Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Bartolomeo Casaregi
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Gio. Bartolomeo Casaregi
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GIO. BARTOLOMEO CASAREGI.
Indice
Poichè la mia spietata aspra sventura
L'immensa luce, onde veggiam Natura
Se mai non fu largo perdon conteso
Colti v'ho pur, fischiando allor qual angue
O dolce vin, mio solo amor, mia Dea
Aci, non ti partir, stiam cheti e bassi
Ma qual orrendo risonar bisbiglio
Per via de' sensi entra il malvagio oggetto
Nel cupo sen di quella orribil fossa
Rabbioso mare infra Cariddi e Scilla
Se, pria che gli occhi a questa luce aprissi
Ahi, ch'io son morto, ahi che infernal Vesuvio
Se te di ferro armato e di bell'ira
Novo Calvario in sul Calvario istesso
Quando la Fè, Signor di sfera, in fera
In quel gran dì, che a disserrar le porte