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Quartana febre, lodata con un libro, da un ingegnoso scrittore, 91.

Quattro viole da arco, musica di esse lodata, 87.

R

Rafaello d’Urbino, eccellentissimo nella pittura, 2, 66. — Sua risposta acuta e libera a due cardinali, 145, 146.

Ragione umana, sua maravigliosa forza, 253. — Aiutata dagli alletti, 255. — Cura che di essa dee prendersi, 265. — Sua legge come sempre debba osservarsi dal principe, 260.

Rangone (Conte Ercole) discepolo del Beroaldo, 136.

Ratti, perchè odiati dalle donne, questione proposta da fra Serafino, 16.

Re di nobile stirpe, qual dovrebbe essere, aiutato da un perfetto Cortegiano, 259.

Re di Francia e di Spagna, lodali, 112, 307 e seg.

Regina perfetta più facile a formarsi, che una perfetta Corlegiana, 171, 172.

Regnare, più contrastar dovrebber gl’ignoranti principi per non regnare, che per regnare, 246.

Regno, se sia migliore della republica, 256.

Religioso, cioè pio, deve essere il principe, 267.

Remunerazioni fatte da’ principi quali esser debbano, 268.

Republica. (Vedi Regno.)

Ricchezze eccessive cagionano gran ruine, 268.

Ricreazione, cercala da tutti gli uomini, 120.

Ridere, far sempre ridere non si conviene al Cortegiano, 121. (Vedi Riso.) — Ridere senza proposito provoca il riso altrui, 150.

Ridicoli. (Vedi Motti.)

Riposo, dev’essere il fine delle fatiche, 262.

Riprendere, senza parer di ciò fare, è grazioso, 142.

Risguardi utilissimi che debbono aversi dai principi, 270, 271.

Riso, quanto sia proprio dell’uomo, 120. — Dee muoversi a tempo, 121, — È difficile a saper cosa sia, ivi.

Rispondere al contrario, lentamente, e con certo dubbio, provoca il riso, 150. — Rispondere all’improviso motteggiando, è più conveniente, che dopo d’aver ben pensato, 161. (Vedi Motteggiare.)

Rispondere al non detto, fa ridere, 149. — Rispondere altramente di quello ch’aspetta l’uditore, è la sostanza delle facezie, 150.

Risposta argutissima d’una dama ad un cavaliere millantatore, 22.

Rivali, come debbano trattarsi; scherzo, 233.

Riverente e rispettoso dev’essere il Cortegiano verso il suo principe, 92 c seg.

Rizzo (messer Antonio), suo detto discrepante, 148.

Roberto da Bari, eccellente nel contrafare, 124. — Affettato nel danzare per troppa sprezzatura, 36. — Morto giovane; sue lodi, 241.

Rodi. (Vedi Demetrio.)

Roma, tradita da Tarpea, s’accenna, 196. — Moderna, feracissima di reliquie di grandi edifici degli antichi, 271. — Già regina del mondo, ora non si nomina che per la religione, 314.

Roma si chiamò una donna, capo di alcune valorose Troiane, 194.

Romana giovane morta gloriosamente per difesa della sua castità, 213. — Romaua republica molto aiutata da Cicerone, 196. — Romane donne. (Vedi Abbracciare.) — Romani ciò che facessero per tenere il popolo allegro, 120, 121 — Loro magnificenza nel fabricare, 224.

Romolo, sue imprese accennate, 195.

Rovere (Signora Felice Della), sua mirabile deliberazione per conservare la castità, 214.

Rovere (Francesco Maria Della), Prefetto di Roma, e poi duca d’Urbino, lodato, 241. (Vedi Prefetto di Roma.)

Rota, magistrato celebre in Roma; indrizzar la Rota volea il papa con due gobbi; curiuso scherzo, 148.