Dizionario - Vocabolario del dialetto triestino/A
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A
A smf. a; dal a al zeta, m. avv. dall’a alla zita, — dall’alfa all’omega, — dall’a al Bus, al Fio, al Ronne, ― da capo a fondo, — da imo a sommo, — dal principio alla fine, — dall’uovo alle frutta. Abaco, sm. abbaco, abaco, libréttine — „Impara l’abbaco.“ ― „È alle libréttine.“ Abandon, sm. abbandono; lassar in abandon qualcossa, mettere nel cesso una cosa — modo anfibologico fra: cesso, cessamento, e: cesso, nel significato suo proprio, — lasciare, o rimanere nel chiappolo che che si sia — „Hai finito il tuo nuovo quadro? — L’ho lasciato nel chiappolo e’ saran tre mesi.“ Abandonà, agg. abbandonato, derelitto; negletto; lasciato in balìa di sè stesso; lasciato alla mercè degli eventi; logo abandonà, prunaio, sterpaio; eremo; star in un logo abandonà, abitare, o dimorare, o stare a casa ’l diavolo, — a oga magoga, — in Chiarenna, – in Orinci; sm abbandonato; tapino. Abandonàr, vn. abbandonare, – òasciare, mettere – e simili – in abbanden; desistere; tralasciare; trascurare; negligere; levarsi, o partirsi dal giuoco; abandonar uno, abbandonare uno a sè stesso, – mitriare uno sopra sè stesso. Abassar, va. e vn. abbassare, diminuire, scemare. Abastanza, avv. abbastanza, a sufficienza, bastantemente. Abater, vn abbattere, infiacchire, spossare. Abatimento, sm. abbattimento, fiacchezza, languore; costernazione, sbigottimento, sgomento. Abatudo, agg. abbattuto; acquacchiato; infiacchito; spossato. Abecè, sm. abbecedario; abbicì; no saver manca l'abecè, met. essere più groso dell'acqua dei maccheroni, – non saper leggere il Donatello, — non sapere l’abbiccì. Abelida, abelimento, sf. abbellimento, abbellita, abbellitura; abelida tanto che sia, belluria; — „Che lusso! — Gavemo da un abelida tanto che sia perchè ga de rivar i sposi. — Che lusso! — Abbiamo fatto un pò di belluria, chè han d’arrivare gli sposi;“ abelimento rizercado, ammanieramento, ammanieratura. Abelir, vn. acconciare, abbellire, addobbare, adornare, affazzonare, fregiare, ornare, pulcrare; adulare — „Il fotografo in questa fotografìa l’ha molto adulata. Se la vedeste! Un caramogio.“ Abile, agg. abile, atto idoneo. Abilità, sf. abilità, abilitade, abilitate, attitudine, idoneità; accorgimento, destrezza; astuzia, furberia, sagacia. Abitante, abitator, sm. abitante, abitatore: abitatore delle Alpi, alpigiano, alpino; — di borgo, borghigiano; — di bosco, boscaiuolo; — di castello, castellano; — di città, cittadino; — di collina, colligiano; — di colónia, colono; — d’isola, isolano; — di montagna, montanaro, montanino; — di pianura, pianigiano; — di riviera, riverasco; — di salina, salinaiuolo; — di una terra, terrazzano; — di valle, valligiano; — di valle presso il mare, maremmano; — abitatori delle zone glaciali, isochimeni; — delle temperate, isoteri; — della torrida, anfisci, antisci, antisciani; — abitatore di un luogo della terra diametralmente opposto ad un altro, antipode — si usa però massimamente al plurale dicendosi: gli antipodi; — abitatore supposto, od immaginario della luna, selenita; — abitatore della terra prima del diluvio universale, antidiluviano; — i primi abitatori di un paese, per distinguerli dai posteriori, aborigeni. Abitin, sm. abitello, abitino, abituccio, — abitino strozzato. Abito, sm. abito; l’abito no fa ’l monaco, loc. prov. il fatto de’ cavalli non istà nella groppiera, — l’abito non fa il monaco, — la barba non fa il filosofo, — la croce non fa il cavaliere, — la toga, o la veste non fa il dottore. Abituado, agg. abituato, accostumato, ausato, avvezzato, avvezzo. Abituar, va. abituare, accostumare, assuefare, ausare, avvezzare, far abito, far l’abito. — „Ora che ci ha fatto l’abito ci vorrà assai per toglierlo dall’osteria.“ Abitudine, sf. abito, abitudine, assuefazione, consuetudine. Abonado, sm. abbonato, abbuonato, appaltato; met. asso fermo, asso fisso. — „El xe abonado in quela contrada, el devi aver qualche mulin. — È l’asso fermo dì quella contrada; deve averci qualche ripesco.“ Abonamento, sm. abbonamento; appalto. Abonar, vn. abbonare, appaltare, bonificare, fare, o menar buone; vnp. abbonarsi, associarsi, sottoscriversi. Abonato, sm. appaltato. — „Gli appaltati sono nemicissimi delle repliche.“ Abondante, agg. abbondante; lauto, opiparo. — „Convitti opipari.“ — „Cene laute.“ Abondantemente, avv. abbondantemente, a dovizia, in copia, in ridondanza. Abondanza, sf. abbondanza, affluenza, copia, divizia, dovizia; esuberanza, esuberanzia, ridondanza; in abondanza, m. avv. in buon dato, in ciocca, in copia; l’abondanza stufa, il grasso, — l’abbondanza, o la copia stucca, o ristucca. Abordar, va. abbordare, andare all’abbordo. Abordir, vn. abordire,- abortire; met. guastarsi, svanire, sventare; vnp. sconciarsi. — „Sperava di avere un erede e sul più bello si è sconciata;“ roba che fa abordir, ftorico. — „Per salvare la vita alla gestante, il medico fu costretto di amministrarle un ftorico.“ Abordo, aborto, sm. aborto, sconciatura; met. aborto, aborto di natura, caramogio, sconcezza, sconciatura, soriato; aborto prodotto maliziosamente, aborto procurato. Aborido, agg. abbominato, abborrito, esecrato. Aborir, vn. abborrire, esecrare; rifuggire con orrore, o con raccapriccio da una cosa. Abozo, sm. abbozzamento, abbozzata, abbozzatura, abbozzo; bozza; sceda; schizzo. Abrazada, abrazamento, sm. abbracciata, abbracciamento, abbraccio, amplesso. Abrazar, va. abbracciare, abbragiare, imbracciare; abbracciucchiare: — „S’abbracciucchiano tutt’il dì come due fidanzati;“ met. comprendere; contenere; racchiudere; chi tropo abraza no strenzi gnente, loc. prov. chi troppo abbraccia poco stringe, o nulla stringe. Abrazo, sm. lo stesso che abrazamento. Abreo, sm. ebreo, giudeo, israelita; nel pl. ebrei, ecc. e per antonomasia: il popolo circonciso. Abreviar, va. abbreviare, accorciare, compendiare, ristrignere; assincopare, sincopare. Abreviadura, abreviazion, sf. abbreviamento, abbreviatura, abbreviazione, accorciamento accorciatura; aferesi; apocope; sincope; abbreviazione di scrittura mediante segni stabiliti, stimate; abbreviazione di qualche nome con lettera unica, o cifra, sigla. Abusar, vn. abusare; eccedere, — oltrepassare i limiti. Aca, sf. acca; no saver, o no valer — e simili — un aca, non saper un’acca, non valere un’acca, o una buccia di porro, o un cece, o un lupino, ecc.; no capir un aca, non comprendere una zita. Academicamente, avv. accademicamente, in accademia, per accademia, per puro passatempo, senza un fine proposto. Acasar, vn. accasare; vnp. accasarsi, andare a marito, collocare in matrimonio, maritarsi. Acazia, sf. bot. acacia, mimosa nilotica. Acherle, sm. ago da crocé, — ago torto, — uncinetto.
Aclamazion, sf. acclamazione. Acolienza, sf. accoglienza, accoglimento. Acolier, vn. accogliere, e per sincope: accorre. Acomodada, acomodadura, sf. accomodamento, accomodatura. Acomodador, sm. accomodatore. Acomodar, va. e vn. accomodare; racconciare, rassettare; correggere, emendare; aggradare — di questo secondo verbo s’usa soltanto la terza persona del presente indicativo: — „Fa come t’aggrada.“ — „Non gli aggrada. “ Acompagnador, sm. accompagnatore. Acompagnamento, sm. accompagnamento, accompagnatura; agguagliamento; scorta. Acompagnar, va. e vn. accompagnare, compagnare; adeguare, agguagliare; scortare; chi che acompagna, accompagnatore, accompagnatrice; acompagnar due quadri, o le careghe col canapè, — e simili — fare accompagnamento, fare accompagnatura; acompagnar due cavai de compagna statura e de compagno mantel, apparigliare; acompagnar dei canarini, dei colombi — e simili — accoppiare, appaiare; meio soli che mal acompagnai, loc. prov. meglio soli che male accompagnati; Dio li fa e po li acompagna, o Dio li ga fati e li ga acompagnai, Cristo fa le persone e poi le appaia, — da Montelupo si vede Capraia, Iddio fa le persone e poi l’appaia, — Dio fa gli scempiati e loro s’accompagnano, — Iddio fa gli uomini e e’ s’appaiano. Aconsentir, vn. accondiscendere, acconsentire, aderire, annuire, consentire; chi che aconsenti, acconsenziente, consetitore, consenziente; consentir mal volentieri a qualcossa, tirare alla staffa: — „Tirava alla staffa, ma in fine ha snocciolato i denari domandatigli.“ Acontentar, vn. accontentare, appagare, sodisfare. Acordada, sf. accordamento. Acordador, sf. accordatore, incordatore. Acordadura, sf. accordatura, incordatura. Acordar, va. accordare, incordare; vn. concedere, permettere; concordare, convenire. Acordo, sm. accordo; armonia, consonanza; concordia, conformità di voleri; corrispondenza, convenienza delle parti tra di sè e col tutto, specialmente nelle cose d’arte; accomodamento, composizione, convenzione — trattandosi di differenze d’interesse; d’acordo, m. avv. accordatamente, concordamente, senza contrasto, d’accordo, di concordia, — e con più efficacia: d’amore e d’accordo, — di buono accordo, — di comune accordo: andar d’acordo, darsi l’intesa, — mettersi d’intelligenza, — accordarsi: — „Si sono accordati per gabbare quel misero vecchierello;“ xe meio un magro acordo che una grassa sentenza,loc. prov. è meglio un magro accordo che una grassa sentenza; esser in tre, o quatro scotai, e no andar d’acordo, pochi e mal d’accordo — e con maniera compiuta e proverbiale: essere la compagnia del Ponte a Rifreddi; pochi e mal d’accordo. Acorżer, vn. accorgere; vnp. accorgersi, avvedersi; far qualcossa senza nanca acorzerse, met. fare, che che si sia, senza accorgersene, o senza avvedersene: — „Fa dieci chilometri di strada senz’ avvedersene.“ Acorżimento, sm. accorgimento, accortezza, antiveggenza, avvedimento. Acozar, va. e vn. accozzare. Acreditar, vn. accreditare. Acudir, vn. accudire. Acumulamento, sm. accumulamento, accumulanza, adunamento, ammassamento. Acumular, va. accumolare, accumulare, ammassare, ammontare, ammonticchiare, cumulare. Acurado, agg. accurato, esatto. Acusa, sf. accusa, incolpazione; querela; acusa secreta, delazione. Acusado, sm. accusato. Acusar, va. e vn. accusare, addebitare, incolpare; acusar a torto, apporre.
Adatado, agg. abile, acconcio, adatto, atto, idoneo, opportuno; no adatado, disadatto, inetto. Adatamento, sm. adattamento, adattazione. Adatar, va. adattare; applicare, assettare; adatar malamente, adattacchiàre; vnp. adattarsi, adagiarsi, acconciar l’animo: — “E’ duro il dover staccarsi da’ figliuoli; ma, trattandosi del loro bene, bisogna acconciar l’animo anche a questo;“ adatarse ai casi, o a le zircostanze, tagliare secondo il panno. , Adempir, vn. adempiere, adempire. Adesion, sf. adesione. Adesso, avv. adesso, ora, or ora, presentemente, al presente, in questo mentre, testé; tra poco. Adio, specie d’avv.addio, a dio; dar l’adio, met. pigliare il puleggio, o pigliare puleggio. Adobar, vn. addobbare, adobbare, adornare, ammaiare, corredare, fregiare, ornare. Adobo, sm. addobbo. Adorar, vn. adorare; per sim. amare svisceratamente. Adorazion, sf. adoramento, adorazione; omaggio; adorazione che si rende alla Beata Vergine, iperdulia; — che si presta agli Angeli ed ai Santi, come servi di Dio, dulía; — di sè stesso, antolatria. Adossar, va. e vn. accollare, addossare; vnp. assumersi, o prendersi la briga, il carico, l’impegno, l’obbligo — e simili. Adosso, avv. e prep. addosso, a ridosso; aver adosso, avere sopra di sè; dar adosso, dare alle gambe: — „Non può aprir bocca che tutti gli danno alle gambe;“ — ; suonargliela per di dietro: — „Sulla faccia gli fanno mille complimenti e quando è lontano gliela suonano per di dietro;“ farsela adosso, farsela ne’ calzoni; butar la colpa adosso, incolpare,. — gettare, o rovesciare la broda addosso: - „Hanno rovesciato la broda addosso al servo, che fu licenziato.“ Adotar, vn. t. leg. adottare. Adular, va. adulare. Adultarada, adulterada, sf. adulterazione, falsificazione. Adultarar, adulterar, va. adulterare, alterare, corrompere, falsificare. Afamado, agg. affamato; un poco afamado, affamatello, affamaticelo, affamatuzzo; afamado assai, famelico. Afamar, vn affamare. Afanar, vn affannare, dare affanno, trambasciare, travagliare; no afanarse de gnente, lasciare che l’acqua vada alla china, — pigliare il mondo come viene; afanarse senza costnuo, abbacar di zeri; afanarse senza bisogno, o senza proposito, fare il ceccosuda; far afono, met. far afa: — „El gazerti discorsi che fa afano. = Tiene certi discorsi eie fanno afa.“ Afano, sm. affannamento affanno, afflizione, ambascia, angoscia, travaglio; met. afflizione, fastidio, tormento. Afanoso, agg. affannoso, che apporta affanno, pien d’affanno.Afar, sm. affare, bisogna, faccenda, fatto; negozio; cosa; afar serio, affare grave; afar de chebe, o afar imbroià, o afar intriga, cosa imbrogliata, ginepraio, prunaio; afar cativo, affaraccio; far un bon, o vn cativo afar, abbattersi bene, o male; far un bel afar, met. fare un bel bollo: — „El ga fato un bel afar andar parlar mal del rispetor. = Ha fatto un bel’bollo sparlare dell’ispettore;“ no esse afar,. non essere negozio; esser afar finido, essere affare compiuto, o finito — esserefatta la festa e corso il palio; esser un afar de orol essere un negozione; afar de poco, o de gnente, affare di poco rilievo; afar per mi, per ti, per lu, terreno da’ miei, da’ tuoi, da’ suoi ferri; far ben i sui afari, acconciare, o accomodare il fornaio; andar ben l’afar, avere, o tenere buono in mano; aver assai afari, affogare nelle faccende, — aver le brache alle ginocchia, — aver più faccende che un mercato; afari seri e malatie mal sane, frase met. la spada di Damocle — dalla nota spada del noto Dionigi di Siracusa, sospesa ad un filo sopra il capo del noto filosofo Damocle, in un banchetto; Vafar no xe tanto disperà, il diavolo non è brutto quanto si dipinge, — chi vede il diavolo daddovero lo vede con men corna, e meno nero.
Afareto, sm. affaretto, affarettucci accio, affarettuccio, affarucciaccio, affaruccio, affarucolo. Afazendar, vn. affaccendare. Afaron, sm. affare d’importanza, di lucro; affarone. Afato, avv. affatto, assolutamente, interamente; afato afato, affatto affatto, — per affatto, — tutt’affatto: — „Non è pazzo tutt’affatto; ma ci pende assai.“ Afazar, va. affacciare. Aferar, va. e vn. afferrare, cogliere. Afermar, va. affermare, asserire, confermare; asserire costantemente, asseverare. Afermazion, sf. affermamento. affermazione. Afetado, sm. affettatore. Afetar, vn. affettare, far mostra,, ostentare; affettare. Afetazion, sf. affettatezza, affettazione, ostentazione; con afetazion, affettatamente. Afezion, sf. affetto, affezione, amore, benevolenza; prezo de afezion, prezzo d’affezione. Afezionado, agg. affezionato, ben affetto. Afezionar, va. affezionare, porre amore, prender affetto, render affezionato. Afitaleti, smf. affìttaletti. Afitanza, sf. affittanza; conduzione, o locazione di beni. Afitar, va. affittare; appigionare; locare, locatare. Afito, sm. interesse; pigione; prezzo che i fittaiuoli pagano <£ proprietari di cui tengono i beni, affitto, fitto; — affitto, usasi anche per: pigione, ma è d’uso non proprio e da schivarsi; esser un secondo afito, met. essere una pigione di casa: — „La caccia e la pesca sono per lui una pigione di casa; “cior in afito, prendere a pigione; star in afito, stare a pigione; cresser l’afito, dare il rincaro: — „Se mi vuol dare il rincaro anche quest’anno, gli lascio il quartiere;“ col afito no se scherza, o sui afiti no ghe piovi su, del fìtto, o della pigione non ne beccan le passere. Afitual, sm. affittaiuolo, affìttuale, affittuario, fittaiuolo, inquilino, pigionale, pigionante. Aflizion, sf. afflizione; piccola afflizione, afflizioncella; grande afflizione accompagnala da forte inquietudine, angoscia; co le aflizion no se conza ’l mal, loc. prov. niun pensiero non pagò mai debito. Afluir, vn. affluire, — accorrere, o venire da tutte le parti, o in folla, o in massa. Afolar, vn. affollare, calcare, pigiare. Afondar, va. affondare, sommergere. Afrancazion, sf. affrancazione; francatura. Afrontar, va. affrontare. Afronto, sm, adontamento, affronto, ingiuria, oltraggio, sopruso. Agariol, sm. agoraio. Agazo, sm agaccio. Agevolar, vn. agevolare, facilitare, rendere agevole. Agheto, sm. aghetto, spilletto. Agir, va. agire, fare, operare, oprare. Agiunger, va. aggiugnere, aggiungere. Agnel, sm. agnello, agno; agnel de late, agnello di latte; agnel che ga za cominzìà a pascolar, buzzone; esser un agnel, met. essere una pecora: — „Il cavallo è vivo quanto lei vuole, ma quando l’avrà inforcato vedrà che è una pecora.“ Agnelazo, sm. agnellaccio. Agneleto, sm. agnelletto, agnellino, agnellotto, agnelluccio. Ago, sm. aco, ago; pi. gli aghi e le agore; chi che fa, o che vendi aghi, agoraio, agucchiaruolo; buso, o recia - del ago, cruna; ago co la recia rota, agoscrunato; impirar l’ago, infilar l’ago, dispirar l’ago, sfilar l’ago; viver del ago, campar sul ago: — „La Maria, col carico di cinque figli, campa sull’ago; ago de pomola, o de pomolo, spillo, il piccino, e: spilla quello più grande, con capocchia di porcellana, di vetro — -e simili; — de stramazer, agucchioto; — de rede, agocchia; — de sachi, ago da bastieri, agone, aguglione; — del orloio de so:, gnomone; — co la ponta, smussada e co la recia larga, che servi per impirar cordele — e simili — infilacappi, infìlacappio, infilaguaine; — de la calamita, aguglia; no passar un ago — e con maniera compiuta, ma sconcia: no passar un ago nel culo, m. basso, met. averne al cullo quanto una palla di gallonzoli, — fare il culo lappe lappe; no dar nanca quél che xe una ponta de ago, met. non dar quanto un puntai d’aghetto, — • non dare un capo di spillo. Agon, sm. ago grande, agone. Agonia, sf. agonia, angoscia; esser in agonia, agonizzare. Agosia, sf. zi. aragosta — palinurus vulgaris. Agostan, agg. agostino: — „Merlo agostino.“ — „Pere agostine.“ Agosto, sm. agosto; el primo de agosto, ferragosto,; la madona de agosto, festa .dell’Assunzione della Tergine; la prima piova de agosto rinfresca ’l bosco — dettato popolare — la prim’acqua d’agosto rinfresca il bosco, — alla prim’acqua d’agosto, pover’uomo di conosco, o il caldo s’è riposto, — alla prim’acqua d’agosto cadono le mosche; quelle che rimane, morde come un cane. Agradir, vn. aggradare, aggradire, gradire, piacere“, sodisfare. Agravar, va. e vn. aggravare, aggrevare, gravare. Agravio, sm. aggravio; gravame; gravamento; gravezza. Agredir, va. affrontare, aggredire, assalire. Agricoltor, sm. agricoltore; agronomo, georgofilo. Ai, (al) m. avv. costa costa, marina marina, piaggia piaggia.
Aire, sm. hot. acero. Airon, sm. zi. aghirone, airone, arione —- ardea maior. Aiutar, va. e vn. aitare, aiutare, giovare, — dare., porgere o prestar aiuto, — soccorrere; aiutar con tufi i sforzi, aiutare a brache calate, —aiutare a calci e morsi; aiuta i tui, e i altri se ti poi, loc. prov. aiuta i tuoi, e gli altri se tu puoi; Dio ga dito aiutite, che te aiutarò anca mi, loc. prov. aiutati, che il ciel t’aiuta, — aiutati e sarai aiutato; chi.no se aiuta se nega, loc. prov. chi non s’aiuta suo danno, — al battilana il lupo non caca lana. Aiuto, s?n. aita, aiuto, ausilio, soccorso; esci, accor’uomo, aita aita, aiuto.; domandar aiuto, domandare aiuto, o soccorso, - chiedere mercede; aiuto tardo e inopportuno — con frase met. — il soccorso di Pisa. Aizar, va. adizzare, aizzare, istigare, stimolare; chi o che ciiza, aizzatore, aizzatrice. Ala, inter. su, suvvia; sf. ala; pi. ali, e poet. vanni; che ga ale, alato, aligero; che ga ali sui pie, alipede; pnnta del ala, sommolo; ale dei pessi, pinne; quele del peto, pinne pettorali; — de la panza, pinne ventrali; — de la coda, pinne anali, o caudali; — de la schena, pinne dorsali; ala de figa, lobo; — del capei falda,- tesa; — de muro, cortina; — de la velada, falda, quarto; le ale de fora dei cagabale, dei mandrioi — e simili — elitre; picar le ale — al volatile malato — portare, o seminare i frasconi; far le ale, metter l’ali; zimar le ale, tarpare le ali; aver le ale, met. avere l’ali a’ piedi; slargar le ale, met. allargare, alzare, o spiegar l’ali; calar, o strenzer le ale, met. abbassare, o calare le ali; far calar le ale, met. far cader l’ali, — rintuzzai l’alterigia, la baldanza, l’orgoglio; — tarpare le ali, —r cavare il ruzzo, o cavare il ruzzo dal capo. Alabastro, sm. alabastro; de alabastro,- alabastrino. — ^Braccia alabastrine.“ — Seno, alabastrino.“ — alabastro falso, alabastrite.
Alagada, sf. allagata. Alagar, vn. allagare, inondare. Alarmar, va. allarmare, spaventare, mettere in grave agitazione o in grave apprensione. Alaza, sf. alaccia. Alba, sf. alba, albore, aurora; al alba, avv. all’alba, — a bruzzico, o a bruzzolo, -- al romper del di, — al romper dell’alba, ai primi albori, — alla diandra: — „Mi levo a bruzzico per andare alla caccia;“ nanca l’alba, m. avv. nulla affatto, — una buccia di porro, — neanche mica. Albéo, sm. hot. abete; di abete, abetino: — „Tavole e correnti abetini.“ Albin, agg. e sm. albino. Albizar, vn. albeggiare, — farsi l’alba. Albol, sm. vassoio; arca; madia. Alborada, sf. alberatura, alberatura. Alborante, sm. alboratore, inalberatore. Alborar, va. inalberare; alborar un bastimento, ammattarlo, inalberarlo. Alboreto, sm. albèretto. alberino, alberotto, alberuzzo, alboretto, arboricello, arboscello, arbuscello. Alboro, arboro, sm. albero, albore, arbore, arboro; alboro de fruti, albero a, o da frutto, — albero fruttifero; — de far iole, albero segaticcio; — de bastimento, albero, antenna; — che ghe xe sta taiai tati i rami, capitozza; — coverto de vide, cappellaccio; alboro storto, tortiglione: — pretenderebbe vender que’ tortiglioni per legname da costruzione;“ comprar sul alboro, comperare a novello, — comperare in erba: — „Ho voluto fare un riesci acquistando a novello tutte le ffutta dello orto del mio vicino;“ el fruto no casca lontan del alboro, prov. chi di gallina nasce convien che razzoli, — la scheggia ritrae del ceppo, — d’aquila non nasce colomba, — il ramo somiglia il tronco, — quale il padre, tale il figlio, — il lupo non caca agnelli, — chi nasce mulo bisogna che tiri i calci, — chi nasce gatto piglia i topi al buio, — i figliuoli dei gatti mangiano, o pigliano i topi, — chi di gatta nasce, sorci piglia; se non ne piglia non è sua figlia, — di vacca non nasce cervo; l’alboro sé lo conossi dal fruto, prov. dal frutto si conosce l’albero, — gli asini si conoscono a’ basti; no se scalza un alboro con un colpo solo, loc. prov. al primo colpo non cade l’albero, — . a penna a penna si pela l’oca, — a uno a uno si fanno le fusa. Alboron, sjm. alberonaccio, alberane. Album, sm. albo, album — la prime voce è preferibile, come più interamente italiana; la seconda ha la prevalenza dell’uso. Alcolizar, va. alcolizzare. Aleandro, sm. hot. leandro, oleandro. Alear, vn. alleare; vnp. allearsi, collegarsi, unirsi, — fare o stringere . alleanza Alegerir, va. alleggerire; met. derubare; scemare altrui la fatica, sollevarlo. Alegria, sf. allegraggio, allegranza, allegrezza, allegria, ilarità, rallegramento, tripudio; allegrìa assai grande, allegrezza a cielo, esultanza, giubilo; dolce allegria accompagnata da serenità di animo, giocondezza, giocondità; estremo d’ineffàbile allegria difficile ad esprimersi ed impossibile a nascondersi, gioia; tignir in alegria, tenere in. allegria, — tenere in gongola; roba che fa alegria, cosa allegrativa, gioconda, giuliva — e simili. Alegro, agg. allegro, festoso, gaio, giocondo, giulivo, ilare, lieto, lietizioso; albiccio: — „ Quando ha bevuto mezzo litro di vino è già albiccio, ed allora diventa un chiaccherone che non là. finisce più.“ Alegroto, agg. allegroccio; allegracelo. Alevar, vn. allevare; custodire, educarè; coltivare; ammaestrare, costumare. Alfier, sm portainsegne; t. del giuoco degli scacchi: alfido, alfiere, delfino. Aliga, sf. alga. Alimentar, vn alimentare, nutricare, pascere — la voce del dialetto si riferisce a cose morali. Almanco, avv. almanco, almeno,. se non altro; almanco almanco, almeno almeno, per lo meno.
Alogiar, vn. albergare, alloggiare; ospiziare; avere, dare, o prendere alloggiamento; chi tardi riva mal alogia, prov. chi tardi arriva male alloggia. Alontanar, vn. allontanare, dilungare, discostare, scostare. Alora, avv. allora, allotta, ili quell’istante, - in quel punto, — in quel tempo; in questo caso, — in tal caso; de alora in qua, m. avv. da allora indietro, — da indi indietro, - da quel tempo indietro, — da qui indietro; alora che, allora, che, allorché, allorquando. Alta, agg. acuta; alta; ciaparla alta, met. allacciarsela, o allacciarsela alta — sottintendendo la giornea; alzar la mira, — porre in alto la mira; intonarla alta. Aitar, sm. altare, mensa sacra; poef. ara; aitar grando, altare maggiore; aitar picolo, altare laterale; scoverzer un aitar per coverzerghene un altro, he. prov- scoprire un altare per coprirne un altro; fola anca ’l prete sul aitar, prov. egli erra.il prete all’altare, — sbaglia il prete all’altare, — sbaglia il contadino all’aratro, — a tutti i poeti manca un . verso. Altareto, sm. altaretto, altarino, altaruccio; scoverzer un altareto, met. scoprire un embrice. Altea, sf. bot. alcea, altea. . Alterar, vn. adulterare, alterare, falsificare; vnp. adirarsi, commuoversi, perturbarsi; alterarse per ogni macacada, girare il’boccino. Alterazion, sf. alterazione, commovimento, mutamento, perturbamento; picola alterazion, alterazioncella. Alternar, va. alternare, avvicendare, mutare a vicenda. Alteza, sf. altezza, altitudine; grossezza; met. eccellenza, sublimità. Alto, agg. alto, eccelso, elevato, eminente; profondo; pelosto alto, al- tetto, alticcio, altoccio; far alto e basso, met. far le minestre, — far tutte le minestre: — „ Quando non c’ è il presidente il segretario fa tutte le minestre;“ tignirse alto, alzare la mira; stare in sul tirato: — „ Voleva comperare quel cavallo, ma non se n’ è fatto niente perchè il venditore tiene troppo alta la mira.“ Altramente, avv. altramente, altramente, altrimenti. Altro, agg. altro, differente, diverso; sm. restante, rimanente, rimanenza; dei altri, altrui: — „ La roba dei altri no bisogna tocarla. = La roba altrui non bisogna toccarla;“ la roba dei ultri, in forza di sost. l’altrui. — nBisogna rispettare l’altrui;“ se no ti ga altro, se non hai altri moccoli: — „Se no ti ga altro no ti farà gnente. = Se non hai altri moccoli puoi andare a letto al buio;“ volerghe altro volerci’ altro che chiarata — essere altro male che di biacca; altro che altro ci è di là, in oltre, assai più; altro che, fuorché, se non che; se no altro, almeno, intanto, per lo meno, se non altro. Altroieri, avv. ier’l’altro. Aluder, va. accennare, alludere. Alusion, sf. allusione; che allude, che fa allusione, allusivo. Alvear, sm. alveare, alveario, apiario, arnia, bugno, bugnolo, cassa; poet. cubile; chi ha cura dell’alveare, apiaio. Alzada, sf. alzamento, alzatura, alzata; levata; de alzada, m. avv modo de’ giuocatori di bocce — a colombella. Alzamento, sm. alzamento, elevazione. Alzana, sf. t. mar ansiera. Alzar, va. e vn. alzare, innalzare; aumentare; colombellare; fermentare; lievitare; levare; sollevare; tagliare; poet. attollere; alzar un poco, sollalzare; tornar alzar, rialzare, risollevare; alzar se tuto in t’un scosso, azzillare; alzar de peso, alzare di soppeso; alzarse in ponta de pie, rizzarsi sulle punte de’ piedi.
Alzo, sm. t. de’ calzolai — alzamento, alzata, alzo. Amaestrada, sf. addestrata, ammaestramento, ammaestrata, ammaestrazione. Amaestrador, sm. addestratore, ammaestrante, ammaestratore. Amaestrar, va. addottrinare, addestrare, ammaestrare, assuefare, esercitare, istruire; met. imbeccare; render cauto, render destro; amaestrar un cavai, maneggiarlo. Amalgamar, vn. ’amalgamare. Amante, sm. amante; sf. amata: — „Di quella coppia sfortunata l’amante fu ucciso e l’amata finì in un manicomio.“ Amar,“ vn. amare, essere affezionato, portare affezione, voler bene; amar senza secondi fini, amar platonicamente; amar con secondi fini, amare sensualmente. Amareza, sf. amarezza, amaritudine. Amarizar, va. e vn. amareggiare, amarire, amarizzare; met. affligere, disgustare. Amarizo, agg. e sm. amaretto, amaricante, amariccio, amarino, amarognolo. Amaro, agg. amaro; sai amaro, sale amaro, — solfato di magnesia; dopo ’l dolze vien V amaro, loc. prov. dopo il dolce vien l’amaro, — dopo il miele viene il fiele; l’amaro tientelo caro — aforismo famigliare — l’amaro tienlo caro; no se poi iniutir amaro e spudar dolze, loc. prov. chi ha dentro amaro non può sputar dolce, — chi ha dentro il fiele, non può sputar miele; el pan dei altri xe amaro, met. il pane degli altri è troppo salato, — il pane degli altri ha sette croste, — e col divino poeta: Tu saprai sì come sa di sale Lo pane altrui, e com’ è duro calle, Lo scendere e ’1 salir per l’altrui scale. — Par. XVII. Amarotico, agg. amarognolo, amarulento; sm. amarume. Amasar, va. accumulare, adunare, ammassare, ammassicciare, far massa. Ambasiata, sf. ambasciata imbasciata; ambascieria. Ambasiator, sm. ambasciadore, AMO, ambasciatore, imbasciadore, imbasciatore; amhasiator no porta pena, loc. prov. ambasciador, o ambasciator non porta pena. Ambir, vn. ambire. Ambizion, sf. alterigia; fasto; ambizione, superbia; picola ambizion, ambizioncella. Ambo, sm. ambo; mef. coppia. Ambra, sf. ambra, elettro; darò come l’ambra, met. chiaro specchiato. Amen, v. ebraica, che vale: cosi sia, in verità — amen, ammenne, e poet. ararne; in un amen, m. avv. in un ammen, — in meno di un ammen Ameter, vn. ammettere. Amicar, vn amicare; gratificare. Amico, amigo, agg. affezionato, benevolo, favorevole; sm. amico; amico intimo, amico congiunto; amico co le sole parole, amico da bonaccia, — amico da stranuti; roba de amico, servir de amico — e simili — cosa dallo amico, servire dall’amico; pati ciari amizi cari, patti chiari amici cari, — patti chiari, amici cari e la borsa del pari; amico de tuti e de nissun xe luto un, amico di tutti e di nessuuo è tutt’uno; vai più un amico che zenio parenti, un vero amico vale un tesoro, — vale più il cuore che il sangtie, — vale più un amico che cento parenti; i amici xe i bezi, gli amici sono i quattrini; l’amico se lo conossi nel bisogno, amico certo si conosce nell’incerto, — calamità scopre amistà, — chi sta fermo in casi avversi buon amico può tenersi, chi visita nelle nozze e non nelle infermità non è amico in verità, — - l’amico si conosce -nella necessità, — nel bisogno si conosce 1- amico, — nel pericolo si vede chi d’amico ha vera fede; meio nissun amico che un nemico, meglio nessun amico che un nemico; a,l amigo spelighe’l figo, all’amico monda il fico, ed al nemico il pesco; no esser tempo de cimisi, met. avere,, o tener l’occhio al pennello; amizi come prima, met. amici più di prima, Amicon, sm. amicissimo, amicone. Aministrar, va. amministrare, governare, reggere.
Aministrazion, sf. amministrazione, governo o maneggio degli affari, degli interessi d’alcuno, e specialmente del pubblico. Amirazion, sf. ammirazione. Amirar, va. ammirare, osservare con meraviglia, provare ammirazione. Amizizia, sf. amicizia, amistà, amistade benevolenza, famigliarità; amore — ci si sente però il tonfo di poco onestà; far amizizia, amicarsi, — appiccare, o stringere amicizia; sfredirse l’amizizia, discucire l’amicizia, o l’amistà; prima ’l sangue e po l’amizizia, accostano più i figli che gli amici — — al quel proposito il prov.: accosta più la camicia che la gonnella; pati cari amizizia longa, patti chiari amicizia lunga. Amobiliar, va. ammobigliare, ammobiliare, arredare, mobiliare, fornir di mobili. Amognaco, agg. ammoniaco. Amoler, sm. prugno; amoler salvadigo, prugnolo. Amoliar, vn. ammogliare, accompagnare, o accompagnarsi di donna, dar moglie, pigliare moglie; ammogliazzare. Amolo, sm. prugna; amolo salvadigo, prugnola. Amonir, va. ammonire, avvertire, — dar precetti, regole di condotta, — riprendere con autorità chi ha errato. Amonizion, sf. ammonigione, ammonimento, ammonizione; censura; picola amonizion ammonizioncella; amonizion severa, riprensione; bisogna scolt.ar le amonizion, se t’e’ detto: Tu hai meno il naso, ponviti la mano. Amontar, vn. ammontare, ascendere, sommare. Amor, sm. affetto, affezione, amore; Cupido; che appartiene all’amore, o è cagionato dall’amore, erotico; l’amore permanente di Dio nell’uomo — dicono i teologhi — la. grazia abituale; affezione scambievole fra due persone di diverso sesso, scevro di qualsiasi desiderio carnale, amore platonico; — l’opposto, amore sensuale; amore del danaro, fiI largiria; amore di sè stesso, egoismo — e, con voce greca: filantia; amore della sapienza, filosofia; umile dimostrazione di abbondante e devoto affetto, invénia; — far l’amor, far all’amore; perder Il amor, disaffezionarsi; far l’amor come i gati-, far l’amore come fanno i gatti; amor apena nato, amorotto; amor interessò, amore del tarlo; far l’amor a qualcossa, met. uccellare a quella tal cosa; andar in amor de le bestie, andar m amore, — andare essere o venire in caldo, — andare in frega, o in fregola; per l’amor del ziél, per amore, o per l’amore del cielo; per l’amor de Dio, per l’amore di Dio; o per amor o per forza, m. avv. o per forza o per amore; tornar ai antichi amori, met. tornare a’ santi vecchi, — tornare al pentolino, — venire di buona badia a. cattiva cappella, — il bue mangia il fieno perchè si ricorda che è stato erba; del primo amor no se scorda mai, il primo amore non si scorda mai, — amor nuovo va e viene e il vecchio si, mantiene; no xe sabo senza sol, no, xe dona senza amor, — e gli sboccati ci aggiungono: ne pra senza erba, ne camisa senza merda, non v’è sabato senza sole, non v’è donna senza amore, nè domenica senza sapore, nè vecchio senza dolore; sfortunà in zogo fortunà in amor, chi è fortunato in amore non giuochi, — fortunato in amore, sfortunato in giuoco; piova e sol el diavolo, o le vede va in amor, quando è sole e piove, il diavolo mena moglie, — quando piove e c’è il sole, il diavolo fa all’amore, — quando piove e lu.ce il sole, tutte le vecchie vanno in amore“; l’amore e la tosse no se poi sconder, amore e tosse non si nascondono, — amori, dolori e denari non possono star celati; l’amor fa far de tuto, alla forza d’amore soggiace ogni valore, — amore regge il suo regno senza spada, — amore regge sènza legge; l’amor xe orbo, affezione accecca ragione, — l’amore è cieco, — contro amore *non c’è consiglio, — amore non mira linguaggio nè fede nè vassallaggio, — amore e tigua non guarda dove si mette, — ogni disu— , guaglianza amore agguaglia; da amor nassi amor, amore è il vero prezzo con ehe si compra amore, — amore non si compra nè si vende, ma in premio dell’amore amor si rende, — il mele si fa leccare perchè è dolce; amor fa amor e crudeltà consuma amor, amor fa amore, e crudeltà consuma amore, — amor fa amore, e crudeltà fa tirannia; no sofri compania ne amor ne signoria, amore e signoria non soffron compagnia,-omnisque potestas Impatiens consortis erit — Lucano, — E di finirla son deliberato, Che compagnia non vuole amor nè stato — Berni: Orlando; due amóri no se poi aver, chi due bocche bacia, l’una convien che - gii puta. Amorazo, sm. amoraccio, amorazzo. Amoregiar, va. amoreggiare, fare all’amore. Amoreto, sm. amoretto amorino; un zerto amoreto, amorettaccio; amoruccio. Amorin, sm,. amoretto, amorino; bot. amorino d’Egitto, — reseda odoTSiijch Amoroso, agg. amorevole, amoroso, ispirante amore, pieno d’amore. Amortìzar, va. ammortizzare, estinguere. Ampiamente, avv. ampiamente, ampiamente, apertamente, fuor fuori, senza ambagi, senza reticenze, senza riguardo, senza ritegno. Ampliar, va. ampliare, dilatare, render ampio. Ana, sf. Anna; bater siorl Ana, met. aver la picchierella; andar a sant Anna, mei. andare a babboriveggioli, — andare alle Ballodole, — dar l’ultimo crollo, — tirar l’aiuolo, o il calzino. Anada, sf. annata; cativa anada, annataccia; anada discreta, annatina. Analizar, va. analizzare. Anara, sf. anatra, anitra; pulcino dell’anitra, anatrella, anatroccolo, anitrina, anitrino, anitroccolo, anitrotto; met. scarabocchio, Anareta, sf. anatroccolo; met. anitrina, anitrocco, anitroccolo, cazzatello, nàchero, scarabocchio. Anatomia, sf. anatomia, autopsia, autossianecroscopia, notomia, sezione cadaverica — e più propriamente: andratomia, quella dell’uomo; zootomia, quella degli animali. Anca, sf. anca; avv. anche, altresì, pure. Àncora, sf. ancora; la seconda che se cala per ancorarse, afforco; ancora veda e cativa, ancoressa; ancora de rispeto, ancora di rispetto, — di salvezza, — di speranza; ancora de salveza, met. tavola di salvagione; chi che fa ancore, ancoraio: — „Non tutti i fabbri sono atti a far buone’ ancore, e ci sono gli ancorai apposta “ Ancóra, avv. anco, ancora, per anco. Ancorar, va. ancorare dar fondo, mettersi all’ancora, ormeggiare; esser ancorado, essere, o stare sull’ancora. Ancuzine, sfm ancudine, incude, incudine; poet. ancude; ancuzine picolo, ancudinetta, ancudinina, ancudinuzza; — dei argentieri, con due corni, bicornia; esser fra l’ancuzine e ’l martel, met. essere fra l’incudine e il martello, — essere fra Scilla e Oariddi, — essere fra le forche e S. Candida, — essere fra l’uscio e ’l muro, — trovarsi fra il rotto e lo stracciato. Anda, sf. andamento, andare, andatura, incesso, portamento; presunzione, superbia; conosser de Vanda, conoscer all’andamento: — „Conosso de Vanda che xe tu fradel Rodolfo. = Conosco all’andamento ch’è tuo fratello Rodolfo.“ Andadura, sf. andatura, incesso. Andante, agg. andante, medio, mediocre, mezzano. Andar, va. e vn. andare; stare: — „Sto per l’undici; se esce fa tombola;“ poet. ire; sm. andamento, andatura, incesso, portamento; andar via, continuare: — „Intanto va via de le bele giornade. = Intanto continuano le belle giornate;“ far andar, dilapidare, scialacquare, spargere: — „Scialacqua l’eredità che è una consolazione;“ amministrare, dirigere: — „La vedova amministra da sola la bottega lasciatale dal marito;“ andar al de più, nel giuoco della calabresella — far mediatore: — „ In meza ora che se zoga el xe andà zìnque volte al de più = In mezz’ora che si giuoca ha fatto cinque mediatori;“ a longo andar, avv. a lungo andare; col andar del tempo, col tratto del tempo; andar de còrpo, andare del corpo, — fare i suoi agi; a tuto andar, m. avv. a. tutto andare, — a rigore, — a tutto rigore; lassar andar., met. lasciar fare, trasandare, trascorrere: — „Lascia fare per ora, verrà bene il momento che te ne ricatterai;“ inzeppare: — „Gl’inzeppò due ceffoni che lo sbalordirono;“ no Vandarà sempre cussi, sempre non istà il male dov’ei si posa; sempre non ride la moglie del ladro; andar drio, seguire, seguitare, e met. andar per la battuta, — camminar per la pesta; no andar drio, met. non pensarci, — non rifletterci; no me ne va e no me m vien, non ci entro, — non ci ho che fare; andar proprio come che se voleva, — un affare, un riesci, ecc. — andare pel filo della sinopia; esser andada — detto di persona, massimamente di donna, che per essere diventata passa e vizza abbia perduto ogni attrattiva e bellezza, — essere andata a cani — essere rinfìchita; a la va la che ti va ben, m. avv. alla balorda; andarle a un come che ’l voi, avere tre piani per coppia; andar de mezo, andarne: — „ Per quel stupido scherzo poi andar de mezo l’Impiego. = Per quella baggianata può andarne l’impiego;“ esser andà — detto di chi è prossimo alla sua rovina, — essere, o trovarsi sull’orlo dell’abisso; no vignir e no andar, met. non averci nè caldo nè freddo: — „Servite, liberamente come che te par e piasi, in sto cfar no me vien e no me va. — Serviti liberamente come ti pare e piace; in questo negozio io non ci ho nè caldo nè freddo;“ andar a tiro do, andare a tiro due, e met. fare la pentola a due manichi: — „ Colui pare faccia per mestiere la pentola a due manichi: oltre al condur seco la madre, si trascina dietro quel mostricciattolo prosuntuoso della signora Emilia;“ se la va la va, e se no la se impianta, se coglie colga, — o guasto o fatto, — se se n’avvede me l’abbo, se non se n’avvede me la gabbo; andar zo tufi i santi aiuta, alla china tutti i santi aiutano; chi voi vadi e chi no voi mandi, chi vuol, o chi vuol fare, vada; e chi non vuol, o chi non vuol fare, mandi, — non v’è più bel messo che sè stesso, — quel che tu stesso puoi dire o fare, eh’ altri il faccia mai non aspettare, — chi va lecca, e chi sta si secca, — chi ha bisogno si scomodi, — chi fa per sè, fa per tre, — chi comanda e fa da sè è servito come un re, — chi per man d’altri s’imbocca, tardi si satolla; dime con chi che li va e ti dirò chi che ti xe, dimmi chi pratichi e ti dirò chi sei. Andito, sm. androne, corridoio. Andivia, sf. hot. endivia, indivia. Andove, avv. dove, ove, poet. u’. Androna, sf. ronco. Anel, sm. anello; fato a anei, anelloso.; anello piccino, che si da per memoria, ricordino; anello che si mette attorno il manico di certi {strumenti, acciocché non si fenda, ghiera; -- del battaglio della campana, ànsola; — di catena — e simili — maglia; anello — od altro — per tirare a sè la porta, cornacchia; la parte de’Vanello ov’è legata la gemma, castone; compare de anel, testimonio degli sponsali; zogar l’anél, fare, o giuocare all’anello. Anelar, agg. e sm. anellario, anulare, anulario; sm. anelito; vn. anelare, ansare. Anelazo, sm. anelaccio; anellone. Aneleto, sm. anelletto, anellino; anelluccio, aneluzzo. Anerir, va. e vn. annegrare, annegrire, annerare, annerire; — de le olive, vaiare; — del uà, saracinare. Aneto, sm. annetto, annuccio; annarello, annerello — voci quest’ultime che si usano quasi esclusivamente al plurale: — - „La signora Beppina ha i suoi annarelli, pur si mantiene fresca ed appetitosa.“ Angaria, sf. aggravio ingiusto, o molesto, — angaria, e corrottamente, angheria, — vessazione. Angariar, va. angariare, — fare angheria, — trattare con violenza, ingiustamente, senza ragione.
Angiolo, sm agnolo, angelo, e per si in corriere alato; pi. t teol. intelligenze; angiolo custode, angelo custode, — genio, o genio tutelare; esser un angelo del paradiso, met. essere un angelo di paradiso. Angolar, agg. angolare, angolato, angoloso. Angonia, sf. agonia, angonia, angoscia; esser in angonia, agonizzare; sonar l’angonia, sonare il transito. Angudela, anguela, sf. zi. latterino comune — atherina mocho. Anguria, sf. cocomero. Angurier, sm. cocomeraio. Angurieta, sf. cocomereilo cocomeruccio, Angusigolo, sm. zi. aguglia comune — belone acus. Anientar, va. e vn. abrogare, annichilare, annichilire, annientare, annientire, annullare, cassare, distruggere, ridurre al niente. Anima, sf. alma, anima, e per sim. angelica farfalla; che ga anima, animato; che no ga anima, inanimato, inanime; anima dei botoni, fondello; — dei lumini, luminello; — dei bisi, dei fasioi, ecc., germe; esser l’anima, met. essere colui che da fuoco alla colubrina; no esser un anima, o un can, met. non esserci alcuno, — non esserci nè cane, nè gatto; no esser restà a casa nanca un anima, non essere rimasto in casa nè cane nè gatto; no passar un anima, non passare anima nata; pensar a l’anima, acconciarsi nell’anima; netarse l’anima, fare il bucato all’anima; — riportare il filato: — „Tutto il santo anno non lo si vede in chiesa, ma per pasqua non manca- di riportare il filato; e da buon, cristiano va anche alla comunione;“ rosigarse V anima, met. logorarsi l’anima; esser do corpi e un anima, met. essere due anime in un nocciuolo, — una peverada, — essere la chiave e il matterozzolo; no aver un anima — nel senso di non avere“ nessuno clie si curi di olii si sia — non avere un cane chel’abbai; anima buzarona o anima discusida anima bigia ànima nera anima rea ! — „Anima rea, o non ha vinto tutte le partite !“ no esser, no incontrar, no passar anima, o un anima, o anima viva, non esserci, non incontrare, non passare anima nata; di.spiaser nel anima, dispiacere infi.no al cuore; dar l’anima, o dar l’anima e ’/ corpo per qualchedun, dar la vita per quel tale; tornar l’anitna in corpo, met. far pisciare la paura, — tornare l’anima in corpo; butar fora l’anima, met. recere il cuore e gli occhi, ---recere l’anima; come un anima danada — correre, gridare, ecc — come un’anima dannata, —come un’anima disperata, — come un’anima persa; no sentir un anima, essere un tacere, un silenzio profondo, — non sentire un zitto; che Dio ghe brazi l’a ni ma Dio gli faccia pace all’anima ov’egli è; mio pare, o mia mare, bon anima, o che Dio che brazi l’anima, mio padre, o mia madre di buona, o di cara, o di felice memoria - la buona, o cara, o felice memoria: — ^ Se.finsi qua tuo pare, che Dio ghe brazi V anima, saria beti altro. — Se ci fosse qui tuo padre, di buona, o cara, o felice memoria, sarebbe ben altro — o Se ci fosse qui la buona ecc. memoria di tuo padre ecc.;“ in anima mia — specie di giuramento — si davvero,. — ne fo fede, — son pronto a giurarlo; quando la carne se fa frusta anca l’anima se giusta, loc. prov. quando la carne sì fa frusta anche l’anima si fa giusta, — porta stanca diventa santa, — il diavolo quando è vecchio si fa romito, — quando non si può più, si torna al buon Gesù. Animar, vn. animare, — dar, o far coraggio, inanimare, inanimire, incitare, incoraggiare, rincorare. Anisi, sm. anisetta, anisetto: — „Bottega un caffè nero e un bicchierino d’anisetta.“ Anisin, sm. specie di dolce: brigidino, cicalino. Aniso, sm. hot. anaco, anacio, anise, aniso; anisi inzucheradi, anici in camicia.
Anoiar, vn. annoiare, apportar noia, auggire, dar uggia, far afa, noiare, stuccare, tediare. Anonimo, agg. anonimo: letera anonima, lettera anonima, o cieca. Anorum, v. usata nel modo esser ani anorum, essere anni domini: — „Xe ani anorum che ’l xe morto. — Sono anni domini eh’è morto.“ Anotazion, sf. annotazione; piccola annotazione, annotazioncella; breve annotazione, apostilla; annotazione scritta sul margine. di qualche libro, a lato di qualche passo che si vuole chiarire, criticare o illustrare, postilla. Ansar, va. anelare, ansare; sm. anelamento, anelito, ansamento.
Anta, agg. aferesi di quaranta; v. usata nella sola frase: quando se toca i anta.... e si vuole significare che gli anni in quell’età cominciano a pesare: da quarant’anni in là, o mi duol qui o mi duol là. Anteponer, va. anteponere, anteporre, antiporre, preferire, premettere. Antezesor, sm. antecessore. Anticamara, sf anticamera. Antico, agg. antico, antiquato, vetusto, vecchio, pristino, prisco — prisco significa anche della prima età e dei primi tempi. Antigaia, sf. anticaglia; antichità, calìa, archilèo: — „Questo tavolo è un archilèo che starebbe benissimo sul fuoco.“ Antiquario, sm. antiquario; met. zazzerone. Antivigilia, sf. antivigilia. Antizipado, agg. anticipato. Antizipar, sf. anticipare. Antizipatamente, avv. anticipatamente Antizipazion, sf. anticipamento, anticipazione. Antonio, sm. nome pròprio di persona usato nella frase: parer un sant’Antonio, parere un S Luigi, o un S. Luigino. Anual, agg. annovale, annuale, annuario annuo. Anular, va abrogare; annullare; cassare, dichiarare invalido e senza effetto, estinguere, rivocare; agg. e sm. anulare, anulario: — „S’ è ferito al dito anulare.“ Anunziar, va. annunciare, annunziare, far sapere, Anzoleto, sm. zi. specie di capone — trigla. Anzolo, nome proprio di persona: Angelo. Apagar, vn. appagare, compiacere, contentare, sodisfare, render pago. Apaltar, vn. appaltare; dare in accollo. Apaltator, sm. acòollatario, appaltatore. Apalto, sm. appalto. Apanadura, sf. appannamento, appannatura. Apanar, vn. appannare, coprire come d’un velo, offuscare: — „ Guarda il calore della stanza com’ha fatto appannare i cristalli;“ dell’acqua — e simili — inalbare, innalbare: — „Con due goccie di fumetto lia inalbato quel bicollierone d’acqua;“ dei cristalli, spulire: — „IIa fatto mettere cristalli spuliti all’usciale della sua stanza acciocché .non lo si veda in letto.“ Aparenza, sf. apparenza, aspetto, esteriore; no esser che aparenza, essere tutt’apparenza; salvar l’aparenza, met. salvare l’apparenza, o le apparenze; V aparenza inganna, m. prov. non vi fidate delle apparenze, — spesse volte l’apparenza inganna, — quel che ciondola non cade, — ogni lucciola non è fuoco; dentro è chi la pesta; assai aparenza e poca sostanza, assai pampani e poca uva, — molto fumo e poco- arrosto, — indoratura, — orpello, — palliamento; no basta l’aparenza, parere e non essere e come filare e non tessere. Aparir, va. apparire; che aparissi, appariscente: — „Quel cavallo è appariscente, ma non vale una buccia di porro.“ Aparizion, sf. apparimento, apparizione; apparita. Apartignir, vn. appartenere; cadere in alcuno, — esser appartegnente, o appartenente. Apasionar, vn. appassionare, appassionire, •— dare o far passione. Ape, sf. ape, pecchia; di ape, od appartenente ad ape, apesco, apistico; l’arte che insegna ad allevare le api ed a manipolare e purificare il lor miele, apicoltura; el mascio del ape, fuco; ape salvadiga, pecchione; ciapo, o mudo de ape, sciame, o gomitolo di api. Apelar, vn. appellare; chi che se apela, appellante: — „L’ appellante spera di venir assolto.“ Apelo, sm.. appellazione, appello: — „La corte di appello confermò la sentenza; chiama: — „All’ora della chiama mancavano, come al solito, vari studenti.“ Apena, avv. a fatica, appena, a pena, con difficoltà; apena che, appena che, — subito che, ~ tosto che, — come prima: — „ Apena che lo ga visto el ghe xe saltà dosso e lo ga copà = Come prima lo vide gli fu sopra e l’uccise.“ Apetir, vn. appetire.
Apianar, va. appianare, render piano. Apiliar, sm. appigliare. Apilio, sm. appicco, appiglio, argomento, occasione, pretesto. Apio, sm. giulebbe di mele appiè. Apis, sin. lapis, matita; apis .infermi, nitrato d’argento; brusar col apis infernal, chir. cauterizzare: — „Il medico dovette cauterizzargli la morditura.“ Apitito, sm. lo stesso che apetito. Aplaudir, va. applàudere, applaudire; met. approvare, lodare, stimar ben fatto. Aplicar, va. adattare, applicare, apporre; met. appioppare, appoggiare: — „Gli appioppò, o gli appoggiò un ceffone da farlo trasecolare.“ Aplicazion, sf. applicamento, applicazione, apponimento. Apositamente, avv. a posta, apposta, appostatamente, a bello studio, espressamente, deliberatamente, studiosamente. Aposta, posta, avv. fintamente, di scherzo, in ischerzo, per celia, scherzevolmente; — a bello, studio, ad arte, a bella posta, a posta, apposta, appostatamente, deliberatamente, studiatamente. Apostar, va. appostare; apostarse, vnp. appostarsi, mettersi, o porsi in agguato. Apostrofar, va. apostrofare; sm. apostrofatura. Aprension, sf. apprensione; meter in apnnsion, apprensionire. Aprezar, vn. apprezzare, tenere in pregio, valutare. Aprii, sm. aprile; mandar in aprii, met. pigliare pesci d’aprile, o un pesce d’aprile; se genaro no genara, se febraro no febrara, se marzo no marziza, aprii genara, febrara e marziza — dettato popolare non troppo noto — se marzo non marzeggia, aprii mal pensa. Aprofitar, vn. approffìttare, — cavar profìtto d’una cosa, giovarsi di essa, volgerla a proprio vantaggio; abusare. Aprontar, va. allestire, apprestare, approntare. Apropriar, va. appropriare. Aprosimar, va. e tvn. accostare, appressare, approssimare, avvicinare. Aprovar, vn. annuire, approvare, assentire, confermare, provare, ratificare. Aprovazion, sf. approvazione, Apsinzio, apisinzio, sm. assenzio. Aqua, sf. acqua, aqua; e, per ischerzo — brodo di carrucola; bollitura; poet. linfa; aqua de boio, o boiente, acqua bollente; aqua bona de bever, acqua potabile; aqua no bona de bever, acqua non potabile; aqua de piova, acqua piovana; aqua de mar, acqua di mare, — acqua marina; che sta soto aqua, subacqueo: — „Piante e fiori subacquei;“ calar aqua, attignere, o attingere acqua; color del aqua, acquino; aqua rasa, crisolìa, acqua ragia, essenza di trementina, olio essenziale; aqua coreta, acqua acconcia, — acqua concia: — „ Bottega un bicchiere d’acqua concia e uno sigaro;“ star sora aqua, galleggiare; aqua benedeta, ’ aqua santa, acqua benedetta, o lustrale, o santa; aqua del late andà insieme, siero; aqua col asedo acetella; aqua col asedo mezo e mezo, posca; aqua col pan brustoli, acqua panata; aqua forte, acido nitrico; omo del aqua, acquaiuolo; sbrissar l’aqua — facendo la pasta, la polenda, ecc. — affogare il mugnaio: — „Me xe sbrisà l’aqua e inveze de polenta magnammo suf. = S’ è affogato il mugnaio, e in luogo di polenda mangeremo farinata;“ lavar fora de più aque, lavare a più acque; aqua che corre talvolta per la parte più bassa delle strade, dopo la pioggia, rigagnolo; dover comprar fin l’aqua che se bevi, met. comprare in fino al sole: — „ El xe in un buso dove che ’l devi comprar fin l’aqua che ’l bevi. = Si trova in un angolo remoto, dove ci si compra in fino al sole;“ la quantità d’acqua che può dare un serbatoio in un dato tempo, spesa di un serbatoio;. acqua in cui cuociono presto le civaie, acqua cottoia: — ..L’acqua d’Aurisina è cottoia per eccellenza;“ trovarse in queste aque, met. essere a questi ferri; andar, o esser tuto in un aqua, trasudare, — essere molle o grondante di sudore; andar a bever le aque, far le passate dell’acqua a’ bagni; far aqua, far patta: — „Hanno giuocato tutta la sera per finire col far patta;“ no guadagnar nanca l’aqua che se bevi, non guadagnar l’acqua da lavarsi le mani; aqua de mastel, o de mustela, met. acqua pazza, — sbroscia; vignir l’aqua in boca, venire l’acquolina alla bocca, o im bocca; aqua in boca met. acqua in bocca; lavorar soto aqua, met. lavorare sott’acqua; sangue no xe aqua, sangue non è acqua, — il sangue tira; ciaro come l’aqua, met. chiaro come l’ambra; l’aqua q lieta xe la più pericolosa, met. le acque chete rovinano i ponti; finir in aqua, met. finire, od andarsene in accordatura, o in accordature, — essere come la veglia del Padella, che se n’andò in accordatura, — uscire in ciancia; verzerze le aque, met. scuotere iattura: — Ha ha Una napolitana con tre tre e con tre due, ghe se verzi le aque. Mica male! Una napolitana con tre tre e con tre due! Scuote iattura! “negarse in aqua granda, met. nel mar grosso si pigliano i pesci grossi, — nelle grandi acque si pigliano i pesci grandi, — va al mare se vuoi ben pescare; bezi come aqua, o come l’aqua, quattrini come rena; far, o guadagnar bezi come l’aqua, fare, o guadagnare quattrini a cappellate; butar via i bezi come l’aqua, spargere i qiiattrini come rena; esser un pesse fora de aqua, met. essere un pesce fuor d’acqua; esser in cative aque, met. essere nel coppo e nell’orcio, — essere, o trovarsi male in assetto; aqua e fogo per tuto se fa logo, acqua e foco si fan mastela: furetto loco, — a fumo, acqua e foco tosto si. fa loco; cambiar l’aqua a le olive, — frase giocosa — pisciare; pestar aqua nel morter, met. battere acqua nel mortaio; eser come pestar aqua nel morter, essere come dare delle pugna al cielo. 0 come saettare alla luna; aqua fresca e servizial guatisi de ogni mal, acqua di cisterna. ogni mal governa, — acqua, dieta e serviziale guarisce da ogni male — Dumolin, celebre medico francese, diceva morendo: Lascio dietro di me due. gran medici: l’acqua e la dieta; l’aqua fa crote in panza, —-l’aqua marzisi i pali — e ci si aggiunge qualche volta, odi malizia: e ghe fa meter panza suso anca a le pute, l’acqua dà alle gambe, — l’acqua fa marcire 1 pali, — l’acqua rovina i ponti; — polenta e aqua, alza la gamba la polenta scampa, chi dopo la polenda beve l’acqua, alza la gamba e la polendà scappa; spetar che l’aqua vegni al colo, o vegni al cui, o iochi ’l ad, met.. giugnere, indugiare, ridursi —• e simili — alla sgocciolatura, o allo sgocciolo, — indugiare, o ridursi all’olio santo, — lasciarsi sopraffare della piena; chi xe portà zo del aqua se taca ai rasadori, chi è portato giù dall’acqua si attacca a ogni spino; in zento ani e zento mesi torna l’aqua ai sui paesi, in cent’anni e cento mesi torna l’acqua a’ suoi paesi; far un buso in. aqua, andar per acqua nel vaglio, — fare una vescia, — fare un buco nell’acqua; negarse in un bicer de aqua, met. affogare in un bicchiere d’acqua, — morire di .fame in un forno di schiacciattine, o in un forno di pane, o in una madia di pane, — inciampare ne’ ragnateli, — rompersi il collo in un fil di paglia — così il popolo; e i letterati: morire di fame nell’Altoposcio; portar aqua in mar, met. portare acqua al mare, — portar cavoli a Legnaia, •— portare i frasconi a Vallombra, portar sassi alle muriccie, — portar vasi a Samo; chi xe scota, o can scòtà del aqua calda ga paura de la freda, cane scottato dall’acqua calda ha paura della fredda, o fugge anche la fredda, — chi è scottato coli’ acqua calda ha paura dèlia fredda, — chi è inciampato nelle serpi, ha paura delle lucertole, — chi è scottato una volta l’altra vi soffia su, — l’asino dov’ è caduto una volta la seconda non vi cade più; ognidun tira l’aqua al su muli n.. ogni, gallina o ogni gallo raspa a sè, — ogni grillo grilla a sè, — ogni curato loda la sua cura, — ogni prete loda le sue reliquie, — ognuno aguzza i suoi ferri, — tutti vogano alla galeotta, — ognuno tira .l’acqua al suo mulino.
Aquavita, sf acquavite. Aquaza, sf. acquaccia. Aqueta, sf. acquerugiola, acquolina — e, se è corrente-: “acquicella; rigagnolo. Aquidizo, agg. acquato, annacquato, acquidoso. Aquidoto, sm. acquedotto, acquidoso. Aquila, sf. aquila, de aquila, aquilino; aquila giovine, aguglino, aquilino, aquilotto; aquila con do teste, aquila bicipite; zigar come un aquila, stiacciare come un picchio. Aquistar, va. e vn. acquistare, conseguire, procacciare’. Aquisto, sm. acquisto. Aquoso, agg. acquidrinoso, acquitrinoso; acqueo, acquidoso, acquoso; insipido. Arabescar, va. arabescare. Arada, sf. arata. Arador, sm. aratore. Aradura, sf. aramento, aratura. Arar, va. arare, dissodare, o solcare il terreno coli’ aratro; che servi per. arar, aratorio: — „Un* buon bue aratorio non ha pago;“ arar, drito, met. arare, o rigare diritto. Aratro, sm. aratolo, aratro. Arbetarossa, sf. barbabietola, bietola. Arbitrar, vn., arbitrare. Arbol, sm. vassoia, vassoio. Arborante, sm. alb orante. Arboro, e derivati, lo stesso che alboro e derivati. Arcar, va. arcare, arcuare, inarcare. Arcaza, sm. zi. mignattone; re de arcaza, chiurlo, chiurlo reale, fischione maggiore. Architetar, va. archittetare; met. macchinare. Architravo, sm. architrave, epistilio. Arco, sm. arcata, arco; plettro; arco baleno, arco baleno, arco celeste, iri, iride. Arder, vn. abbruciare; ardere; consumare; che poi arder, combustibile; che no poi arder, apiro, incombustibile; arder de sede, allampare, ardere, o bruciare di sete. Ardir, va. ardire; sm. ardimento, ardire, arditezza, audacia, baldanza, temerità. Ardito, agg. animoso, .ardito, baldanzoso, baldo, coraggioso; sfacciato; temerario; petosto ardito, arditello, arditetto: — „Quel putel xe.petosto ardito, bisogna dargliele curie. — Quel fanciullo è arditetto, bisogna dargliele corte.“ Arenar, va. arrenare, incagliare. Arente, avv. a canto, a costo, accosto, appresso, presso, vicino; dar arente, dare di soprappiù, di soprammercato y arente de, per giunta di, — per soprassello di. Arestante, smf. arrestato, detenuto, prigioniero. Aresto, sm. arresto, cattura. Argano, sm. argano, burbera, verricello; volerglie i argani, mei. volerci il cavastracci per sapere, od ottenere che si sia da uno, — • fare una cosa tiratovi dagli argani. Argentadura, sf. argentatura, inargentatura. Argentaria, sf. argenteria. Argentier, sm. argentaio, argentaro, argentiere, argientiero, argentatore. Argentin, sm. zi. argentina’sfìrena — argentina sphyraena. Argento, sm. argento; de argento argenteo; che contien argento, argentifero; come l’argento, argentino; argento vivo, argento vivo, idrargirio, idrargiro, mercurio; fxl de argento — ad uso di ricamare — canutiglia; argento de quel che pissa ’l vento — frase scherzevole — imitazione d’argento, — argento falso; un dai gnente venezian col manigo de argento — frase giocosa — un bel niente, — quel gran niente; aver l’argento vivo dosso, met. avere l’argento vivo addosso, — essere un frugolo, o un nabisso, — essere vivace. Argomentar, va. argomentare, argumentare; dedurre, indurre, inferire.
Arguir, va. arguire, dedurre, inferire, significare. , Aria, sf. aire, aria, aura; poet. aere; met. arditezza, baldanza, tboria, poffardio, pretensione; de aria, che apartien al aria, o che sta, o che vivi nel aria, aèreo; che ga paura del aria, aerofobo; aria sofigada — detto di quella che si respira in luoghi stretti, o chiusi — aria colata; aria libera, aria aperta; andar in aria, met.-montare in bica, — montar sulle furie; cambiar aria, mutar aria: — „Il medico le ha ordinato di mutar aria; far ciapar aria, asolare: — „Nell’estate bisogna asolare ogni qual tratto le coperte ed i vestiti d’inverno;“ e, far ciapar aria una camara, ecc. arieggiare, o ventilare una stanza, ecc.; andar ciapar un fià de aria, andar a pigliare una boccata d’aria; esser tuto per aria, m. avv. essere tutto all’aria; aria de protezion, met. aria di protezione; coromper l’aria, met. bere a sciacquabudella, — incantar la nebbia; — „Apena che ’l verzi ì oci ci bevi quatro soldi de aquavita, per coromper l’aria. = Appena apre gli occhi beve quattro soldi, d’acquavite, per incantar la nebbia;“ capir per aria, intendere a volo, o per aria; sentir per aria, met. sentire dinanzi, — aver sentore di una cosa; veder per aria, met. vedere in aria* o per l’aria; viver de aria, o de gloria, met. campar d’aria, — campare, o vivere di spirito santo; darse un aria, o darse una zerta aria, darsi aria, — darsi aria d’importanza; far aria, met. alzare la cresta, — fare lo spaccamonti, — spadroneggiare; butar col cui in aria, met. gettare a soqquadro: — nEl ga butà cól cui in aria tuta la biblioteca. = Ha gettato a soqquadro tutta la biblioteca;“ esser roba per aria,.met. esserci nell’aria un gran buio, — essere turbato il cielo, — essere gonfiata, o torbida, o turbata la marina; — esserci per aria, o per l’aria qualche cosa;. aver un aria de me ne impipo, avere un’aria di me la imbuschero; far aria e pò farsela- dosso, aver faccia di leone e cuore di scricciolo; far castei in aria, met. fabbricare sulle nuvole, — far castelli in aria, — far castellucci in aria, o, semplicemente: far castellucei; sol de marzo e aria de fessura manda in sepoltura, loc. prov. aria di finestra, colpo di balestra, -aria di fessura manda in sepoltura; le straze svola sempre in aria, loc. prov. i cenci vanno all’aria. Ariaza, sf. ariaccia. Arieta, sf.’ arietta,- ariettina, auretta; canzoncina; aver una zerta arieta, met. avere dell’ambizion cella, dell’orgoglio. Arichir, vn. arricchire, diventare, o far diventare dovizioso, o ricco, — locupletare. Arioso, agg. aereato, arioso, ventilato; aprico. Arivar, va. arrivare, giugnere, giungere, pervenire; arivar in orecia, met. giugnere a sapere, — pervenire, o venire ad orecchio, o alle orecchie; no ghe arivo, met. non ci arrivo, — non giungo a comprendere. Ariechin, arlichin, sm. arlecchino, truffaldino; de ariechin, arlecchinesco; far l’drlichin, met. far l’arlecchino, — far la figura d’arlecchino; parer un arlichin, e con più enfasi: parer un arlichin visti de festa, parere un arlecchino, — parere il vestito d’arlecchino. Arlechinada, arlichinada, sf. arlecchinata; met. voltafaccia, zannata, — cosa da Zanni. Arma, sf. arma, arme; pi. arme e armi; arma de fogo, arma da fuoco; arma de taio, arma bianca, — arma da punta, — arma da taglio; con arma in man, armata mano; senza arma, inerme; in caso de guera ogni arma xe bona, loc. prov. in tempo di guerra ogni cavallo ha soldo, —in mancanza di cavalli gli asini trottano, — per bisogno di buoi si ara con gli asini, -— a tempo di bisogno pan di vecce, o pane vecciato.
Armador, sm. armatore. Armadura, sf. armatura; armatura, bertesca, grillo, ponte. Armaiol, sm. armaiuolo, armaio. Armar, va. armare, — dare, consegnare le “ armi, — munir d’armi; t. mar. ammarinare, marinare; allestire; armare, attrazzare, guernire. Armata, sf. armata, esercito, falange, truppa; schiera: — „Le schiere prussiane assediarono Parigi.“ Armator, sm. armatore. Armaza, sf. armaccia. Armelin, sm. bt. albercocca, albicocca, armeniaca, ballacocca, meliaca, vagaloggia, umeliaca; zi. armellino, ermellino — mustela erminea; pelle d’armellino, armellina. Armeliner, sm. bt. albercocco, albicocco, armellino, ballacoeco — prunus armeniaca, Armenta, sf. armenta, mucca, vacca; armenta che no ga vu vedei, giovenca. Armer, sm. canterano, cassettone; armer de muroì affìsso, — armadio a muro; zogar a parole o armeri, giuocare a cappelletto^ — giuocare a palle o santi. Armerazo, sf. armadiaccio. Armerete, sm. armadino, armadiuolo. Armeron, sm. armadio. Armeta, sf. armetta, armicella. Armizar, va. ormeggiare. Armizi, smp. armeggi,- ormeggi. Armo, sm. t. mar. armamento. Armonica, sf. fisarmonica. Armonizar, vn. armonizzare. Arnaso, sm. recipiente — da vino; nel pi. bottame, recipienti. Aroganza, sf. arroganza, protervia; arroganza che va al di là dell’umano pensiero, oltracotanza Arogante, agg. e sm. arrogante; assai arogante, arrogantaccio, arrogantone; un poco arogante, arrogantello. Aromatizar, vn. aromatizzare. Arosir, vn. arrossare: — „I gamberi arrossano nell’acqua bollente;“ arrossire: — „Sono azioni che fanno arrossire.“ Arpra, sf. arpa; sonador, o sonadora de arpa, arpista. Arpegiar, va arpeggiare. Àrpise, sm. arpèse. Arsenal, sm. arsanale, arsenale, arzanà, arzanale. Arsenalato, sm. squerarolo. Arsenico, vm. arsenico; de arsenico, arsenicale; arsenicato; met. cerboneca. Arsido, arso, agg. abbrucciacchiato, arso, riarso, proscmgato; sitibondo; strinato; incroiato; aver la boca arsa, aver l’asciugaggine in bocca. Arsion, sm. arsione; arsura. Arsir, vn. abbronzare, abbrucciacchiare, arsicciare, arsire, avvampare; incroiare: — „ Questi stivali io non li posso calzare, sono troppo incroiati: bisogna ingrassarli b.ene eN farli mettere in forma.“ Arsura, sf. ardore, arsione, arsura, asciugaggine: — „Mi sento un’arsione, che non ne posso più;“ alidore, seccore, siccità: — „Con quest’alidore le piante soffrono assai.“ Arte, sf. arte; artifìcio; astuzia; maestria; perizia; arti belle, o liberali, si dicono a distinzioni delle arti meccaniche, a quelle ove più. opera l’intelletto che la mano; con arte, m. avv. artatamente, con artifizio, furbescamente, studiatamente; bisogna lassar dir e far a chi che xe del arte, chi non sa fare guasta l’arte, — chi è dell’arte ne può ragionare; a ognidum el su arte, chi fa l’altrui mestiere fa la zuppa nel paniere; impara l’arte e metila de parte, impara l’arte e mettila da parte — a Dionigi di Siracusa, a Luigi Filippo di Francia, e ad un altro, che io conosco come me stesso, tornò conto saper fare da maestro di scuola; chi ga arte ga parte, chi ha arte ha parte, — chi ha arte trova recapito; far l’arte de Micelazo, magnar, bever e ’ andar a spasso, fare l’arte di Michelaccio, -mangiare, bere e andare a spasso; poi più la natura che Varfe, quando natura non può, l’arte non giova; senza arte ne parte, perdigiorno, — scioperato, — senz’arte nè parte; co l’arte e co l’inganno se vivi mezo ano e col inganno e l’arte se vivi l’altra parte, v. ano.
Articioco, sm. archichiocco, artichiocco, carciofano, carcioffo, carciofo, carciofola — cinara scolymus; articioco salvadigo, barba di Giove, erba da calli, semprevivo dei muri, sopravvivolo maggiore — sempervivum tectorum; fondo de articioco, girello; articioco pa’ssà, peretta: — „ Queste perette non si possono vendere; togliete loro i girelli e il rimanente gettate via.“ Articolazion, sf. articolazione, astròsi; infiammazione delle articolazioni, artriti de. Articolazo, sm. articolaccio; articolone. Articoieto, sm. articoletto, articolino, articoluccio. Artifizial, agg. artificiale, artifiziato; fogo artifizial, fuoco artifiziato, o fuoco lavorato, — fuoco .d’artifìcio. Artifizialmente, agg. artificialmente, con artifizio, con mezzi artificiali. Artifizio, sm. artifìcio, artifizio. Artiliaria, sf. artiglieria. Artisan, sm. artefice, artegiano, artiere, artigiana; de artisan, artigianescamente; artegianesco. Artisela, sf. articella, articina. Artista, sm. artista — nel dialetto artista vale anche per: artefice, artigiano, artiere. Arzibeato, agg. arcibeato, pienamente beato, più che beato. Arzicontento, agg. arcicontento, contentone, contentissimo. Arziduea, sm. arciduca. Arzivescovo, sm. arcivescovo; .del arzivescovo, arcivescovile: — „ Curia arcivescovile.“ — „Palazzo arcivescovile.“ Ascoltar, vn. ascoltare, — dare, o porgere ascolto, — dare, o prestare orecchio; stare in ascolto; dar retta; ubbidire; esaudire; udire; ascoltar ben, aguzzare le orecchie, — stare cogli orecchi levati, o tesi, — stare in orecchi; ascoltar in scondon, origliare. Ascriver, vn. ascrivere, attribuire, imputare. Aseder, sm. acetaio. Asedo, sm. aceto; andar in asedo, acetire, inacetire; meter l’asedo, inacetare; meter in asedo — capperi, citriolini, ecc. — acconciare, o mettere sotto l’aceto capperi, ecc. Asendente, sm. ascendente, influenza, Asial, sm.’ zi. spinarolo imperiale — acanthias vulgaris. Asilio, sm. v. usata dalla plebe — asilo, infantile. Asinada, sf. asinaggine, asinata, asineria, asinità, asinitade, asinitate, villaneria. Asinazo, sm. asinaccio; asinone; met. ignórantaccio; villanaccio. Asino, sm. asino; de asino, avv. asinescamento; asinesco: — „ Opera asinescamente.“ — „Modi, tratti asineschi;“ asinino: — „ Carezze asinine asino salvadigo, onagro; asino senza creanza, o asino visti e calza, met. asino calzato e vestito; — asino tutto, — parer nato nella Falterona; andar mus e tornar asino, met. andar vitello e tornar bue, — andar messere e tornar sere; coi asini ghe voi ’l baston, prov. asino duro, baston duro, — - l’asino non va se non col bastone, — vale più una botta che cent’àrri; vai più un asino vivo che un dotor morto, è meglio un asino vivo che un dottore morto; creder che- xe svolà un asino, credere che il mal sia sano, — credere che un asino voli; l’asino dove che ’l xe casca una volta no ’l casca più, prov. l’asino dev’è caduto, o inciampato una volta, non vi cade, o non vi inciampa più; liga l’asino dove che voi el paron, prov. lega l’asino dove vuole il padrone; se si scortica, o se si rompe il collo, suo danno; la pazienza xe la virtù del asino, della pazienza non ne vendono gli speziali, — la pazienza è dei frati, e delle donne che han gli uomini matti, — la pazienza è una buon’erba, ma non nasce “in tutti gli orti, — la pazienza la portano i frati; vose de asino no va in ziel, prego di ladro non passa le forche, — voce d’asino non entra in cielo; farghe la barba al asino, loc. prov. detta così a modo di reticenza, aggiungendovisi talvolta: se perdi el savon e lafadiga, dar l’incenso a’ grilli,- — dar l’erba a’ cani, — gettare via il ranno e il sapone, — lavar il capo all’asino, — lisciare la coda all’asino, — perdersi l’acconciatura, o la lisciatura; chi che no sa leger la sua scritura xe un asino de natura, è asino di natura chi non sa leggere la sua scrittura; la beleza del asino, met. la giovinezza, — l’età fiorita; manco asini che se someia, e’ va, o c’è più d’un asino al mercato, — non c’è altri asini in mercato ? — non c’è che un asino che vada al mulino ? Asistente, smf. assistente, assistitore; assistitrice; asistente de ima dona de parto, guardadonna.
Asola, sf. gangherello -— el mastio femminella, gangherella — la femina. Aspetar, vn. aspettare, attendere, — stare a bada, - stare in aspettativa, in aspetto, in attesa; per sim. far la mula, — far la mula del medico; no aspetarse tanto, met. riuscire meglio a pane che a farina: — „ El ga passà l’esame? no me aspetavo tanto de hi. = Ha passato l’esame ? Davvero ch’è riuscito meglio a pane che a farina;“ far aspetar, mettere, porre, tenere a piuolo: — „Il signor X ha avuto la garbatezza di tenermi a piuolo nel corridoio per due buone ore;“ star aspetar, stare in aspettativa; .aspetar él vero momento, la bona ocasion, aspettare la palla al balzo; aspetar con sicureza el bon fin de qualcossa, stare alla finestra col tappeto;- aspetar con ansia, stare a piuolo; aspetarse qualcossa, . presentire quella tal cosa; aspeta un poco, met. e’ non è ancora andato a letto chi ha ad avere la mala notte; chi la fa l’aspeta, prov. chi la fa l’aspetta, — qual si fa tal si riceve, — bisogna aspettarsi da altri quello che si fa ad altri, — chi la fa se la dimentica, ma chi la riceve la tiene a mente; aspetar e no vignir, star in leto e no dormir, servir e no gradir, le xe tre robe de morir, aspettare e non venire, stare in letto e non dormire, servire e non gradire, son tre pene da morire. Aspeto, sm. aspetto, effige, immagine, sembiante, sembianza; t. mus. aspetto, arresto, pausa, posa. Aspirar, vn. aspirare. Aspirazion, sf. aspirazione; picola aspirazion, aspirazioncella. Aspreza, sf. afrore, agrezza, asprezza, lazzezza, rigidezza; ruvidezza, ruvidità; aspreza de natura, ferità. Aspro, agg. acre, afro, agro, aspro, brusco, lazzo; póntico. Asproto, agg. asprigno, asprino. Assai, agg. assai, molto; assai assai, moltissimo, — molti e molti: — „ Assai assai se contentano del tuo stato e ti te lamenti. = Molti e molti piglierebbero il tuo stato, e tu ti lamenti;“ tanti pochi fa un assai, loc. prov. a quattrino a ~ quattrino si fa il fiorino,. — a granello a granello s’empie lo staio, e si fa il monte, — a goccia a goccia s’empie il tino. Assaltar, va. aggredire, assalire, assaltare; assaltar uno — che si dice anche: cior de assalto uno, met. fare una serra serra addosso ad uno. Assasin, sm. assassino, grassatore, malandrino, scherano, sicario; assasin, o assasin de strada, met. assassino, o assassino da strada, o pezzo d’assassino; de assasin, met. assassinescamente: — „Il primo attore ha recitato assassinescamente.“ Assasinada, sf. assassinamento, assassinatimi, assassinio. Assasinar, va. assassinare; met. guastare, sciupare; deflorare; dilapidare, spargere; nuocere.
Assegnamento, sm, assegnamento, assegnazione; assegno; assegnamento fato dal mari a la moglie in caso de vedovanza, doario. Assegnar, va. assegnare; dare in dote; destinare. Assesor, sm.. assessore. Assicurado, agg. e sm. assicurato. Assicurador, sm. assicuratore. Assicurar, va. e vn. assecurare, assicurare, far certo, o sicuro, rendere certo, o sicuro; mettere al sicuro; assicurare; star mallevadore: — nTe assicuro mi che se no te la finissi ti glie ne vedarà de le bele. = Ti sto mallevadore che, se non ismetti, tu ne vedrai delle belle “ Assicurazion, sf. assicurazione. Assister, vn. assistere. Asso, sm. asso; art. e mest. asse, perno; sala; lassar, o restar in asso, lasciare, o rimanere a piedi, — lasciare, o rimanere in asso, — lasciare, o rimanere scaciato; lassar sul più bel in asso, lasciare sul colonnino; asso de cope, met. e scherz. calzaio, calzolaro. Assogetar, vn. assoggettare, render soggetto; adattare. Assolutissimamente, avv. assolutamente. Assoluzion, sf. assoluzione. Assolver, vn. assolvere, — prosciorr.e, rimettere i peccati, — sciogliere dalle censure. Assomiliar, vn. assomigliare, esser simile. Assorbir, va. e vn. assorbire; suzzare: — „La lana suzza il sudore.“ Assoziado, sm. associato, appaltato. Assoziar, va. associare. Assoziazion, sf. associazione. Assumer, vn. assumere. Asta, sf. asta; asta de prova e asta de pupa, t. mar. ruota di prora e ruota di poppa; bel asta de omo, o de donna, bella tacca di uomo, o di donna. Astignir, vn. astenere; vnp. astenersi, trattenersi. Astio, sm. astio, avversione, mal talento, livore. Astioso, agg. astioso; un foco astioso, astiosino; assai astioso, astiosaccio. Astisi, sm. zi. astice, astaco, luppicante — homarus vulgaris. Astrazion, sf. astrazione; far astrazion, fare astrazione, — fare eccezione, — prescindere. Astruso, agg, astruso, difficile, oscuro, recondito. Atacar, va. applicare, attaccare; congiungere, fermare, unire; appendere, sospendere.; assalire, investire;. biasimare; “atacar con un pezo due pezi del aversario, nel zogo dei scachi, inforcare. Ataco, sm. attacco; avv. accosto, allato, presso; ataco ataco, allato allato, — vicino vicino; esser ataco ataco, essere, o stare a tocca e non tocca. Atento, agg. attento; premuroso, sollecito; star atento, m. avv. andar cauto., guardingo, — prestare attenzione, — fare a modo; — „ Stemo atenti col andar zo de le scale, le xe scure. = Facciamo a modo a scendere le scale, perchè son buie.“ Atenzion, sf. attenzione; cortesia, finezza; riguardo; picela atenzion, attenzioncella; usarghe a uno de le atenzion, fare ad uno delle cortesie, delle finezze. Aterar, vn atterrare, reprimere, rintuzzare, superare, ~ vincere. Atimo, sm. attimo-, istante; in t’un atimo, m. avv. in un attimo, — in un bacchio baleno, — in un baleno,. — in un batter, o in un volger di ciglio, — in un istante., Atirar, vn. attirare. Ativar , vn. attivare, attuare, effettuare, mettere in azione. Ativazioti, sf adempimento, effetto, esecuzione. Ato, sm. atto; far i ati, fare gli atti. Ator, sm. attore. Atorniar, va. accerchiare, attornare, attorneggiare, attorniare. Atorno, avv. attorno, d’attorno, d’intorno, intorno; atorno via, attorno attorno; menar atorno, met. aggirare, circondurre, rigirare; cavarse de atorno uno, dare, o porre il lembo, o il lembuccio in mano ad alcuno, — dar le pere a quel tale; darse le man atorno, met. affaccendarsi, arrabattarsi, — darsi le mani attorno, — industriarsi, — menar le mani, o menar le mani come un berrettaio, — metterel il cervello a bottega.
Atrezista, sm. attrezzista, trovarobe. Atrezo, sm. attrezzo; picolo atrezo, attrezuccio. Atribuir, vn. ascrivere, attribuire, reputare: vnp. arrogarsi, “recarsi a. Atribuzion, sf. attribuzione. Augurar, vn. augurare, auguriare, desiderare; sperare, ripromettersi. Augurio, sm. augurio, aùria, felicitazione; de hon augurio, fasto, propizio: de cativo augurio, ferale., funesto, nefasto, di sinistro augurio., usel de mal augurio, met. uccello del mal augurio. Aumentar, vn. accrescere, aggrandire, aumentare, crescere; estendere,, dilatare. Autenticar, vn. autenticare. Autor, sm. autore; fem. autrice. Autorizar, vn. autorizzare. Autorizazion, sf. adesione, autorizzazione, consenso, facoltà. Autunal, agg. autunnale. Avantagiar, vn. approveceiare, avvantaggiare, ritrar utile“; dare vantaggio. Avanti, avv. avante, avanti, dinanzi, innanzi .; meter avanti e far passar avanti, anteporre; de qua avanti — , m. avv. da oggi innanzi, — da ora innanzi, — da qui,, da quinci, o da, quindi innanzi; esser un avanti e ìndrio, essere un andirivieni; farse avanti,, far valere i propri diritti, o le proprie ragioni, — e per richiamarsi appresso, un tribunale — ricorrere; dar avanti — m. de’ giuocatori — dar partito:. — ^Femo una briscola scoverta? — Mi si. Quanti segni ti me da avanti ? — Quanti ? Uno. = .Facciamo una briscola scoperta ?. — Volentieri, se mi dai partito. — Quanto ? — Un segno;“ tirar avanti come che se poi, campicchiare, campucchiare, — tirare innanzi per Io stralcio; andar indrio inveze che avanti, fare come il preto Peo, o Peio, che per vent’anni disse messa e poi diventò eterico, — fare come ha fatto preto Peo, il quale, di prete, diventò cherico — idea già significata dai latini con: Ab equo ad asinum, — Buculus antea: nunc caprarius. Avanzadin, agg. attempatelo. Avanzatolo, sm. avanzo, avanzaticci, avanzuglio, avanzugliolo, avanzume, biasciaticcio, rimasuglio. Avarazo, sm. avaraccio, avaronaccio, mignatta, scorticapidocchi. Avarea, sf. t. mar. avarìa. Avareado, agg. avariato. Avarizia, sf. avarizia; grettezza; crepi l’avarizia, m. fam. muoia l’avarizia. Avaro, agg. e sm. avaro, gretto, pirchio, sordido; far l’avaro, avareggiare; avarizzare; l’avaro no xe mai contento, l’avaro è come l’idropico, quanto più beve e più ha sete; coi avari bisogna esser avari, colle lesine bisogna -essere punteruolo. Avelenadpr, sm. avvelenatore.’ Avelenar, va. attoscare, attossicare, avvelenare, avvelenire, intossicare; poet. avvenenare; met. amareggiare, turbare. Avemaria, sf.. Ave Maria, — Avemmaria, — Salutazione angelica. Aventor, sm. avventore, pratica; disgustar, o perder i aventori, sviare la colombaia, — tirare i sassi in colombaia, — tirare a’ suoi colombi; saverse far aventori, dare il cornino; chi- da in credenza perdi la roba e l’aventor, .chi da in. credenza spaccia assai, perde l’amico e denar non ha mai, o denari non n’ha mai. Aventoruzo,, sm. avventoruccio. Aventurar, vn. avventurare. Aventurier, sm. avventuriere, avventuriero. Aver, vn. avere; possedere; essere affetto: — „El ga la febre terzana. = E’ affetto dalla febbre terzana;“ aver, aver assai, aver un poco, aver l’aria, — riportare: — „ Quel giovine ga assai de tu fradei. = Quel giovane riporta tuo fratello;“ aver de aver, dover avere; tornar aver, riavere; chi ga vu ga vu, addio fave, — chi ha avuto, ha avuto, — chi ha tenga, e chi n’è ito, peggio; te go, — la go, — lo go, ti ho, — v’ho, l’ho sotto la tacca dello zoccolo; averselo per dito, tenerselo“ per detto; aver per sicuro, avere per fermo; averla, o averla fissa con un, averla con uno, — averci odio, — essere corrucciato con esso lui; aver del manigoldo, del sempio., ecc. odorare, o sentire di manigoldo, ecc.; chi ga no pensa — modo che usano i giuocatori di carte, quando uno fra essi, compagno ed avversario, sta pensando assai prima di giuocare, o di rispondere;“ ognidun ga le sue, o ognidun gavemo le nostre, loc. proo. ogni casa ha cesso e fogna, — a chi Dio da farina il diavolo toglie il sacco, — il diavolo chi non l’ha all’uscio l’ha alla finestra.
Averbial, agg. avverbiale. Aversar, va. avversare, contrariare, opporre. Aversion, sf. avversione, contrarietà, ripugnanza; aversion a§sai granda per una roba o per l’altra, idiosincrasia. Avertidura, sf. apertura; avertidura de la camisa, sul peto, sparato; avertidura de le cotole, fesso. Avertimento, sm. accenno, avvertimento. Avertir, va. ammonire; avvertire; avvisare, far sapere; far accorto, fare avveduto; avvertire altrui, raschiandosi, di desistere di dire o di fare checchessisia, per una ragione qualunque, fare il raschio; avvertire le persone semplici dell’importanza di qualche atto giuridico che intendono fare, cerzionare. Averto, agg. aperto. Avezar, vn. abituare,.. assuefare,, avvezzare; avezarse a un clima, acclimarsi; avezar un cavai de no inombrarse per nessuna roba, assicurare un cavallo. Avezo, agg. abituato, asstiefatto, avvezzato, avvezzo, consueto, solito, usitato; avezo a tuto, avvezzo alla scarmaglia, — uomo da bosco e da riviera. Aviamento, sm. avviamento, avvìo. Aviar, vn. avviare, incamminare, incominciare. Avidità, sf. avidezza, avidità, aviditade, cupidigia. Avida, agg. avido, covidoso, cupido, famelico. Avignir, vn. accadere, avvenire, succedere. Avilì, avilido, agg. addolorato, afflitto, avvilito, deietto, mesto, tristo. Avilir, va. avvilire; vnp. accorarsi, avvilirsi, disgittarsi, — cader l’animo, — perdersi d’animo, — sbigottirsi. Avisar, va. avvertire; avvisare; fare accorto, — rendere consapevole, — rendere edotto; mettere a giorno. Aviseto, sm. avvisino, avvisuccio. Aviso, sm. annunzio, novella, nuova;, ragguaglio; avviso. Avizinar, va. accedere, accostare, appressare, approcciare, appropinquare, approssimare, avvicinare, farsi accosto, farsi presso. Avocato, sm. avvocato; avocato de le cause perse, met. avvocato delle cause perse, o spallate; parlar come un avocato, parlare come un avvocato — saperla più lunga di un avvocato; meterse in man del avocato, mettersi nelle mani dell’avvocato; far come l’avocato Cagon che se no ’l perdeva l’immotava, locuzione usata quasi esclusivamente dai giuocatori — essere la iattura, — farle tutte fallate, •— non vincerne una; essere una sbescia; avocato no chiamato con uri piato de merda fu pagato, prov. chi va alle nozze e non è invitato, ben gli sta se n’è scacciato. Avocatuzo, sm. avvocatino, avvocatuccio, avvocatucolo. Avorio, avorio, avòro, dente d’India; poet. ebure;. de avorio, o come l’avorio, eburneo, eburno: — „Eburneo seno.“
Azalà, azalado, agg. acciaiato, acciarito, inacciaiato; t. med. calibeato; met. ferrigno: — „Quell’uomo ha davvero le membra ferrigne.“ Azalar, vn. acciaiare, acciaiare, inacciaiare, inacciarire. (Targioni.) Azalin, sm. acciaino, acciaiuolo, accialino, acciarino; passar par Vazalin, — un coltello, ecc. — dare l’acciainolo a una coltella, ecc. Azardar, vn. arrischiare, arrisicare, rischiare, risicare; osare; vnp. avventurarsi cimentarsi. Azardo, sm. cimento, repentaglio, rischio. Azelerar, va. accelerare, affrettare, aifrezzolare. Azentar, va. accentare.; accentuare. Azento, sm. accento. Azerimo, agg. accerimo. Azertar, va. accertare, assicurare. Azesorio, sm. accessorio. Azetabile, agg. accettabile. Azetante, smf. accettante, accettatore. Azetar, va. accettare; accogliere; acconsentire; Faccettare; ricevere; chi azeta per piazer paga per dover, loc. prov. chi accetta per piacere paga per dovere, — chi entra mallevadore entra pagatore.. Azetazion, sf. accettazione. Azeto, sm. accoglienza, accoglimento Azidente, sm. accidente; nel pi. come inter. accidenti, cospetto, corbezzoli, Azido, agg. acido; el prinzipiar a esser azido, acescenza. Azio, cong. acciò, acciocché, affinchè, a fine di, coll’oggetto di. Azion, sf. atto, azione; una de quele azion azionaccia: — „F<2 ghe ga fato una de quele azion che no ghe digo, = Le ha fatto un’azionaccia che non le ’dico.“
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