L'oscure fami e i pelaghi tirreni
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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Giovanni Boccacci
L’oscure fami e i pelaghi tirreni
E’ pigri stagni e li fiumi correnti,
Mille coltella e gl’incendi cocenti
4Le travi e’ lacci e infiniti veneni,
L’orribil rupi e massi e boschi pieni
Di crude fere e di malvagie genti,
Vegnon chiamate da sospir dolenti,
8E mille modi da morire osceni.
E par ciascun mi dica — Vienne, ch’io
Son per iscaprestarti in un momento
11Da quel dolor nel quale Amor t’invischia. —
Ond’io a molti in contro col desìo
Tal’or mi fo, com’uom che n’ho talento;
14Ma poi la vita trista non s’arrischia.