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278 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ ’ — Gloup! Gloup 1 La fine della frase fu intelligibile; e la matchina continuò^ con timbro più dolce, a commentare gli orrori dei disordini. --Bisogna sostenere l’ordine eia legge! — essa pronunziava. — - Ma.... — cominciò Graham. — Non mi fate domande qui, — disse Asano, — se non wlete entrare in discussione con questa gente. — Andiamo più lungi, allora, — rislpose Graham, — poiché voglio essere meglio informato su ciò. Mentre tutti e due a forza di gomiti sì facevano largo per dirigersi Verso l’uscita, a traverso la folla agitata che si spingeva per ascoltare quelle voci potenti, Graham potè giudicare più esattamiente la proporzione e il carattere ’di questa sala. In tutto, ci dovevano essere circa un migliaio di questi apparecchi, grandi e piccoli che fischiavano-, urlavano, schiamazzavano, cicaleggiavano-, ciascuno con la sua folla di ascoltatori inquieti e agitati, fra i quali gli uomini vestiti di tela bleu componevaiio la maggioranza. Fra quelle macchine ve n-e erano di tutte le dimensioni; daUe piccole ciarliere che chiocciavàno”! loro sarcasmi meccanici in un angolo sperduto, fino alle gigantesche macchine di cinquanta piedi, di cui Graham aveva sentito il fracasso urlante al di sopra di lùi. ’ - - i - I L’enorme -sala era piena in modo straordinario a causa dell’interess-e intenso che faceVaino nascere gli avvenimenti parigini. Evidentemente la strage era stata più selvaggia di quello che Ostrog confessava. Tutte le macchine dis-correvano- su quest’unico soggetto, e le frasi, ripetute dal popolo, producevano nell’immenso