Dizionario - Vocabolario del dialetto triestino/T
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T
T diciannovesima lettera dell’alfabeto. Pronunciasi ti ed usasi di preferenza al maschile P. T. e pt. v. P. Tabacada, sf. tabaccata; dar una tabacada, dare una fardata, o una tabaccata, o un bottone di passaggio. Tabacado, agg. tabaccoso. Tabacar, va. annasare, o prendere tabacco, — stabaccare: — ^tabacca, ma in compenso non fuma.“ Tabacazo, sm. tabaccacelo. Tabachina, sf. tabaccaia, tabacchina; zi. specie di mollusco: solen siliqua. Tabaco, sm. bot. tabacco — nicoziana tabacum; tabaco de fumar, tabacco da fumo; — de naso, tabacco da naso; la bestia che qualchidun meti ne la scatola de tabaco de naso per darghe bon odor, carambice moscato — specie di pentamero; sporco de tabaco, tabaccoso; del color de tabaco, tabaccato; no valer una pipa de tabaco, v. pipa. Tabacon, agg. tabacchista, tabaccone. Tabarazo, sm. tabarraccio.
Tabaro, sm. feraiolo, feraiuolo, ferraiolo, ferraiuolo, mantello, palandrano, pastrano, tabarro; tabaro col capucio, cappa; — fodrà de piumin,. mantello a penna; portar el tabaro in- ’ voltizà torno la vita — come p. e. lo portano i militari: portare il tabarro alla barulè; far tabaro, met. portare, e più comunemente: seminare i frasconi, — essere sulle cinghie; taiar tabari, met. sonar le tabelle, o le prer delle dietro ad uno, tagliargli le calze, o tagliargli la giubba, — trinciare i panni addosso ad uno. Tabaron, sm. tabarrone. Tabela, sf.. cartello; tabella,; tabela dei zinque numeri de le loterie, stampiglia. Tabernacolo, sm. v. giocosa, dederetano, podice, sedere. Tacada, sf. attaccatura; met. bottone di passaggio, fardata. Tacadizo, agg. appiccaticcio, appiccicante, appiccicaticcio, attaccaticcio, viscoso; met. appiccichino, importuno, noioso, seccante, stucchevole. Tacado, agg. avv. e prep. aderente; appeso; appiccicato, attaccato, unto; accanto, allato, e meglio: a canto, appresso; attiguo, contiguo; star tacado, met. star cucito; stare alle falde; tacado co la spudacia, met. appiccicato colla cera. Tacagnaria, sf. grettezza, miseria, spilorceria, taccagneria. Tacagnazo, agg. taccagnone. Tacar, va, e vn. adattare; affiggere; aggiungere; appendere; appiccare; appiccicare; applicare; attaccare; combaciare; incominciare, mettercisi, mettersi; inviare; avviare; dar sotto; piacere; tacarse, bisticciarsi: — „ Tuto ’I giorno ì se faca. = Sibisticciano tutt’il di;“ tacar dei fighi suti fracai insieme — e simili: appicciare; del etera, de le vide — e simili: aggraticciare; tacar soto, met. cominciare, dar avviamento, principiare; no ga volesto tacar, met. la farina o la pania non tiene. Tachetada, sf. spruzzagliata: — „Pelli di una superba spruzzagliata.“ Tachetado, agg. picchiolato, punteggiato, spruzzagliato. Tachetar, va. picchiolare, .punteggiare; vn. spruzzagliare. Tachizada, sf. t. de tipografi: taccheggiamento, . taccheggiatura. Tachizar, va. taccheggiare. Tacia, sf. macchia. Taco, sm. tacco tallone; prep. presso, vicino; a taco, m. avv. a uscio e bottega: — „Stemo a taco de casa. = Abitiamo a uscio e bottega;“ aver uno soto i tacili, e come intensivo: averlo soto i tacili dei stivai, aver quel tale- nella tacca dello zoccolo, — averlo in tasca; bater i tacili, met. battere il tacco. — darla pe’ chiassi, — nettar la soglia, — menar lo spadone a due gambe. Tacola, sf. lo stesso che tacia.
Tacon, sm. rappezzo, rattoppo; esser peto el tacon del buso, m. prov. non arrivare la toppa al rotto, — essere più debole la frasca che ’1 pisello. Tacuin, sm. borsellino, borsello, portamonete; met. deretano, podice, preterito, sedere. Taf (tif), specie d’inter. tiffe taffe, o tiffe taffete. Tafanario, sm. preterito, sedere, tafanario. Taferulio, sm. confusione, tafferuglio, trambusto Taftà, sm, taffetà. Taia, sf. carruca, carrucola; taglia. Taiabile, agg. tagliabile. Taiaborse, sm. pelamantelli, tagliaborse. Taiada, sf. tagliamento, tagliata. Taiadele, sfp. tagliatelle, bavettine. Taiador, sm. tagliatore. Taiadura, sf. tagliatura; t. de’ macellai: spezzatura: — „Mezzo chilogramma di spezzatura.“ Taiaforfe, sm. zi. biforcola, forbicicchia, forbicistia, forfecchia, forfìcina — forficula auricularia, Taiarcvar, sm. tagliamare. Taiapiera, sm. conciatore di pietre, picchiapietre, scalpellino, tagliapietra. Taiar, va. appezzare; tagliare; recidere, troncare; accoltellare, scoltellare; t. de’ giuocatori di carte: tagliare. — „Ho visto di sotto il tre, favorite tagliarlo;“ che taia, tagliente, e detto di freddo: strinato, che pela: — „Gelo aspro e strinato.“ — „Brezzacela che pela;- taiar de soto, soccidere, succidere; taiar in tochi, tagliare, tagliare a pezzi, uccidere; taiar le parole in boca, met. tagliare a mezzo le parole; lingua die taia, met. lingua che taglia e cuce, lingua tabana, mala lingua; taiar intorno intorno, circoncidere; --- in fete, affettare; — carname coto, trinciare; — i cavei, ton- dere; — el fien, i grani, falciare il fieno; — mietere i grani; — la testa, decapitare, decollare; — un brazo,. una gamba, amputare un braccio o una gamba; — taiar la coda, scodare: — „ Cavallo scodato.“ — „Fai scodare il tuo cane?“ taiar ala Fieschi, zucconare, tosare a cotenna: — „S’ è fatto zucconare che pare un sagrestano;“ taiado a la. Fieschi, raperino; taiar come che vien, stagliare: — ,,Staglia il pollame come se fosse polenda;“ faiarse le onge, spuntarsi le unghie; che taia la testa al toro, met. che accosta, che dà il tracollo, o che dà il tratto alla bilancia, — che taglia il nodo gordiano — tolta la similitudine dall’indissolubile nodo tagliato colla spada da Alessandro Magno nella città di Gordio; taiarse ’l naso per insanguinarse la boca, v. boca; taiar i brazi, v. brazo; taiar tabari, v. tabaro. Taiente, agg. tagliente. Taièr, sm. t. di cucina: tagliere, tagliero. Taiereto, sm. taglieretto, taglieruzzo. Taieto, sm. tagliettino. Taio, sm. taglio: — „Il macellaio t’ha dato oggi un cattivissimo taglio.“ — S’è fatto un taglio nella mano;“ stacco, taglio: — „Uno stacco per un abito.“ — „Taglio di calzoni;“ braciola: — „Si serve d’un barbiere che gli fa ogni volta delle braciole sott’il mento;“ colta:— „Cicoria di prima colta, con delle uova sode;“ met fatta, guisa, sorte, specie: — „ Scelse un cappello di questa fatta.“ — „ Gente di tal specie non ne vò in casa mia; * taio de le penete, fenditura, o fesso dei pennini; taio longo, t. de’ macellai: polso; taio dei cortei — e simili: filo; picolo taio ne la pele, leccatura; taio fato malamente co le forfè — e simili: cincischio; ne le lame dei temperini, de lé britole — e simili — per pùderli verzer, ugnata; ne le castagne, intaccatura; farghe el taio a le castagne, castrare, o intaccare le castagne; taio sul viso, catenaccio, sfregio; — ne la trachea, chir. tracheotomia; tai de le vide, art. e mest. impanature, pani, verme della vite; taio curto, met. cazzabubbolo cazzatello, — ravanello venuto per l’asciutto, — tappo da botte; far tuto un taio — di vino, ecc. fare tutto un corpo; aver, o meter in taio, met. aver danari al buio, — aver denari per ritto, — mettere in corbona; esser tuti de un taio, met. essere della medesima pannina, — essere tutt’una zuppa e un pan molle, — esser tagliati ad una misura, — esser tutti d’una buccia; a taio, m. avv. a taglio: — ,,Cocomeri e poponi vernini, a taglio;“ de taio, di taglio: — „Arme di taglio;“ de taio — detto di bosco: ceduo; di taglio, in sul taglio: — „Bosco ceduo.“ — ..Boschi che il prossimo anno saranno in sul taglio.“
Taiuzada, sf. tagliuzzamelo; tritamento, tritatura. Taiuzar, va. appezzettare, attagliorare; cincischiare; minuzzare, spezzettare; tagliuzzare, triturare; taiuzar co le forfè, sforbicinare. Tal, agg. tale; taluno, uno; un zerto tal, un tal quale; tal e te qual, tale e quale, tal quale; el tal dei tali, il tal de’ tali, o il tal di tale. Talaro, taloro, sm. tallero; met. due fiorini. Talentazo, sm. talentacelo. Talento, sm. talento; met. abilità, attitudine, capacità; no volerghe talento, met. non volerci studio. Talian, agg. e sm. lo stesso che italian. Talon, sm. t. de’ giuocatori di carte: monte. Talpa, sf. zi. talpa, talpe — talpa europaea; met. piedaccio; ciotola, stivalaccio, — stivale- scalcagnato. Tamarinto, sm, bot. tamarindo — tamarindus indica; tamarinto in raspo, tamarindo delle Antille. Tambascada, sf. stampita, tantaferata. Tambascar, va. brontolare, garrire, taroccare, — dondolar la mattèa. Tamburazo, sm. tamburaccio. Tamburin, sm. tamburello, tamburetto, tamburino; tamburino. Tamburo, sm. tamburo; met. bacellone, citrullo, minchione, stolido, stordito; chi che fa i tamburi, tamburaio; bater el tamburo — colle dita ove si sia: sonare, o suonare il tamburino, e met. bandire a quattro venti, — bocciare, — gocciolare il barletto, — mandare al palio una cosa, pigliare la tromba, — non saper tener un cocomero all’erta, — sbotrare, — scoprire gli altari, e nel senso di pubblicar i propri fatti che dovrebr bero restar segreti: andar col cembalo in colombaia, e nel senso di manifestare il proprio disonore coniugale: aver le corna in seno e mettersele in testa; aver la panza come un tamburo, v. panza. Tamburon, sm. gran cassa Tamisada, sf. stacciata; dar una tamisada, met. levar la lepre dal bosco, — pesare chi si sia, •— grattare il corpo alla cicala, — tirar su le calze, — dar intorno alle buche, — far caselle per opporsi. Tamisadura, sf. stacciatura Tamisador, sm. abburattatore. Tamisar, va, abburattare, stacciare, tamigiare, vagliare; tamisar qualchidun, met. lo stesso che dar una tamisada, v. tamisada. Tamiseto, sm. staccino, stacciuolo. Tamiso, sm. buratto, staccio, tamigio (Cennini), vaglio; chi che fa tamisi, stacciaio; tamiso de la farina bianca, staccio fìtto; — de la farina zala, staccio rado; — de la malta, grassello. Tampagno, sm. art. e met. madrevite: galletto; mar. dado. Tana, sf. caverna; tana; met. abituro, catapecchia, stamberga, topaia; bisca. Tanaia e tanaie, sf. sfp. tanaglia e tanaglie; tanaie dei .gamberi, dei scorpioni — e simili; chele; cavar co le tanaie, met. cavare, o levare con le tanaglie; volerghe le tanaie, met, volerci le tanaglie. Tanaieta, sf. tanaglietta.
Tananai, sm. badanai, badananai, bailamme, barabuffa, bordello, chiasso, scompiglio, strepito, sussurro, tananai, tumulto. Taneco, agg. e sm. dalmata; met. croio, goffo, incivile, rozzo, sgarbato, sgraziato. Tangaro, agg. ruvido, scorzone, tanghero. Tantin, agg. badalone, grande, grosso; tanto fatto: — „ Un tantin de feta. = Una fetta tanto fatta;“ bazzeccola, inezia, minuzzolino, nonnulla zinzino; un tantin, in. avv. alcun poco, alquanto, un tantino. Tantirulin, (un) m. avv. un’inezia, un minimo che, un nonnulla, un pocolino, un zinzino; — „Dà al bimbo un pocolino di quel latte;“ un istante, un momentino: — „ Attendimi un istante.“ Tanto, agg. cotanto, tanto; tanto quanto, altrettanto, tanto quanto; tanto e tanto, ciò non di meno, ciò non ostante, ad ogni modo; comprar, o vender a tanto, comperare, o vendere tanto; ogni tanto, ogni tanto, tratto tratto; ad ogni piè sospinto; due, tre, quatro, ecc. volte tanto, due tanti, tre tanti, ecc.; se tanto me da tanto — frase condizionale: se tanto mi dà tanto; ai tanti del mese, a dì tanti del mese. Tapada, sf. chiusa, otturamento; cocchiumata. Tapar, va. chiudere, inzaffare, otturare, tappare; cocchiumare, — porre il cocchiume. Tapedazo, sm. tappetaccio. Tapedin, sm. tappetino, tappetuccio. > Tapedo, sm. tappeto; meter el tapedo, tappetare: — „In occasione delle nozze faremo tappetare anche la scala.“ Tapezada, sf. tappezzamento, tappezzatura. Tapezar, va. attappezzare, tappezzare. Tapezaria, sf. tappezzeria; far tapezaria, met. stare come un arazzo: — „Al ballo certi mostriciattoli ci van per stare come gli arazzi.“ Tapezier, sm. tappezziere. Tapo, sm. tappo, turacciolo, zaffo: — «Turaccioli da bottiglia;“ calzuolo: — „Ci vuole un calzuolo sotto a quel tavolo, non vedi come traballa:“ cocchiume: — ,, Cocchiumi forati per il vino nuovo.“ Tara, sf. tara; far la tara, tarare: — „Tarate quelle balle e registrate il peso netto;“ ghe faremo la tara., met. i facchini ne fanno le cercinate: — „Il primo tenore del mondo?’ i facchini ne fanno le cercinate.“ Tardar, vn. indugiare, tardare, trattenersi. Tardi, avv. tardi; fuor d’era; serotinamente; tardi ma a ora, tardi ma a tempo; al più tardi, o la più tardi, al più tardi, o alla più tardi, — alla più lunga, — a più tardare; sul tardi, al tardi, in sul tardi, in sull’ora tarda, vicino all’ora tarda; che tardi che se ga fato come .s’è fatto tardi; meio tardi che mai, ni. prov. meglio tardi che mai. Tardigar, e derivati, lo stesso che intardigar e derivati. Tardoto, avv. tardetto: — „E giunto tardetto.“ — „In buona compagnia si fa tardetto senz’accorgersene.“ Tarifa, sf. tariffa; pagar drio la tarifa, pagare a tariffa, Tarifar, va. assoggettare a tariffa. Tarladura, sf. tarlatura. Tarlar, va tarlare. Tarma, sf. zi. tignuola dei panni — tinca spretella; crinella — tinea biselliélla; pellionella — tinea pellionella; tarma del legno, tarlo — termes pulsatorium; — de usei, larva del tenebrone mugnaio — tenebrio mohtor; — de la farina, latteella — tinea lacteella; —: de la carta, bianca e lustra che la par de argento, acciughina; — sul viso, buttero; ciapar le tarme, intarmare, intarmolare; intignare; tarlare: — „ Vestito che ga ciapà le tarme. = Abito intarmolato tarma, met. falena: — „Sordida falena che non darebbe da bere a un secchio.“ Tarmado, agg. e sm. butterato; — „Sposa il butterato;“ intignato: — „Indossa un batticulo lordo e intignato;“ tarmato, tarmolato: — „Merci tarmate.“ — „Libri tarmolati da vendersi a peso;“ intarlato, tarlato: — vAssi intarlate, da bruciarsi.“ — „ Soppalco tarlato che minaccia rovina.“
Taroch, sm. minchiate, o tarocco, e più comunemente: tarocchi. Tarocada, sf. taroccamento; trambusto. Tarocar, va. altercare, bezzicare, contendere, contrastare; gridare, sbraitare, taroccare, vociare. Tarocon, sm. accattabrighe, litigioso, taroccone. Tarsiar, va. art. e mest. intarsiare, tarsiare. Tartaia, agg. e smf. balbuziente, tartaglia. Tartaiada, sf. balbettamento, tartagliata. Tartaiar, va. balbettare, balbezzare, balbotire, balbussare, balbutire, balbuzzare, cinguettare, tartagliare. Tartaion, sm. tartaglione Tartaruga, sf. zi. bizzuca, tartaruga, testuggine greca — testudo graeca; poet. testudo; met. lento, pigro, tartaruga; caromogio, scarabocchio, scaramogio; tartaruga de mar, chelidra, tartaruga embricata, — tartaruga, o testuggine di mare — thalassochelys corticata; tartaruga de aqua dolze, tartaruga fluviale, o tartaruga lacustre; che partien a tartaruga, o che xe simile a la tartaruga ne la forma, o ne la dureza, o nei movimenti, testudì-neo: — „ Sveltezza testudinea.“ — „ Scaglie testudinee;“ esser svelto come una tartaruga, esser destro come una cassapanea, o esser lesto come una gatta di piombo; caminar come le tartarughe, o caminar come una tartaruga, camminare come le tartarughe, — andar ’a passo di tartaruga, — fare quattro passi sur un mattone, — far passo di picca. Tartarugon, sm. testugginone. Tartasada, sf. lavacapo, lavata, rabbuffo, riprensione, risciacquata; carpiccio, rifrusto. Tartasar, va. malmenare, maltrattare, tartassare; pelare; percuotere, picchiare, zombare. Tartufala, sf. bot. tartufo — lycoperdontuber; tartufo bianco — helianthus tuberosus. Tasa, sf. imposizione tassa; tassa di macellazione: macellino; che è sottoposto a tassa: allirato: — „I beni stabili sono allirati.“ Tasada, sf. tassagione, tassazione. Tasar, va. tassare, — sottoporre a tassa. Tasèl, sm. tassello; calzuolo. Taselada, sf. tassellatura. Taselar, va. tassellare. Taseleto, sm. tassellino. Tàser, vn. tacere; che tasi, silente, silenzioso, tacevole, tacito; chi tasi conferma, v. confermar; iniutir e taser, v. iniutir; un bel taser no xe sta mai scrito, v. scriver. Taseta, sf. tassoìina. Taso, sm. zi. tasso — meles taxus; can tasso, cane bassotto, segugio — canis rertagus; dormir come un tasso, met. aver legato la mula a buona caviglia, — dormire di grosso, o dormire come un tasso. Tastada, sf. tastamento, tastata, toccamento, toccata. Tastadina, sf. tastatina. Tastador, sm. tastatore. Tastar, va. tastare; assaggiare, gustare; andar, o mandar tastar, met. andare, o mandare a tentare il guado: — „Ho tentato il guado e mi son accorto che non c’è negozio “ Tasto, sm. tasto; t. de macellai: bassoventre; tocar un tasto, met. toccare una corda, o toccare un tasto; tocar el tasto bon, o tocar el tasto debole, met. toccare il tasto buono. Taston (a), m. avv a tasto, al tasto, a tastone, a tastoni, a tentoni, col tasto, tastone: — Cercava tastone una via di fuga “
Tatere, sfp. carabattole, cianciafruscole, ciarpame, ninnoli, suppellettili, tattere. Tatica, sf. astuzia, esperienza, politica, tattica. Tato, sm. bambinello, fanciulletto, pargolo, parvolo, tato; tatto; aver bon, o cativo tato, avere un buono, o un cattivo tatto. Tavaia, sf. tovaglia; tavaia del aitar, drappo; tavaia de più colori, Gelone. Tavaiada, sf. tovagliata. Tavaiol, sm. salvietta, tovagliolo. Tavaiona, sf. tovagliona Tavernele (romper, o secar le tavernele), m. avv. entrare in tasca, — rompere le tavernelle: — „È di nuovo qui l’attizzino a entrarmi in tasca. * Tavola, sf. mensa; tavola; tavolata: — „Una tavolata di ventiquattro commensali;“ trovar la tavola pareciada, met. andare a tavola apparecchiata; andar a tavola, andare, o entrare a tavola; esser in tavola, essere a tavola; alzarse de tavola, alzarsi da tavola; dar, o portar in tavola, mettere, portare — e simili — in tavola, — tavoleggiare, e tavoleggiare vuol dir pure il trattenersi a tavola chiacchierando e centellando dopo aver mangiato: — „Tavoleggiano dopo cena fino a mezzanotte.“ — „È un tarpanone che non tavoleggia mai;“ cambiar la biancaria eie tavola, mutare la tavola: — „ Usano mutare ogni giorno la tavola “ Tavolazo, sm. tavolato; esser un tavólazo, o come un tavolazo — una strada: essere, o parere un pallottolaio: — . Le strade erariali sono veri pallottolai. “ Tavolin, sm. tavolino; tavolin con un solo pie, monopodio; tavolin de lavor, tavolincino: — „Mandò in regalo alla fidanzata un tavolincino intarsiato.“ Tavolo, sm. tavola; tavolino; tavolo de zogo, tavoliere, tavolieri: — „Sarebb’ora che cemperassi un tavoliere.“ — „ Superbo tavolieri intarsiato “ Tavolona, sf. tavolone. Tazà, sm. battuto: — „Orzo in menestra col tazà. = Orzo in minestra col battuto.“ Tazada, sf. pestatura, tritamente; risciacquata; dilapidazione, sperperamelo. Tazadora, sf. t. di cucina: pestarola. Tazar, va. tritare, triturare; met. malmenare, pelare; macinare; dilapidare, fondere, scialacquare, sperperare, — dar la balla a’ denari, alla roba; vnp. incuocersi: — „Quel bambin xe tuto tazà fra le gambe. = Quel bambino è tutt’incotto tra le gambe.“ Te, agg. te, ti; sm. bot. te, the — thea bohea; te de uà, met. siroppo di cantina. Teatral, agg. teatrale. Teatrin, sm. teatrino. Teatro, sm, teatro; esser un teatro, met. essere una commedia: — „ Vuole, disvuole, rivuole: è una commedia.“ Teca, sf. quaderno. Teceta, sf. tegghina, tegghiuzza. Tecia, sf. tegame, tegghia; tegamata: — .S’è mangiato una tegamata di tartarughe co’ piselli;“ met. cappello, paiolino: — „Ve’ come gli han scofacciato il paiolino;“ carne in tecia, stracotto; fiol de una tecia, ol de una .teda, inter. cospettonaccio, perdincibacco — e simili, ed è anche modo onesto d’imprecare altrui; ligar le lece, o le pignate sciopade, sprangare le tegghie, ecc. Teciada, sf. tegamata. Tecion, sm. teglione. Tega, sf. baccello; pi. bastonate, battiture, busse, percosse. Tegna, sf. tigna; met. petecchia, scannapidocchi, sordido, taccagno, e con voce bassa: tigna. Tegnoso, agg tignoso; met, lo stesso che tegna nel senso metaforico. Tegoline, sfp. gagliuoli:— „(Tagliuoli in insalata coli’ alesso.“ Teiera, sf. tettiera: — „Le hanno regalato una tettiera d’argento e cinque chilogrammi di te.“ Tela, sf. tela; tela forte e grosa de le vele, alona; tela de napa, festoncino; tela del diavolo, pelle di diavolo: — „ Cacciatora di pelle di diavolo;* tela de Olanda, tela d’Olanda; tela inzerada, incerato; no far tela, met. non essere terreno da por vigna; no rivar la téla, met. non entrarci, — non arrivare la toppa al rotto; ne dona ne tela al ciaro de candela, v. candela.
Teler, sm. art. e mest. affisso, telaio, telaro. Telerazo, sm. telaiaccio. Telereto, sm. telaietto, telaretto. Telo, sm. telo; telo de le vele, ferzo. Tempazo, sm tempaccio. Temperada, sf. temperamento, temperatura; temperada de la pena, tempera, o temperatura della penna. Temperante, agg. sobrio, temperante. Temperar, va. e vn. temperare, temprare. Temperin, sm. temperatolo, temperino. Temperinada, sf. temperinata. Tempesta, sf. grandine, gragnola, gragnuola, tempesta; poet. grando; la tempesta no fa carestia, m. prov. la grandine non fa carestia. Tempestà, agg. grandinato, tempestato — e così pure al metaforico: — „Diadema grandinato, o diadema tempestato di brillanti.“ Tempestada, sf. tempestata. Tempestar, vn. grandinare, tempestare. Tempeto, sm. tempucciaccio (Giusti), tempuccio. Tempia, - sf. tempia; appartenente alle tempie: temporale: — „Arterie temporali.“ — „Osso temporale.“ Tempo, sm. tempo; agio, occasione, opportunità; stagione; del stesso tempo, contemporaneo: — „L’Alfieri, il Foscolo ed il Monti furono contemporanei;“ ai nostri tempi, met. a’ E. Kosovitz. — Dizionario ecc. 80 tempi de’ tempi, al tempo de’ tempi: — „Al tempo de’ tempi si comperavano le galline cinque soldi il paio — la gente del popolo dice spesso con lo stesso concetto: — ^Piccole son le notti, e lunghi i giorni; tempo passato, perchè non ritorni?;“ per passar el tèmpo, per cacciar mattana, — per ingannare il tempo; esserghe, o no esserghe tempo, esserci, o non esserci tempo; passar el tempo, passare il tempo, e met. passar tempo; perder el tempo, perdere, o sciupare il tempo; no perder tempo, non mettere tempo in mezzo; esser in tempo, essere a tempo: — „Non affrettatevi, siete ancora a tempo; “ darse bon tempo, fare buon tempo, far tempone, darsi bel tempo, o darsi buon tempo; no perder el su tempo — nel senso di non lasciarsi sfuggire l’occasione di avvantaggiarsi come che sia: tirare l’aiuolo; perder malamente èl su tempo, tendere la ragna a’ bufali, — bussare a vuoto per la ragnaia, — mettere stoppia in aia, — pescare pe’ rigagnoli; far perder tempo, tenere a dondolo; refar el tempo perso, rimettere le dotte; guadagnar tempo, anticipare, sollecitarsi, — avanzar tempo; ciapar el tempo, corre il tempo, prendere la congiuntura; ayer fato el su tempo, o aver fato i sui tempi, aver fatto il suo tempo; senza perder tempo, senza por tempo di mezzo; a tempo, m. avv. al tempo, al suo tempo, nel tempo; a tempo, o a’ tempi, -— a tempo utile, o a tempo avvantaggiato; prima del tempo, anzi tempo, o innanzi tempo, o innanzi tratto prematuratamente; a tempo e logo, a tempo e luogo, o a luogo e tempo; in curto tempo, di prossimo tempo, in breve, — tra breve, o tra breve tempo; de note tempo, a ciel notturno, — di notte tempo, — nel corso della notte; tempo fa, tempo fa, già tempo: — „Deve aver pigliato moglie; lo vidi già tempo con du’ marmocchi;“ de un gran tempo, di gran tempo, — di grandissimi, o di lunghissimi tempi davanti; col tempo, in processo di tempo; de tempo in tempo, a tempo a tempo, di tempo in tempo, tempo a tempo; darghe un ociada al tempo, strolagare il tempo: — „Apri la finestra e strolaga un po’ il tempo, che se mai è annuvolato io continuo a dormire;“ proprio à tempo, m. avv. acconcissimamente, opportunissimamente, — a tempissimo; el tempo xe galantomo, m. prov. il tempo è galantuomo, — il lupo non mangia stagione; chi ga tempo no speti tempo, m. prov. chi ha tempo non aspetti tempo, — quello che puoi far oggi non differirlo a domani, — chi tempo ha e tempo aspetta, tempo perde, — faccia chi può prima che il tempo muti, che tutte le lasciate son perdute, — ogni lasciata è persa; tempo perso no torna più, prov. il tempo quando è passato non ritorna, — acqua passata non macina più; rosso de sera bon tempo se spera, prov. rosso di sera buon tempo rimena — e in Toscana v’ha un altro dettato popolare: aria rossa o piscia o soffia, che dovrebbe corrispondere al nostro: rosso de matina la piova se avizina; esser come la nebia, che lassa ’l tempo che che trova, m. prov. lasciare il tèmpo che trova, — essere come la nebbia, che lascia il tempo che trova; el tempo giusta tuto, prov. chi ha tempo, ha vita; no esser tempo de amizi, v., amico; a far la buzara xe sempre tempo, v. buzara; el tempo ne ga fato credenza, v. credenza; tempi difizili, v. difizile; butar via el tempo e la fadiga, v. fadiga; tempo indrio, v. indrio; cossa fata fora de tempo e logo, v. logo; ai tempi dei nostri noni, v. nono; coi tempo e co la paia se madura le gnespole, v. gnespola; no aver navica tempo dè respirar, v. respirar.
Temporalazo, sm- temporalaccio. Tempore, sfp. tempora: — Risogna digiunare le quattro tempora . e le altre vigilie comandate.“ Tempuzo, sm. tempuccio, tempucciaccio. Tenaia, sf. lo stesso che tamia. Tenda, sf. tenda: — ^Baracca di tende.“ — „Le tende delle botteghe devono essere alte due metri dal suolo;“ tendale: — „ Tendale di tela per un piroscafo.“ — „I’n barca, sotto ’1 tendale, qua delizia.“ Tender, va. e vn: attendere, tendere; collimare; vigilare; t. degli uccellatori: tendere; tender i fati sui, accudire, o attendere alle proprie faccende. Tendidor, sm. tenditore. Tendon, sm. comodino, sipario, telone. Tendolina, sf. tendarola, tendetta; tendaletto. Tenduda, sf. t. degli uccellatori: passo, tesa. Tenero, agg. boffice, leggiero, molle, soffice, tenero. Tenor, sm. tenore; concetto, contenuto, senso, suggetto; contesto. Tenoreto, sm. tenorino: — ,,Tenorino senza voce nè grazia.“ Tension, sf. tensione. Tentar, va. tentare; cimentare, sperimentare; allettare; importunare, instigare; bisogna tentar, m. prov. a chi nulla tenta, nulla riesce; l’impronto vince l’avaro. Tentator, sm. tentatore. Tentazion, sf. tentagione, tentamento, tentazione. Tento, agg. attento. Tetiuda, sf, tenuta. Tepideza, sf. tiepidezza; tepidità, tiepidità; tepore. Tepidir, va. attiepidire, intiepidire, tepefare: — „ Intiepidisci mi un po’ questo brodo, così freddo non lo posso prendere;“ soffreddare, stiepidire: — „Non portarle l’acqua bollente, lasciatela alquanto soffreddare.“ Tepido, agg. tepente, tiepido; esser tepido, tèpere. — Di questo verbo si usano, poeticamente, le sole quattro voci: tepe, tepono, tepeva, tepevano. Tera, sf. terra; terreno, suolo; globo terracqueo, madre comune, terra; mondo; di terra, di colore, o di qualità di terra: tèrreo; appartenente alla terra: terrestre; tera piena, t. d’agricoltura, terra campereccia; tera pestadu, terra ammazzerata: — „ Terra tanto ammazzerata che non può crescervi neppur l’erba;“ — macia, o tera de mace, terra umbrica, o terra macchia; — de ombra, terra d’ombra; — rossa, rubrica, sinopia; — zala, ocria, ocra; — grassa, terreno polputo: — „Gli ortaggi richieggono terreno polputo;“ — sabiosa, terra silicea, renaccio; — sassosa, calastro; — smossa, terra divelta; una giornada — due, tre, ecc. — de tera, una corba — due corbe, ecc di terreno; la tera che vien fora scavando, cavaticcio: — „Col cavaticcio faremo interrare lo stagno;“ butar in tera, atterrare: — „Ha atterrato l’orso con un colpo d’accetta.“ — „Il lottatore è stato atterato per la seconda volta;“ smacar in tera, stramazzare: — rEu stramazzato come un cencio;“ esser m tera, met. essere in terra: — „ Quella già tanto prospera famiglia è ora in terra ’fi’butar per aria ziel e tera, met. mettere sossopra cielo e terra, — manovrare cielo e terra; no star ne in ziel ne in tera, met. non stare nè in cielo nè in terra: restar in tera, met. restare, o rimanere in terra: — „Perdette il vapore e gli toccò rimanere in terra;“ dar la tera, rincalzare: — „Bisogna far rincalzare le viti quest’anno;“ cascarla tera, met. aver in sommo: — „Aspetta, aspetta, non averla in sommo, c’è tempo;“ no esser nanca degno de basar, la tera che un zapa, non essere degno di baciare dov’uno calca: — „Tu sparli di lui ?• Animo via tu non se’ degno di baciar ov’ei calca; “ butar un gran de meo no i cascarla in tera — detto di luogo ove la gente vi è accalcata: a tirarci del panico non ne cascherebbe in terra un chicco; butar se dosso la tera — ciò che fa il volatile: starnazzare: andar far tera de bocai, o andar far tera de pipe, met. far la calata verso Volterra, — andare alle Ballodole, — dar l’ulti- {{FineColonna} } mo crollo, — battere la capata, — — andar a dar a beccare a’ polli del prete, — andare a ingrassare i petonciani, — andare a Maravalle, — tirare l’aiuolo, o tirare il calcino; soto tera, sotto terra, o sotterra; a fior de tera, m. avv. tra le due terre, o fra terra e terra; raso tera, a terra a terra, — rasente la terra, — terra terra, — terra terra, come la porcellana: — „ Volavano terra terra sicché non gli vidi se non quando mi furono proprio vicini;“ dir bugie che no sta ne in ziel ne in tera, v. bugia; esser col cid in tera, v. cui; arte de coltivar ta tera, v. coltivar; chi nassi de galina devi raspar la tera, v. galina; loda el mar e tlente a la fera, e zercar per mar e per tera, v mar; arte de misurar la tera, v. misurar; mancar la tera soto i pie, e no tocar la tera coi pie, v. pie; esser come spudar in tera, v. spudar. Teralie, sfp. stoviglie, terraglie. Terapien, sm. terrapieno; far un terapien, terrapienare. Teraza, sf. terrazzo, e quale peggiorativo di terra: terraccia. Terazer, sm. terrazzalo. Terazo, sm. pavimento a smalto; quela meza mufa che forma i terazi, uligine. Terazon, sm. terrazzone. Teremoto, sm. terremoto, tremoto, tremuoto; esser un teremoto, met. esser un tremuoto: — „Bimbi che son tanti tremuoti.“ — „Donnone che è un tremuoto.“ Teren, sm. suolo, terreno; terreno mobile che s’incontra nelle paludi: aggallato; — sterile, composto di nicchi marini quasi calcinati: mattaione; — già coperto dall’acqua, poi ridotto a coltura: ritratto;. — che è poco meno che solo sassi: calastrino; pian teren, terreno, pianoterra; tastar el teren, met. tastare, o tentare il terreno, .scoprir paese; trovar el teren duro, o tenero, met. trovare il terreno duro, o trovare il terreno morbido. Terina, sf. baracchina, zuppiera.
Terlise, sf. traliccio. Terminala, sf. terminamento, termimatezza, Terminar, vn. finire, terminare; circoscrivere, restringere. Terminazion, sf. cadenza, terminazione, uscita. Termine, sm. termine; freno, remore, ritegno; 'passar i termini', met. 'passar i termini', o uscir de’ termini, — possare la guadagnata; esser al ultimo termine, toccar della fine: — „La facoltà tocca della fine.“ — ,Toccar della fine colla salute.“ Terno sm. terno; met. acciacco; malanno; perdita; poder dir de aver ciapà un terno al loto, e esser come vinzer un terno al loto, v. loto. Teror, sm. raccapriccio, spavento, terrore. Terzariol, sm. t. mar. terzaruolo, terzeruolo; ciapar i terzarioi, mar. far terzaruolo. Terzo, agg. e sm. terzo; tignir terzol tenere di mano, e tignir terzo — per aiutare alcuno colle parole e facendo buone le sue ragioni: far peduccio, e tignir terzo — per secondare altrui nel parlare o nel motteggiare: tenere 11 tenore, e tignir terzo — in qualche tresca: fare da comodino; el terzo e el quarto, met. il terzo e il quarto, o il terzo e quarto: — Rer scagionarsi lui tira fuor il terzo e quarto;“ fra do litiganti el terzo godi, v. litigante. Tesa, sf. frasconaio, uccellare, uccellatolo. Tesoro, sm. tesoro; met. gemma: — „La Cristina è una gemma.“ Tesorier, sm. tesoriere; arcitesoriere. Tèsser, va, intessere, tessere. Tessèr, sm. tesserandolo, tessitore, e con voce antica: tessiero. Tessidor, sm. lo stesso che tessèr. Tessidura, sf. tessimento; tessitura, tessuto. Tessudo, agg. tessuto; contesto; poet, testo. Testa, sf. capo, testa; met. intelletto, mente, pensiero; forma di cappello; per sim. pera — Giusti: Il Chiappini si dispera, E grattandosi la pera, ecc.; con due teste, bicipite; testa coronada, met. testa coronata; — de la bota, testata; — dei dodi, capocchia; — de aio, ecc. bulbo d’aglio, ecc.; de grossa testa — d’aglio, di porri e simili — capacciuto; taiar lo, testa, decollare: — „San Giovanni Battista fu decollato;“ testa de agnel, o de cavreto, testicciuola — se col cervello, e: pazzarella, o matta, o testa matta — dopo esserne stato levatoli cervello; testa de porco — col cervello e colla lingua — capaccia; testa voda, met. capo d’assiuolo, o di bue, o d’oca — e simili, — capo scarico; testa quadra, met. capo a cantoni, — ingegno ottuso; testa bislaca, o mata, o stramba, met. capo sventato, — cervello armonico, balzano, svolazzatolo, — testa eteroclita; uomo bizzarro; esser senza testa, met. essere senza capo, o senza discernimento, o senza senno; andar de testa, met, uscire di fantasia: — „Avete ragione: scusatemi, mi è uscito di fantasia;“ ficar in testa, met imprimere nella mente, o nella memoria; ficar, o méter in testa, met. ficcare, o mettere in capo, e nel senso di spingere a fare alcun che: mettere nell’animo; ficarse ben in testa, met. scolpirsi di una cosa; cazarse, o ficarse, o meterse in testa, met. cacciarsi, ficcarsi, mettersi in capo, — intestarsi, — montare il capo, o la testa; cavar de testa, o cavar fora de testa, met. cavare, o levare, o togliere dal, o del capo, — sconficcare altrui una cosa dalla testa: — „Spera invano di sconficcargli dalla testa quella sudici ona;“ sbassar la testa, met. abbassare il capo, o la fronte, — chinare il capo; gratarse la testa, met. grattarsi il capo: — „Con cinque figliuoli addosso c’ è da grattarsi la testa da maledetto senno;“ lavar la lesta, met. lavare il capo, — lavare il capo col ranno caldo, o senza sapone, — risciacquare un bucato ad uno,— rasentare la cuffia a chi si sia; saltar in testa, met. cadere, o venire in ani- mo, o nell’animo, — girare il capo, saltare, o venire in capo: — »M’è venuto in capo un sospettaccio; “ andar via co la testa, met. andar vagando colla mente, — essere sopra pensiero, — fantasticare, — spargersi la mente; no saver dove bater la testa, met. non sapere dove battere, o dove dare il capo, — non saper che pesci pigliare; aver la testa fresca, met. avere la mente lucida; aver poco sai in testa, met. esser dolce di sale; aver altro per la la testa, met. aver altra fantasia; voler far de sua? testa, esser di suo senno, — cacciare il capo- innanzi, — far di suo capriccio, — voler fare di suo capo, o di su’testa; entrar, o no entrar in testa, met. entrare, o non entrare in testa: -— „La matematica non gli entra in testa;“ confonder la testa, far la testa: — „Dopo aver perduto mezza giornata per sciogliere quel problema sono giunto a quello di farmi la testa;“ girar la testa — nel senso proprio e nel senso metaforico: girare il capo, — girare l’animo; romper la testa, met. arrotare, o rompere il capo; romperse la testa, met. rompersi, o vuotarsi il capo; scorlar la testa, scuotere il capo; no saver dove che se ga la festa, met. non aver più. testa: — rQuest’articolo m’ha fatto stancare che non ho più testa.“ — „Zotticone che non sa dov’ha la testa;“ tignir in testa, tenere in capo: — „La tegni i capei in testa. = Tenga in capo dir, o far senza testa, dire, o fare a chius’occhi, o ad occhi chiusi, — arare col bue e coll’asino; dar in testa — delle bevande alcooliche: dare al capo, o dar nel capo; esser ne la testa, met. essere negli spazi immaginari: — „ Quela strada xe ne la tua testa, = Quella strada è negli spazi immaginari;“ passar per la testa, met. passare per il capo; meter un tanto a testa, accozzare i pentolini: — Stemo tuti assieme, metemo un tanto a testa e saltarà fora un pranzo coi fiochi. ,, Abbiamo a stare insieme; accozziamo i pentolini e salterà fuori un desinare co’fiocchi;“ meter la testa a segno, met. mettere testa a partito, — mettere il cervello a partito; no aver in testa altro che jote, avere il capo a grilli; far la testa come un mastel, met. fare un capo come un cestone, o come un paiuolo, o come un tamburlano; girar la testa come un mulin demento, met. girare la testa come un molino a vento; senza gnente in testa, m. avv. in capelli: — Xe tropo sol per vignir fora senza gnente in testa. — E’ troppo sole, per uscire in capelli;“ a testa bassa, -m. avv. a capo chino, — a capo fitto; co la testa alta. m. avv. a capo alto, — a fronte alta, o a fronte levata; andar co la testa alta, met. andar colla testa alta, o andar colla testa levata, — aver la testa alta; tante teste tanti zervei, m. prov. tanti uomini, tanti animi, tante teste, tanti cervelli — è il latino: quot capite tot sententiae, tanti capi tante sentenze; a chi che consiglia no ghe dici la testa, prov. a buon confortatore non duole il capo, — a chi conforta non duole il capo.; a chi che ga testa no ghe manca capei, prov. a chi ha testa non manca cappello; chi fala de testa paga de borsa, «.’. borsa; aver buzere per la testa, v. buzara; se fussi capeler i omini nassaria senza testa, v. capeler; aver più pensieri che cavei in testa, — aver una bela testa de cavei, — più come cavei in testa, — pentirse de una roba più come cavei che se ga in testa e roba de far drizar i cavei in testa, v. cavel; aver un cercio torno la testa, v. cercio; no aver ne testa ne coda, v. coda; lavarghe la testa al mus se perdi la f adiga e el savon, v. fadiga; magnar la fava su la testa de un, v. fava; chi che no ga testa ga gambe, v. gamba; greveza de testa, v. greveza; aver grili in, o per la testa, v. grilo; chi impresta perdi la. testa, v. imprestar; andar el late in testa, v. late; lavada de testa, v. lavada; testa del leto, v. leto; el mal vien de la testa, v. mal; meter la malizia in testa, v. malizia; testa de melon, v. melon; aver el morbin in testa, v. morbin; testa de morto, v. morto; bater la testa nel muro, v. muro; aver ovi in testa, v. ovo; aver panada in testa, v. panada, e panadela; passar per la testa, v. passar; butarse dentro coi pii e co la testa, — de la testa ai pii, — meterse coi pii e co la testa e no trovar ne testa ne pii, v. pie; viver co la testa, in saco, v. saco; no aver un fià de sai in testa, e aver, o no aver sai in testa, v. sai; che taia la testa al toro, v. taiar.
Testamento, sm. testamento; met. e gioc. célloria, ceppicone, testa; inter. cospettone, perdincibacco; giuggiole, nespole; testamento scritto di mano propria del testatore: testamento ològrafo; — fatto in tempo di guerra: testamento militare; — fatto in presenza del notaio: testamento nuncupativo; — scritto per mano d’altri, e consegnato con sigillo al notaio: testamento mistico; aggiunta ad un testamento: codicillo; appartenente a testamento: testamentario; lasciato in testamento: testamentato; persona che non ha facoltà di fare testamento: intestabile; morire senz’ aver fatto testamento: morire intestato; far testamento: testamentare, testare; chi fa il testamento: testatore; testatrice; dover far prima testamento, met. doverci andare con l’olio santo in saccoccia: — „ Volete uscire solo a quest’ora ? ma ci dovete andare con l’olio santo in saccoccia !“ Testardazo, agg. caparbiaccio, testardaccio. Testardo, agg. caparbio, cocciuto, incaponito, inteschiato, pertinace, testardo, testereccio. Testaza, sf. testacela. Testificada, sf. testificazione, testimonianza. Testificar, va. attestare, testificare. Testimoniada, sf. testimonianza. Testimoniar, va. attestare, testificare, testimoniare, — far fede, o far testimonianza. Testimonio, sm. testimóne, testimonio; testimonio che riferisce od attesta una cosa veduta co’ propri occhi: testimonio oculare. Testolina, sf. testicciuola, testina, testino, testolina, capino: — „ Nascose il su’ capino nel’seno della madre e diede in un pianto dirotto.“ Teston, sm. testona, testone; capone: — Rende maschere e caponi;“ met. scemo, scemorato, testone, zuccone; zi. specie di ghiozzo. Testonazo, sm. testonaccio. Testonzin, sm. testoncino. Testual, agg. testuale. Testuza, sf. testuccia. Teta, sf. mammella, poppa, tetta, zina; infiamazion de le tete, mastite; teta fìapa, bozzacchione: — Ra pompa d’un par dì bozzacchioni stati brancicati da mezzo la provincia;“ dar de teta, avere a petto, o tenere a petto; deghe de teta, met. licenziate la balia, il bambino si ballocca. Tetada, sf. allattamento. Tetar, va. cioppare (Fra Iaeopo- ne). poppare, tettare; met. godere, patullarsela, pascolarsi, smammolarsi: — „Quando si trova con colei ci si pascola “ Tetariola, sf. poppatoio; tirar su co la tetariola, met. tirar su a briciole di pane. Tetavache, sm. zi. succiacapre — caprimidgus europaeus. Tetine, sfp. met; v. vezzeggiativa: cioccla: — „Adesso darem la doccia al bambino e poi lo metteremo a far nannina.“ Tetona, sf. poppone: — Ralia con certi popponi piramidali.“ Tetuzo, sm. tettarello, tettino, tettuccio. Ti, agg. tu, te, ti; con ti, con te, teco: — Rra teco ?“ — ,. Se non lo vuoi teco che resti a casa;“ dar del ti, dare del tu; esser per ti, essere di tu: — „Dov’ è il tempo che con lui sono di tu; “ a mi del ti ? met. sto co’ frati e zappo l’orto, — tagliaronsi di maggio, — e usato più spesso qual modo proverbiale: chi è stato de’ consoli sa che cosa è l’arte. Tibiada, sf. chiuggatura. Tibiar, va. chiuggare: — „Dopo aver piantato un albero si chiugga attorno attorno la terra.“
Tif taf, v. taf. Tignir, va. e vn. appigliare, attenere: — «Voglio appigliarmi al vostro consiglio;“ ricettare ritenere: — Ricetta de’ fuorisciti;“ ritenere, trattenere: — „Trattiengli due fiorini.“ — „Se mi trattiene un solo soldo avrà da vedere;“ contenere: — Rotte che contiene dieci ettolitri avvantaggiati;“ mantenere, trattare: — „Tratta malissimo la sua giumenta;“ tenere? — *,.Tiene osteria.“ — „Non vuo’ nè tenere nè scorticare;“ fare: — „ Quanto fate questo paio di polli?“ reggere: — .Fecegli reggere il lume.“ — „In quell’amoraccio reggeva il candeliere;“ conservare, mantenere: — „ Conserva benone le vestimenta;“ attenere: — Ra scala è sdruccievole, favorite attenervi all’appoggiatoio;“ pigliare, prendere — 1 verbi questi due usati in questo senso soltanto all’imperativo: — „ Tien questo xe per ti. = Piglia questo è per te;“ tignirse, met. contenersi, ritenersi, tenersi; tignirse in bon, tenersi d’una cosa: — R’ se ne tiene di quella, sudiciona;“ tignirse su, mef. agghindarsi; tignir con qualchedun, tenere da chi che si sia; tignir in batizo, levare al fonte battesimale, o levare al sacro fonte; tignir in cresima, presentare alla cresima; tignir el lume, met, fare da tirante, — portare, o reggere il candeliere, — portare, o reggere il lume, — servire per lucerniere; tignir la lingua a casa, met. tenere la lingua a sè; no poder tignala lingua a casa,, met. non lasciar chiodo senza ribadirlo; no poderse tignir, met. non poter stare alle mosse: — „A siffatta insolenza non potè stare alle mosse, e lo schiaffeggiò;“ el no poder tignir — l’orina, o la fecce: incontinenza di orina, ecc.; che tien assai, capace: — Rotando le capaci tazze favellan de’ fatti eroici;“ no voler ne tignir ne scortigar, v. scortigar. Tigra, sf. zi. tigra, tigre, tigro — félis tigris; cor de tigre, v. cor. Tigrado, agg. tigrato. Tilio, sm. bot. tiglio. Timbrada, sf. timbratura. Timbrar, va. timbrare. Timbro, sm. marchio; timbro. Timestufi, sm. bighellone, santagio, tattamea. Timido, agg. pusillanime, pusillo, timido. Timo, sm. bot. epitimo: timo. Timon, sm. t. mar. governo, timone; poet. temo; timon dei cari, de le caroze — e simili: forza; met. nasone, peperone; esser, o star a timon, o tignir el timon', timoneggiare; tignir el timon, met. essere al timone, reggere il timone: — „Se non fosse stato lui a reggere il timone, addio fave!“ aver el timon a lorza, met. essere in pernecche, — essere alticcio, o cotticelo. Timonier, sm. nocchiere, nocchiero, timoniere, timoniero, timonista. Timor, sm. timore; timidità, timidezza. Timorado, agg. timorato. Timpani, smp. mus. timballi, timpani; met. testicoli; romper, o secar i timpani, met. m. basso, rompere i corbelli, — rompere a uno quello che non gli si ha fatto; cavarse un dei timpani, met. levarsi uno di tra i piedi, — dargli le pere, o dargli l’erba cassia. Tina, tinazo, sf. sm. tino, e con voce antica: tinaccio; a ioza a ioza se impinisi la tina, prov. a granello a granello s’empie lo staio e si fa il monte, — a quattrino a quattrino si fa il fiorino. Tinazeto, sm, tinella. Tinazon, sm. tinone. Tinger, va. tignere, tingere; colorare, — far pigliar colore. Tinfete-tunfete, modo piuttosto che voce: di dove vieni? vengo dal mulino: — „Oolse il ladroncello, e lì su due piedi,, di dove vieni? vengo dal molino.“ Tintinar, va. stintignare; vnp. appiattarsi, — far sedile di botte.
Tintor, sm. tintore; de tintor, tintòrio: — „Arte tintoria.“ — „Tintorei preparati “ Tipo, sm. tipo; esse el tipo, met. essere il protòtipo, o esser il tipo: „Fanciulla ch’era il prototipo della virtù.“ — .Quel mascalzone attilato è il vero tipo de’ Giuda;“ esser un tipo, met. essere un originale, uno stravagante; esser un capo sventato, o un cervello balzano. Tira (far la), m. avv. codeggiare, codiare, andar in traccia, tener traccia, attendere il destro, - uccellare ad una cosa; appostare l’allodola, o appostare la starna; chi che fa la tira, codiatore. Tirabisi, sm. cerbottana. Tirabronze, sm. rescio. Tirabuson, sm. cavatappi, levaturaccioli. Tirache, sfp. bertelle, cigne, stracche, e a Siena anche: dande. Tirada, sf. tiramento; tirata: in una tirada, di tirata, in una tirata: — „~Vnotò il bicchiere di tirata.“ Tiradina, sf. tiratella, tiratina; erezioncella. Tirador, sm. tiratore: — „E’ il primo tiratore di Trieste, dicono;“ tirella: — Finimento colle tirelle di corda.“ Tiradura, sf. tiratura: — „Trentasei fiorini la puntata per la composizione, e cinque per la tiratura.“ Tiratoli, sm. tiramantici. Tiramola, sf. t. mar. andirivieni. Tiran, agg. crudele, inumano, spietato, tiranno. Tiranegiar, va. tiranneggiare, tirannezzare, tirannizzare. Tirante, sm. becchetto, centurino, laccetto. Tirapara, specie d’avverbio: alla fine, alla fin fine, finalmente, intanto; a furia di. Tirapìe, sm. accolito. Tirar, va. incassare; riscuotere; accarezzare; gettare, scagliare; attrarre: — „La calamita attrae il ferro;“ sparare; tirare, verbo questo che in alcune voci si supplisce, o si confonde con quelle degli antichi verbi: traggere, e trarre; gettare, scagliare: — r,Scagliavan sassi tra la folla;“ cavare, ritrarre: — „ Ritrasse una bella somma senza fatica di sòrta;“ inclinare: — „Inclina all’ozio;“ spirare: — „ Spira una brezzolina che consola;“ tirar le rece, met. appuntare gli orecchi: — „C’è di là il cameriere che appunta gli orecchi;“ ammonire, riprendere, tirare gli orecchi, — fare una ripassata: — „Una buona tirata d’orecchi non farà male a quell’impertinente;“ tirar via, met. alienare; tirar via de trinca, strappare; tirar su, met. allevare; far ballare in campo azzurro, — far dar de’ calci al rovaio, o al roveto: — „Han fatto dar de’ càlci al rovaio a’prigionieri, i vigliacchi;“ e tirar su — nel senso di aspirare forte col naso per impedire, ritraendoli in alto, che i mocci colino lungh’ esso le labbra: tirar su. Quando le donne toscane vedono far siffatta cosaccia a’ lor bimbi: tira su e serba a pasqua, dicon loro; tirar al rosso, al verde, al zalo, ecc. pendere, o tirare al rosso, a verde, ecc.; tirar indrio, ritirare: — „Ritirò lestamente la mano;“ met. ritrattare, disdire: — „Lo costrinsero a ritrattare pubblicamente la calunnia;“ tir arse de parte, appartarsi, segregarsi; farsi, o tirarsi a parte, o da parte, o da banda, o da lato, o in disparte; tirar fora una pianta con tute le radise, divellere, o sverre una pianta; tirar de ferma, m. de’cacciatori: tirare a fermo; tirar de volo — c. s.: tirare a volo; tirar de corsa — c. s.: tirare al corso; — tirar a discrezion- — c. s.: tirare a buzzico; tirar malamente, e tirar drio man, tirucchiare: — „ Vorrebbe pretendersela a cacciatore provetto, ma tirucchia; e con ciò s’ è detto tutto.“ — „Che cos’ è questo tirucchiare ? fan a battaglia co’passeri ?;“ tirar el fià per no morir, met. fagliare a denari, — tirare innanzi per lo stralcio; no poder nanca tirar ’l fià, met. non aver forza di tirare a sè il fiato: — „Ma non vedete che quel gramaccio non ha forza di tirare a sè il fiato dategli un pò di vino;“ tirar a zimento, concitare, incitare, provocare; tirar dentro, met. avviluppare, involgere: — „Voleano involgere pur me ne’ loro intrighi;“ tirar drito, met. lasciar gracchiare; tirar i oci, met. tendere gli occhi: — „Non tendere gli occhi, tanto te l’ho a mostrare;“ far delle crocette: — „Fragole a due fiorini il chilogramma ? converrà far delle crocette;“ tirar per i cavei, met. tirare pe’capelli; tirar su le rede, salpare le reti; tirar el cólo, allungare il collo: — «Allungava il collo per ispiarci;“ tirare il collo: — „Ha tirato il collo alla gallina o al tacchino ?; tirar el cui indrio, met. tirarsi indietro, non ne voler sul groppone; tirar el caro, met. tirare la carretta: — »Si tira la carretta da mane a sera e non si giunge accozzare il desinare colla cena;“ tirar de longo, met. tirare di lungo: — „ Quando seppe che trattavano di fargliela sposare tirò di lungo;“ tirar zo — da’ conti, e simili: falcidiare, dibattere; — nel senso di fare alla buona che che si sia: abbracciare, acciarpare, — fare abborraceiatamente, o alla sbracata, o alla carlona; — e nel senso di sparlare sconciamente di chi si sia: tirarla giù a uno; e tirar zo, o tirar zo de sofita, met. tirar giù, —: tirar sagrati, o tirar moccoli, — attaccarla al ciel del forno; tirilo che ’l diventarà più grando — detto quando altri si lamenta che una tal cosa è poca: tirala co’ denti, e diventerà più grande; tirar avanti, v. avanti; tirar per capoto, v. capoto.
Tiritera, sf. cantafèra, lungagnata; far una tiritera — nel senso di fare una cicalata lunga e sciocca: fare un agliata, e nel senso di non finirla più con rimproveri, e simili: fare un processo: — „Meritava far un processo per un foglio di carta.“ Tiro, sm. botta, colpo, detonazione; fucilata, schioppettata; scoppio, sparo, tiro; met. azionaccia, beffa, scatto, sciarrata, sgarbo, stravaganza, tiro; bestie de tiro, animali o bestie da tiro; tiro a quatro, quadriga: — „Superba quadriga di cavalli morelli;“ a tiro, m. de’ cacciatori: a portata: — „La cotornice non mi era a portata;“ esser fora de tiro — c. s. — non essere a portata, e detto più specialmente degli uccelli di rapina: villeggiare; tiro per tiro — c. s. — botto botto, o colpo colpo, o tiro tiro: — „Uccide le quaglie colpo colpo.“ -— „Cacciatore che uccide le cotornici botto botto; “ restar sul tiro, rimanere sul tiro: — ..Nessuna lepre mi rimane sul tiro, la polvere non dev’essere sufficientemente forte.“ Tiron, sm. strappata. Tironzin, sm. scappatella. Tisico, agg. e sm. etico, tisico, — affetto da tisi; tisico marzo, fradicio spolpo, — tisico fradicio, o spolpo; studiar per tisico, met. essere un ’tisicume; esser drio de diventar tisico, dar nel tisico. Tisicuzo, sm. tisichello: — „L’han fatta sposare con un tisichello, poverina.“ Tita, nome proprio di persona: Giovanni Battista che dicesi pure: Gian Battista. Titola, sf. colombina: — „Focaccie e colombine chi ne compra ? “ Titolar, agg. titolare: — „Caporale titolare;“ va. appellare, intitolare, nominare, titolare, — dare un titolo. Titubanza, sf. ondeggiamento, pencolamento, titubanza. Toc, tocio, sm. intingolo, companatico. Titubar, vn. ondeggiare, pencolare, titubare. Tocada, sf. toccamente, toccata, tocchéggiamento; brancicamento, palr peggiamento. Tocadina, sf. toccatina. Tocafero, sm. specie di giuoco: toccaferro; zogar tocafero, fare a toccaferro. Tocar, va. e vn. accadere, succedere; distrignere, esser costretto; dovere; forzare: — „Bisogna ritoccare il battente nuovo della porta, perchè forza un pò;“ esser di spettanza, spettare: — „Non spetta, a voi quest’incombenza;“ commuovere, muovere; incassare; tangere, toccare, toccheggiare; toccare dolcemente: demulcere: tocar el cor, met. toccare il core, accuorare: — „ Rimasi accuorato alla stòria pietosa e non potetti resistere;“ — el turno, toccare il turno, toccare o venire la ’ volta; — i primi — modo dei venditori: prendere la mancia: — „Non dovrei lasciarglielo per un fiorino, ma glielo cedo per prendere la mancia;“ — co le man, met. toccare con mano: — „E’ son argomenti che si toccano con mano;“ — el ziel col dedo, met. toccare il cielo con un dito; — sul vivo, met. toccare nel vero, o toccare sul vivo; esser tocà, met. sentire dell’ebete, dello scimunito, dello sciocco — e simili; no tocar tera, met. non toccar terra; no tocar un dente, met, non toccar l’ugola: — ,A lui, una dozzina d’ostriche non gli tocca neanche l’ugola;“ a chi che le ghe toca le xe sue, o a chi i’.oca leva, m. prov. bazza a chi tocca — chi le tocca son sue, — chi si sente scottare si ritiri, o chi si sente scottare tiri a sè i piedi; tocar un tasto, v. tasto.
Tochitin, sm. pezzettino, pezzolino, pezzuccio. Tociada, sf. immersione, intinta; tuffo; tociada de inchiostro, impennata, pennata; dar una tociada, lo stesso che tociar, e in questo vedi. Tociar, va. attuffare, immergere, infondere: — „Si attuffa come un pesce.“ — «Infuse un momento l’erba e il liquido ne ritrasse l’aroma;“ intignere, intingere: — TIntigno la polenda nel latte.“ — „Voleva intingere nel mio tondino;“ tuffare: — palmipedi, si tuffano tutti;“ tociar la pena, intingere, o tingere la penna. Toco, sm. boccone, brano, mozzicone, pezzo, squarcio, tocco, tozzo: — „TIn mozzicone del suo bastone.“ — „Grli basta un tocco di pane.“ — „Lessi qualche brano di quella produzione;“ appezzamento: — „A furia d’acquistare appezzamenti ha fatto assieme un bel podere;“ frammento: — „Frammento dell’Odissea.“ — „Di quell’opera non posseggo che un frammento;“ tratto: — - „C’è un bel tratto fino a casa mia;“ lochi de teralie rote,, cocci; — de vetrame roto, vetrioli; toco de luganiga, salsicciuolo: — „Dammi du’ salsicciuoli, in cambio ti darò un pezzetto di formaggio;“ — de bezi, incasso; el toco de mezo, t. de’ bottai: ihezzule; divider in fochi, appezzare; far fochi, appezzare: — „Appezza la possessione per venderla vantaggiosamente.“ — „Lo trovai che appezzava una trave;“ taiar in lochi, ammozzicare; butar toco, o butar èl toco, fare al conto, o fare al tocco; butar in tochi, rompere, spezzare, e met. ridurre al lumicino: — „E lo stravizio continuo che l’ha ridotto al lumicino;“ ridurre, od essere ridotto ad accattare: — , Le spese inconsulte che facea per quella donna l’han ridotto ad accattare;“ andar in tochi, cascar a brani: — ,.Pesce che casca a brani.“ — „Un vestitaccio che cascava a brani appena nuovo;“ met. andare alle Ballodole, — dar del culo in sul pietrone, — essere la candela al verde, — andare in rovina: — „Spendi e spandi, è finito col dare del culo in sul pietrone;“ andar in tochi a rota de colo, met. andare a ritrecine; esser in tochi — per essere rifinito dalla fatica: essere da pigliarsi col cucchiaio, — infilar le pentole, o averle infilate, — essere frollo: — „Non ho camminato che mezz’ora e sono da pigliarmi col cucchiaio;“ esser in tochi co le finanze, essere alle macine; — esser in tochi co la salute, essere sulle cinghie, — portare, o seminare i frasconi; restar come un toco de legno, met. restare, o rimaner brutto, — restar pergola; un toco de carne, niet, un bofficione, un fonfone: — „E un bofficione, ma tolto questo, è un’oca;“ aver qualcossa per un toco de pan, v. pan.
Tofoloto, agg. atticciato, carnaceiuto, bofficione, tombolotto, tonfaechiotto. Togna, sf. lenza; lenza che raccomandata dall’un de’ capi a terra si lascia la notte nell’acqua: filaccione; intrigar le togne, met. guastare la porrata, — guastare le uova nel paniere, — romper l’uovo in bocca, — rompere l’incantesimo, sconciar la ballata, — venir sopravvento. Tola, sf. asse: — „Due assi di pino da farvi un cassettone;“ desco, mensa: — „A mensa non s’invecchia.“ — „Deseo, per mensa, lo usano in contado;“ tavola: — «Tavola colorata in verde.“ — «Tavola con una gamba manco, bella!;“ tavolata: — Portavano in quattro una tavolata di selvaggina.“ — «Du’ tavolate di gentaglia avvinazzata;“ loia del pan, e tola de sopressar, asse; tola butada oltra de una roia — e simili — per ponte, palancola; tola del leto, asserella: — „Il saccone poggia sulle asserelle;“ esser in tola, essere a tavola; portar in tola, mettere in tavola, o portare in tavola; alzarse de tola, alzarsi da tavola; trovar la tola pareciada, met. andare a tavola apparecchiata; cambiar la biancaria de tola, mutare la tavola: — „Ieri s’è mangiato del pesce; favorite mutar la tavola, chè l’odore di lezzo io non lo posso soffrire;“ ne in tola ne in leto no sè porta rispeto, v. leto. Tolerar, vn. comportare, sopportare, tollerare. Tolerazion, sf. comportamento, tollerazione. Toleta, sf. asserella, asserello, assicella, assicina, tavoletta, tavol uccia; tavoletta di fuori le colombaie, ove si poggiano i colombi: asserello; toleta del fondo de le chebe, fondo da scorrere. Tolon, sm. tavolone; tavolotto; pancone. Tomba, sf. avello, locello, sepolcro, sepoltura, tomba; cenotafio: — „In Santa Croce vi è il cenotafio di Dante, sepolto a Eavenna;“ met. eremo, tomba: — , Abitare in un eremo.“ — „Quartieri che son vere tombe.“ Tombada, sf. mar. tombata. Tombadizo, agg. bolso, floscio, macilente, pallido, vizzo. Tombola, sf. capitombolo, cimbotto, cimbottolo, tombolata; tombola. Tombolada, sf. caduta, tombolata. Tomboladina, sf. cadutella. Tombolar, va. tombolare, — far tombola, o fare una tombolata; tombolar zo de le scale, misurare, o ruzzolare una scala. Tombolon, sm. tombolone; andar a tombolon, o andar a tomholoni, m. avv, andare colle gambe all’aria, è met. andare a rotoli: — „Impresa andata a rotoli essere la candela al verde, — aver dato del culo in sul pietrone Tomboloto, lo stesso ma meno comune che tofoloto. Tornerà, sf. tomaio: — „Il tomaio potrebbe passare, ma il suolo ha un paolo.“ Tomo, sm. tomo, volume; originale, stravagante; bon tomo, cattivo arnese, e antifrasticamente: arnesino, — buon arnese, o buon arnesino: — „S’ impaccia con un certo arnesino che non mi vuol piacere.“ Ton, sm, tuono; zi. tonno comune — thynnus thynnus; ton in oio, tonno sott’olio; salume fatto dalla pancia del tonno: tarantello; — dalla schiena: sorra; tutta la carne del tonno salata: bozzimaglia; pescador~ de ton, tonnarotto; rede per ciapar el ton, tonnara; t. mus. tuono; .mezo ton, c s semitono: — ^Abbassare la cavatina di un semitono;“ risponder a ton, met. rispondere per le consonanze, o rispondere per le rime; dopo el lampo vien el ton, v. lampo. Tonada, sf. tonamento, tono; detonazione. Tonar, va. tonare; no tona se no lampa, prov. e’ non si grida mai al lupo eh’ ei non sia in paese, — la campana non suona se qualche cosa non c’è, — non si grida al lupo che ei non sia can bigio.
Tondi», sm. tondarello; agg. ritondetto, tonderello. Tondo, tondolo, agg. rotondo, tondo; cilindrico; circolare“, sferico; sm. circonferenza, periferia; sfera; tondo de luna, .plenilunio; esser tondo, met, essere più tondo dell’0 di Giotto, — essere tondo di pelo; tirar al tondo, tondeggiare: — Bofficiona che tondeggia superbamente.“ — „Quasi tutte le frutta tondeggiano;“ dir ciaro e tondo, o dirle dare e tonde, dire, o cantare a chiare note, — dir chiaro e tondo, — dir tondo tondo, — dirle fuor fuori, — dirle senza ambagi e senza reticenze; in tondo, m. avv. circolarmente, — a tondo, in tondo, a tondo a tondo: — „Correvano a tondo a tondo senza mai acchiapparsi.“ Tonelada, sf. tonnellata. Toni, nome proprio di persona: Antonio. Tonina, sf. zi tonno, tonnina — thynmts thunnina. Tontonada, sf. gridìo, schiamazzo; confusione,- subbuglio. Tontonar, va. battere e ribattere, dire e ridire; gridare, schiamazzare; fare uno sproloquio, mettere il campo a rumore. Tor, va. lo stesso ma meno usato che cior. Toraza, sf. torracia, torraccio; torracchione. , Torceto, sm. strettoino, torcetto, torchietto, torchietto. Torciada, sf. torchiamentò, torchiatura Torciadura, sf. stretto’: — Mescola lo stretto coli’ acquerello.“ Torciar, va. torchiare. Torcjazo, sm. torchiacelo. Torcio, sm. frantoio, strettoio, torchio, verzocchio; torcio per le olive, fattoio; omo. del torcio, dove che se fa l’oio, fattoiano. Torcion, sm. fucile a tortiglio- ne, tortiglione: — „Ha venduto il suo tortiglione; * zi. tortiglione della vite; e quale accrescitivo di tordo, torchione. Tordela, sf. zi. pispolone. Tordo, sm. zi. tordela, tordo — turdus visdvorus: tordo de ridamo, tordo allettaiuolo. Tore, sf. torre; torrione; guardiano od abitator di torre: torriere, torrigiano; torre da orologio: orologiaio; ornare, o munire di torri: tornare; che ha una torre, arald. torricellato: — „Blasone torricellato difeso da molte torri: torrito; t. de’ giuocatori di scacchi: rocco; tore de Babele, met. torre di Babèle. Toregiar, vn. torreggiare: — „Il castello torreggia la città “ Toreta, sf. torretta, torricella, torricciuola. Toreto, sm. zi. taurello, torrellino, torello, torino. Tormentada, sf. tormentazione, tormentamento. Tormentador, sm. tormentatore; met. aizzatore, attizzino, mestatore, mestone, sobillatore. Tormentar, va. e vn. affliggere, angustiare, corrucciare, molestare, tormentare. travagliare: — ^Molestare la servitù.“ — „Non angustiare la povera malata;“ importunare: — «Denaro e denaro importuna sempre la famiglia;“ tormentare: — „I martiri furon tormentati.“ — „Abolita la tortura non si tormenta più nessuno;“ angariare, vessare: — ^Superiori che vessano i loro dipendenti.“ — E facile angariare quando s’ha la forza dalla sua;“ aizzare, instigare, sobillare: — „Sono stato instigato a dirlo. — „A furia di sobillarlo gliel’ha fatta fare;“ esacerbare, esulcerare: — „ Vigliacco esulcera un cuore già tanto piagato;“ vnp. “affannarsi, afflig.-gersi, angustiarsi, — darsi pena, o darsi tormento, o travaglio. Tormento, sm. affanno, afflizione, angustia, cordoglio, tormento, travaglio. Tornà, agg. restituito, ritornato; sm. reduce: — „I reduci delle patrie battaglie.“
Tornar, va. e vn. rendere, restituire: — „Il mal tolto bisogna restituirlo.“ — „Mi rese il mio libro;“ ritornato: — „È ritornato all’osteria;“ dar volta, dar di volta, dar volta addietro. — rifare i suoi passi, — ritrovare le sue orme: — » Quando vidi che cominciava a piovere ritrovai speditamente le mie orme;“ rigermogliare, ripullulare: — „La zizzania ripullula;“ poet. reddire, riedera; tornir indrio, o tornar de novo, tornar da capo: — „Torna da capo colle - sue scioccherie lasciami un po’ bene avere;“ — tornar indrio, rendere, restituire; tornar indietro: — „Veduto impossibile il passare tornammo indietro;’“ tornare al mondo, o tornare in vita: — „Se tornasse al mondo e vedesse lo sciupìo che costoro fan dell’eredità;’• tornar addietro: — „ Grli tornò addietro la rosolia e in quattro giorni morì; “ tornar su, tornare a galla: — „Il cadavere è ritornato a galla;“ , tornar in moda, tornar di moda, tornare in uso; tornar conto, tornar conto, e più spesso: metter conto: — „Non mette conto confondersi con simili cialtroni.“ — „Ti pare possa -metter conto quel riesci ?“ tornar proprio conto, risultare in grande vantaggio, — tornare a grand’uopo; tornar in memoria, o tornar in testa, tornare alla memoria, o tornare alla mente, — tornare avanti, — risovvenirsi: — „M’ è tornata avanti la mia promessa e questa volta non voglio mancare;“ tornar sui sui, tornare ne’ suoi: — „Ho perduto in cinque partite venti fiorini, ma fo voto di non giuocar più se torno ne’ miei; “ se dama torna, met. che abbia nome torna: — „Mi presta volentieri de’ libri perchè sa che con me han nome torna;“ tornar pan per fogaza, v. fogaza; no tornar la piada se la ga clada un mus, v. mus. Tornida, sf. tornimento. Tornidor, sm. tomaio, torniàio, torni ero, tornitore. Tornidura, sf. tornitura. Tornir, va. torniare, tornire — fare al tornio; parer tornido, sembrare fatto al tornio: — „ETa certe braccia che sembrano fatte al tornio.“ Torno, avv. e prep. attorno, d’attorno, d’intorno, in cerchio, in giro, intorno, torno; andar torno, o andar torno co la testa, met. sviarsi; tuto torno, o torno via, attorno attorno, circolarmente, in giro, in torno in torno, torno torno: — „ Attorno attorno era ornato di fiori.“ — „Arrosto con torno torno de’ tartufi; “ far andar torno, o mandar torno, met. cavare altrui di scherma: — „Con le sue baggianate sopponeva cavarmi di scherma;“ menar torno, met. abbindolare, girare, o rigirare: — „Lo rigira come gli pare e piace;“ 'dar pan per cena', — rivendere chi si sia, o insaccarlo: — „Se lo lasciate parlare v’insacca quanti siete;“ star forno, met. stare intorno: — „Non lo capite ancora che vi sta intorno per la vostra dote?1 Tornocamin, sm. festoncino. Toro, sm. zi. toro; poet. tauro; de toro, taurino: — „La città taurina.“ — „Pelli taurine;“ met. gagliardo, muscoloso, robusto, tarchiato, toroso. Torobuso, sm. zi. tarabuso — ardea stellaris. Torpor, sm. intirizzamento, torpore; ottusità, stupidezza. Torsada, sf. torsolata. Torsazo, sm. torsaccio; met. croio, tarpanone. Torso, sm. torso; torso de la salata — e simili: costola, mazzocchio; •— de le panocie, torsolo; met. inciampato, incolto, rozzo, tarpano, tarpanone, torsolo. Torta, sf. torta; met. polenda; meta; spartir la torta, met. dar da beccare: — „L’utile non sarebbe meschino se non dovessi dar da beccare.“ Tortisina, sf. torteìla, tortelletta, tortetta, tortino: — „Il tortino che appena si vede è il regalo della suocera.“ Torto, sin. torto; ingiuria; avania, ingiustizia; a torto, m. avv. a gran torto a torto, contro ragione, ingiustamente; aver dei torti verso qualchedun, aver’de’ torti verso chi si sia; far de torto, fare un torto: — „Ma le raccomando per un’altra volta, non mi faccia un torto; “ con tuti i torti, a tutti i torti, ingiustissimamente; aver el torto, avere il torto; aver toìio marzo, avere il torto marcio; esser de la parte del torto, essere dalla parte del torto; dar torto, dare il torto; no aver tuti i torti, non avere tutti i torti; no bisogna farghe de torto al zogo, prov. non si deve far torto al giuoco; chi perdi ga sempre torto, v. perder
Tortura, sf. tortura; affanno, angoscia, angustia, duolo, pena; ingiustizia, malvagità; meter a la tortura, met. angariare, perseguitare, vessare. Torturar, va. torturare, dar la tortura; met. angariare, cruciare; torturasse, vnp. cruciarsi, martoriarsi, torturarsi, travagliarsi; torturarse l zervel, met. mettere a tortura l’ingegno, torturarsi il cervello, o votarsi il cervello: — PMi son votato il cervello, ma non son giunto a risovvenirmene.“ Torza, torzo, sf. sm. cereo, cero, torcia. Torzer, va. attorcere, contorcere, torcere. Torzéto, sm. torcetto, torcellino. Torzio (andar a), m. avv. andare aiato, o aione, o aioni, o agirono, o a gironi o a randagine, o a giostroni, o a sparabicco, o a zonzo, — bighellonare, — fare come le secchie; menar a torzio, met. abbindolare, aggirare; 'dar pan per cena'; lassar la roba a torzio, seminare la roba. Torziolar, va. bighellonare, sdonzellarsela, sparabicchiare. Torziolon (andara), lo stesso che andar a torzio. Torzo, sm. lo stesso che torza. Tosada, sf. fondamento, tondatura, tonditura, tondura, tosamento. Tosador, sm. tosatore. Tosadura, sf. tosatura. Tosar, va. tondere, tosare; tagliare a cotenna. Toscanegiar, va. toscaneggiare, toscanizzare. Toscan, agg. e sm. etrusco, toscano, tosco — e detto con voce scherzevole: toscanese: chi imita, o cerca d’imitare il parlar toscano, e cosi chi studia gli scrittori toscani: toscanista. Tossaza, sf. tossaccia, tossettaccia, tossettina. Tosse, sf. tossa, tosse; tosse pagana, tosse canina; — suta, tosse secca; — de cavai, o tosse che spaca ’l peto, met. tosse che fende il petto; — forte con catari, tossicone; assalto de tosse, nodo di tosse. Tèsser, va. tossire; sm. tossimento: — „Mi piace poco quel tossimento continuo;“ tossire leggermente, ma spesso: tossicchiare; inacorzerse nel tosser, met. avvedersene alle buche, — andare al palio, — sentire al brodo se era pecora, — sentire la sonata; meio sudar che tosser, v. sudar. Tosseta, sf. tosserella, tossolina: — „Poveretta, ha una tossolina che ce ne vuol essere per poco;“ aver una zerta tosseta, avere una certa tossettaccia, -o una certa tossettina. Tossida, sf. tossimento. Tossigada, sf. avvelenamento, tossicatura.’ Tossigar, va. attossicare, avvelenare, tossicare. Tossighin, sm. t. de’ pescatori: bocconcino. Tossigo, sm. tosco, tossico, veleno; met. cerboneca cerbonella: — „La vendono per refosco siffatta cerbonella;“ amaro come ’l tossigo, amarume: — „Quest’estratto è amarume.“ — „Yi ha delle frutta che sono amarumi;“ aver la boca come ’l tossigo, aver la bocca amarlcata.
Tossona, sf. tossicone. Tossuda, sf. lo stesso che tossida, Total, agg. e sm. totale. Totano, sm. zi. albastrella canevina — scolopax totanus, la specie più piccola dell’uccello palustre; gambetta viperina — scolopax caltdris, quello più grandicello, e: regina di mare — scolopax glottis, il grande; specie di mollusco — ommastrephes sagittatus. Totò, sm. v. fanciullesca: tette: — „Il tette fa bau bau quando qualcuno picchia all’uscio.“ Tovaia, e derivati, lo stesso che tavaia e derivati. Tra, prep. fra, infra, intra, tra, di tra: — „Se l’ha scelta di tra il fiore dell’aristocrazia;“ tra mi, meco stesso, o tra me; tra se, seco stesso, fra, o tra sè; tra de noi, fra, o tra di noi, — fra, o tra noi; tra de lori, fra, o tra loro, — fra, o tra di loro. Trabalada, sf. barcollamento, traballìo. Trabaiar, vn balenare, barcollare, tentennare, traballare. Trabastar, vn. sopr abbondare, trabastare. Trabocar, vn. traboccare. Trabocheto, sm. bodola, botola, trabocchetto. Tracagnoto, agg. chionzo, tarcagnotto, tonfacchiotto, tozzo, traccagnotto Tracanada, sf. cioncata, tracannata Tracanador, sm. cioncatore, succiabeone, tracannatore. Tracanar, va. cioncare, tracannare, — bere alla borraccia, schiccherare: — „S’ è schiccherato, come foss’acqua, un litro di vino.“ Trada, sf. spago: — „Il calzolaio adopera lo spago.“ Tradida, tradimento, sf. sm. tradizione, tradimento; a tradimento, m. avv. all’improvvisa, impensatamente, a tradimento; magnar ,él pan a tradimento, met. mangiare il pane a tradimento. Tradir, va. tràdere, tradire. Traditor, sm. traditore; fem. traditora, traditoressa e traditrice; de traditor, traditevolmente, traditorescamente: — „Parla traditevolmente.“ — „Agire traditorescamente;“ oci traditori, met. occhi seducenti, occhi traditori. Traditorazo, sm. traditoraccio. Tradizion, sf. tradizione. Tradizionali, agg. tradizionale. Tradutor, sm. traducitore, traduttore. Tradur, va. tradurre, — voltare da una lingua in un’altra, Traduzion, sf. traduzione, trasporto, versione. Traduzioneta, sf. traduzioncella. Trafelar, vn. languire, rilassarsi, trafelare. Traficar, va. mercanteggiare, negoziare, trafficare. Trafiger, va. trafiggere; met. affliggerà, angustiare, martoriare, pugnere, straziare. Traforada, sf. traforazione. Traforar, va. traforare. Tragante, sm. tiratore. Traghetar, va. traghettare. Tràina, sf. accordellato, lega; imbroglio, maneggio, sotterfugio. Tralasada, sf. tralasciamento, tralasso. Tralasar, vn. desistere, tralasciare, tralassare, omettere. Tramandar, va, tramandare, trasmettere. Tramar, va. congiurare, macchinare, tramare. Trameter, va. tramettere; vnp. impacciarsi, ingerirsi, interporsi, intromettersi. Tramezà, tramezado, agg. diviso; tramezzato. Tramezada, sf. intermettimento, tramezzamento. Tramezador, sm. tramezzatore. Tramezar, va, dividere, sbarrare, tramezzare; intermettere, interporre, spartire. Tramezeto, sm. tramezzuolo. Tramezo, sm. tramezza, tramezzo. Tramontada, sf. tramontamento, tramonto.
Tramontanada, sf. tramontanata, — nodo di tramontana. Tramontanese, sm. acquilone, tramontana.; vento di tramontana, — fortuna di tramontana. Tramontar, vn, tramontare; per sim. tuffarsi il sole, ecc. nel mare, o nascondersi dietro a’ monti, dietro gli alberi, o sparire nel prato — e ciò a seconda dell’orizzzonte. Tramortida, sf. tramortizione, tramortimento. Tramortir, va. tramortire; vn. smarrire gli spiriti, tramortire, venir meno. Trampoli, smp. trampali, trampoli; andar coi trampoli, trampalare, trampolare. Trampulin, sm. trampellino. Tranel, sm. tranella, tranello; acchiaperello, inganno, insidia; far . tranci, tranellare; chi che fa tranci, trafilatore. Tranquilar, va. tranquillare; abbonacciare, sedare. Tranquilo, agg. tranquillo; star pur tranquilo, dormire fra due guanciali: — „ Dormite fra due guanciali, che la riuscita è certa.“ Transazion, sf. composizione, transazione, trattato. Transiger, va. far transazione, transigere, -venire a patti. Transitar, va. passare, transitare, varcare. Tranvai, sm. ferrovia a cavalli. Mettendo però in atto il precetto di Orazio, del parce detorta, com’ è stato fatto con altre parole straniere alla nostra lingua, si potrebbe italianizzare la voce inglese così com’ è in testa all’articolo e registrarla come voce buona; met. corpacciuto, corpulento, obeso. Trapa, sf. trappa; vinaccia; dar su la trapa, levare il capo il vino; comprar, o tender el vin soto la trapa, comperare, o vendere al tino. Trapanada, sf. trapanamento; trapelamento. Trapanar, va. e vn. trapanare; trapelare. Trapano, sm. trapano; maniza del trapano, menarola. Trapasada, sf. trapassamento; trapelamento. Trapasar, va. trapassare; sopravanzare, sormontare, superare; eccedere, transcendere, trascendere. Trapelar, vn. trapelare; risapere, subodorare. Trapezo, sm. trapezio, trapezzo. Trapiantada, sf. trapiantagione, trapiantamelo, trapiantazione. Trapiantar, va. trapiantare, traspiantare. Trapie, sm. trepie, trepiedi, treppiede, treppiedi; trapie del brustolin, del menarosto, fattorino. Trapola, sf. trappola; schiaccia — è quella fatta con una lastra di pietra tenuta obliqua da un legno; tagliuola — la trappola di ferro a susta; strozzino — quella congegnata in modo che l’animale entratovi rimane strozzato per mezzo di un anello di fil d’ottone, o di ferro; met. acchiapparello, acchiappatello, accappiatura, acchiappatoio, agguato, aguato, chiapparello, inganno, insidia, maneggio, sotterfugio, tranello; ricatto; accordellato; meter la trapola, tendere la trappola; andar in trapola, met. andare nella ragna, — andar nell’orcio, — giugnere, o rimanere alla schiaccia, — entrare nel calappio; andar in trapola soli, met. infilzarsi da sè; ciapar in trapola, met. mettere nel calappio; che trapola — per dire che insidia, inganno, o tali, ordito, meditato con molt’arte: che trina ; el sorzo xe andà in trapola, e cominziar co la trapola de sorzi, v. sorzo. Trapolador, sm. giuntatore, trappolatore, trappoliere, trappolone. Trapolar, va. acciuffare, agguantare, arrestare; pigliare; trappolare.
Trapoler, sm.trappolaio; met. giuntatore, trappoliere, trappolatore, trappolone. Trasalir, vn. commuoversi, fremere, scuotersi. Trasandada, sf. trasandamento, trasandatura Trasandato, agg. abbandonato, negletto, trascurato. Trasandar, va. trasandare, trapassare, trascorrere Trascorer, va. e vn. tralasciare, trascorrere,. — passar a chius’occhi che che sia; passare, trascorrere. Trascriver, vn. trascrivere. Trascrizion, sf. copia, trascrizione. Trascurado, trascurante, agg. e sm. disattento, negletto, negligente, trascurato, trascuratore; met. malandato, sciamannato; omo trascurado, uomo a casaccio. Trascuranza, sf. incuria negligenza, trascuraggine, trascuranza, trascuratezza. Trascurar, vn. negligere, trasandare, trascurare. Trasecolar, vn. meravigliare, stupire, trasecolare. Trasentir, vn. frantendere, trasentire, traudire. Trasferir, va. transferire, trasferire, traslocare. Trasfigurada, trasfigurazion, sf. tr asfigur azi on e. Trasfigurado, agg. trasfigurato, trasformato; truccato. Trasfigurar, va. trasfigurare; truccare. Trasformar, va. trasformare. Trasformazion, sf. trasformamento, trasformazione. Trasgredida, sf. trasgredimento, trasgressione. Trasgredir, vn. prevaricare, trasgredire. Trasgredidor, trasgresor, sm. trasgreditore, trasgressore. Traslocada, sf. traslocamelo. Traslocar, va. trasferire, traslocare. E. Kosovitz. — Dizionario eco. 31 Trasmeter, va. tramandare, trasmettere. Trasmodar, va. e vn. eccedere, trasmodare. Trasoni, smp. sinighella. Trasordinar, va. crapulare, disordinare, gozzovigliare, sguazzare, strasordinare. Trasparente, agg. diafano, trasparente, traspiano. Traspiantada, sf. traspiantamento. Trasparir, vn. trasparere, trasparire. Traspiantar, e derivati, lo stesso che trapiantar, e derivati. Traspirar, vn. traspirare. Traspirazion, sf. traspirazione; andar qualcossa per insensibile traspirazion, met. convertirsi in polvere che che si sia, — andare una cosa per il buco dell’acquaio, — andar caramuscina questo o quello. Trasportala, sf. tralazione, traslazione, trasportamento, trasportazione, trasporto. Trasportar, va. trasportare; trasferire; procrastinare. Trasposizion, sf. trasponimento, trasposizione. Trasvestida, sf. travestimento. Trasvestido, sm. poliziotto. Trasvestir, va. travestire; immascherare, travisare. Trata, sf. rezza, rezzola, sciabica. Tratar, va. convitare; trattare, frequentare; praticare; maneggiare. Tratativa, sf. negoziato, negoziazione, trattato. Trategiadura, sf. tratteggiamento, tratteggiatura, tratteggio. Trategiar, va. tratteggiare. Tratignir, va. e vn. trattenere: — „Trattiene il fiato.“ — „Fecegli trattenere il saldo:“ vnp. comportarsi, frenarsi, trattenersi: — „Non giunse a comportarsi.“ — ,Mi sono frenato a stento;“ no poderse tratignir — per gioia, per ira, ecc.: non potersi comportare: — „All’inaspettato annunzio non potè comportarsi e si mise a singhiozzare.“
Trato, sm. contegno, maniera, tratto; fiata, volta; estensione, spazio; cfe bel trato, di bel tratto, trattoso: — ,,E un fanciullo trattoso che innamora;“ a,ver el trato, modo de’ giuocatori di carte: avere la mano, o essere di mano; zeder el trato — c. s. — passar la mano: — „Non ho una so la carta buona, passo la mano;“ ciapar el trato avanti, met. far le none, o sonar le sone: — „Supponeva essere venuto io per dargli la freccia, e lui a far le none e a parlarmi delle sue perdite;“ a trati, o de trato in trato, m. avv. di tratto in tratto, tratto tratto: — , Gi viene tratto tratto, e sempre di notte;“ tuto in f un trato, ad un tratto, — in un tratto, — tutt’in un tratto; dal dito al fato ghe xe un gran trato, v dito. Trator, sm. trattore. Travadura, travamenta, sf. impalcamento, impalcatura, travamento, travata, travatura. Travaiada, sf. travagliamelo, travaglio; affanno, afflizione, angoscia, cordoglio, martirio, pena, strazio. Travaiar, va. faticare, travagliare; angustiare, straziare, tormentare; angariare, vessare.. Travaio, sm. travaglio; angustia, pena, sofferenza; con travaio, m. avv. con travaglio, tormentosamente, travagliosamente: — „La condussi a termine travagliosamente.“ — „Campare tormentosamente.“ Travasada, sf. travasamento; svinatura. Travasador, sm. travasatore. Travasar, va. mescere: — «Mescimi da bere;“ svinare: — .Bisogna svinare a tempo debito se il vino ha da conservarsi; “ travasare: — ..Travasa il presmone per conservarlo dolce;“ travasar el cafè, versare il caffè; travasar de una fiasca in un altra, trombare; travasare il vino d’uno in altro recipiente, facendo in modo che resti in quello la fondata: mutare il vino. Travaso, sm. lo stesso che travasatici. Traveder, vn. travedere; met. errare, ingannarsi. Traversa, sf. grembiale, gremr binle: — .Usano mettere i grembiali alle bimbe “ — „Portava delle frutta nel grembiule;“ traversa: — ^Traverse di rovere per uso ferroviario;“ grembialata, grembiulata: — „Vanno al pollaio una volta“ la settimana e vi ritornano con una grembiulata d’uova;“ peto de la traversa, pettina; traversa de banderi, de caligheri, de fabri — e simili: sparalembo; traversa de caligheri, met. asso di coppe; a le pute oziose el diavolo ghe baia in traversa, v. diavolo. Traversaria, sf. tragetto, tragitto, traversata. Traversai, agg. traversale. Traversar, va. attraversare, traversare, — passare a traverso. Traverseta, sf. grembialino, grembiulino. Traversiti, srn. mar. traversino. Traverso, sm. traverso; guardar de traverso, m. avv. guardare a traverso, o a squarciasacco, o con mal piglio; guardar per traverso, met. avere lo sguardo per mattonella; per traverso, m, avv. a schimbesci. a schimbescio, a sghembo, a traverso, per fianco, per parte: — „I brachiuri camminano a traverso;“ diagonalmente, per mezzo: — „Eece porre diagonalmente de’ rinforzi in ferro;“ a rovescio, alla traversa: — „Piglia tutto alla traversa è un imbecille;“ a traverso, di traverso, per traverso, traversalmente. Traveto, sm. travettà, travettina, travicella. Traviada, sf. sviamento, traviamento. Traviar, va. traviare, degenerare, tralignare. Travo, sm. assone, trave; met. pezzo da catasta: — pretenderebbe forse di fare il vagheggino quel pezzo da catasta?“ soto i travi, met. in soffitta; veder la paia nei oci dei altri e no nei sui i travi, v. ocio. “Travolger, va. travolgere, travoltare, travolvere.
Tràzer, va, lo stesso, ma meno usato che travasar. Trazia, sf. orma, pedata, segno, traccia. Traziar, va. segnare, tracciare. Tre, agg. tre; di tre, composto di tre persone, trino: — „Dio uno e trino.“ — „Trina commissione;“ triade; triumvirato; tre volte tanto, tre cotanti, tre tanti; el giorno dei tre re, l’Epifania; tre sete, tressetti: — „Una partitina a tressetti per uno sigaro;“ senza dir ne tre ne quatro, met. senza fare nè motto nè totto, • - senza dire nè ai nè bai; tre tre fala danari, fagliare a denari — campare per lo stralcio. Treba, sf. fondiglia. Tredise, agg. tredici. Tredizesimo, agg. tredecimo, tredicesimo, decimoterzo. Tremacor, sm. batticuore, tremacuore. Tremada, sf. tremamento, tremito; riscossone. Tremar, vn.- tremare, tremolare, tremulare; crollare, vacillare; tremoleggiare, brillare; sm. tremolìo, tremore; tremar del fredo, bubbolare; tremar come una foia, tremare a verga a verga. — sonare a martello le chiappe, — tremare come una foglia. Tremariola, sf. tremarella, tremito, tremore; tremito che in età avanzata viene alle persone nelle mani, o nel capo: porlètico; aver la tremariola, aver la tremarella, — avere i battistini, — avere i conigli in corpo; star co la tremariola in corpo, star con la tremarella. Tremazo, sm. batticuore, brivido, tremito; rimescolamento. Tremendo, agg. acuto; formidabile; tremendo: — „Male acuto.“ — „Pugno formidabile.“ — „Uomo tremendo.“ Tremolar, va. e vn. tremolare, tremulare. Tremolo, sm. zi. torpedine del Galvani — torpedo marmorata. Tremon, lo stesso che fremada; dar un tremon, riscuotersi, sobbalzare. Treno, sm. treno; tràino; met. gala, pompa, sfarzo; in che treno, Inter, met. sul quamquam. Trentauno, agg. trentuno — e così pure, in forza di sm. la specie di giuoco di carte; voler ver sempre trentauno, met. campare di riffa. Trepie, sm. lo stesso che trapie. Tresado, agg. atticciato, membruto, nerboruto, nerboso, nerbuto — détto di persona, e detto d’animale: quartato: — ,. Cavallaccio quartato che tira per sei.“ Tresar, vn. fortificare; ingagliardire; vnp. impinzarsi, — fare una scorpacciata: — S’ è impinzato di salame.“ — „Hanno fatto una scorpacciata di tonno sott’olio.“ Trescar, va. burlare, giuocare, trescare. Tresiliante, smf. t. de’ giuocatori di carte: calabresista: — „Calabresista che fa sempre mediatore.“ Tresilio, sm. c. s. calabresella, terziglio. Treso, sm. piuolo traversino; met. atticciato, membruto, nerboruto; per tresso, m. avv. attraverso, obbliquamente, per traverso; andar per tresso, andare a traverso, .0 andare attraverso: — „Gli andò a traverso una bricioletta di pane e per poco non rimase soffocato andar i afari per tresso, andare le cose a bioscio, — andare il diavolo a spasso, 0 andare il diavolo in processione; guardar per tresso, met. guardare a squarciasaeco, — squadrare, — dare una occhiataccia; guardare i santi per tresso, met. averla vista per mattonella: — „Pare un missirizzi, è uno spiantato e per giunta ha la vista per mattonella: bel partito!“ Treza, sf. treccia, trezza. Tria, sf. filetto, molinello, smercili — specie di giuoco; zi. triglia maggiore “— mullus surmuletus. Triaca, sf. triaca; che ga come che sia de la triaca, triacale; far triaca — de un, 0 de qualcossa, met. dare la berta, 0 dare la cenciata a chi si sia, fare della pelle di quel tale toppe da scarpe, 0 legacci, 0 stracci, — far sciarra di uno, — far calze e scuffìoni di una persona 0 di una cosa, — farne calze e scarpe: — „Di colei s’è fatto calze e scarpe.“ — „Se mi dà nelle mani vo’ fare di lui calze e scuffìoni.“
Triangolo, sm. geom. tetraedro; triangolo; [trt, e mest, lima di terzo punto, triangolo. Tribolada, sf. afflizione, miseria, molestia, travaglio, tribolazione, tribulazione. Tribolar, vn. attapinare, faticare, soffrire, stentare, tribolare; aver, 0 esser de tribolar, aver da pettinare, e con frase compiuta: aver da pettinare lana sardesca; volerci un’altro po’ di sale, — essere più lontano che gennaio dalle more; chi che tribola i altri se tribola solo, m. prov. chi altri tribola, sè non posa. Tribolazion, sf. lo stesso che tribolada. Tribunal, sm. tribunale; no aver avù de far mai col tribunal, avere lo specchietto netto; andar per man de tribunal, v. man. Tributar, va. tributare — verbo usato figuratamente: — „Tributare omaggio.“ — „ Visto che nessuno vuol muoversi si tributa lodi da sè solo.“ Trienal, agg.triennale, trienne, trieterico. Trientin, sm. trentino: — ^tabacca il trentino e fuma la pipa.“ Trieta, sf. zi. triglina, triglioletta. Trifoio, sm. bot, trafoglio, trefoglio, trifoglio — trifolium incarnatum. Trifola, sf. hot. lo stesso che tartufala. Trilada, sf. trillo. Trilar, va. trillare. Trimestral, agg. trimestrale. Trinca (de), m. avv. di botto, subito: — „Ci vado di botto;“ — di netto, — di pianta, — di sana pianta: — , Con un fendente lo recise di netto.“ — „Strappogli un orecchio di sana pianta; — di primo acchito: — ,,Lo riconobbi di primo acchito di peso: — „Sollevare di peso.“ — Portar in alto di peso;“ tirar fora de trinca, strappare, svellere: — «Svelse un alberetto novo de trinca, nuovo tutto. Trincada, sf. beuta, bevuta, cioncata, tracannata, trincata; dar una trincada, cioncare, tracannare. Trincador, sm. beone, bevitore, cioncatore, trinca, troncatore, trincone: — «Quel cosettino è il primo trinca della brigata.“ .Trincar, va. bere, bevere, cioncare, traccanare, trincare, far trincos (Sassetti). Trincarin, sm. mar. trincarino. Trinciada, sf. scalcamento, scalcatura. Trinciador, sm. scalcatore. Trinciante, sm. trinciante; forchettone e trinciante. Trinciar, va. scalcare: — „Hà scalcato que’ polli meglio che un cameriere del re.“ Trincon, sm. lo stesso, ma meno usato che trincador. Trionfal, agg. trionfale; lauto, sontuoso. Trionfar, va. trionfare, triunfare; debellare, soggiogare, superare, vincere. Trionfator, sm. eroe, trionfatore, vincitore. Trionfo, sm. trionfo, triunfo; specie di giuoco di carte: trionfetti, trionfi ni; aria de trionfo, met. aria di trionfo. Tripa, sf. lampredotto, trippa; met. buzzo, epa, pancia ventre. Tripada (dar una), m. avv. fare una scorpacciata. Tripaza, sf, trippaecia. Triper, sm. trippaio, trippaiuolo, ventr aiuolo. Tripeta, sf. trippetta, trippettina; met. lo stesso che panzeta nel significato metaforico. Triplicada, sf. triplicazione. Triplicado, agg. triplicato, triplice.
Tripolo, sm. smeriglio. Tripon, agg. corpacciuto, corpulento, pingue; sm. trippaccia. Tripudiar, vn. giubbilare, giubilare, tripudiare. Trista (a la più), m. avv. alla più trista, — al peggio de’ peggi, — alla più fradicia, — nel caso più tristo, — nella., peggior ipotesi Tristeza, sf. merore, mestizia, tristezza. Trivial, agg. basso, feriale, ordinario, triviale, rozzo. Tromba, sf. tromba — poet, tuba; trombadore, trombatore, trombetta, trombetto; antlia, tromba idraulica; bottaglia, tromba stivale alla scudiera, stivalone, trombone: — „Non può calzare i tromboni perchè son stretti di collo;“ met. delatore, marachella, spia; sonar la tromba,, met. giuocare a soffino (Fagiuoli), lavorare di soffietto, — raccattare i bioccoli, — soffiare nel pan bollito, — fare la morrocca; ciapar la tromba, met. buccinare, divulgare, strombettare, — pigliare la tromba, — scoprire gli altari, — gocciolare il barlette: — ,. Quando sa qualche cosa piglia la tromba e va a strombazzare il saputo a’ quattro venti; “ diletante de tromba, lo stesso che tromba nel senso metaforico. Trombeta, sf. trombetta; sm. trombadore, trombatore, trombetta, trombettiere, trombettino, trombetto; sonar la trombeta, met. spetezzare; met. lo stesso che tromba in senso metaforico. Trombetada, sf. trombettata; mef. buccinamento, strombazzata; delazione. Trombetar, va. buccinare, strombazzare, strombettare: — «Strombazzare gli affari di casa.“ — „E stato lui stesso a buccinarlo;“ trombettare strombettare: — „L’inquinino del secondo piano strombetta da mane a sera;“ spiare, — far la spia; spetezzare. Trombon, sm. archibusone, trom bone; t. mus. tromba spezzata, o tromba duttile. Trombonada, sf. trombonata. Troncada, sf. troncamento, troncatura. Troncar, va. terminare, troncare; desistere, tralasciare; mozzare; spiccare, troncare; troncar i brazi, lo stesso che taiar i brazi, v. brazo. Troncheto, sm. tronconcello. Tronco, sm. càudice, tronco; met. croio, tanghero, tozzo Troncon, sm, troncone. Trono, sm. soglio, solio, trono. Tropo, agg. avv. e sm. eccesso, soverchio, troppo; de tropo, di troppo; sarta tropo — modo limitativo: troppo sarebbe; quel che va ben va ben, ma quel che xe tropo — maniera esclamativa: acqua e non tempesta, — s’intende acqua e non tempesta: — „Castigarlo va bene, ma a quel modo s’intende acqua e non tempesta, diamine;“ quel che xe tropo xe tropo, m. prov. il soperchio rompe il coperchio, — il troppo è troppo, — il troppo stroppia, •— il troppo rompe il sacco, — il troppo ammen guasta la messa, — ogni, troppo -si versa, — ogni troppo è troppo; no voler saver ne poco ne tropo, v. poco. Trotada, sf. trottata; camminata, scarpinata; far una trotada, fare una trottata, e met. mettersi la via tra le gambe, — affrettare il passo, o affrettare il cammino, — fare una corsa. Trotador, sm. trottatore. Trotar, va. trottare. Troto, sm. trotto; picolo troto, trotto chiuso, o trotto serrato; de troto, m. avv. di trotto, di buon trotto, trottando, trottone, e met. celeremente, prestamente, velocemente; troto de asino, met. trotto dell’asino; de sto troto, met. di questo andare: — „ Finirà a Gradisca se continua di questo andare.“ — „Di questo andare non si può certo continuarla;“ dar el troto, met. dare il tabacco del nonno, — dare le pere, o dar l’erba cassia, — dare, o porre il lembo in mano a chi si sia, — dare, o porre il lembuccio in mano a quel tale. Trotoiada, sf. sgambettata, sgambucciata, trottata.
Trovada, sf. invenzione, ritrovato, trovamento, trovata, trovato; ritrovamento. Trovar, va. ritrovare, trovare: — „Trovare un soldo per la via.“ — „ Anche la gallina cieca trova un chicco;“ andar a far visita, — visitare; abbattersi, avvenirsi, incontrarsi: — „Mi sono abbattuto in lui che veniva a pigliarmi;“ acchiappare, sorprendere: — „Li sorprese in amoroso colloquio;“ venir trovato: — „Mi venne trovato in ghetto un Tasso superbo;“ trovar scuse, accampare pretesti: — Rer 11011 imprestarmi il suo Dante accampava mille pretesti;“ trovar lei drito, o trovar el verso, met. trovare il verso, o trovar verso, — trovare la stiva: — „Fai, fai, ha trovato la stiva di ficcarsi in società;* no trovar requie, met. non trovar luogo: — r Sono indisposto e non trovo luogo oggi;“ no trovarse fora, met. non raccapezzarsi: — „Non può racracc^pezzarsi fra tanti ghirigori.“ — „ Tròppo mistero non mi raccapezzo;“ no trovar in ogni canton, met. non trovarne uno, od una ad ogni uscio: — „Persone sincere non se ne trova una ad ogni uscio;“ trovarghe o molie o mari a una persona, accattare altrui moglie, o accattare altrui marito; no trovar nanca la strada de tornar a casa, met. non ritrovar la strada di andar a casa; trovar pan per i su denti, tn. prov. a carne di lupo dente di cane, — tal guaina, tal coltello; chi zerca trova, prov. chi cerca trova, e chi dorme si sogna, — chi cerca trova, e talor quel che non vorrebbe, — chi cerca rogna, rogna trova, — tanto razzola la gallina, che scuopre il coltello che l’ammazza, — a chi va cercar rogna non mancò mai da fare; chi zerca quel che no ’/ devi, el trova quel che no ’/ credi, prov. chi cerca quel che non deve, l’intravviene quello che non crede. Trovator., sm. trovatore. Trozo, sm. accorciatoia, scorciatoia, sentieriuolo, tragetto. Truco, sm. avventura: — „M’ è successa un’avventura proprio strana;“ tresca: — „Non presto mano a tre-? sche;“ caso curioso, ridicolo, singolare: — ,Davvero!? che caso singolare.“ — „Di tali casi curiosi non ne succedono tuttodì.“ Trufa, sf. frode, truffa, trufferia. Trufaldin, sm. arlecchino, truffaldino. Trufar, va, imbrogliare, ingannare, truffare. Trufaria, sf. inganno, frode, trufferia. Trufator, trufon, sm. frodatore, truffatore. Trusa (bater la), m. avv. andare a dimandita.“ — battere la birba: — «Poveretto, è obbligato ornai di andare a dimandita“ — „Batte la birba perchè gli dà noia il lavoro.“ Truta, sf. zi. trota — salmo farlo. Tu, agg. apocope di tuo, tuo; pi. tu, o tui, tuoi. Tubar, va. tubare. Tuberosa, sf. bot. tuberoso: — „Pianta di tuberosi.“ — Un tuberoso e du’ mammole.“ Tubin, sm. v. vezzeggiativa: colombo, piccione. Tubo, sm. tubo; met. tuba: — «Ve’ che tuba si rimpasta il signor Pietro pare un cannone;“ che ga forma de tubo, tubulare; tubo dei lumi de petrolio, cilindro, e più comunemente: scartoccio: — «Comprami uno scartoccio per il lume in sala “ — „I scartocci del Ditmar sono i migliori.“ Tufo, sin. afa; fetore, lezzo, puzza, puzzo, puzzore, tanfo, aria colata, aria mefitica; tufo de’serà, puzzo rinchiuso. Tugurio, sin. abituro, capanna, casolare, catapecchia, stamberga, topaia, tugurio. Tuia, sf. bot. tia. Tulipan, sm. bot. tulipano. Tululù, agg. e sm. baggeo, citrullo, minchione, stolido, trullo, tullurù, turlurù. Tumor, sm. ascesso, edema, tumore; enfiamento, gonfiezza; tumor su le zenzive, epulide; che contien materia bianca, marza, ateroma.
Tuo, agg. tuo; pi. tuoi e poet, anche: tui: Mi dimandò: Chi fur li maggiori tui ?; che no vali ne la mia, ne la tua, v. valer. Turada, sf. chiusa, otturamento, turata. Turar, va. turare; turarse la boca, turarse le rece, met. turarsi la bocca, turarsi gli orecchi. Turbar, va. agitare, alterare, commuovere, turbare. Turbator, sm. turbatore. Turbidida, sf. intorbidamento Turbidir, va. e vn. intorbidare, intorbidire, turbidare. Turbidizo, agg. torbiccio, torbidetto, torbidiccio. Turbido, agg. torbido, torbo; met. aspro, brusco, conturbato. Turbine, sm. procella, tormenta, turbine, turbo. TurcazoTurchin, sm.turcaccio. Turchin, agg. azzurro, celestrino, ceruleo, turchino; sm. turchino: — „Gli piace il turchino.“ — „Lo manda vestito di turchino.“ Turco, agg. turchesco: — „L’impalare le persone p. e. è un’usanza turchesca;- sm. maomettano, musulmano, ottomano, turco; farse turco, met. sbattezzarsi: — „Sbattezzarsi per ingiustizie che si vedono.“ — „Si sbattezza dalla rabbia;“ un poco più in la sta i turchi, met. a oga magoga, a casa ’1 diavolo, o a casa del diavolo, in Chiarenna, in Orinci: — «Per risparmiare pochi fiorini sulla pigione è andato ad abitare in Orinci;“ far come che fa i turchi, met. fare come que’ da Prato: — „Sapete come fan que’ da Prato ? quando piove lascian piovere.“ Turno, sm.’ turno, volta; t. d’agricoltura: rotazione Tutela, sf. tutela; esser messo soto tutela, leg. esser messo ne’ pupilli. Tutelar, va. difendere, proteggere, tutelare. Tutisanti, sm. ognissanti. Tuto, agg. tutto; pi. ciascuno, ogni, ognuno, tutti; avo. interamente; con tuto che, benché, con tutto che, contuttosiaciocchè, quantunque; con tuto ziò, nondimeno, non ostante, con tutto ciò, con tutto questo, tuttavia; in tuto e per tuto, in tutto,1 in tutto e per tutto, in tutto in tutto; tuto in t’un scosso, ad un tratto, improvvisamente, istantaneamente, ’ tutto a un tempo, tutto in un tempo; per luto, da per tutto, dappertutto, dovunque, ovunque; tuti do, ambidue, tuttadue, tutt’a due; tufi do, tuti tre, ecc. tutti e due, tutti e tre, ecc che fu scritto pure: tutt’a due, tutt’a tre: — ..Furono uccisi tutt’a due.“ — ..Sono tutt’a tre inglesi?;“ —>- in presenza de tuti, a pieno popolo, che dicesi pure con modo latino: corarn populo; che poi far tuto, onnipossente, od onnipotente: — «Dio uno e trino, fattore onnipotente;“ che sa tuto, onnisciente; che vedi tufo, onnivedente, onniveggente: — flOnnisciente e onniveggente non è che il nostro divino Creatore;“ che magna de tuto, onnivoro;. esser tuto, met. essere pretto e sputato, essere maniato: — „Ecco un bimbo eh’è maniato il padrino;“ esserghe de tuto — in una conversazione o radunata, dove non si guarda per minato alla qualità delle persone che v’intervengono: esserci la barcaccia di Padova — tolta la similitudine da quella barca che faceva le gite da Padova a Yenezia e viceversa, e che naturalmente, riceveva ogni sorta di passeggieri; far de tuto, met. far d’ogni erba un fascio, far d’ogni lana un peso, — farne di quelle coli’ ulivo, o farne di quelle di pelle di becco; esser capaze de tuto, essere da bosco e da riviera: — „ Attivo, zelante, un uomo insomma da bosco e da riviera;“ da aspettarsi qualunque cosa: — „Un mascalzone da cui potete anco aspettarvi una coltellata;“ dir se de tuto, dirsene d’ogni colore, o dirsene d’ogni risma, o dirsene in fino ai denti; tuto per tuto — — rischiare, e simili: giuocare di tutti. — o Cesare o niente — modo che. il volgo toscano, per mala traduzione àe\V„Aut Caesar aut nihil“ dice: 0 Cesare o Nicolò; o tuto o gnente, o asso, o sei, — o . guasto o fatto.
Tutoziò, avv. nondimeno, non ostante; cong, quantunque, sebbene. |