Prosopopea di Dante
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Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Giovanni Boccacci
PROSOPOPEA DI DANTE
Dante Alighieri son, Minerva oscura
D’intelligenza e d’arte, nel cui ingegno
L’eleganza materna aggiunse al segno
4Che si tien gran miracol di natura.
L’alta mia fantasìa pronta e sicura
Passò il tartareo e poi ’l celeste regno,
E ’l nobil mio volume feci degno
8Di temporal e spirital lettura.
Fiorenza glorïosa ebbi per madre
Anzi matrigna a me pietoso figlio,
11Colpa di lingue scellerate e ladre.
Ravenna fummi albergo nel mio esiglio;
Et ella ha il corpo, e l’alma il sommo Padre
14Presso cui invidia non vince consiglio.