Quando il dormente si sveglierà/XIX. Il punto di vista di Ostrog
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Traduzione dall'inglese di Anonimo (1907)
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Capitolo XIX. Il punto di vista di Ostrog. Ostrog l’aspettaya p-er dargli un resoconto formale della sua amministrazione della giornata. Fino allora Graham aveva sbrigato simili cerimonie il più presto possibile,. per riprendere le sue esperienze aereonautiche, ma questa volta si mise a rivolgergli domande brevi e precise, tutto invogliato di entrare immediatamenfe in possesso del suo potere. Ostrog gh dette ragguagli lusinghieri sullo sviluppo degli affari all’estero. Così Graham seppe che tanto a Parigi che a Berhno, vi erano state delle sommosse, non una resistenza organizzata vera e propria, ma dei principdi d’insubordinazione. — Dopo tanti anni, — disse Ostrog stretto da tante domande, — la Comune ha nuovamente alzato la testa. La natura reale della lotta, è anarchia, per parlar chiaro. Ma l’ordine era sfato ristabilito m quelle città. Graham volendo mostrarsi tanto più deliberatamente inquieto di quelle domìande quanto più si sentiva incoraggiato dalle emozioni della, sua conversazione tl punto dì vista di Ostrog 287 ■ ^ ^ ^ precèdente, chiese se ci fosse stato un conflitto armato. — Un podo, — ris’pose Ostrog, — in un quartiere soltanto. Ma la divisióne senegalese deUa nostra polizia agricola dell’Africa, era pronta insieme agli aereopiani. Le «Compagnie africane unite» hanno una polizia molto bene organizzata. Noi ci as|p’ettavamo qualche perturbazione nelle città continentali e in America; ma invece tutto è calmo in America poiché per il momento il popolo è soddisfatto della caduta del Consiglio-. — Perchè vi aspettavate d’elle perturbazioni? — domandò Craham bruscamente. -— Vi stono molti malcontenti..,, un nialcontento sodale. — La Compagnia del Lavoro? — Vi mettete al corrente, a quel che pare, — osservò Ostrog un po’ sorpreso. — Sì: tutti stono scontenti specialmente di questa Compagnia del Lavoro, e fu questa irritazione che fornì lo slando necessario per rovesciare il Consiglio.... questo e il vostro risveglio. — Davvero? Ostrog sorrise e si spiegò esplicitamente. — Bisognava eccitare questo malcontento, risuscitare il vecchio ideale di felicità universale.... tutti gli uomini uguali, tutti gh uomini felici.... nessun lusso da cui uno solo potesse essere escluso.... idee che_ sonnecchiavano da due secoli. Voi conoscete tutto questo I Noi abbiamo dovuto far rivivere questo ideale per quanto impossibile per gettare abbasso il Consiglio. Ed ora.... — Ebbene? Wells.:^uando il DorttunU si sv^^lùriie 1/ 258 QUANDO IL DORMENTE SI SVEG-UERÀ — La nostra rivoluzione è compiuta; il Consiglio è soppresso, ’ e il popolo che abbiamo sollevato.... rimane insorto. Non si sono battuti abbastanza Noi abbiamo fatto delle promesse naturalmlente. È strano vedere -con qual violenza e con quale rapidità questo vlago umanitarismo’ innato sia rivissuto e diffum. Noi stessi che l’abbiamo lanciato; ne siamo rimasti tutti ’ sorpresi. A Parigi, oome già vi ho detto, è stato necessario domandare dei rinforzi esterni. — E qui? — Qui vi sbno dei torbidi. La gente hon vuol riprendere il lavóro» Lo sciopero generale è scoppiato. La metà delle officine sono vuote e il popolo formicola per le stràde. Si parla di installare una Comune. Uomini Vestiti di seta e di raso, sono stati insultati per la strada. La tela azzurra aspetta da voi ogni specie di coste.... S’intende cbe voi Inon avrete da tormentarvi per nulla al mondo. Noi mettiamo le macchine par- • jmti all’opera per controbilanciare le cattive sug<gestioni nocive all’ordine e alla legge. Ci vuole la lotta, ecco tutto. Graham pensava: riiBcì a trovare un mezzo per affermare i suoi ’diritti, pia parlava, oon un po’ dì timore. — Anche fino a fare intervenire la polizia africana, la polizia negra? — domandò. ’ — È indispensabile, — rispose Osfrtog. -— Quei negri sono tanti bruti superbi e leali, senza l’ombra, di un’idea per la testa.... di quelle idee che sciupano la nostra plebàglia. Se il Consiglio li avesse avuti per la suaT polizia delle strade, le cose avrebbero preso una piega • diversa. Del resto non c’è da temere altrò che degli, ammutinamenti e dei danni. Voi potete volare colle i tl punto di vista di Ostrog. 269 vostre ali ora e spiccare il Volo verso Capri, se vedrete del fumo o- se udrete delle grida. Noi teniamo i fili di tutti i grandi servigi, gli aereonauti sono privilegiati e ricchi: è la corporazione del mondo più serrata, é lo stesso- è degli ingegneri e dei meccanici dei Motori a vento. L’aria è nelle nostre mani’, ’ ed esser padroni dell’aria, è Io stesso di essere padroni della terra. Essi non hanno alcun individuo Capace per, condurli contro di noi. Essi non hanno un capo.... salvo i capi locali della società segreta che noi abbiamo creata prima del vostro opportuno risveglio. Essi non sono che energumietii e spacciatori di sentimento- che s’invidiano terribilmente. Nessuno fra loro è atto a diventare un capo. Non sarà che una sollevazione senza organizzazione! Per esser’franco, una tal sollevazione può prodursi, ma ciò non ■ interromperà i vostri esercizii aereonautici. Non è più il tempo in cui il popolo poteva creare una rivoluzione, non è più. — Lo credo, disse Graham pensoso. — Io lo credo. Questo- mondo che è il vostro, è stato pieno di sorprese per me. Un tempo noi sognavamo una meravigliosa vita democratica, un’èra in cui tutti gli uomini sarebbero uguali e felici. Ostrog lo guardò fisso. — Il tempo delia democrazia è passato,.— affermò, — passato per sempre. Quel tempo e incominciato I gli arcieri di Crecy, ed è terminato nel medesimo tempo della fanteria di linea, quando gli uomini in massa cessarono di vincere le battaglie; cpiando i cannoni costosi, le grandi corazze e le strade ferrate strategiche, diventarono mezzi potenti. Oggi è l’epoca, della ricchezza. La ricchezza, neU’ora presente, ha ac 26o quando:l dormente si sveglierà qui’Stato una forza non mai posseduta fin qui Essa comanda alla terra, al mare, al cielo! Tutto il potere appartiene a coloro che sanno maneggiare la riccliez:_ za.... Bisogna accettare i fatti, e questi sono dei fatti.... 11 mondo per la folla! La folla che governa il mondo! Anche al vostro tempo questa dottrina era stata giudicata e condannata: oggi essa non ha che un seguace.... multiplo e semplice: l’individuo nella folla. Graham non rispose immediatamente e rimaneva assorto in oscure preoccupazioni. — No, — riprese Ostrog, — l’epoca dell’uomo del popolo è passata. Sui campi liberi, un uomo ne vale un altro,o quasi. L’antica aristocrazia era costituita da una superiorità precaria di forza e d’au’dada. Essa è stata temperata.... temperata. Sono avvenute insiurrezioni, conflitti, sommosse. La prima aristocrazia reale, la prima aristocrazia permanente, è venuta insieme ai formidabili castelli e con le armature e si è estinta davanti al moschetto e all’arco. Ma eccoci ora alla seconda aristocrazia, alla vera. Quei tempi di polvere a cannone e di democrazia, non sono stati che un maroso nell’acqua córrente. Il cittadino non è più che un’unità isolata. A’ nostri giorni noi abbiamo questa grande macchina che è la Oiftà, e un’iorganizzazione completa che oltrepassa l’intendimento dell’uomo del popolo. — Pur tuttavia, — obiettò Graham, — v’ha qualche cosa che resiste, qualche cosa che non dite.... ma cbe si agita e rumoreggia.... — Vedrete, — disse Ostrog con un sorriso, forzato, ’ che sembrava voler rimuovere tah difficoltà. — Io non ho sollevato la forza per distrùggermi.... voi potete fidarvi di mie, i: i Il punto di vista di Ostrog 361 — Io me lo domando, — mormorò Graham. i Ostrog lo guardò sorpreso. — È realmente necessario che il mondo vada in questo modo? — riprese Graham incapace di contenersi un momento’ di più. — È proprio necessario che vada tosi? Allora tutte le nostre speranze sarebbero state vane? •— Che cosa volete dire? — chiese Ostrog. — Quali speranze? ■ — Io provengo da un Secolo democratico.... e mi trovo in piena tirannia aristocratica. — Eh!... ma voi siete l’incarnaziopie stessa del tiranno. Graham scosse la testa. — Ebbene, — disse Ostrog, — ponetevi al punto di vista -generale. È così che la trasformazione è sempre avvenuta. Da una parte raristocrazia, o il pre^_ dominio dei migliori.... dall’altra, la sofferenza e la soppressione degli inetti: così c’incamiminiamo Vei^ so il progresso. — L’aristocrazia! È forse composta di quelle persone che ho incontrato? — Oh! no di quelle là! — esclamò Ostrog. ■— La maggior parte di esse vanno alla morte a causa del vizio e del piacere. Esse non hanno progenitura. Quella specie di persone si estinguerà se il mondo andrà per la retta via, se non cambierà strada.... La via piacevole degli eccessi, in fondo alla quale ri è la perfetta eutanasìa per i cercatori di piaceri che la fiamma ha disseccato.... Ecco la maniera più opportmm per migliorare la razza. — Bella maniera, — replicò Graham. — Eppure.... — e qui rifletté un momento, — v’ha quest’altro eie 262 QUANDO IL DORMENTE SI SVEGLIERÀ mento.... la folla, la grande mastea dei poveri. Si estingueranno? Ma noi; non si estingueranno mai. Essi soffrono e la loro sofferenza è una forza che noi stessi.... Ostrog fece un movimento d’impazienza e quando tornò a parlare, assunse un tono differente. — Non v’inquietate di ciò,; — egli disse. — Tutto sarà accomodato in poco tempo. La folla e un bruto ■ enorme e stupido,. Che cosa importa se essa non, si estinguerà? Anche se essa non mnofe, può sempre essere domata e dominata, lo non ho alcuna simpatia per gli schiavi. Due notti fa, voi avete udito urlare e cantare quella gente. Le era stato insegnato queU’inno. Eppure se aveste presO’ il primo venuto, e d’improvviso gli aveste domandato perchè egli gridasse, non ve l’,avrebbe saputo dire. Essi credevano che le loro grida vi allettassero e s’im|maginavano di testimoniarvi in tal modo la loro fedeltà e il loro affetto. In quel inomeiito essi sarebbero stati pronti a massacrare il Consiglio.... Oggi, essi incominciano già a mormorare contro coloro che hanno rovesciato il Consiglio. •— No, no; non è così! — protestò Graham. — Essi gridavano perchè la loro esistenza- è miserabile, senza gioia, senz’orgoglio, e. perchè.... in me.... in me.... speravano.... ’ — E qual era la loro speranza? Qual è? Qual diritto hanno essi di sperare? Essi lavorano male e Vogliono la ricompensa di coloro che lavorano bene. La spe-, ranza deH’umanità.... qual è? Che un giorno sorgeràil superuomo, che un giorno l’inferiore, il debole e lo stupido, potranno esser soggiogati, oppure eliminati. Il mondo non ha posto per i cattivi, per gli _ 1 Il punto di vista di Ostrog 268 stupidi, per i deboli. Il loro dovere.... un dovere grande, elevato.... è di morire, poiché la morte é la ricompensa deirinsuccesso, dello. scorno! È questo il sentiero per il quale la bestia si é elevata finO’ all’umanità, per il quale l’uomo s’incammina verso un destino più elevato.... Ostrog fece alcuni passi; sembrò riflettere e si voltò verso Graham. — Io m’immagino facilmente quanto debba sembrare strano il nostro mondo a un inglese del periodo della regina Vittoria. Voi rimpmngete tutte le antiche forme di governo rappresentativo, i parlamenti, le assemblee deliberanti, e tutta quella follia infantile del secolo XIX di cui gli spettri seducono ancora certi cerveDi. Voi siete pronto a disprezzare, a respingere le nostre Città di piaceri.... Avrei dovuto pensarci.... se non avessi avuto tainto da fare. Ma voi v’istruirete e penserete meglio. Il popolo ha bisogno di tante cose.... e i vostri sentimenti saranno d’accordo co’ suoi. Nelle strade, si reclama a grandi grida la distruzione di queste Città di piaceri: ma esse sono gU organi di escrezione dello Stato, i luoghi attraenti che, ogni anno, raccolgono tutto ciò che è debole e vizioso; corrotto e debole; tutta la facile canaglieria che corre ad una, distruzione elegante. Essi vanno là, si divertono, muoiono senza progenitura, giacché tutte le belle donne sciocche e lascive muoiono senza prole, e l’umanità migliora. Se il popolo giudicasse giustamente, non invidierebbe ai ricelii la loro maniera di procurarsi la morte.... E voi vorreste emancipare questi lavoratori stupidi e idioti, di cui noi abbiamo fatto tanti schiavi, voi vorreste tentare di rimettere a nuovo la loro vita comoda e S54 quando II, DORMENTE SI SVEGLIERÀ piacevole, e ciò proprio nel momento in cui essi sono | riusciti a compiere le funzioni per le quali sono capaci. •: E sorrise di un sorriso che irritò stranamente Graham. — Voi vi istruirete, — riprese. — Conosco queste idee: neUa mia infanzia ho letto- il vostro Shelley e sognato la libertà. Non v’ha libertà alcuna al di fuori della saviezza e del controllo di sè stesso. La libertà è in noi.!., non fuori di noi. È affare di ognuno, questo. Supponete l’impossibde: cioè che quelle bande importune d’idioti vestiti di azzurro, giungano a trionfare su ’di noi. Eppioi? Esse non farebbero che ricadere. sotto altri padroni. Fino a che esisteranno dei montoni, la natura produrrà forzatamente dei lupi. Il loro trionfo non significherebbe altro che un ritardo di alcune centinaia d’anni. L’arrivo ddl’aristo-crazia è fatale -e assicurato;; la fine sarà il superuomo, malgrado tutte ■ le pazze proteste dell’umanità. S-e essi si rivoltano, -se trionfano, se uccidono m-e e i miei simili.... altri sorgeranno-.... altri padroni. E la fine sarà la stessa. — Io me lo domando, — ripetè ostinatamente Graham. Quindi rimase in piedi coigli o-cchi fissi a terra. -— Ma io voglio vederle da me tutte queste cose, ■— disse prendendo ad un tratto un tono recisamente ri’solut-o. — Soltanto vedendo coi miei occhi potrò capire. Bisioigtia che m’istruisca. Ecco ciò fc-he volevo dirvi, Ostrog. Io non mi curo d’esser re in una Città di piaceri; questo non è il mio desiderio. Ho consacrato abbastanza tempo all’aereonautica.... e ad altre distrar, zioni, Bisicgna che impari adesso come si vive, come Il punto di vista di Ostrog a65 si sono sviluppate le esistenze inferiori. Allora capirò meglio tutte queste cose. Bisogna che sappia come vive l’umile popolo il popolo specialmente che soffre.... come lavora, come si forma una famiglia, come muore.... — Voi troverete tutto ciò nei nostri romanzieri realisti, — suggerì Ostrog improvvisamente preoccupato. — Io voglio la realtà, — ribattè Graham, — non il realismo.— Vi sono delle difficoltà, — obiettò Ostrog pensoso.:— Tutto ben considerato, forse.... — Io non mi aspettavo.... — Avevo pensato.... Eppure, chi lo sa! Voi dite che volete qndare per le strade della città, a vedere il popolo....! Ad un tratto giunse a una conclusione. — Bisognerebbe che voi foste mascherato, — disse. — La città è in uno stato di sovreccitazione intensa e la scoperta della vostra presenza fra loro, provocherebbe una spaventosa agitazione. Pur tuttavia un tal desiderio di andare attraverso la città.... Sì, riflettendoci bene, ciò non mi sembra affatto hnpossibile.... Si cercherà il mezzo.... Se voi pensate realmente di trovarci un interesse! Voi siete il padrone, naturalmente. Partirete subito, se volete..Asano vi procurerà un travestimento per quest’escursione. Egli vi accompagnerà. Dopo tutto, questa non è una cattiva idea. — Non avrete bisogno di consultarmi su nulla? — domandò improvvisamente Graham, colpito da uno strano sospetto. — Oh! mio Dio, no! Io credo che voi possiate affidaimi gli affari.... per un certo tempo, almeno, — l aggiunse Ostrog sorridendo. — Anche se noi differiamo....!
Graham gli rivoste uno sguardo penetrarne.
— Credete che scoppierà presto una sommossa sanguinosa?
— s’informò egli a bruciapelo.
— No certo.
— Ho pensiate a quei negri: non credo che il popolo voglia abbandonarsi a delle ostilità contro di me, e, del resto io sono il padrone. Non desidero che vengano dei negri a Londra. Forse questo è un pregiudizio arcaico, ma io ho dei sentimenti particolari riguardo agli Europei e alle razze soggette. Ed anche per Parigi, io....
Ostrog l'osservava sotto le sopracciglia corrugate.
— Io non ho l’intenzione di far venire dei negri a Londra, — disse lentamente, — ma se....
— Voi non condurrete nessun negro armato a Londra, qualunque cosa accada, — fece Graham. — Sopra un tal punto sono fermamente deciso.
Dopo un minuto di silenzio, Ostrog pensò di non dir nulla e s’ìnchinò con deferenza.