Rime scelte di poeti del secolo XIV/Giovanni Boccacci
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Giovanni Boccacci
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- Io son del terzo ciel cosa gentile
- Invocazione dell'Ameto
- Canto di Ameto
- Alcesto e Acaten
- Io son sì vaga della mia bellezza
- Io mi son giovinetta, e volentieri
- Lagrimando dimostro
- Deh lassa la mia vita!
- Il fior che 'l valor perde
- Intorno ad una fonte, in un pratello
- Amor, dolce signore
- Perir possa il tuo nome, Baia, e il loco
- Dice con meco l'anima tal volta
- Non so qual io mi voglia
- Io non ardisco di levar più gli occhi
- L'oscure fami e i pelaghi tirreni
- Le parole soavi e 'l dolce riso
- Sovra li fior vermigli e' capei d'oro
- Dormendo un giorno, in sonno mi parea
- Dante, se tu nell'amorosa spera
- Or sei salito, caro signor mio
- Volgiti, spirto affaticato, omai
- Era sereno il ciel di stelle adorno
- Non treccia d'oro, non d'occhi vaghezza
- O regina degli angioli, o Maria
- Prosopopea di Dante
- Argumenti in terza rima alla Divina Commedia
- Se Dante piange, dove ch'el si sia
- Io ho messo in galea senza biscotto
- Apizio legge nelle nostre scole
- Fuggit'è ogni virtù, spent'è il valore
(Questo e i due seguenti ternari sono tratti dall’Ameto.)
(Questa e le tre seguenti Ballate sono tratte dal Decamerone.)
(Questa Ballata e tutte le seguenti poesie son tratte dalle Rime di G. Boccaccio, pubblicate per G. Baldelli, Livorno, 1801.)