Pagina:Istorie dello Stato di Urbino.djvu/366


Libro Terzo. 143

generosamente portato (come nelle lettere patentali di ben servito appare, che in mano de gli suoi Discendenti, sino al presente ritrovansi,) fù dall'istesso Papa, l'Anno seguente, con la medesima carica di Capitano, sotto il commando di Giovanni Conte Vintimiglia, al soccorso di Siena mandato, contra Giacomo figlio di Nicolò Piccinini, che senza ragione la molestava. Dopò la rotta del detto in Orbetello, alla Patria vittorioso ritornato essendo, in quella ottenne i principali honori, che dal Publico conferisconsi à i primieri Cittadini; ben che non lungo tempo li godesse, essendo dopò la morte di Calisto, da Pio Secondo suo Successore mandato al Governo della Badia di Chiaravalle, & Agente principela delli negotij di esse; dove per le controversi grandi, che gli Iesini con gli Anconitani havevano sopra il possesso di quella, non me bisognavali oprar la spada per difenderla, che le sante Leggi per aggiustare le cause de' Sudditi, perciò resi molto insolenti. Et in questa carica à i supremi Padroni grato rendendosi, dal sudetto Pio, e da Sisto Quarto, che gli successe, con piena podestà confirmato venne (come ne' Brevi de i medesimi leggesi, che in mano delli detti suoi Discendenti riservansi.) Fù in grande stima presso gli suoi Compatrioti, per la candidezza de' costumi non meno, che per la sua Dottrina, dal lungo trattar negotij esperimentata molto. Morì l'Anno secondo dell'assedio di Corinalto, che fù del Signore 1519. e della sua età 89 Le sue ossa riposansi nella Chiesa di S. Francesco. Lasciò suoi heredi Bartolomeo suo primogenito, Angelo suo nipote, figlio di Marco suo secondo genito, già defonto, Lorenzo, e Nicolò figli di Berardino detto Bozo, suo terzo genito, il qual due Anni avanti morì combattendo, alle mura di Mondolfo (come più à basso diremo.) Da questa nobil persona prese il cognome la Casa Cimarelli in Corinalto, quello di Mausulio lasciando, la quale in ogni tempo hà prodotti huomini segnalati nelle virtù: come d'alcuni sommariamente sarò per ragionare.


M

attheo de Guglielmi, famiglia Illustre, avanzandosi molto nelle Leggi Canoniche, e civili; dell'una, e dell'altra ottenne la Laurea, e ritrovandosi per aventura in Corinalto Confaloniero, nel mese di Genaro, e di Febraro, l'Anno 1517. dispose non solo i Corinaltesi à perseverare in fede della Santa Sede, & à far resistenza al Duca d'Urbino, che contro essa da Verona se ne veniva armato, mà in guisa tale providè la Terra di monitione, & di vettovaglie, che furono à gli suoi Difensori bastevoli di poter agevolmente sostenere l'assedio, e regettar gli assalti (come già scrissi.) Cosi trovo ne i Libri delle determinationi de' Consigli di quel tempo notato. Morì glorioso in Corinalto, lasciando come liberatore della Patria, l'occasione à tutti di piangere la sua morte.

Fran-