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Nelle vie della Cilià 279 alveare un ronzio in cui si discemevano frasi spezzate come: «poliziotti linciati», «donne bruciate vive». — Ma il Maestro- permette queste cose? — domandò un uomo vicinissimo a Graham. — E dunque ■ questo- il principio del regno del Maestro? Appena si trovaro-no fuori, sulla via, egli interrogò Askno sulla natura della sommossa parigina. — Quali s’ono questi tumulti che sono stati fomentati? questo disarmo? Che cosa significa tutto ciò? Asano sembrava ansioso sopratutto di convincerlo che tutto era per il meglio-. — Ma questi orrori? Questi massacri? — Non si può fare una frittata senza rompere delle uoVa, — rispose Asano. — Non è che la plebaglia che «trinca». E solamente in upa parte d-el’a città. Tutto il resto va bene. Gli operai parigini sono i più terribili del mondo, dopo i nostri. — Chi? I Londinesi? — No, i Giapponesi. Bisogna mantenerli nell’ordine. — Ma le donne bruciate vive? È la Comune. Vorrebbero rapirvi la vostra proprietà. Vorrebbero sopprimere ogni proprietà e abbandonare il mondo alla plebaglia. Voi siete il padrone, il mondo è vostro. Ma non ci sarà la Comune.* Qui non v’è bisogno’ di Polizia Nera.... D’altra parte si usa loro ogni sorta di attenzioni. Sono i loro propri negri.... negri che parlano francese, reggimenti del Senegal, del Niger e di Tombouctou. — Dei reggimenti? — fece Graham. — Credevo che non ce ne fosse che uno. — No, — disse Asano laticiandogli un breve sguardo. — Ve ne sono più d’uno. Graham si sentì dolorosamente impotente.