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V
Venere: scampa Paride dalle mani di Menelao. I, 78. Chiama Elena che venga a trovar Paride, ivi. Scampa Enea dalla morte, 117. È ferita da Diomede, 118. Chiede in presto i cavalli a Marte, 119. Narra alla madre chi sia stato il feritore, 120. Presta il suo cinto a Giunone. II, 42. È colpita nel petto da Minerva, 229. Salva il cadavero d’Ettore da’ cani, 266.
Venti, pregati da Iride, per parte d’Achille, ad andare a far ardere la pira di Pa-Vulcano: compone l’ire insorte fra Giove e Giunone. I, 24. È precipitato da Giove nell’isola di Lenno, ivi. Mesce il vino agli Dei, 25. Lo scettro di Agamennone era suo lavoro, 31, e l’usbergo di Diomede, 193. Fu da lui fabbricato il talamo di Giunone. II, 41. Giunone promette al Sonno una sedia fabbricata da lui, 44. Fece egli l’egida di Giove, 66. È salvato da Eurinome e da Teti, 169. Lavora l’armi per Achille, 173. Brucia le rive del fiume Xanto, 226.
X
Xanto, figlio di Fenopo, ucciso da Diomede. I, 111.
Xanto, fiume, figliuolo di Giove. I, 304. Dagli uomini detto Scamandro. II, 194. Parla ad Achille, 221. Si gonfia per rintuzzare la furia dell’eroe, 223. Gli son bruciate le rive da Vulcano, 226. Egli prega Giunone perchè faccia cessare l’incendio, 227. Due sue fonti, 243.
Xanto, cavallo. II, 191.
Z
Zacinto, isola. I, 52.
Zefiro, vento. II, 267.