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AHI — 36 — ALA

a fare, di rammemorarsi, di allegrezza, di rammarico, per dar segno di aver inteso, ecc. ecc. ah, ahi.

Ahimè. Voce di dolore e di compassione: ahimè.

Ahn. Esclamazione imperativa: an, eh, ehm. (Manzoni). || Modo di risponder a chi chiama, quasi dire, son qui, che vuoi, che dici: ehm.

Ahò e Avò. s. f. Voce bambinesca, per dormire. || ahò: è pur la cantilena per addormentar i bambini: ninna, V. alaò. || ahò-ahò o avò-avò. Modo d’incitar le bestie a camminare: arri-arri.

Àicula. (Vinci e Caruso) V. àquila.

Aiculocciu. (Pasq.) s. m. dim. d’àquila: aquilotta.

Àimu. add. Senza fermento, contrario di lievito, e dicesi del pane: azzimo.

Aina. V. vena.

Àipa. s. m. T. zool. Uccello acquatico, di becco dentellato e lesina e uncinato: smergo, gabbiano. Larus Ridibundus L.

Aipuni. accr. d’àipa: smergone. Larus major albocinerea L.

Àira e Àiru. V. ària e àriu.

Airari. V. adirari. || Volar a giuoco come i falconi quando volan senza scopo: sorare, villeggiare.

Airi. Così nel Piazzese l’attuppateddi. V.

Airuni. s. m. T. zool. Uccello azzurrognolo, coll’occipizio nero, e strisce nere al petto: airone, aghirone, sgarza. Ardea Cinerea L.

Airusari. (Scob.) v. intr. Far vento: ventare. || Render arioso.

Aisari. V. isari.

Aiti. V. giri.

Aizzari. v. a. Istigare, stuzzicare: aizzare. P. pass. aizzatu: aizzato.

Ajà. Modo d’incitar le bestie a camminare, o a stornarli da un luogo: anda.

Àja. V. gaja. || Per aria (aja) Prov. simenza rara nun fa virgogna all’aja. (Minà Palumbo) seminando rado, si raccoglie assai.

Ajai e Ajajai. Esclamazione di dolore: ahi! ahiahi! ohi! || Interiez. di maraviglia: capperi! || Voce bambinesca, piccola doglia: dogliuzza, doglierella.

Ajeri. avv. Il giorno prossimo passato: ieri, jeri. || ajeri matina: ieri mattina. || ajeri sira o aerisira o arsira: ier sera. || ajeri notti: ieri notte. || l’autru ajeri o avanteri: ier l’altro o avantieri o dinanz’ieri, e alcune volte l’altr’ieri, benchè questo propr. significhi: alcuni giorni sono, l’altro giorno. (Dallo Sp. ayer).

Aju. s. m. Sopraintendente alla educazione di un fanciullo: ajo.

Àjula. Pesce ed uccello V. gajula.

Ajuntari o Agghiuntari. v. a. Unire, congiungere.

Ajutanti. s. m. Ajutatore: ajutante, impiego in diversi rami.

Ajutari. v. a. Porger ajuto: ajutare. || Rifl. Far presto. || Prov. ajutarisi cui li manu e cu li pedi: ajutarsi colle mani e co’ piedi. (Varchi). || ajutati ca t’ajutu: ajutati ch’io t’ajuto, non bisogna aspettar tutto dalla divina provvidenza. || ajutati si voi essiri ajutatu o cu s’ajuta diu l’ajuta: chi s’ajuta Dio l’ajuta. È pur titolo di famoso libro dello Smiles, che tutti e specialmente i meridionali dovrebber meditare. || ajutati mentri poi: chi non s’ajuta si annega. || mi vaju pri ajutari e mi sdirrubbu: nido fatto, gazzera morta. Quando alcuno dopo travagliatosi vien colpito da disgrazia. P. pres. ajutanti: ajutante. P. pass. ajutatu: ajutato.

Ajutaturi –tura. verb. Chi o che ajuta: ajutatore –trice.

Ajuticeddu. dim. di ajutu: ajutarello, ajutuzzo.

Ajutu. s. m. Mezzo pel quale e s’alleggerisce e si scansa un male, e s’agevola una operazione: ajuto. || ajutu di costa: ajuto di costa, ajuto dato più del convenuto. || cui ad autru nega ajutu a sè lu nega: a sè l’ajuto nega, chi ad altri il nega. || tintu cu’ ajutu di li parenti aspetta: chi non ha del suo patisce carestia di quel degli altri.

Ala. s. f. Parte del corpo colla quale i volatili volano: ala. || ala di li pisci: pinna, ala. || ali di lu nasu: ali o pinne del naso. || ala di cresia: ala, lato di muro che si distende in forma di ala. || ala di tettu: la parte inclinata per fare scorrer l’acqua: gronda. || ala d’esercitu: ala d’esercito, corno d’esercito. || fari ala: far ala, disporsi i soldati o altra massa in due file per dar luogo al passaggio. || essiri cu l’ali caduti: esser con le ali cadute o tarpate, domato, umiliato.

Alabbastrinu. add. Di alabastro: alabastrino. || fig. Bianco come alabastro: alabastrino.

Alabbastru. s. m. T. geol. Marmo trasparente e tenero: alabastro.

Alacca. V. lacca.

Alacchignu. add. Di colore di lacca.

Alaccia. s. f. T. zool. Pesce di mare, co’ fianchi listati, e ’l rostro fesso: laccia, cheppia.

Alacciata. V. lacciata.

Alaggiu. s. m. T. mar. Azione di alare o tirare con una corda un bastimento: alaggio. (Zan. Voc. Met.)

Alagusta, Alausta e Alacusta. s. f. T. zool. Spezie di gambero grosso, di color rosso o paonazzo: aligusta, aliusta. (Fanf. Voc. d. u. Tosc. e Car. Voc. Met.).

Alalonga. T. zool. Sorta di pesce simile ad un piccolo tonno: amia (Zan. Voc. Met.) Amia L. || alalonga. Uccello marino di becco rosso e la punta nera, iride fosca, testa nera, il colore cenericcio e bianco, e i piedi rossi: sterna (Zan. Voc. Met.) Sterna Hirundo L.

Alalungara. s. f. Il complesso degli ordigni ed attrezzi per pescar le amie fuor del tempo delle tonnare, diverso e più spedito di quelle.

Alaò, Laò e Alavò. Cantilena usata per addormentar i bambini: ninna. fari alaò: andare a ninna, andar a dormire, Pasq. avvisa derivare dal Lat. lallo: o dal greco βαυκαλάω faccio la ninna contraendo o sincopando una di esse voci.

Alapi. V. puma alapi.

Alari. v. a. T. mar. Tirar più uomini con forza una fune: alare.

Alariu. s. m. Littore del vescovo. Alarii eran i soldati ausiliarii che militavan fuori delle ale, presso i Romani.

Alastra, Lastra o Alastru. T. bot. Pianta spinosa con fiori giallo-aurati: aspalato; Cytisus infestus L. || quannu fiurisci l’alastra, s’insita l’agghiastra; vale che in aprile o maggio bisogna innestar l’oleastro. || Dicesi pure, a un pezzetto di assicella qualunque: scheggia.