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Nelle vie della Città 283 ’Vquasi tutto si faceva meccanicalmente, per mezzo di Imacchine die cantavano, che cullavamo; ed an he ballavano. Ma molti punti rimanevano ancora oscuri per Graham. — Tanti orfani! — egh gridò desolato, tornando ad un primo falso- intendimento; e bisognò ricordargli che quei piccoH esseri non erano orfani. Appena ebbero lasciato l’Asilo, egli lasciò comprendere tutto l’orrore che grinspiravano quelle cassette d’incubazione coi loro bimbi. — Ma non esiste dunque più il sentimento della maternità? — egli domandò. — Era solo un convenzionahsmo? Ma no, è un istinto, e tutto ciò è antinaturale.... quasi abominevole. — Stiamo per arrivare al lu-o>go ove si danza, -— J disse Asano per tutta rispo-sta. — ■ Credo che malgrado i disordini del di fuori, ci sarà molta gente. L-e donne non si interessano molto alla politica.... salvo qualcheduna qua e là. Voi vedrete le madri.... la maggior parte delle donne giovani di Londra sono madri. In certe classi è considerato come un onore avere un figlio.... è una prova di vitalità, ma poche coppie della classe media ne hanno più d’uno. Nella Compagnia del lavoro è differente. Quanto alla maternità, al sentimento materno, le donne son sempre orgogli-ose dei laro figli, e vengono spesso a dar loro un’occhiata. — Allora voi pensate che la popolazione del mondo...? — Sia in decrescenza? Sì. Eccetto che fra coloro che appartengono alla Compagnia del lax oro: quelli sono degli spensierati.... Ad un tratto si udirono degli accordi di musica, e lungo la strada ove erano giunti, fra dei pilastri ma