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Allapari. v.intr. Dicesi dei ragazzi quando in certe ore garriscon e ronzan come le pecchie. || intr. pass. Ubbriacarsi fuor limite: pigliar la cotta. || Pigliar sonno: assonnarsi. P. pass. allapatu, più che ubbriaco: cotto. || Assonnato. (Forse dallo Sp. lapa: fiore del vino).

Allapatizzu. add. dim. Mezzo ubbriaco: brullo, cotticcio.

Allapatuni. add. accr. Più che ubbriaco: cottissimo.

Allapazzari. v. a. Serrar con ispranga: sprangare. || T. mar. Applicar una lapazza ad un albero per rinforzarlo: lapazzare (Zan. Voc. Met.) P. pass. allapazzatu: sprangato. || Lapazzato.

Allapitiari. V. allappari.

Allappamentu. s. m. L’accerchiare: accerchiamento.

Allapparatu. add. Dicesi d’uomo magrissimo: allampanato.

Allappari. v. a. Buttarsi di sopra, assalire, mettersi attorno alcuno come le pecchie il favo e come le lappole ai panni: appiccarsi ad uno, accerchiare. || allappari la vucca, intr. ass. produrre quell’effetto che fanno le cose acerbe in bocca: allappare. || Rifl. Avventarsi, abbaruffarsi: abbirrucciarsi. || intr. pass. Affluire in un luogo: affoltarsi. P. pass. allappatu: appiccato. || Affoltato.

Allardatu. add. Che ha il lardo, per dire che è grasso: lardoso, pingue.

Allargamentu. s. m. Allargamento, slargamento.

Allargari. v. a. Accrescere per larghezza, far più largo: allargare. || allargari un abbitu: slargarlo. || Rifl. a. allargarisi supra una cosa: allargarsi sopra alcuna cosa, parlarne distesamente. || Met. Raffreddarsi nell’amicizia. || Per allontanarsi: allargarsi da uno. || allargarisi lu tempu, l’aria: allargarsi il tempo, l’aria, rasserenarsi. || T. mar. Scostarsi da terra: allargarsi. || allargarisi lu vermu, nelle bigatterie: crescere P. pres. allarganti: allargante. P. pass. allargatu: allargato.

Allargata. s. f. dari un’allargata: dar un’allargata.

Allargatazza. accr. di allargata.

Allargatedda. s. f. dim. dari un’allargatedda: dar un’allargatina.

Allargateddu. add. dim. Un po’ allargato, slargato.

Allargatina. Lo stesso che allargata V. Tali desinenze presso noi non soglion esser diminutive.

Allargatu. add. Allargato, slargato. || Intiepidito nell’amicizia. || Allontanato, allargato. || Lontano da terra: allargato. Sup. allargatissimu: allargatissimo.

Allargatuni. add. accr. Di molto allargato.

Allargaturi –tura. verb. Chi o che allarga: allargatore –trice.

Allargu. s. m. Pausa, riposo. || Pace, quiete.

Allargu. avv. Di lungi, lontano. || allargu! via di qui!

Allarguliddu. avv. Poco lungi: lontanetto.

Allariari. Sta per ralligrari V. e per allargari V.

Allarmamentu. s. m. Paura: sgomentamento.

Allarmari. v. intr. Metter in apprensione: allarmare. || Rifl. allarmarsi. P. pres. allarmanti: allarmante. P. pass. allarmatu, allarmato. Allarmare non è bel modo, è meglio sgomentarsi, sbigottirsi, mettersi in apprensione.

Allarmateddu. add. dim. Sbigottituccio, un po’ in apprensione.

Allarmatuni. add. accr. Sbigottitissimo.

Allarmatissimu. add. sup. Allarmatissimo, sbigottitissimo.

Allarmatizzu. add. Mezzo sbigottito, in apprensione.

Allarmi e All’armi. s. m. T. mil. Grido o segno di prender l’armi: all’arme, allarme.

Allarmu. s. m. Apprensione subitanea derivata da qualche rumore per cui si dà di piglio alle armi: allarme. || Paura di cosa non certa ma che potrà arrecar danno: apprensione, sbigottimento.

Allarrari. V. sgarrari.

Allascariatu. add. V. allaccaratu: dinoccolato.

Allascarisi. V. allaschiri e derivati.

Allaschimentu. s. m. Sfibramento, dilassamento.

Allaschiri. v. intr. Dicesi dei lavori del legno che per vecchiezza e per aridità si allentano: sfibrarsi. || fig. Intenerire, sollucherare. || fig. Lo allentamento di disciplina ecc: rilassarsi, affievolirsi. P. pass. allascutu: sfibrato, rilassato.

Allascutizzu. add. dim. Mezzo sfibrato, mezzo rilassato, affievolito.

Allascutu. add. Dicesi a qualunque vaso di legno che non tenga acqua o liquore: che geme. || Per indebolito: rilassato, affievolito.

Allasticari. v. a. Render elastico. || Munire di elastico. || P. pass. allasticatu: reso elastico. || Munito di elastico.

Allastricari. (D. B.) V. lastricari: allastricare.

Allatinamentu. s. m. L’imbeccare.

Allatinari. v. a. Suggerir altrui quel che egli abbia a dire o fare: imbeccare. || Far il latino cioè o una traduzione o un componimento latino era la cosa principale, o il facesse lo scolare o (come spesso avveniva) se lo avesse fatto imburchiare da altri. || Rompere e lavorar il terreno: dissodare, sfittonare, scassare. || P. pass. allatinatu: imbeccato. || Dissodato. || Scassato.

Allattamentu. s. m. (Scob.) Allattamento.

Allattari. v. a. Dar latte, dar a poppare: allattare. || intr. S’usa per addattari: poppare e anco allattare. || T. mur. Dar il bianco alle pareti con latte di calce: imbiancare. P. pres. allattanti: allattante. || Poppante. P. pass. allattatu: allattato. || Poppato. || Imbiancato.

Allattariamentu. s. m. Bisticciamento. || Arroganza e pettegolezza del parlare: petulanza.

Allattariarisi. v. rifl. pass. Litigar a parole con zelo, calore e presunzione a difesa od offesa di checchessia: bisticciare, spettegolare, altercare, o come dicono a Pistoja: tipizzarsi. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) P. pass. allattariatu: bisticciato, tipizzato. È ingegnosa la etimologia del Pasq. dal Lat. latrare, sparlar altrui, e ad, adlatrare, allatrariari, ecc.

Allattariata. s. f. Contesa in parole, in offesa o difesa: Bisticcìo, pettegolezzo, batosta.

Allattariatu. add. Presuntuoso, impronto nell’aria e nel parlare: petulante.

Allattariatuna. accr. Gran bisticcìo; pettegolezzo.

Allattata. V. abbianchiata (Scob.).

Allattatrici. verb. f. Chi allatta: allattatrice.