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346 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ
un ferito, con una. gamba fas’ciata, il quale col volto Senza espressione, guardava gli effetti di quella combustione: in lontananza, posato a traverso- lo scalo ‘di partenza, • si stendeva, gigantesco; l’aeteopilo catturato.: Uno di quegli uomini raccontava come, avendo veduto sàltare un nemico per nascondersi dietro a un stostegno, aVeva tirato su di lui colpendolo proprio nel momento in cui l’altro, trascinato dal suO| slancio, oltrepassava la diga.! — È ancora là, — diceVa il tiratore. — Guarda quel punto impercettibile. Sì... fra queUe sbarre. — Io non lo vedo affatto-, — fece l’altro con tono aggressivo-.; Il tiratore rispose con dei paroioni urlando, e la,soiando-si trasportare dal suo ardore per provar la verità di quanto affermava, ma un’a-cdatmazione violenta che veniva dal basso, lo interruppe improwisament-e,. — Che cosla accade? — doibàndó, e si sollevò su di un braccio per guardare la parte s-upieriore della scala, nel passaggio centrale, da cui giungeva un certo numero di uomini vestiti di azzurro, che si radunarono sulla piattaforma deirimbarcadero, vicino all’aereopiloi, — Noi non abbiamio bisogno tìi tutti questi imbecilli, — disSe il suo compagno. — Essi non fanno che impedirci di tirare. Ma che cosa salta loro in testa?.— Ascolta.... Essi gridano.... I due uoniinì stettero in ascolto: i nuovi venuti in -gran ntiniero- si erano amimassati attorno all’aereopilo-. Tre qapi-siezione, riconoscibili da’ loro mantelli e ’dalle loro insegne nere, si arrampicarono neU’interno