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Libro Terzo. 179

mente da i favori di lui beneficij immensi. Lasciò al Convento di Corinalto (di cui egli era figlio) tutta l'heredità paterna, che molti Anni avanti per la morte di Giacomo suo fratello germano, hereditato haveva: Onde il detto Convento assai più ricco divenne. Si vede il suo ritratto similissimo nell'Icona della Capella di S. Bartolomeo, ch'io per sua commissione feci pingere in Urbino da Cesare Magieri famoso Pittor di quei tempi, che all'attuale servitio stava di quel serenissimo Duca.


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rà Gregorio Cimarelli Heremitano, essendo conosciuto da giovinetto da' suoi superiori molto riuscibile nelle Scienze, lo posero à studiare, e facendo egli non meno in tale impiego, che nella buontà de' costumi grandissimi avanzi, fu dichiarato per Maestro di Studio, e gradatamente Lettore, Respondente, e Bacciliero; nel cui grado servì la sua Provincia due Anni per Secretario, con sadisfattione universale di essa, parimente nelle Filosofiche, e Teologiche letture un tempo: per lo che meritò di essere alla dignità Magistrale assunto, à punto quando nella sua Religione la Sede Apostolica andava molto riservata in cibìnferirle; dove che à maggior sua gloria risultò la consecutione di essa. Fatto Maestro, non ritirossi alla Patria per godere del Magistero gli honori, mà più che prima alle assidue letture, & alle sante predicationi attese, con applauso infinito, e di scuolari con numeroso concorso. L'istessa gratia hebbe anco nel governo, si come videsi quando Prelato in diversi Conventi principali si trovò di Studio, singolarmente à Fermo; peròche da gli suoi sudditi era in un'istesso tempo temuto, e cordialmente amato. Trovandosi Priore in Borano nella Provincia d'Abruzzo, & insieme Theologo di quel Vescovo, l'Anno 1630. fece à miglior vita passaggio: lasciando sconsolato chiunque delle sue rare virtù hebbe notitia. Nella sua Chiesa fù sepolto con quegli funebri honori, che meritava un sì stimato, e dotto Religioso.


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rà Alessandro Bartoli Minore Conventuale, prese nella Patria l'habito, al tempo, che la sua Religione impossessossi di quel Convento, che da i Padri Minori Osservanti tenevasi; e riuscendo giovine di grande spirito, fu da gli suoi Superiori ne gli Studi Generali mandato; in cui fè tal progresso, che in breve degno si rese di esser'efficacemente dal Cardinale Mont'Alto favorito della stanza del celebre Collegio de' Santi Apostoli in Roma; dove gli suoi studij compiti, fù con gran vanto della sufficienza sua creato Maestro, e subito mandato Reggente à Fano, e dopò trè Anni, passò nell'officio medesimo in Urbino: ove per esservi gratissimo dimorò sei Anni. Da Urbino (sempre avanzandosi co' passi de gli honori, ) con la medesima carica andò in Perugia, da Perugia

(dopò