Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Bartolomeo Casaregi
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Gio. Bartolomeo Casaregi
◄ | Monsignor Gio. Della Casa | Niccolò Casoni | ► |
GIO. BARTOLOMEO CASAREGI.
Indice
- Poichè la mia spietata aspra sventura
- L'immensa luce, onde veggiam Natura
- Se mai non fu largo perdon conteso
- Colti v'ho pur, fischiando allor qual angue
- O dolce vin, mio solo amor, mia Dea
- Aci, non ti partir, stiam cheti e bassi
- Ma qual orrendo risonar bisbiglio
- Per via de' sensi entra il malvagio oggetto
- Nel cupo sen di quella orribil fossa
- Rabbioso mare infra Cariddi e Scilla
- Se, pria che gli occhi a questa luce aprissi
- Ahi, ch'io son morto, ahi che infernal Vesuvio
- Se te di ferro armato e di bell'ira
- Novo Calvario in sul Calvario istesso
- Quando la Fè, Signor di sfera, in fera
- In quel gran dì, che a disserrar le porte