è una sorpresa. La notizia dèUa repressione della sommossa di Parigi fu pure una sorpresa. Dopo un istante riprese: — E quelle là sono delle taadri.... Fra poco, suppongo, adotterò la maniera moderna di Vedere le coso. Le mie vecchie abitudini non vogliono lasciarmi.... abitudini basate, penso, su delle necessità scomparse, abolite. A’ nostri tempi si pensaVa che una donna non era fatta unicamente per mettere al mondo dei fighuoli, ma anche per curarli, allevarli, sapersi sacrificare per loro, educarli.... Era a sua madre che un figlio doveva l’essenziale della sua educazione morale e mtellettuale.... educazione che si aveva o non si aveva 1 Un gran numero, lo ammetto, non ne aveva. È chiaro che non vi è più bisogno di tali cure e i fanciulli è come Se fossero delle farfalle. Questo lo comprendo. Sokmente esisteva un ideale.... quel tipo della donna, grave, paziente, silenziosamente e serenamen 288 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ te padrona della casa, madre e creatrice di uomini.... amarla era una specie di culto. — Si fermò e ripetè’: — una specie di culto. — Gli ideali cambiano con i bisogni, — disse il piccolo uomo. Graham sembrò cadere in una sùbita meditazione, e Asano dovè ripetere le sue parole. — È evidente, — fece Graham. Poi tornando alla questione della maternità. — ’Vedo tutto quello che c’è:di ragionevole in questo. La contrarietà, la gravità, il maturo pensiero’, l’atto senza egoismo sono necessità delle età "barbare, d’un’esistenza circondata da pericoh. L’inquietudine e la diffidenza sono il tributo deH’uomo alla natura che non ha potuto conquistare. Ma adesso l’uomo ha conquistato la natura, per tutti i fini pratici.... I suoi affari politici sono diretti da conduttori che hanno a loro disposizione una polizia nera.... e la vita è gioconda. Guardò ancora i ballerini. — La vita è gioconda, — egli ripetè. — Essa ha i suoi momenti di noia e di stanchezza, — pronunziò Ja suà guida con aria preocQupatà. — Tutti hanno liaria giovane. Giù abbàsso io sarei visibilmente il più vecchio. E al tem|po mio, sarei passato per un. uomo di media età. — Essi son giovani. Ci sono pochi vecchi fra coloro che appiartengono a questa classe. — E come piai? — La vita dei Vecchi non è più piacevole come era una voltai; ammenoché non sieno ricchi e possano pagarsi delle persone che li amino, li curino, si occupino infine di loro.... e noi abbiamo un’istituzione chiamata «Eutanasìa». Nelle vie della Città - 289 — Ahi questa Eutanasìa.... — esclamò Graham, — la morte resa piacevole e facile, non è ver-o? — La morte facile: è l’ultimo godimento. La Compagnia deH’Eutanasìa è molto prospera. Le persone, ordinariamente, pagano la loro quota molto avanti.... ed essa è elevata.... poi se ne vanno in qualche città di piaceri, da dovte tornano impoveriti e stanchi, molto stanchi. — ! Mi restano ancora molte cose da comprendere, — disse Graham dopo un momento. — Frattanto intravedo la logica di tutto questo. Il nostro sfoggio di virtù sornione e di qspre costrizioni pra la conseguenza del pericolo e dell’essere malsicuri. Lo stoico, il puritano, anche al mio tempo erano tipi che sparivano. In antico l’uomo doveva armarsi contro il dolore; ormai può riservare tutto il suo ardire per il piacere. È qui tutta la differenza! La civiltà ha cacciato lontano le pene e i pericoli per le genti ricche.... e son esse sole che contano adesso.... Io ho dormito per duecento anni. Un minuto ancora rimasero appoggiati alla balaustra, seguendo la comphcata evoluzione della danza. In Verità il colpo d’occhio era magnifico. — In tutta sincerità, — fece Graham ad un tratto, — io preferirei essere una sentinella ferita, assiderata sotto la neve, piuttosto che uno di quegli sciocchi variopinti. — La sentinella, sotto la neve, — disse Asano, penserebbe forse diversamente. — Io non sono civilizzato.... — continuò Graham senza fare attenzione a lui, — e qui è il male. Io sono un primitivo.... un paleolitico. Bisogna che voi distinguiate le mie repulsioni e i miei d’sgusd del XIX secolo. WsLLS.:^uando il Dormente si sveglierà. 19 29° QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ La fonte di odio, di collera e di timore, è chiusa, e sigillata per i Vostri contemiporanei, le abitudini di tutta una vita h rendono lieti, facili, raggianti.... Questa gente, dite voi, sono abili operai, artigiani.... E frattanto mentre essi danzano qui, altri uomini oom- ì bàttono.... altri muoiono a Parigi perchè il mondo I continrd così.... perchè questi possano continuare a ballare.... Aèano sorrise debolmente. — Per questo stesso- resultato, — egli mormorò, — altri uomini muoiono pure a Londra. Vi fu un momento di silenzio. — Dove dormono? — domandò Graham. — Al disopra e al disotto.... ima specie di impalcatura complicatissima. — Ed è questa la loro vita domestica.... Dove lavorano? — Si laVora poco stasera. La metà degli opierai sono fuori o sotto le armi, molti sono in festa. Ma noi andremo a Vedebe i lavoratori se volete. Graham osservò ph momento coloro che danzavano, poi volgendosi rapidamente: — Voigho vedere gli operai, questi qui li ho visti’^ abbastanza, — égli dichiarò. I AsUno, dalla galleria, lo condusse all’altro capo della sala. Presto trovarono un passaggio trasversale da dove penetrava un soffio d’aria più’ fresca. Asàno gettò un colpo d’occhio, si fermò,’ ritornò sui suoi passi e si volse a Graham con un sorriso. — Sire, — egh disse, — c’è là qualche cosa.... che vi sarà almeno familiare. Eppure Ma non voglio avvertir’vi. Venite I Lo trascinò lungo il passaggio chiuso, ove ad un Nelle vie della Ciità Izgt tratto ebbero freddo. Il riverbero che i loro piedi rimandavano indicava che camminavano sopra un ponte di vetro. Da una galleria laterale, protetta contro l’aria esterna da una vetrata, raggiunsero una stanza che sembrava esser familiare a Graham, sebbene non potesse rammentarsi distintamente quando vi fosse già entrato-. In questa stanza, pure circolare, si drizzava una scala, stilla quale si arrampicarono, e giunsero ad un luogo elevato scuro e glaciale ove si trovava un’altra scala quasi verticale. Salirono ancora, e Graham era sempre perplesso. Ma, arrivato in alto, Graham riconobbe le sbarre metalliche alle quali si appoggiava. Egli era nella gabbia metallica che ricopriva il globo della Cattedrale di San Paolo. La cima della cupola non si elevava che un poco- al disopra del contorno generale della città, nel tranquillo crepuscolo, e, s’inchinava, lucente e come coperta di uno strato oleoso, sotto qualche luce lontana, mentre tutto il monumento si perdeva in uu mare di tenebre. Al di fuori, fra le Sbarre i suoi occhi si spingevano sul chiaro cielo del Nord, ove non spirava alcun vento, e rivide sempre simili, immutabili le costellazioni sparse. Capella appariva all’Ovest, Vega si alzava, e i sette punti brillanti dell’Orsa maggiore disegnavano al di sopra della sua testa il loro maestoso arco verso il polo. All’Est e al Sud, le grandi forme giranti dei Motori a vento, dal rumore gemebondo, si innalzavano come grandi macchie sul cielo, e nascondevano nella direzione del Palazzo del Consiglio, tutto un lembo di cielo. A Sud-Ovest la palhda figura di Orione scin 2gs gUÀNDO IL DORMENTE SI SVEGtlERA tillava a traverso una fitta rete di fili di ferro e un intrecciamento di forme confuse, al disopra di una sfolgorante irradiazione di luce. Un muggito ruppe il silenzio e il richiamo assordante della sirena dalla parte delle piattaforme aereostatiche, avvertì la gente che un aereopiano era pronto a prendere il volo. Graham restò un momento con gli occhi fissi sul marciapiedi di partenza iUtiminato. Poi il suo sguardo tornò alle costellazioni del Nord. Poi Asano lo condusse per vie traverse, ai grandi quartieri del giuoco e degli affari, ovte si facevano e si Ipietidevano la maggior parte delle fortune della Città. Ciò gli dette l’impressione di una serie quasi interminabile di sale altissime, circondate da file sovrapposte di gallerie, sulle quali si aprivano migliaia di uffici, ed erano traversate da una moltituidine complicata di ponti, di marciapiedi, di rotaie aeree, di cavi e di trapezii. E là più’ che altrove, la nota di vitalità Veemente, di attività incontrollabile, affannata, si mostrava potente. Dappertutto violenti avvisi, della réclames, al punto che^egli pensò di aVer perduto la testa nel cozzar furioso della luce e dei colori. Macchine parlanti, dalla Voce particolarmente aspra, abbondavano e riempivano l’aria di uno sthiamazzo energico, di un gergo stupido. Esse dicevano: — Chiudete gli occhi e lasciatevi sdrucciolare I — Dji-houp, Bonanza. — Ciarloni, venite e ascoltate! L’immenso spazio gh sembrava pieno di persone immerse in una agitazione profonda, o che sorgesse dappertutto per oscuri sortilegi, eppure egli apprese che questo luogo era relativamente deserto, che le grandi convulsioni politiche dei ’giorni precedenti ave Nelle vìe della Citià ag3 vano ridotto le contrattazioni ad un [minimo denza confronti.,1 Su una vasta piazza si vedevano delle lunghe tavole per la «roulette», circondate ognuna da una folla volgare ed eccitata: altrove era una babele di donne dal viso hvido, e di uomini dal collo rosso e gonfio-, dai robusti p-ohnoni: questi energumeni compravano e vendevano le azioni di un’impresa assolutamente fittizia, che ogni cinque minuti pagava un dividendo del dieci per cento, e che annullava una porzione delle sue azioni per mezzo di una ruota di lotteria, ’; Ques’te febbri, e questi aggi si dispie-gavan-o- con un’energia che passava facilmente alla violenza e Graham, avvicinandosi a un gruppo compatto, scorse, nel mezzo-, due individui impegnati, unghie e becco, in una disputa furibonda su qualche punto- delicato di etichetta commerciale. Restava ancor nella vita qualche cosà che valeva la pena di un pugilato.... Ma un annunzio veemente era ripetuto- in linguaggio fonetico e in caratteri rossi, luminosi, ciascuno alto due volte l’altezza di un uomo: «Noi assicuriajno il Proprietario». — Chi è il Proprietario? — domandò Graham. — Voi. — Ma che cosa mi assicurano? — Non avevate le assicurazioni prima? Graham rifletté, jx)i domandò ancora: — Sulla vita? — Ahi Sì! Assicurazioni sulla vita. Sì, mi ricordo, si dice-va così al tempo vostro. Assicurano la vostra vita. Dei dozandes di persone sì procurano delle pohzze, si impiegano su di voi delle miriadi di leoni. 394 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ E più lungi, laggiù, altri speculatori comprano delle annualità. Lo fanno per tutte le persone un poco eminenti. Guardate laggiù! Una folla muggiva, e Graham vide un vasto paravento nero che subitamente si illuminava di lettere grosse e ardenti: «Annualità sul proprietaiio — X 5 pr G.» La folla si mise a urlare leggendo questo resultato’. Un certo numero ’di uomini senza fiato, con occhi pazzi, passarono al galoppo, agitando in aria le loro mani contratte. Alcuni si spinsero furiosamente Verso una piccola portaij Asano fece un rapido calcolo. — 17 per cento all’anno’, è la loro annualità su voi, Essi non offrirebbero questo tasso se vi vedessero qui in questo momento. Sire. Ma essi non sanno.... Le vostre annualità erano- fin qui un buon, impiego adesso non è più che un vero giuoco. Questo- ultimo colpo è probabilmente un’asta disperata. ’Io dubito che costoro salvino il proprio capitale. La foUa dei prendito», diveniva così folta presso di loro, che per un momento non piot-ero-no nè indietreggiare nè dVanzare. Graham noto che la proporzione delle donne fra gli speculatori era grande e si ricordò l’indipendenza economica del loro sesso. Esse parevano perf ettamente capaci di uscir d’impaccio fra la folla rumorosa, a forza di g’omiti e con una destrezza particolare, come potè constatare per esperienza propria. Una giovane dalla capigliatura arricciata, presa un momento fra quelle strette, lo guardò fissamente più volte, quasi come se lo riconoscesse: poi spingendosi verso di lui deliberatamente, sf.orò la mano di Graham in una maniera che era impossibile credere accidentale, e- gli fece capire con uno> sguardo Nelle vie della Città 295 vecchio quanto la Caldea, che aveva trovato favore ai suoi occhi. Ma un uomo magro, con la barba grigia, che sudava abbondantemente, negh sforzi che gli suggeriva il nobile desiderio di arricchire, cieco per tutte le cose terrene, fuori da questa sfolgorante attrattiva si gettò fra loro è li separò nel suo irresistibile slancio verso il promettente X 5 pr G. — Voglio uscire da questo inferno, — disse Graham ad Asano. — Non è quello che cercavó. Mostratemi gli operai. Io- voglio vedere il popolo. Voglio vedere il popolo vestito di bleu. Questi parassiti ingordi mi.... Egli si trovava stretto da una folla furiosa e questa frase piena di promesse restò tronca.