Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
L’autore à chi legge.
Composi (essendo io giovinetto al secolo) un Poema, che intitolai l’Orisole, la quale veduta daʼ virtuosi, e nobili cittadini in Palermo, fu da loro lʼAnno 1613. con applauso universale recitata. E se bene da essi, & da altri Letterati à darla in luce ne fui con istanza richiesto; per degni rispetti però non consentij. Il somigliante del presente Volume havevo disposto fare, restando io del suo manoscritto à pieno contento. Mà la sudetta mia Orisole capitandomi in mano, nuovamente stampata sotto il nome dʼun certo D. Valeriano Bolzè, tanto difforme, & dal suo Orginale alterata, che mi mosse à compiagnere la sua sciagura; essendo ella del mio povero ingegno parto primiero: & à risolvermi in uno à dar con celerità alle Stampe esso Volume; nuovo Bartillo temendo, che avido con lʼaltrui fatiche dʼacquistar gloria, sotto mentito nome non lʼimprimesse. E se bene, per non haver potuto io alla correttione delle Stampe trovarmi presente, deputai à questa carica letterata, & intelligente Persona; tutta via per la trascuraggine de glʼImpressori, di molti errori lʼhò trovato macchiato, li quali con patienza da me estratti (passati solo quegli delle geminate lettere, & alcuni altri di minor rilievo) quì sotto con le correttioni gli hò fatto notare. Scusami ti prego benigno Lettore, & dellʼEmblema dellʼAlciato rammentandoti, che lo stato addita deʼ virtuosi della sorte oppressi, con benigno compatiscimi. E vivi felice.