Rabbioso mare infra Cariddi e Scilla
Questo testo è stato riletto e controllato. |
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Gio. Bartolomeo Casaregi
X1
Rabbioso mare infra Cariddi e Scilla
Nell’onde sue voraginose assorba
Chi l’alma vite, onde ogni ben distilla,
Gode in veder digrappolata ed orba;
5Nè stella per lui mai lieta e tranquilla,
Ma sempre roti fulminosa e torba.
Su, Galatea, quella gran botte spilla,
E ’l suo nettare in Ciel Giove poi sorba.
In quello, in quello ambrispumante pozzo
10Meco t’immergi, e lascia d’Aci il gorgo
Povero d’acque limaccioso e sozzo.
Per te non poco e vile umore accozzo;
Porporeggiante mare ecco io ti porgo:
Ecco cent’otri albibeanti ingozzo.
- ↑ Polifemo briaco.