Nuovo vocabolario siciliano-italiano/GE

GE

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GA GG

[p. 430 modifica] Gèbbia. s. f. Ricetto d’acqua murato: vivajo. || Vasca quadrangolare talora tutta di pietra per isciaguattarvi erbaggi o altro: truògolo (Arab. gebbe: gorgo).

Gedischia. s. f. T. bot. Pianta spinosa. Gleditschia triacanthas L.

Gelamentu. s. m. Il gelare: gelamento.

Gelanti. V. giganti. Così nel Messinese.

Gelari. v. intr. Divenir freddo, farsi gelo: gelare. || v. a. Far divenir gelo: gelare. || Impaurirsi: gelarsi il sangue. P. pass. gelatu: gelato. || Impaurito: gelato.

Gelatina. s. f. Vivanda di brodo rappreso, dove siano stati cotti piedi, capo, cotenne o altre simili cose viscose: gelatina.

Gelatissimu. sup. dell’add. gelatu: gelatissimo.

Gelatu. s. m. Liquore o sugo di frutte congelato che serve per rinfresco: gelato.

Gelidizza. s. f. Qualità di ciò che è gelido: gelidezza.

Gèlidu. add. Che ha o induce gelo, indica lo stato, mentre il P. gelato denota il passaggio: gèlido. Sup. gelidissimu: gelidissimo.

Gelsiminu, Gelsuminu. V. gesuminu

Gelu. s. m. Eccesso di freddo: gelo. || Acqua congelata dal freddo: ghiaccio, gelo. || Qualunque cosa congelata a guisa di gelatina: congelazione.

Gemellu. s. m. Chi è nato insieme con altro a un parto: gemello. || add. Che è doppio: gemello.

Gèmitu. s. m. Pianto: gèmito.

Gemma. s. f. Nome di tutte le pietre preziose in generale: gemma.

Gemmatu. add. Pieno di gemme: gemmato.

Gendarmi. s. m. Soldato che fa il servizio di polizia, oggi detto carabiniere: gendarme, giandarme.

Genealoggìa. s. f. Discorso d’origine e [p. 431 modifica] discendenza di stirpe, ecc. e la discendenza medesima: genealogìa.

Genealòggicu. add. Appartenente a genealogia: genealògico.

Generàbbili. add. Atto a generarsi: generabile.

Generala. f. di generale: generalessa.

Generalatu. s. m. Dignità e carica di generale; e tempo che dura: generalato.

Generali. s. m. Comandante dell’Esercito: generale. || Ammiraglio: generale di mare. || Il capo di tutto un ordine monastico: generale. || battiri la generali, sonar le trombe o tamburi perchè si radunino tutti i soldati: batter la generale, ma è meglio: sonar a raccolta.

Generali. add. Appartenente ad un genere o al genere: generale. || in generali, posto avv., generalmente: in generale.

Generalissa. V. generala.

Generalissimamenti. avv. sup. Generalissimamente.

Generalìssimu. sup. di generali, add.: generalissimo. || s. Il primo comandante di tutto l’esercito: generalissimo.

Generalità, Generalitati. s. f. Qualità di ciò che è generale: generalità, generalitade, generalitate.

Generalìziu. add. Appartenente al solo generale dei frati esclusivamente.

Generalizzari. v. a. Render generale, ridurre al generale: generalizzare (ma non è elegante). P. pass. generalizzatu: generalizzato.

Generalmenti. avv. Universalmente, comunemente: generalmente.

Generamentu. s. m. L’atto del generare: generamento.

Generari. v. a. Dar l’essere naturalmente: generare. || Produrre, cagionare, far venire: generare. P. pres. generanti: generante. P. pass. generatu: generato.

Generativu. add. Atto ed acconcio a generare: generativo.

Generazzioni. s. f. Il generare: generazione. || Razza, stirpe: generazione.

Gèneri. s. m. Ciò che è comune a molte spezie, e le contiene: génere. || – umanu, tutti gli uomini: genere umano. || T. gramm. Accidente del nome che accenna se sia maschile o femminile: genere. || Sorta, qualità: genere. || in generi, posto avv., generalmente: in genere. || in generi di..., in materia di... , in opera di...: in genere di...

Genericamenti. avv. In modo generico: genericamente.

Genèricu. add. Aggiunto di cosa che costituisce il genere: genérico.

Gèneru. V. jennaru.

Generusamenti. avv. Con generosità: generosamente.

Generusissimamenti. avv. sup. Generosissimamente.

Generusità, Generusitati. s. f. Nobiltà e grandezza d’animo, tratto di chiara azione con sacrifizio del proprio per l’altrui: generosità, generositade, generositate. || Liberalità: generosità. || Il dono stesso che fa la persona generosa e liberale: generosità. || Per trasl. di cose inanimate, di buona qualità: generosità.

Generusu. add. Che ha generosità: generoso. || Liberale: generoso. ||Di vino gagliardo: generoso. || Fertile, fecondo: generoso. Sup. generusissimu: generosissimo.

Gènesi. s. m. Il primo libro della Bibbia, scritto da Mosè, che narra il principio del mondo: genesi.

Genìa. s. f. Generazione vile, abietta; moltitudine: genìa.

Geniali. add. Di genio, attenente al genio: geniale. || Gradevole, simpàtico.

Genialità. s. f. Simpatia, propensione di gradimento o di affetto: genialità.

Genialmenti. avv. Di genio, simpaticamente: genialmente.

Geniazzu. V. giniazzu.

Genitali. add. De’ membri della generazione: genitale.

Genitivu. T. gramm. Il secondo dei casi della declinazione: genitivo.

Genituri –trici. s. m. e f. Il padre e la madre: genitore –trice.

Gèniu. s. m. Spirito, angiolo buono: gènio. || Piacere conforme alla natura di chi lo sente, e non ignobile: genio. || Inclinazione buona o cattiva: genio. || Indole: genio. || jiri a geniu, è meno materiale di andar a sangue, ma s’usa pur di cose materiali: andar a genio. || fari geniu, esprime il compiacimento di desiderio soddisfatto, desiderio che viene da natural inclinazione: far genio. || essiri di lu mio, tuo geniu, esprime l’abitual desiderio, inclinazione, simpatia: essere di mio, di tuo genio. || nun è di lu mè geniu, non mi sodisfa: non è del mio genio. || aviricci geniu, è la disposizione a trovar piacere nella cosa: averci genio. || geniu fa biddizza, la bellezza è relativa, secondo le simpatie. || aviri ’nta lu geniu: dar nel genio, aver in simpatia, è più immediato e più vivo. || aviri un geniu mattu, andar in pazzia per checchessia. || di geniu, cu geniu, volentierosamente: di genio, con genio. || geniu e curcati ’nterra, prov. ch’esprime quanto più di tutto sia la simpatia. || geniu, è nome di un corpo facoltativo nell’Esercito: genio.

Gennarmi, Gentarmi. V. gendarmi.

Genti. s. f. Moltitudine di persone, e vale tanto il popolo quanto la nazione in genere; è più assoluto e più indefinito indicando la specie delle persone riguardate in una relazione comune, e si reca meno direttamente all’idea del numero: gente. || o tò genti, i miei o tuoi parenti: mia o tua gente. || Persone in generale p. e. la genti dici ecc.: la gente dice. || bona genti, di buone qualità: buona gente; ma in ital. significa anche persone ben in essere e compariscenti per ogni rispetto. || fari genti, far radunar gente con grida, o altro: far gente.

Gentigadda. V. bittònica.

Gentildonna. s. f. Mentre in ital. gentildonna è donna nobile, da noi è donna del ceto medio.

Gentildunnicchia. dim. e vilif. di gentildonna.

Gentileddu. dim. di gentili: gentiletto, gentilino.

Gentilgadda, Gentilgalla. V. bittònica.

Gentili. add. Di buona gente o tale che convenga a buona gente: gentile. || Grazioso, cortese, [p. 432 modifica] liberale: gentile. || Contrario di duro, zotico, villano: gentile. || In generale di ciò che è squisito, delicato e migliore nel suo genere: gentile. || Detto di complessione, delicata: gentile. || Elegante: gentile. Sup. gentilissimu: gentilissimo. || In pl. e sost. i popoli che, prima di Cristo, adoravano gl’idoli: gentili.

Gentilìa. (Scob.) V. gentilizza (A. V. ital. gentilia).

Gentiligadda. V. bittònica.

Gentiliscamenti. avv. Alla gentilesca: gentilescamente.

Gentiliscu. add. Di bell’aria, di nobile e grazioso aspetto: gentilesco. || Appartenente al gentilesimo: gentilesco.

Gentilìsimu. s. m. Gentilità: gentilèsimo.

Gentilissimamenti. avv. sup. di gentilmente: gentilissimamente.

Gentilità. s. f. La setta de’ gentili: gentilità.

Gentilizza. s. f. Qualità di chi è di condizione gentile; cortesia, bella maniera, leggiadria: gentilezza. || Delicatezza di complessione: gentilezza. || Cosa gentile: gentilezza. || Perfezione della cosa nel suo genere: gentilezza. || Atto o detto di cortesìa: gentilezza.

Gentilìzziu. add. Della famiglia; e anco della gentilità: gentilizio. || Per gentili V.

Gentilmenti. avv. In modo gentile: gentilmente.

Gentilomu. s. m. Uomo nobile, o appartenente ad uffizio particolare presso il principe: gentiluomo. || – di cammara, servo nobile (antitesi!): ciamberlano. || gentilomu natu ’n pagghia e battiatu ’n caudaruni, per ischerzo, il porco.

Genu. (Caruso) V. generi.

Genuflessioni. s. f. Inginocchiamento: genuflessione.

Genuflessòriu. s. m. Arnese di legno ad uso di ginocchiarvisi: inginocchiatojo.

Genuflessu. add. Ginocchiato: genuflesso.

Genuina. V. ginuina.

Genuinu. add. Naturale, non alterato: genuino.

Genziana. s. f. T. bot. Pianta la cui radice è medicinale: genziana. Gentiana lutea L.

Geodisìa. s. f. Parte di geometria pratica che insegna a misurare e descrivere le terre: geodesia (Mort.).

Geografìa. s. f. Descrizione della terra: geografìa. || Carta geografica, o libro che tratti di geografia: geografia.

Geograficamenti. avv. Per geografia: geograficamente.

Geogràficu. add. Appartenente a geografia: geogràfico.

Geografu. s. m. Chi professa o sa geografia: geògrafo.

Geologgìa. s. f. Trattato sopra le diverse parti della terra, sulle mutazioni avvenute nel corso de’ secoli negli strati della crosta della terra: geologia (Mort.).

Geòmetra. s. m. e f. Professor di geometria: geòmetra.

Geometrìa. s. f. Scienza che esamina le proporzioni, ed ha per obbietto tutto ciò che è misurabile: geometrìa.

Geometricamenti. avv. Con modo geometrico: geometricamente.

Geometricu. add. Di geometria: geometrico.

Geòmetru. V. geometra: geòmetro (poco usato).

Gerarca. s. m. Capo superiore nella gerarchia: gerarca.

Gerarchìa. s. f. Ordine e subordinazione dei diversi cori degli angioli, e dei diversi gradi ecclesiastici: gerarchìa.

Geràrchicu. add. Attenente a gerarchia: geràrchico.

Gerbu. add. Di terreno incolto: sodo, sodivo, strebbiaccio. || terri gerbi: sodaglie, sodeti, sodi. || Detto di frutta: acerbo. || Detto di uomo: aspro. || Vale anche: collinetta. || (Potrebbe derivare da acerbo; o da gerba che in ital. è lo sterpo, poichè un terreno incolto sarebbe quasi uno sterpeto, una gerbaja. Pasq. dice dall’Ar. gerbe: sterile. Anco in Piemonte dicono gerbu, e quivi arabi non vi furono).

Gerfizza. s. f. Qualità di ciò che e acerbo: acerbezza, acerbità.

Gerfu. V. gerbu nel 3º § e sarà una diversa pronunzia di esso. || Si dice anco delle piante troppo cresciute fin a compir il seme: tallito.

Gergu. s. m. Linguaggio corrotto; parlare oscuro inteso per convenzione fra alcuni: gergo. || in gergu: in gergo, gergone.

Germanu. s. m. T. zool. Nome generico degli uccelli di padule, di becco largo e piedi schiacciati, della spezie delle anitre selvatiche: germano. Anas querquedula L. || T. bot. Biada più minuta, più lunga e di color più fosco che il grano: ségale, ségola, ségala.

Germi. s. m. Il primo embrione degli animali, e la messa de’ vegetabili: germe. || fig. Principio di vizî, virtù, ecc.: germe.

Germinari. v. intr. Produrre germi: germinare. || a. Produrre: germinare. P. pres. germinanti: germinante. P. pass. germinatu: germinato.

Germinativu, add. Atto a germinare, che fa germinare: germinativo (Mort.).

Germinaturi. verb. m. Che germina: germinatore.

Germinazioni. s. f. Il germinare: germinazione.

Germogghiamentu. s. m. (Pecorella). Il germogliare, e la cosa germogliata: germogliamento.

Germogghiari. v. intr. Produrre germogli: germogliare.

Germògghiu, Germogliu. s. m. La prima messa del germe, il ramicello che esce dal seme o dalla gemma dell’albero, che piglia vari nomi secondo il luogo in cui viene: germòglio.

Gerogghìficu, Geroglificu. s. m. Carattere simbolico per via di figure, segno oscuro: geroglifico. || add. Di oscura significazione: geroglifico.

Gerosolimitanu. add. Aggiunto che si dava all’ordine de’ cavalieri di Malta: gerosolimitano.

Gersuminu. V. gesuminu.

Gerùndiu. s. m. T. gramm. Parte del verbo che ha significazione attiva e passiva: gerùndio.

Gerusalemmi. s. f. Sorta d’uva di acini grossi, di buccie sottili e di mezzo colore tra bianco e nero: barbarossa.

Geseccà, Geseccammaria. Interiezione usata quando si nomina il diavolo, o altri bestemmia; quasi volendo protestare e dire: qui vi è Gesù; o Gesù e Maria.

Gesiminu, Gessuminu. V. gesuminu. [p. 433 modifica]

Gestili. V. gestu.

Gestiri. v. intr. Far gesti: gestire.

Gestu. s. m. Atto e movimento della persona che aiuta l’espressione della parola, e talvolta esprime il concetto per se medesimo: gesto (pl. gesti). Il pl. geste o gesta è quando gesto esprime impresa o fatto glorioso. || fari gesti, gestire: far gesti.

Gesuita. s. m. Appartenente alla famigerata setta o compagnia, ironicamente detta di Gesù: gesuita. || Si dice ad uomo finto, simulatore, tristo.

Gesuìticu. add. Di o da gesuiti; e s’usa per dire ipocrita, tristo: gesuitico.

Gesuminu. s. m. T. bot. Arbusto sermentoso che produce piccoli fiori bianchi o odorosi; e il fiore stesso: gelsomino. Jasminus officinale L. || – cidratu o di l’Arabia: gelsomino d’Arabia. || – russu. Vinea rosea. || – di Napuli. Jasminum grandiforum.

Supplemento

[p. 1147 modifica] [p. 1148 modifica] Ge! Accorciativo di Gesù, esclamazione.

Gentilomu. T. zool. Sorta di uccello: currione biondo.

Gennisatu. V. ginuisatu.

Gerosolimitana. Aggiunto di certa specie d’uva rossa, buona a mangiarsi. [p. 1149 modifica]