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delle cose notabili 345

J


Jaliso, città. I, 53

Jameno, cavaliere. I, 298. Ucciso da Leonteo, 300.

Jampoli, luogo. I, 47.

Janassa, ninfa Nereide. II, 155.

Jaolco, città. I, 55.

Jaso, figlio di Sfelo, capitano. II, 67.

Jera, ninfa Nereide. II, 155.


L


Laa, luogo. I, 50.

Lacedemone, città. I, 50.

Laerce, padre d’Alcimedonte. II, 93. Figlio d’Emone, 141.

Laerte, padre d’Ulisse. I, 96. II, 286.

Lampo, uno de’ seniori de’ Troiani. I, 69. Figlio di Laomedonte, II, 201.

Laodamia, figliuola di Bellerofonte e madre di Sarpedonte, uccisa da Diana. I, 151.

Laodice, figlia di Agamennone e sorella di Crisotemi e Ifianassa. I, 215.

Laodice, figliuola di Priamo. Iride si fa simile a lei. I, 68. Più bella delle altre figliuole di Ecuba, 152.

Laodoco, figlio d’Antenore.I, 86.

Laogono, figlio di Biante. II, 210.

Laomedonte, padre di Priamo. I, 73. Anchise gli ruba la razza d’alcuni cavalli, 115. Padre di Bucolione, 144. Fi-
glio d’Ilo e padre di Titone, di Priamo, di Lampo, di Clizio e d’Icelaone. II, 201. Nega la mercede a Nettunno e ad Apollo, 230.

Laotoe, figliuola d’Alte, moglie di Priamo e madre di Licaone e Polidoro. II, 216.

Lapiti, popoli. I, 297.

Larissa, luogo. I, 60. II, 134

Latona, madre d’Apollo. I, 2, 3, II, 232.

Leito, figlio d’Alettrione, capitano. I, 46. Uccide Filaco, 145. È ucciso da Ettore. II, 145.

Lelegi, popoli. I, 253.

Lenno, isola. I, 25, 182, 194.II, 215 , 321.

Leocrito, figlio d’Arisbante, ucciso da Enea. II, 136.

Leonteo, figlio di Corone, capitano. I, 57. Giuoca al disco. II, 290.

Leonteo, figlio d’Antimaco, compagno di Polipete. I, 297. Investe Ippomaco ed altri, 300.

Lesbo, isola. I, 214.

Leto, figlio di Teutamo e padre d’Ippotoo e di Pileo, capitano, I, 60.

Leuco, compagno d’Ulisse, colpito da Antifo. I, 101.

Licaone, padre di Pandaro. I, 60. Fratello di Paride, 76. Figlio di Priamo: a lui s’assomiglia Apollo, volendo parlare ad Enea. II, 196. Si scontra con Achille, 215. È ucciso da lui, e gettato nel fiume, 217. Priamo si duole non lo poter vedere, 239. Cratere dato da Euneo a Patroclo pel suo riscatto, 287.