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NeUe vie delia Città 275 titudine ostensibilmente scontrosa. Però tutte queste persone gaie, leggiere, e semplici, benché fossero affrettate e poco comunicative, avevano delle maniere destre e disinvolte e si trovavano certo molto, bene nei rapporti che avevano fra loro. Graham notò un dettaglio significante: la tavola, per quanto potè vedere, era e restava pulitissima; nulla che indicasse la confusione, nè briciole di pane, nè resti di carne o di condimento, nè bevande versate, nè ingombro di Vasellame, di vetrerie o di ninnoli, niente infine di ciò che avrebbe segnato una fine di pasto nel periodo vittoriano. Gli utensili differivano molto. Niente ornamenti, niente fiori, la tavola senza tovaglia, e fatta, gli dissero, di una sostanza solida che piveva l’intessitura e l’apparenza del damasco. Egli scoprì che questa sostanza damascata offriva disegni graziosi che erano altrettante réclames commerciali. In uno spazio vuoto, davanti ad ogni convitato, era posto un apparecchio complesso di porcellana c di metallo. Ciascuno aveva un sol piatto di porcellana bianca e per mezzo di robinetti per fluidi caldi c freddi lavava questo piatto da sè stesso, fra una portata e l’altra e lavava pure la sua elegante posata di metallo bianco. La minestra cd il vino clnmico (la bevanda comune) arrivavano da rubinetti simili, e le vivande passavano automaticamente, accomodate con gusto, lungo rotaie d’argento disposte sulla tavola. Arrivavano da una piccola porta ad una delle estremità della tavola e sparivano nello stesso modo dall’altra estremità. Il convitato le fermava al loro passaggio e si serviva a discrezione. Questa fornu del sentimento democratico in decadenza, que