Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/383

160 Di Corinalto ne i Senoni.



P

ier Agostino Santarelli figlio del valoroso Capitano Magio, partì giovanetto da Corinalto, e militando al soldo del Rè di Spagna contro gli Heretici in Fiandra, fè della sua Persona ne i maggiori pericoli della guerra maravigliose prove. Conosciuto l'animo suo invitto, fu dichiarato Luogotenente d'una Compagnia di Cavalli del Marchese Renthij: Mà crescendo con le generose imprese la fama del suo valore Alessandro Farnese Duca di Parma fello Capitano di Lancie, nel cui commando s'acquistò tanto credito, che divenne spaventoso à gl'inimici, e di gran fama appresso quelle Provincie; specialmente per questo atto heroico, ch'essendo nella ricognitione di un posto fatto da gli Olandesi prigione, da quelli subito riconosciuto, con molta instanza pregato venne, rimaner al lor soldo, con cariche principalissime nel loro Essercito: Mà egli, che più in prò della fè militava, che per la gloria vana del Mondo, rifiutò tutte queste offerte, non curandosi punto di lasciar la vita, frà quei nemici dì Christo. Riscosso dal Duca di Parma con molti cambi, e grossa somma di danari, tosto ritornò alla sua carica, e volendo pochi giorni dopò la sua liberatione soccorrere Nicolò Basto, da nemici assediato, generosamente combattendo con le sue genti, da tre colpi di moschetto venne mortalmente ferito. E ritornato al suo Quartiero nella villa di Als, l'Anno 1590. finì la sua gloriosa vita, ergendo nel Campidoglio della Gloria gli suoi amici, e tutti quelli che gli si mostrarono grati co'l servitio loro, lasciando ad essi tutte le sue ricchezze in molta copia, che per troferi della sua virtù s'ahaveva riportate dalle nemiche spoglie massimamente de' cavalli, i quali dopò la sua morte venduti, di due mila scudi ascesero alla somma d'oro. La sua morte fu da tutti gli veri professori dell'arte militare universalmente compiante, affermando ciascuno esser mancato in quesli Esserciti uno de' primi splendori della militia. Seguì l'orme di questo segnalato Duce il Capitano Gioseppe suo fratello, che anch'esso fu honoratissimo, e nelle guerre riportonne sempre honori, e premi.


C

amillo Simonetti soldato egregio, servì Emmanuelle Filiberto Duca di Savoia, per un gran corso d'anni ne i più degni, & honorati carichi, che da quell'Altezza potessero conferirsi ne' suoi Esserciti, e nella Corte: però che d'Alfiere fu eletto di una Compagnia d'Infanteria Capitano, con la quale avanzandosi ne i meriti, dallo stesso Duca fu Cavagliere della Religione creato di S. Mauritio, e Lazaro: Indi à pochi giorni Commendatore, e Visitator Generale della medesima, e poi Colonello d'un Terzo, con la carica di Luogotenente Generale di tutto l'Essercito. Et essendo ben conosciuta la sua candida fede da quell'Altezza, in tutti i più im-

portanti