Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
162 | Di Corinalto ne i Senoni. |
andolfo Fontini figlio di Nero Fontini, del sudetto Livio Consobrino diletto, nell'istesso tempo in sua compagnia passò in Savoia, e la medesima fortuna correndo, con lui fu à gli honori di Capitano, e di Cavagliero assonto. Indi al paese tornati insieme, nel Convento di Camerino nella Religione sudetta de' Padri Capuccini entrorno; e si come quello chiamossi Paolo, cosi per segno della vera fratellanza esso nomossi Pietro. Et essendosi cordialmente in vita amati, e nella stretta Osservanza della Regolar disciplina sempre mostratisi uniformi, anco nella morte ottennero da Dio non esser separati; però che nell'istesso Anno; e nel medesimo Luogo di Monte Alboddo, anch'esso l'anima rese al Creatore, lasciando à vivi grande speranza della sua salvezza.
rà Nicola Falaschi Heremitano, Maestro della Sacra Theologia, dopò fatta lunga esperienza del suo sublime ingegno nelle principalissime Scuole dell'Ordine suo, in ispiegare in Cathedrale le sottigliezze Filosofiche, e Theologiche, applicò l'animo à gli essercitij dell'intelletto prattico, però c'hebbe in governo li maggiori Conventi della Religione sua, e molte Provincie della medesima. Et essendo Provinciale di Puglia, invidioso il Cielo di si raro soggetto, rapillo al Mondo l'Anno 1583. con doglia universale de' Padri, c'havendolo esperimentato in tanti ufici gravi, desideravanlo sopra modo di tutto l'Ordine Generale. Alla cui dignità, non solo sarebbe stato assonto, quando alcuni altri pochi Anni vissuto fosse; mà parimente ad altre assai maggiori, essendo egli stato lungo tempo di Sisto Quinto Pontefice (mentre era Minore) amico intrinseco.
rà Virgilio Malabruscia Heremitano Maestro della Sacra Theologia, fu Predicatore di gran nome, e sottilissimo Scolastico, il qual havendo per molti anni predicato ne i primi pulpiti d'Italia, ed anco letto nelle più famose Catedre dell'Ordine suo, ritornò alla Patria, con disegno di riposarsi. Mà non tantosto fu noto il suo ritorno à Giulio della Rovere Cardinale d'Urbino, che per Lettore de i Monaci della Badia del Fonte Avallano chiamollo, ove il detto Cardinale si trattenea; e poscia da quel luogo partendo, co'l titolo di Teologo seco il condusse, honorando infinitamente i suoi gran meriti. Morì l'Anno 1584. in Corinalto assai vecchio, lasciando delli guadagni suoi faticosi al Convento, meglio di cento Ducatoni d'entrata annua: Onde per tutti li secoli in quello (per li beneficij ricevuti) viva di lui si conservarà la memoria.
iagio Alessandri, eruditissimo nelle Greche, & nelle Hebraiche lettere, fu sottilissimo Medico, e Filosofo celebre. Essercitossi con grandissima fama in Iesi, in Città di Castello, in Ancona, & in altri luoghi degni. Da Giulio Terzo, l'Anno 1550. mandossi con la carica di Protomedico nell'Emilia, di dove per la chiarezza del suo nome, fu chiamato in
Roma