Io ho messo in galea senza biscotto
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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Giovanni Boccacci
Io ho messo in galea senza biscotto
L’ingrato vulgo, e senza alcun piloto
Lasciato l’ho in mare a lui non noto
4Benchè se ’n creda esser maestro e dotto:
Onde il dì su spero veder di sotto
Del debol legno e di sanità vôto;
Nè avverrà, perch’ei sappia di nuoto,
8Che non rimanga lì doglioso e rotto.
Et io, di parte eccelsa riguardando,
Ridendo in parte piglierò ristoro
11Del ricevuto scorno e dell’inganno;
E tal fïata a lui rimproverando
L’avaro senno et il beffato alloro,
14Gli crescerò e la doglia e l’affanno.