Trattato di archeologia (Gentile)/Arte romana/II
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II. — Storia dell’arte romana e greco-romana,
e divisione nei suoi periodi.
La storia dell’arte romana e greco-romana si può distinguere in tre grandi periodi, cioè:
I. — Dalle origini di Roma alla presa di Corinto (754-146 a. C.); periodo nel quale si possono poi discernere due momenti, cioè: quello fino al cadere del III secolo di R., in cui si ha il lento sviluppo di un’arte latina con influenze etrusche, arte che a noi resta quasi del tutto ignota; e il tempo posteriore al III secolo, quando con Damofilo e Gorgaso, artisti scultori e pittori greci chiamati a lavorare in Roma, incomincia e di poi cresce la influenza greca, in luogo della toscana che prima dominava1.
II. — Dalla presa di Corinto, da cui incomincia la massima efficacia dell’influenza greca, fino al principiare del III secolo dell’êra nostra, cioè all’età che segue gli Antonini (146 a. C.-192 d. C.). È il periodo del pieno sviluppo dell’arte greco-romana, che, incominciato con la spogliazione delle città greche, tocca il massimo di sua attività nei primi due secoli dell’Impero con le fiorenti scuole dei tempi di Trajano e di Adriano, e col diffondersi dell’arte nel mondo assoggettato a Roma.
III. — Dal principio del secolo III dell’êra nostra alla metà circa del V secolo. È il periodo in cui l’arte greco-romana decade col decadere di tutta la vita antica, per effetto delle invasioni barbariche e dei mutamenti religiosi. Sulle rovine dell’arte classica sorge l’arte cristiana (292-476 d. C.).