Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
Libro Terzo. | 171 |
emafonte Fontini, conosciuto in Napoli per giovine di grand'animo, dal Prencipe della Noglia fù condotto in Fiandra, ove fece molte honorate prove; singolarmente quando alla sprovista essendo solo, assalito venne da un Capitano Spagnuolo, e suo Alfiere, per causa del suo Signore, e Padrone, il qual'odiava à morte: Onde fece con la sua spada si valorosa difesa, che ambidue in pochi colpi uccise; per lo che di coraggioso acquistando il nome, tosto fù dichiarato d'una Compagnia del detto Prencipe Alfiere, e da gli Officiali Regij possessor in vita d'una Piazza morta. Dopò alcuni Anni tornato in Napoli, dal Consiglio di guerra di Sua Maestà Catolica portato fù alla carica di Capitano di Fanteria Italiana, nel partimento di Salerno, e di Tiano; & avanzandosi in quest'officio, per ordine speciale dell'istessa Maestà fu Sargente Maggiore di mille Fanti della nation'Italiana dichiarato per la Fiandra, come dalle sue patenti appare, che in mano de gli suoi nipoti in Corinalto conservansi. Et havendo già in pronto questo Reggimento, nell'imbarcarsi per lo viaggio, l'Anno del Signore 1594. nel mese d'Ottobre, da certi pretendenti di questi honori gli fu dato il veleno; nde nel salire a gli ambiti monti della fama, cascò nella valle funesta della morte, l'Anno della sua età trigesimoterzo, con partilar disturbo del ViceRè, e di tutti gli altri officiali Regij, che informati della sua virtù, il gran pregiudicio conobbero della mancanza di si valoroso, e strenuo Capitano: il cui cadavero portato in Venafrio, nella Chiesa di S. Agostino, con gran pompa nella Tomba fu sepolto, dove l'ossa di sua Moglie giacevano, che dua Anni prima era mancata à' vivi.
arduccio Tarducci figlio del sudetto Capitano Pier'Antonio, fù anch'esso non men per li paterni meriti, che per lo suo valore à Massimiliano Imperatore, & à Ridolfo suo Successore grandemente caro, da' quali fu in diversi carichi militari contro gli Ottomani promosso; specialmente nella Servia, e Croatia, dove per lungo giro d'Anni delle principali Fortezze di quelle Provincie hebbe il governo. E con la Compagnia de Cavalli (sopra cui haveva il commando) scorrendo la Campagna ne i confini de Turchi, virilmente combattendo, più volte ne riportò gloriose vittorie. Morì à quel servitio, pugnando in guerra, con dispiacere di Cesare, il qual molto nella sua sincera fede tant'Anni da lui conosciuta, sperava.
chille Tarducci, anch'esso figlio di Pier Antonio, non men fù Capitano invitto, che Mathematico eminente; per lo che della sua fama in Asia, e per tutta l'Europa essendo sparso il grido, anco in Transilvania pervenne, ove dal Battori, di quella Provincia Prencipe generoso,
al suo