Novelle (Bandello, 1853, I)
Questo testo è incompleto. |
Questo testo fa parte della raccolta Novelle (Bandello, 1853)
RACCOLTA
DI
NOVELLIERI ITALIANI
NOVELLE
DI
MATTEO BANDELLO
VOLUME PRIMO
TORINO
CUGINI POMBA E COMP. EDITORI
1853
Indice
- Vita di Matteo Bandello, scritta dal conte Giammaria Mazzucchelli
- Parte I
- Il Bandello ai candidi e umani lettori
- Novella I - Buondelmonte de’ Buondelmonti si marita con una, e la lascia per prenderne un’altra, e fu ammazzato
- Novella II - Ariobarzane seniscalco del re di Persia quello vuol vincer di cortesia; ove varii accidenti intervengono
- Novella III - Beffa d’una donna ad un gentiluomo, e il cambio che egli le ne rende in doppio
- Novella IV - La contessa di Cellant fa ammazzare il conte di Masino, e a lei è mozzo il capo
- Novella V - Quanto scaltritamente Bindoccia beffa il suo marito che era fatto geloso
- Novella VI - Il Porcellio romano si prende trastullo di beffare il frate confessandosi
- Novella VII - Baldoino di Fiandra in mare prende Giudit di Francia, e la sposa per moglie
- Novella VIII - Giulia da Gazuolo, essendo per forza violata, in Oglio si getta, ove muore
- Novella IX - Un geloso ode la confessione della moglie per mezzo d’un frate, e quella ammazza
- Novella X - Maometto imperadore de' Turchi crudelmente ammazza una sua donna
- Novella XI - Un senatore trovando la moglie in adulterio fa l’adultero fuggire, e salva il suo onore insieme con quello della moglie
- Novella XII - Un Senese trova la moglie in adulterio, e la mena fuori e l’ammazza
- Novella XIII - La signora Camilla Scarampa, udendo esser tagliata la testa al suo marito, subito muore
- Novella XIV - Antonio Perillo dopo molti travagli sposa la sua amante, e la prima notte sono dal folgore morti
- Novella XV - Due gentiluomini veneziani onoratamente dalle mogli sono ingannati
- Novella XVI - Nuovo accidente avvenuto, a cagione che uno gode una donna, non vi pensando più
- Novella XVII - Lucrezia vicentina, innamorata di Bernardino Losco, con lui si giace, e con due altri di Bernardino fratelli
- Novella XVIII - Ottone III imperadore ama Gualdrada senza esser amato, ed onoratamente la marita
- Novella XIX - Faustina e Cornelia romane diventano meritrici, e con astuzia hanno la grazia dei mariti
- Novella XX - Galeazzo ruba una fanciulla a Padova, e poi per gelosia e lei e se stesso uccide
- Novella XXI - Mirabile beffa fatta da una gentildonna a due baroni del regno d’Ongheria
- Novella XXII - Narra il signor Scipione Attellano come il signor Timbreo di Cardona, essendo col re Piero d’Aragona in Messina, s’innamora di Fenicia Lionata, e i varii e fortunevoli accidenti che avvennero, prima che per moglie la prendesse
- Novella XXIII - Astuzia d’una fanciulla innamorata, per salvare l’amante ed ingannar la nutrice
- Novella XXIV - Una donna falsamente incolpata, è posta per esca ai lioni e scampa, e l’accusatore da quelli è divorato
- Novella XXV - Mirabile astuzia usata da un ladro rubando ed ingannando il re dell’Egitto
- Novella XXVI - Il signor Antonio Bologna sposa la duchessa d’Amalfi, e tutti due sono ammazzati
- Novella XXVII - Don Diego dalla sua donna sprezzato, va a starsi in una grotta, e come n’uscì
- Novella XXVIII - Varii accidenti e pericoli grandissimi avvenuti a Cornelio per amor d’una giovane
- Novella XXIX - Quanto semplicemente un cittadin forlivese rispondesse ad un frate che predicava
- Novella XXX - Diversi detti salsi della viziosa e lorda vita d’un archidiacono mantovano
- Novella XXXI - Varie proposte e risposte di persone diverse prontamente dette
- Novella XXXII - Frate Francesco spagnuolo, volendo cacciar con inganni i Giudei del regno di Napoli, è imprigionato
- Novella XXXIII - Due amanti si trovano la notte insieme, e il giovine di gioia si muore, e la fanciulla di dolor s’accora
- Novella XXXIV - Gandino bergamasco scrive i peccati della moglie, e gli dà al frate che ode la confessione di quella, e fa mille altre pazzie
- Novella XXXV - Nuovo modo di castigar la moglie ritrovato da un gentiluomo veneziano
- Novella XXXVI - Disonestissimo amore di Faustina imperadrice, e con che rimedii si levò colai amore