Nuovo vocabolario siciliano-italiano/DU

DU

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[p. 334 modifica] Du’. V. dui. Anco i Toscani hanno du' per due.

Dua. V. duga.

Duana. V. dugana.

Duanaru. duganeri.

Dualìsimu. s. m. T. filos. Sistema col quale si vogliono spiegar tutti i fenomeni della natura mediante due principî opposti: dualismo.

Dubbiamenti. avv. Con dubbio: dubbiamente.

Dubbieddu e Dubbiettu. s. m. dim. di dubbiu: dubbietto.

Dubbietà e Dubbiitati. s. f. Il dubitare, dubbio, dubbiezza: dubbietà, dubbietade, dubbietate.

Dubbiizza. s. f. Il sentimento del dubbio prolungato: dubbiezza.

Dubbitabbili. add. Di cui si può dubitare: dubitabile. Sup. dubbitabbilissimu: dubitabilissimo.

Dibbitamentu. s. m. Il dubitare: dubitamento.

Dubbitari. v. intr. ass. Star in dubbio, dubbiare: dubitare. || Temere, aver sospetto: dubitare. P. pres. dubbitanti: dubitante. P. pass. dubbitatu: dubitato.

Dubbitativamenti. avv. In modo dubitativo: dubitativamente.

Dubbitativu. add. Incerto, dubbio: dubitativo.

Dubbitatu. V. in dubbitari. || V. deputatu.

Dubbitazioni. s. f. Dubbio: dubitazione.

Dubbitaziunedda. dim. Dubitazioncella.

Dubbitiari. v. intr. Leggermente zoppicare; quasi si dubiti di questo zoppicare.

Dubbitusamenti. avv. In modo dubitoso: dubitosamente.

Dubbitusu. add. Dubbioso, pauroso: dubitoso.

Dùbbiu. s. m. Contrario di certezza: dubbio. || Componimento popolare poetico col quale si sfida un poeta a rispondere, a una difficoltà poeticamente. || essiri in dubbiu, dubitare: essere in dubbio. || stari in dubbiu, non sapersi determinare: star dubbioso. || senza dubbiu, posto avv. certamente: senza dubbio. || Tema, paura: dubbio. || Quesito a sciogliere: dubbio. || cacari dubbii, opporre a tutto difficoltà, cavilli: cacar dubbî. || dubbiu, la cosa di cui si dubita: dubbio.

Dùbbiu. add. Dubbioso, in dubbio: dubbio. || essiri dubbiu d’una cosa: star dubbio d’una cosa. || avv. Dubbiamente.

Dubbiusamenti. avv. In modo dubbioso: dubbiosamente.

Dubbiuseddu. dim. di dubbiusu: alquanto dubbioso.

Dubbiusissimamenti. avv. sup. Dubbiosissimamente.

Dubbiusitati. s. f. Astratto di dubbioso: dubbiosità, dubbiositade, dubbiositate.

Dubbiusu. add. Che ha o cagiona dubbio: dubbioso. || Perplesso: dubbioso. || Detto di luogo, pericoloso, malsicuro: dubbioso. || Equivoco, anfibologico: dubbioso. Sup. dubbiusissimu: dubbiosissimo.

Dubbiusuni. add. accr. Di molto dubbioso.

Dubbla. s. f. Nome di antica moneta d’oro: dobla.

Dubblari. V. radduppiari. || V. dubbulari (Fr. doubler).

Dubblazziari. v. a. Alquanto addobbare.

Dubblu. V. dùppiu. (Fr. double. Sp. doble).

Dubbluni. s. m. Moneta d’oro che vale due doble: doblone.

Dubbrari. v. a. Levar la terra intorno alle radici degli alberi, zapparvi in giro: scalzare, discalzare. P. pass. dubbratu: scalzato.

Dubbrettu e Dubblettu. s. m. Veste lunga già usata dalle donne di bassa condizione: guarnacca. Così chiamata dalla tela dubbrettu: dobletto con che facevasi.

Dubbulari. v. a. Arare di nuovo: riarare. || V. radduppiari. [p. 335 modifica]

Dùbbulu. V. duppiu.

Duca. s. m. (pl. duchi e duca. Salom. Mar.). Era despota d’un ducato: duca. || Oggi è titolo di vanità aristocratica nelle società, sedicenti, cristiane: duca. || Capitano o guida: duca.

Ducali. add. Di duca: ducale. || T. Tip. carattari ducali, una specie di carattere: ducale.

Ducaticchiu. vilis. e dim. di ducato: ducatuzzo.

Ducatu. s. m. Titolo della dignità o domino del duca: ducato. || Moneta corrispondente a L. 4,25: ducato.

Ducatuni. s. m. (D. B.). Sorta di moneta: ducatone.

Duccara. s. f. Fico selvatico: caprifico.

Duccariari. V. nnaccariari. || Per bastonare: picchiare.

Duccia. s. f. Canaletto di terra cotta o altro per cui si fa correr l’acqua: doccia. || T. med. Medicamento liquido che si doccia sopra la parte inferma: doccia.

Ducciari. v. a. Dar la doccia nel significato medico: docciare. || rifl. a. Prender la doccia: docciarsi. P. pass. ducciatu: docciato.

Ducciatura. s. f. L’atto e l’effetto del docciare o docciarsi: docciatura.

Duccu. V. varvajanni.

Ducèa. s. f. Ducato: ducea.

Duceddu. s. m. Specie d’uva così detta dalla dolcezza: dolcipàppola.

Ducentèsimu. add. Numerale ordinativo di dugento: ducentesimo.

Ducentu. Nome numerale di due centinaja: dugento, ducento, duecento.

Ducentista. add. Del dugento, e s’intende dei vissuti al mille e dugento: ducentista.

Ducessa. s. f. Sedia a bracciuoli imbottita: poltrona.

Duchinu. s. m. dim. di duca: duchino, duchetto.

Duchiscu. add. Ducale: duchesco (Mort.).

Duchissa. s. f. La moglie del duca; e signora di ducea: duchessa.

Duchissedda e Duchissina. s. dim. di duchessa: duchessina.

Duci, Dulci e Durci. s. m. Cosa dolce e generalmente in pl. le confetture ecc.: dolci. || Dolcezza: dolce.

Duci, Dulci e Durci. add. Dolce. || met. Grato, piacevole: dolce. || Dicesi di tutto ciò che riesce gustoso, dilettoso, grato al cuore ed allo spirito: dolce. || Detto di uomo, di benigna natura: dolce. || Contrario di grave, rigido, severo: dolce. || Detto di sono: dolce, tranquillo. || Detto di legno, pietra, ferro, trattabile, agevole a lavorarsi: dolce. || Detto di salita, non troppo erta: dolce. || duci stupidu dicesi in Catania, di cosa assai dolce che nausei. || acqui duci V. gialatu. || duci di mussu, dicesi del cavallo che senta bene il freno: docile e fig. ad uomo arrendevole, buono: compiacente. || nun essiri duci di mussu, detto ad uomo: rigido, ribaldo, testereccio. || Prov. nun tantu duci, chi ognunu ti suca, nè tantu amaru chi ognunu ti sputa, insegna che l’uomo non deve troppo condiscendere, nè farsi però odiare. Sup. ducissimu e dulcissimu: dolcissimo.

Duci, Dulci e Durci. avv. Dolcemente: dolce. || duci duci, quasi superlativo: dolce dolce. || jrisinni duci duci. V. crai crai. || jricci duci duci o trattari ’na cosa duci duci, andar colle buone, dolcemente: colle belle belline.

Duciazzu. add. spreg. Una dolcezza non gradita nauseante: dolce smaccato. || Detto di vino: melacchino.

Ducicchiu e Duciddu. add. dim. Dolcetto. || Per vezzo si dice a bambino: bellinello (Rigutini).

Ducignu. add. Che ha del dolce: dolcigno.

Ducimenti e Dulcimenti. avv. Con dolcezza: dolcemente. || Soavemente: dolcemente. || Con grazia, venustà: dolcemente. || Agevolmente, di leggieri: dolcemente.

Ducissedda. s. f. dim. di ducessa: poltroncina. || Piccola seggiola a bracciuoli forata, V. siggitedda: seggiolino, seggettina, predellina.

Ducissimamenti. avv. sup. Dolcissimamente.

Duciuliddu. add. dim. Alquanto dolce: dolcetto.

Duciunazzu. add. accr. di duciuni: Di molto dolce, si dice per vezzo di bambino o cosa che piaccia.

Duciuni. accr. di duci, e si usa in senso di graziosissimo, molto caro.

Duciura. V. ducizza. (A. V. ital. dolciore). || Per dissuria V.

Ducizza. s. f. Astratto di dolce: dolcezza. || Piacere, diletto: dolcezza. || Affabilità, piacevolezza: dolcezza. || Soavità di melodìa, armonia: dolcezza. || Detto di metalli che non sono rigidi: dolcezza.

Ducumentu. V. documentu.

Ducuzzu. V. duchinu.

Dudda. V. amuredda.

Dudicèsimu. Nome numerale e ordinativo di dodici: dodicesimo, dodecimo. || in dudicesimu, T. stamp, de’ libri di cui il formato è del foglio piegato in dodici: in dodicesimo.

Dùdici, Dùrici e Dòdici. Nome numerale cardinale che contiene dieci e due: dodici.

Dudicina e Duricina. V. duzzina: dodicina.

Duellanti. add. Usato anche s. Che si duella: duellante.

Duellari. v. a. e recip. Far duello, battersi in duello: duellare. P. pass. duellatu: duellato.

Duellaturi. verb. m. Chi o che duella: duellatore.

Duellista. s. m. Chi fa duelli: duellista.

Duellu. s. m. Combattimento fra due per vedere chi ha ragione, avanzo di barbarie!: duello.

Duennali. add. Di due anni, che dura due anni o ricorre ogni due anni: duennale.

Duettinu. dim. di duetto: duettino.

Duettu. s. m. T. mus. Musica, canto a due voci: duetto. || Per sim. familiarmente vale dialogo, e se è lungo: lungagnola, e alle volte con pettegolezzo: bisticciamento.

Duga e Dua. s. f. Una di quelle strisce di che si compone la botte: doga.

Dugami. s. f. Quantità di doghe di diverse qualità: dogame.

Dugana. s. f. Luogo dove si scaricano le mercanzie prima d’entrar in città per isgabellarle: dogana. || La gabella o dazio che perciò si paga: dogana.

Duganali. add. Appartenente a dogana: doganale.

Duganatu. s. m. L’Ufficio del doganiere: doganato.

Duganeri. s. m. Ufficiale, impiegato di dogana: doganiere. [p. 336 modifica]

Dugareddu. s. m. dim. di duga, piccola doga.

Dugghiari. v. intr. Aver le doglie del parto: nicchiare.

Dugghianza. s. f. Dolore, cordoglio, rammarichìo, querela: doglienza, doglianza.

Dugghicedda. s. f. dim. di doglia, e s’intende quella del parto: doglierella, dogliuzza.

Dugghiusamenti. avv. Con doglia: dogliosamente.

Dugghiusu. add. (Rau). Pieno di doglia, afflitto: doglioso.

Dugrana. s. m. Moneta equivalente a 5 centesimi circa.

Dugranata ('Na. s. f. Il prezzo di ciò che costa due grani (4 cent.).

'Dui e Du'. Nome di numero: due, du; e in poesìa: duo. || Il segno che lo esprime: due. || La faccia del dado, o la carta segnata con due punti: due. || jittari dui, nel giuoco della mora e simili ove si abbian a sommare i punti d’ognuno: protender due dita. ||a dui a dui, avvv. a coppie di due: a due a due. || manciari cu du vucchi o masticari cu du ganghi, guadagnar da più rami e abusivamente: scroccare, leccheggiare. || pirchì dui nun fannu tri, modo basso di rispondere a colui cui non si vuol dare ragione di ciò che domanda: perchè le due non fanno le tre. || essiri o cridirisi unu di li dui, credersi d’assai. || dui in lingua familiare s’usa per una piccola quantità indeterminata, p. e. du fila di pasta: due maccheroni. || dui dui o tri dui, punto dei dadi quando due o tre s’accordan a mostrar il punto del due: duino. || dui tanti, due volte tanto: due tanti, due cotanti. || mettiri in dui, si dice del filo, che nel cucire per rafforzarlo si ripiega in due: addoppiare il filo. || ad ogni dui tri, spessissimo. || di li dui, così diciamo quando si fa paragone e scelta di cose dette ecc. p. e. di li dui è megghiu chiddu: delle due, meglio quello. || Prov. dui corvi abbattino un’aquila, il numero è sempre qualcosa: contra due non la potrebbe Orlando.

Dulcamara. s. f. Vite selvatica, pianta medicinale: dulcamara.

Dulcedo. (Pasq.). Nella frase: comu ti sappi la vita dulcedo, accussì ti saccia l’ad te suspiramu, dicesi a chi paga la pena del suo fallo: chi ha mangiato i baccelli spazzi i gusci.

Dulci. V. duci.

Dulcificari, v. a. Render dolce: dolcificare. P. pres. dulcificanti: dolcificante. P. pass. dulcificatu: dolcificato.

Dulcificazioni. s. f. Addolcimento, il dolcificare: dolcificaziane.

Dulenti. V. dolenti.

Dulirisi, V. in doliri.

Dulureddu. s. m. dim. di dolore: doloretto, doloruzzo, dòlico (Rigutini). || Per vezzo i tormini de’ bambini lattanti.

Duluri. s. m. Sentimento penoso o tormentoso che affligge l’animo o il corpo: dolore. || duluri di vurza o di sacchetta, per dire spesa. || lu duluri di la soggira, dolor breve. || aviri o sentiri duluri: avere o sentir dolore. || Prov. pri duluri nun si pò muriri, per dolore non si muore. || vuliri beni quantu un duluri di testa, non voler bene: voler bene come al mal di capo.

Dulurusamenti. avv. Con dolore: dolorosamente.

Duluruseddu. add. dim. Dolorosetto.

Dulurusissimamenti. avv. sup. Dolorosissimamente.

Dulurusu. add. Pieno di dolore, che ha dolore: doloroso. || Spiacevole, penoso, amaro: doloroso. || Calamitoso, cagione di dolore: doloroso. || Detto di persona, afflitto, sconsolato: doloroso. || Detto di parte del corpo, che duole: doloroso. || Per baja si dice a uno sofista nojoso: increscioso, importuno, stiticuzzo. Sup. dulurusissimu: dolorosissimo.

Dulurusuni. add. accr. di molto doloroso.

Duluta. s. f. Il dolere.

Dumani. avv. Il giorno vegnente: domani, dimani. || dumani o dumani matina detto ass. è negazione: domani, doman mattina! || cunnuciri d’oi ’n dumani, non determinare un affare, posponendolo sempre: andare o mandare d’oggi in domani. || si nun è oggi è dumani, tarderà poco: se non sarà oggi sarà domani. || di cca a dumani cc’è tempu (o mori un papa e si nni fa ’n’autru) esprime la insufficienza di tempo e dimostra la incertezza: di qua a là qualche cosa si farà. || pinsamu pri oggi ca dumani cci pensa Diu, non voler prevedere al futuro: cavami d’oggi, e mettimi in domani. || oggi dumani, quanto prima, può esser oggi o domani: oggi domani, e sta pure per: pognamo caso. || oi a mia, dumani a tia, esser tutti ugualmente sottoposti alle vicende umane e naturali: oggi a me domani a te. || oi ti viju e dumani ti parru, prov. che esprime una tal previdenza di dover presto svanire. || quantu oi e dumani, si dice di cosa troppo lunga. || duman’arsira: domani sera, doman da sera. || dumani matina: doman mattina. || dumani ad ottu, a quinnici, otto o quindici giorni da domani in poi: domani a otto, a quindici, ecc. || dumani cu lu cozzu addabbanna, che è una negativa: doman mai (Rigutini).

Dumàniu. V. demàniu.

Dumanna. s. f. Il domandare: domanda, dimanda. || Il chiedere: chiesta. || Richiesta. || T. leg. Il primo atto che si fa dallo attore nelle liti: domanda. || Il chiedere tanto prezzo come fa il venditore: chiesta. (Giusti). || Chiesta, d’una fanciulla in isposa (Tomm. D.).

Dumannari. v. a. Interrogare, rivolgersi altrui per avere checchessia: domandare, dimandare. || Quando trattisi di vero favore, di cosa cara: chiedere. Richiedere è più forte del primo e del secondo, è quasi un domandar cosa che spetti. || Chieder l’elemosina: domandare per Dio.|| nun ti cumanna cui ti dumanna, cioè bisogna quindi rispondere cortesemente. || dumannannu si va a Rroma, quando non si sanno le strade basta domandare per trovarle; e studiando e volendo sapere si riesce a tutto: domandando si va a Roma. || dumanna lu cchiù pi aviri lu giustu; chi vuol assai non domandi poco. || dumannari d’unu, cercar d’alcuno: domandar uno (Tomm. D.). || pigghiari e dumannari, contentarsi temporariamente del poco, riservandosi a domandar il resto. || rifl. Aver nome: domandarsi. P. pass. dumannatu: domandato. || Chiesto.

Dumannativu. add. Interrogativo: domandativo. [p. 337 modifica]

Dumannaturi –tura –trici. verb. Chi o che domanda: domandatore –trice. Chieditore –trice.

Dumannedda. s. f. dim. Domanda di picciol momento.

Dumànnita. s. f. L’atto del domandare, chiedere: domàndita.

Dumànnnuni. V. addumannuni.

Dumari. V. domari.

Dumèsticu. V. domesticu.

Dumilia. Nome numerale di due migliaja: duemila.

Duminari. V. dominari.

Dumìnica. s. f. Giorno della settimana, festivo: domenica. || lu sabatu carni e la dominica tunnina, far le cose a rovescio: gittare quel d’innanzi a quel di dietro, volger la prora ove son le capre. || di duminica ’n duminica si spusa la figghia di la bona virtuusa, per esprimere procrastinazioni continue.

Duminicali. add. Del signore, del padrone: domenicale. || Appartenente a domenica: domenicale. || T. eccl. Ufficiatura della domenica allorquando coincide in essa un santo di rito semidoppio: domenicale.

Dominicanu. s. m. Frate dell’ordine di S. Domenico: domenicano. Usasi anco add. E vi eran anco: le domenicane. Per ischerzo: pidocchio.

Duminicarìa. V. duminica, quasi dire domenica dì. || dumimcarìa si voli Diu, detto pungente, che dà ad intendere procrastinazione.

Duminichina. s. f. Domenica di quaresima in cui si fa festa nelle famiglie.

Duminichinu. V. genuflessoriu.

Dumisticari. V. addumisticari.

Dumuneddu. s. m. Abitini o altri ninnoli che la buona fede crede preservino da malìe, pericoli: brevicino, amuleto.

Dunairu. s. m. Cosa che diverta per un poco, e fa passar piacevole il tempo: passatempo. (Sp. Donayre: motto piacevole).

Dunairusamenti. avv. Piacevolmente.

Dunari e derivati. V. donari.

Dunca, Particella congiuntiva che esprime conchiusione e conseguenza: dunque. (A. V. ital. unqua). || Interrogativamente può esser principio di discorso: dunque? || Per se no.

Duniceddu. s. m. dim. di dono: donicello.

Dunnazza. s. f. pegg. di donna: donnaccia.

Dunnetta. V. donnetta.

Dunni e d’unni. avv. di moto da luogo, e vale, di qual luogo: donde. || Pel pron.: quale, p. e. una finestra d’unni si vidi ecc. d’onde ecc. dalla quale. || Perciò, per la qual cosa: donde. || Come, in qual modo, o mezzo: donde. || Per qual parte, con cui, e mostra cagione, origine, donde. || Dopo ciò, per cui, in conseguenza: donde. (A. V. ital. donne. Vita di C. da Rienzo).

Dunniamentu. s. m. Lo sciupar inutilmente il tempo: dondolamento, ciondolamento, indugio.

Dunniarisi. v. intr. rifl. pass. Sciupar il tempo a nulla, o poner tempo in mezzo nel fare checchessia: dondolarsela, baderlare, sdonzellarsela. || Non cavar mai le mani dal nulla: ciondolare. Da donneare nel senso di spassarsi. P. pass. dunniatu: dondolato.

Dunnniata. s. f. L’azione del dondolarsi: dondolata.

Dunniatedda. dim. di dunniatuna accr. di dunniata.

Dunniatuna. accr. di dunniata.

Dunniaturi –tura. verb. Chi nelle operazioni va troppo adagio: ciondolone –na, tentennone.

Dunnicedda. V. donnetta: donnicina.

Dunniscamenti. avv. In modo donnesco: donnescamente.

Dunniscu. add. di o da donna: donnesco.

Dunnìsculu. add. Che affetta volentieri colle donne: donnino, affettatuzzo.

Dunniuni –na. s. Sciupatore di tempo inutilmente: dondolone –na, badalone –na.

Dunniuseddu. add. dim. di dunniusu.

Dunniusu. add. Chi sciupa tempo inutilmente; chi non cava le mani da nulla: dondolone, ciondolone, pigro.

Dunniusuni. accr. di dunniusu.

Dunnunazzu. add. Stoltissimo.

Dunu. V. A. Per donu V. e prendesi in senso dim. e vilif. regaluzzo, presentuccio. || lu dunu di la soggira a la nora, apriu la casci e cci detti ’na nuci, motteggio intorno alla suocera, e intorno all’avaro.

Dunzella. s. f. Donna vergine di età di marito: donzella. || culuri dunzella, tra il bianco e il rosa.

Duplu. add. Doppio: duplo.

Dùppia. s. f. Moneta d’oro equivalente a 25 lire e centesimi: doppia. || Ve na di 63 e di 126 lire: doppie, che sarebbero i doppioni. || scapulari la duppia, uscir dal rischio di perdere il doppio della scommessa nel giuoco delle carte: campare dal marcio. In generale cose di molto valore.

Duppiamenti. avv. Due volte tanto: doppiamente. || fig. Fintamente, con doppio scopo: doppiamente.

Duppieggiatura. s. f. T. Tip. È una doppia, difettosa impressione delle righe le une allato all’altre, per effetto di un secondo botto mal replicato dal torcoliere: doppieggiatura. (Car. Voc. Met.).

Duppiizza. s. f. L’esser doppio: doppiezza. || Infingimento: doppiezza.

Duppinu. s. m. T. mar. Addoppiatura di un pezzo di cavo: doppino. (Zan. Voc. Met.).

Dùppiu e Ddùppiu add. Due volte: doppio. || ciuri duppiu, i cui petali sono raddoppiati: doppio. || gioi duppii, quelle fermate da due pezzi appiccati: gemme doppie. || Detto a persona, simulato, fiato: doppio. || carti duppii, false quali usano i truffatori: carte doppie. || Per grosso: spesso. modo avv. a lu duppiu, doppiamente: a doppio.

Dùppiu. s. m. Due volte tanto: doppio. || Specie particolare di passo da ballo: doppio.

Duppiunazzu. pegg. di doppione in tristo senso di finto: doppionaccio.

Duppiuni. accr. di doppio: doppione. || In senso di grosso, spesso. || Molto finto: doppione.

Dupplicari e Duppricari. v. a. Addoppiare: duplicare. P. pass. dupplicatu: duplicato.

Dupplicatamenti. avv. In modo duplicato: duplicatamente.

Dupplicatina. s. f. T. Stamp. Ciò che il compositore inavvertentemente raddoppia: duplicatura.

Dupplicatòria. V. dupplicazioni.

Dupplicatu. s. m. Seconda copia d’una lettera o altro: duplicato. [p. 338 modifica]

Dupplicatura. s. f. Raddoppiamento: duplicatura. V. dupplicatina.

Dupplicazioni. s. f. Raddoppiamento: duplicazione.

Dupplicità e Dupplicitati. s. f. Doppiezza: duplicità, duplicitade, duplicitate.

Dupunti. s. m. T. Tip. Il segno dei due punti: duepunti.

Durabbili. add. Atto a durare: durabile. Sup. durabbilissimu: durabilissimo. || avv. Durabilmente.

Durabbilissimamenti. avv. sup. Durabilissimamente.

Durabbilità e Durabbilitati. s. f. Il durare, stato o qualità di ciò che è durabile: durabilità durabilitade, durabilitate.

Durabbilmenti. avv. ln modo durabile: durabilmente.

Duraca. s. f. Spezie d’uva bianca, che ha il granello ritondo, appena schiacciato, polpa soda e dolce, buccia sottile: forse duracìa, o uva duracina.

Duramenti. avv. In modo duro: duramente. || Difficilmente, stentatamente: duramente.

Durana. V. dugrana.

Duranedda. s. m. Formetta di pane del valore di due grani, ossia un soldo.

Duranti, add. Che dura: durante. || Nel mentre, mentre dura: durante. || santu duranti! si dice quando si vorrebbe che durasse cosa di cui si tema vicina fine o cangiamento, come dire: santa perseveranza! duralla! (Fanf.).

Duranza V. durata. (A. V. ital. duranza).

Durari. v. intr. Occupare assai tempo, andar in lungo: durare. || Perseverare: durare. || Conservarsi, mantenersi, bastare: durare. || Estendersi, arrivare e dinota lunghezza di luogo: durare. || Prov. mentri dura nn’è furtuna, per esprimere che è un bene che potendo venir meno pure prosegue: finchè dura fa verzura. || cu’ la dura la vinci, ci vuol perseveranza: chi la dura la vince. || durarila ’nt’on locu arti ecc. starvi del tempo senza mutare: regger in un luogo, arte ecc. || durari, per campare, vivere: durare P. pass. duratu: durato.

Durata. s. f. Il durare: durata.

Duratedda. dim. di durata.

Durativu. add. Durabile: durativo.

Duraturu. add. Da dover durare: duraturo.

Durazioni. s. f. Duramento, durata: durazione.

Durazzu. pegg. di duro.

Durcamara. V. dulcamara.

Durera, add. Detto di vacca che a stento dà il latte.

Durettu. add. dim. Alquanto duro: duretto. || Un po’ malagevole, e detto di persona, ostinato: duretto.

Durèvuli. add. Durabile: durevole. Sup. durevulissimu: durevolissimo. || avv. Durevolmente.

Durevulizza. s. f. Durabilità: durevolezza.

Durevulmenti. avv. In modo durevole: durevolmente.

Duriceddu. V. durettu.

Durignu. add. Che dà nel duro: duriccio.

Duritteddu, Durittidduzzu. dim. e vezz. di durettu.

Durizza. s. f. Astratto di duro: durezza. || met. Renitenza, ostinazione: durezza. || Rigidezza, asprezza ne’ modi: durezza. || Nel disegno, secchezza, contrario di morbidezza: durezza. || Nella musica, asprezza nella esecuzione: durezza. || Presso i chirurgi, indurimento del solido, afflusso di umori induriti in una parte del corpo; durezza.

Durmienti. add. Che dorme: dormiente, dormente. || Per attuppateddu V.

Durmigghiusazzu. add. pegg. di durmigghiusu: dormiglione.

Durmigghiuseddu. add. dim. Dormicchiante, dormigliante.

Durmigghiusu. add. Sonnacchioso, sonnolento: dormiglioso. Sup. durmigghiusissimu: dormigliosissimo.

Durmigghiusuni. add. accr. Dormiglione.

Durmiri. V. dormiri.

Durmitòriu.. V. dormitoriu.

Durmizioni. s. f. Il dormire, riposo: dormizione.

Durmuta. s. f. Dormizione, il tempo che si dorme in una volta: dormita.

Durmutazza. pegg. di durmuta.

Durmutedda. dim. Dormitina. || fari una durmutedda, dormire fra giorno un po’: far una dormitina.

Durmutina. V. durmuta. || Tempo in cui i filugelli cambiano la pelle: dormita.

Durmutuna. accr. Lunga dormita: dormitona.

Durottu. add. Che dà pel duro: durotto.

Duru. s. m. Durezza, la parte più dura: duro. || truvari duru, incontrar difficoltà, ostacoli: trovar duro. || Prov. duru cu duru nun fabbrica muru: duro con duro non fa buon muro, due volontà ostinate non si raccapezzano, e fig. bisogna bere nel mangiare.

Duru. add. Che resiste al tatto: duro. || Che non si liquefà, non si sgretola: duro. || Difficile, malagevole o dannoso: duro. || cchiù duru d’un cornu: duro come un corno. || Superbo, orgoglioso: duro. || Detto a uomo di poca apprensiva: duro. Onde testa o ciriveddu duru: capo duro, capassone. || duru di mussu o di vucca, dicesi de’ cavalli non ubbidienti al morso: duro di bocca. || aviri lu coriu duru, resistere alle infermità, dicesi de’ vecchi. || duru. Nelle arti è asprezza, contrario di morbidezza, soavità ecc.: duro. || duru a fari ’na cosa, che la fa con istento: duro a far una cosa. || teniri duru, far ogni sforzo per salvar checchessia: tener duro. Sup. durissimu: durissimo.

Duruliddu. add. dim. Duretto.

Duscùrriri. V. discurriri. Così a Nicosia (Verdone).

Dusgiu. V. cannila.

Dutari. V. dotari.

Duticedda. s. f. dim. di dote: scarsa dote. || bona duticedda, per ironia quasi, vuol dire buona dote.

Duttili. add. Dicesi di metalli, arrendevoli e riducibili a qualsiasi forma: duttile.

Duttilità. s. f. L’essere duttile: duttilità.

Duttrina. s. f. Scienza, sapere, ammaestramento: dottrina. || Massime, precetti: dottrina. || duttrini legali, i dettami degli autori in giurisprudenza: dottrine legali. || duttrina o duttrina cristiana, il catechismo: dottrina. || jiri a la duttrina, andar nella chiesa parrocchiale ove s’insegna la dottrina: andar alla [p. 339 modifica]dottrina. || Prov. la dottrina ’ntral’ignobbili è argentu, ’ntra li nobbili è oru, e ’ntra li principi è petra preziusa, proverbio troppo ligio, quasi il grado desse lustro alla dottrina, non essa al grado.

Duttrinali. s. m. Libro che contiene insegnamenti: dottrinale. || Parte dottrinale d’un’opera: dottrinale. || add. V. dottrinali.

Duttrinazza. pegg. di dottrina: dottrinaccia. (crederei usabile).

Duttrinedda. dim. di dottrina in senso di libretto del catechismo.

Duttura. s. f. Donna che vuol fare la saputa: dottora.

Dutturali. add. Appartenente a dottore: dottorale.

Dutturandu. add. E anco usato s. Colui che è per addottorarsi: dottorando (Mort.).

Dutturari. V. addutturari.

Dutturatu. s. m. Grado e dignità del dottore: dottorato. || La funzione stessa del conferire il grado: dottorato.

Dutturazzu. s. m. pegg. di dottore: dottoraccio.

Duttureddu. dim. di dottore: dottorello, dottorino.

Dutturi. s. m. Colui che in una dottrina sia stato promosso al più alto grado di tal facoltà, al dottorato: dottore. || Maestro: dottore. || Assolutamente detto, s’intende il medico: dottore. || dutturi di salamanca, detto per dispregio agli sputatondo: bacalare, barbassoro. || dutturi scavigghiatu, dutturi di quattro a mazzu, – di ’na fogghia – di calaminnuni, per ischerno a dottore da nulla: dottor de’ miei stivali, dottorelluccio. || Prov. tutti vonnu fari li dutturi ’ntra lu bummulu, per pungere chi si picca di affettata saccenteria affastellando spropositi. || è megghiu essiri dottu ca dutturi, più la sostanza che l’apparenza: meglio vale esser dotto che dottore. || fari lu dutturi, ostentar dottrina, presumere: dottoreggiare. || tutti facemu lu dutturi ’ncasa d’autru: a chi consiglia non duol il capo. || dutturi d’un libbru sulu, chi non ha che una sola occupazione. || V. in asinu altro prov.

Dutturicchiu. vilif. di dottore: dottoricchio, dottoruccio.

Dutturissa. fem. di dottore: dottoressa. || Donna sacciuta e salamistra: dottoressa.

Dutturuni. s. m. accr. di dottore: dottorone.

Dutuna. s. f. accr. di dote: dotone.

Duumviratu. s. m. T. st. Dignità di duumviri: duumvirato.

Duùmviru. s. m. T. st. Uno de’ due magistrati che formavan un magistrato, una carica presso i Romani: duumviro.

Duva. V. duga.

Duvi. V. unni.

Duviri. v. intr. Esser obbligato a checchessia, esser necessario: dovere. || Esser obbligato di pagare: dovere. || In vece di, essere possibile, in modo induttivo p. e. lu divi aviri fattu Antoniu: lo deve aver fatto Antonio. || Restar tenuto ad alcuno: dover a uno. || duvirisi un beni a una persuna: doversi un bene a una persona. || duviri aviri, esser creditore: dover avere. || rifl. pass. Bisognare, esser conveniente, necessario: doversi. P. pass. duvutu: dovuto.

Duviri e Doviri. s. m. Il convenevole, il giusto, il necessario, l’obbligo: dovere. || teniri unu a duviri, farlo stare a segno: tener uno a dovere. || stari a duviri, star a segno: star a dovere. || ti sta a doviri! ti sta bene, te l’hai meritata, e si dice di cosa dannosa: ti sta il dovere. || i doviri, i complimenti, le cerimonie p. e. sono stato a far i miei doveri al Sig.... || Modo avv. a duviri, convenientemente: a dovere. || ’mpastari li duviri, conoscere per bene tutti i proprii doveri.

Duvirusamenti. avv. Secondo il dovere: doverosamente.

Duvirusu. add. Che è di dovere e convenevole: doveroso. || Complimentoso.

Duzi. V. dudici (Fr. douze). Così in Nicosia.

Duzzana. (Vinci) V. duzzina.

Duzzanatu. V. duzzinali.

Duzzina. s. f. Cose della medesima natura in numero di 12: dozzina. || di duzzina, si dice di cose di poco conto: da o di dozzina.

Duzzinali. add. Comunale, di mediocre condizione: dozzinale. || A modo di s. uomo senza pregio: dozzinale. || a la duzzinali, dozzinalmente: alla dozzinale. Sup. duzzinalissimu: dozzinalissimo. || avv. Dozzinalmente.

Duzzinalissimamenti. avv. sup. Dozzinalissimamente.

Duzzinalmenti. avv. Comunalmente, ordinariamente, mediocremente: dozzinalmente.

Supplemento

[p. 1145 modifica] [p. 1146 modifica] Dubbettu. V. dubbrettu.

Dubbia. Zappatura in piano.

Dubbotti. s. m. Schioppo a due canne.

Dubbruni. V. cancaru al § 1.

Ducignola. s. f. Sorta di uva ad acini verdognoli, callosetti, è rara.

Duella. s. f. la fascia attorno un arco.

Dugheri. V. drugheri.

Dulcera. s. f. Arnese da tavola, su cui si dispongon i dolci: portadolci.

Dulìa. V. dogghia.

Dumènica. V. duminica (In S. Cataldo).

Duppiu. Per soro, rozzo.

Durbu. V. urmu.